Catena Bresciana Orientale
Vai alla navigazione
Vai alla ricerca
Catena Bresciana Orientale | |
---|---|
La montagna ed in primo piano il passo del Maniva. | |
Continente | Europa |
Stati | Italia |
Catena principale | Alpi |
Cima più elevata | Dosso Alto (2 065 m s.l.m.) |
La Catena Bresciana Orientale (detta anche Catena Dosso Alto-Monte Palo) è un massiccio montuoso delle Prealpi Bresciane e Gardesane collocata in Lombardia. Costituisce la parte orientale delle Prealpi Bresciane.
Parte del gruppo montuoso è compreso nella zona montana denominata Maniva.
Collocazione
[modifica | modifica wikitesto]Si trovano a nord di Brescia, tra la Val Trompia ad ovest ed il Lago d'Idro ad est.
Ruotando in senso orario i limiti geografici sono: Passo del Maniva, Valle del Caffaro, Lago d'Idro, Valle Sabbia, colline bresciane, Val Trompia.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]La SOIUSA vede la Catena Bresciana Orientale come un supergruppo alpino e vi attribuisce la seguente classificazione:
- Grande parte = Alpi Orientali
- Grande settore = Alpi Sud-orientali
- Sezione = Prealpi Bresciane e Gardesane
- Sottosezione = Prealpi Bresciane
- Supergruppo = Catena Bresciana Orientale
- Codice = II/C-30.I-B
Suddivisione
[modifica | modifica wikitesto]Secondo la SOIUSA si suddivide in due gruppi[1]:
- Gruppo del Dosso Alto (1)
- Gruppo del Monte Palo (2)
Vette principali
[modifica | modifica wikitesto]Le montagne principali sono:
- Dosso Alto - 2.065 m
- Corna Blacca - 2.006 m
- Corno Barzo - 1.848 m
- Cima Caldoline - 1.842 m
- Monti di Paio - 1.821 m
- Monte Breda - 1.503 m
- Monte Palo - 1.462 m
- Corno di Sonclino - 1.351 m
- Monte Doppo - 1.207 m
- Monte Censo - 1.012 m
- Montesuello - 1.012 m
- Monte Spina - 962 m
- Monte Maddalena - 874 m
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Tra parentesi sono indicati i codici SOIUSA dei gruppi. Si tenga presente che non vi è la normale suddivisione in sottogruppi.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sergio Marazzi, Atlante Orografico delle Alpi. SOIUSA, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2005.