Chiesa di Sant'Udalrico (Rumo)
Chiesa di Sant'Udalrico | |
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Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Località | Corte Inferiore (Rumo) |
Coordinate | 46°26′21.34″N 11°02′00.7″E |
Religione | cattolica |
Titolare | Ulrico di Augusta |
Arcidiocesi | Trento |
Consacrazione | 1512 |
Inizio costruzione | Precedente al XIV secolo |
Completamento | Entro il 1512 |
La chiesa di Sant'Udalrico è una chiesa cattolica situata a Corte Inferiore, frazione del comune trentino di Rumo; è sussidiaria della parrocchiale della Conversione di San Paolo di Marcena e fa parte dell'arcidiocesi di Trento[1]. La chiesa è decorata da affreschi della famiglia Baschenis.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La prima menzione storica della chiesa risale al 1327, ma secondo alcuni rilievi effettuati in corso di restauro, un primo edificio esisteva già prima del Trecento; a tale struttura risalirebbero la parete sud della navata e almeno parte della facciata; una seconda citazione è attestata in una bolla di indulgenze del 1421[1].
Nel 1471 la chiesa venne affrescata da Giovanni e Battista Baschenis, che ne decorarono la navata e almeno parte dell'esterno. Nel 1501 venne consacrato il cimitero circostante la chiesa, e sempre a inizio Cinquecento la struttura venne ampliata e sopraelevata (entro il 1512, quando la chiesa venne riconsacrata da Michele Iorba, suffraganeo del vescovo di Trento Bernardo Clesio); direttore dei lavori di ingrandimento fu probabilmente Bernardino de Viscardi, che era in quegli anni già impegnato con la Chiesa della Conversione di San Paolo nel vicino paese di Marcena[1].
Durante il corso del Seicento venne aggiunta la sagrestia, poi ampliata nel 1763-65, e nel 1759 il campanile venne danneggiato da un fulmine nel 1759[1]. Intorno al 1975 venne effettuato l'adeguamento liturgico, con elementi eterogeni e non stabili[1], e dal 2012 al 2018 la chiesa è stata sottoposta a un restauro generale, dal costo di 615.000 euro[2].
Dal punto di vista amministrativo, la comunità di Corte Inferiore (insieme a quella della vicina Mione) era in origine dipendente dalla pieve di Revò; il 14 luglio 1729 venne eretta la primissaria curata di Mione e Corte, con diritto di nominare un sacerdote che sarebbe stato soggetto sia al parroco di Revò, sia al curato di Marcena[1][3]. Dal 1911, la parrocchia di Marcena divenne indipendente da quella di Revò[3].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Esterno
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa è orientata ad est, e si trova all'estremità orientale del paese di Corte Inferiore, circondata dal camposanto; la facciata è a capanna, asimmetrica, aperta da un portale centinato, coperto da una tettoia, e da due finestre: una, rettangolare, a sinistra del portone, e l'altra, una monofora a centina bassa, aperta in alto, in corrispondenza del sottotetto. Sul lato destro si erge il campanile, caratterizzato da conci angolari a vista nella parte alta e da cella campanaria con da monofore archiacute, e terminante con un peculiare tetto a due falde con frontoni triangolari lignei[1]. Sulla fiancata destra della chiesa si apre un ingresso laterale, anch'esso con tettoia, e più indietro sporge la sagrestia, a pianta rettangolare e con tetto a falda unica; la fiancata sinistra è invece aperta da una singola finestrella rettangolare, verso il retro[1]. Un secondo, piccolo campaniletto a base con cuspide piramidale si trova sul colmo del tetto, al di sopra del presbiterio[1].
Alcuni affreschi, opera dei Baschenis, si trovano sulle pareti esterne: essi raffigurano la Madonna in trono e san Benedetto[4].
Interno
[modifica | modifica wikitesto]L'interno della chiesa è a navata unica, a pianta sostanzialmente quadrata, sormontata da volte reticolate con costoloni in pietra a vista[1]. Il presbiterio, leggermente fuori asse rispetto all'aula, è preceduto da un arco santo ogivale, ed è sopraelevato di un gradino; termina con un'abside poligonale, nella quale si aprono due monofore archiacute e caratterizzata dalla presenza di peducci figurati[1].
La parete destra della navata è ornata da alcuni affreschi parzialmente danneggiati dalle modifiche apportate alla chiesa nel Cinquecento[1]. I più rilevanti sono quelli della parete destra, realizzati dai fratelli Giovanni e Battista Baschenis nel 1471: essi consistono di una grande Ultima Cena (firmata dai due pittori) e vari santi, tra cui santa Barbara e san Barnaba in alto a destra, e re Davide e santo Stefano nella fascia inferiore[4].
Di interesse è anche l'altare maggiore, opera in legno policromo realizzata tra il 1688 e il 1694 dall'intagliatore Giacomo Bezzi[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l Chiesa di Sant'Udalrico <Corte Inferiore, Rumo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 29 novembre 2021.
- ^ Giacomo Eccher, Chiesetta di San Udalrico il restauro è terminato, su Trentino, 15 luglio 2018. URL consultato il 29 novembre 2021.
- ^ a b Chiesa di Sant’Udalrico, Corte Inferiore (Rumo), [1421] -, su Trentino Cultura. URL consultato il 29 novembre 2021.
- ^ a b c Chiesa San Udalrico- Corte Inferiore Rumo, su Val di Non. URL consultato il 29 novembre 2021.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Sant'Udalrico
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di Sant'Udalrico, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.