Cascola

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La cascola è un fenomeno di caduta precoce e/o anomala dei frutti di una pianta, in genere coltivata[1]. Oltre ad avvenire spontaneamente per cause fisiologiche, può anche essere anche indotta manualmente, chimicamente e meccanicamente (mediante macchina Darwin) per eliminare frutti acerbi già malandati e garantire una buona pezzatura dei frutti alla raccolta.

In natura la cascola avviene spontaneamente in fase di allegagione, al fine di evitare il sovraccarico della pianta e garantirne la sopravvivenza. Può inoltre essere causata da agenti atmosferici come vento forte, grandine o pioggia. A volte invece la caduta precoce dei frutticini si deve a fitopatie, come ad esempio la ticchiolatura delle pomacee, causata dal fungo Venturia inaequalis, o a infestazione di vermi fitofagi e carpofagi come Cydia pomonella.

La cascola può anche essere provocata artificialmente per migliorare la pezzatura dei frutti rimanenti. In questo caso può essere considerata una tecnica colturale[1]. I prodotti chimici che provocano la cascola vengono definiti cascolanti[2]. Essa può avvenire mediante appositi macchinari, come la Macchina Darwin, oppure con fitoregolatori che, in dosi e formulazioni diverse, con opportune somministrazioni possono anche essere utilizzati per ridurre la cascola[3].

È controllato da auxine ed etilene (ormoni) che attivano una zona di abscissione responsabile del distacco del frutticino.

  1. ^ a b Vocabolario on-line, Istituto Treccani. URL consultato il 2018-5-5.
  2. ^ cascolante, voce su www.garzantilinguistica.it
  3. ^ F. Andreoli, Frutticoltura, alpi-selvicoltura, genio rurale, REDA, 1988, pp. 225.

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