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Chiesa spagnola riformata episcopale

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Chiesa spagnola riformata episcopale
Classificazioneanglicana
FondataXIX secolo
Separata daChiesa cattolica
AssociazioneComunione Anglicana
Comunione di Porvoo
DiffusioneSpagna
PrimateCarlos López Lozano
Forma di governoepiscopale
Congregazioni22 parrocchie
Ministri di culto1 vescovo, 20 presbiteri/e
Sito ufficialeanglicanos.es
Stati con Chiese appartenenti alla Comunione di Porvoo. Le Chiese della Comunione anglicana sono contrassegnate da nomi in blu o viola, le Chiese luterane del nord da nomi rossi

La Chiesa spagnola riformata episcopale ((ES) Iglesia Española Reformada Episcopal o IERE) è la branca spagnola della Comunione Anglicana. Questa Chiesa si considera una parte piena della Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica, stabilita da Cristo ed i suoi apostoli; conserva la successione apostolica, il triplo ministero di vescovi, presbiteri e diaconi e i tre credi della Chiesa Primitiva.

Si sente moralmente continuatrice dell'antica Chiesa Ispanica[1]; utilizza una sua propria liturgia: Liturgia Ispanica, Rito mozarabico o visigota, e conserva il sistema sacramentale (Battesimo, Santa Cena o Santa Comunione, confermazione, matrimonio, etc).[2]. A causa della sua tradizione riformata la Chiesa Spagnola Riformata Episcopale, IERE, è una chiesa evangelica; e per la sua tradizione anglicana ha piena appartenenza nella Comunione Anglicana mondiale. È parte attiva della Federazione di Entità Religiose Evangeliche di Spagna (FEREDE) e del Consiglio Mondiale delle Chiese. È in piena comunione con le chiese vetero-cattoliche e con le chiese luterane scandinave nella Comunione di Porvoo.

È stata organizzata nella seconda metà del XIX secolo dai membri dissidenti della Chiesa cattolica in Spagna che desideravano riformare il cattolicesimo sulla base dei principi della Riforma, e creare una genuina Chiesa Spagnola con successione apostolica.[3]

La Chiesa spagnola riformata episcopale utilizza una variante del Rito mozarabico (o altrimenti detto visigotico, ispanico, toledano o isidoriano). È questa una liturgia nata nel IV secolo nella Penisola iberica (più precisamente nelle regioni appartenenti all'antico regno visigoto di Toledo), che è stata praticata fino all'XI secolo nei territori ispanici, tanto in quelli cristiani, quanto in quelli musulmani. Ad esso si associa un tipo di canto, impropriamente chiamato canto mozarabico. Questo rito è stato promulgato nel IV Concilio di Toledo, presieduto da Sant'Isidoro di Siviglia, nel 633.(Dottore della Chiesa Cattolica) [4]

La Chiesa spagnola riformata episcopale ha un governo democratico di tipo sinodale. Il sinodo è la massima autorità della Chiesa, ed è integrato da rappresentanti del laicato e del clero. Le parrocchie sono rappresentate da un chierico e da un laico. Il sinodo sceglie la commissione permanente, organo che governa tra un sinodo ed un altro. Non è una chiesa con governo episcopale, come la cattolica romana, bensì una chiesa sinodale governata da un vescovo in sinodo. Cioè, il sinodo senza il vescovo non può fare niente, e così anche il vescovo senza il sinodo.[5]

La sede della chiesa è a Madrid, presso la Cattedrale del Redentore, edificio in stile neogotico risalente al 1880 e prima cattedrale edificata a Madrid.[6]

La Chiesa spagnola riformata episcopale è divisa in tre zone: Catalogna, Levante ed Isole Baleari, Andalusia e Canarie, Centro e Nord. Ci sono parrocchie appartenenti alla Chiesa spagnola riformata episcopale a Salamanca, Valencia, Barcellona, Valladolid, Siviglia, Oviedo, Tarragona, Murcia, Alicante e Madrid. Ci sono 22 parrocchie e 20 chierici (tra cui una donna).

  1. ^ Sito ufficiale della Chiesa spagnola riformata episcopale Archiviato il 28 giugno 2007 in Internet Archive.
  2. ^ Liturgia della Chiesa spagnola riformata episcopale (1954)
  3. ^ Reformation Movements in Foreign Churches (with Special Reference to Spain and Portugal), by William Conyngham Plunket (1885)
  4. ^ Capítulo III. Algunas Características de la Iglesia Española entre los siglos I y V, in: Lopez-Lozano, C. (1991) Precedentes de la Iglesia Española Reformada Episcopal, Madrid: IERE. ISBN 84-404-8724-X
  5. ^ Sito ufficiale della Iglesia Española Reformada Episcopal Archiviato il 28 giugno 2007 in Internet Archive.
  6. ^ Informazioni sulla cattedrale del Redentore, su anglicanos.org. URL consultato il 13 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2013).

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