Carlo IV d'Angiò
Carlo IV d'Angiò noto anche come Carlo del Maine (1414 – 1472), Conte del Maine dal 1434 e conte di Guisa dal 1444 alla morte. Era figlio ultimogenito del conte di Provenza e re titolare di Napoli, Luigi II d'Angiò, e di Iolanda di Aragona.
I suoi genitori erano conosciuti anche come i Re e Regina dei Quattro Regni: Sicilia, Gerusalemme, Cipro, e Aragona. Un'altra interpretazione ha inteso invece il titolo di Napoli separato da quello di Sicilia, escludendo Cipro[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1433, assieme alla madre Iolanda, fu tra i sostenitori del connestabile Richemont affinché prendesse la guida del governo, dopo aveva fatto arrestare il Gran Ciambellano, Georges de La Trémoille, facendo pressione su suo cognato, il re di Francia, Carlo VII.
Nel 1434 sposò Covella Ruffo, figlia del conte di Montaldo, Carlo Ruffo, e di Ceccarella Sanseverino.[2][3][4]
Nel 1437 Carlo partecipò alle campagne di suo cognato, il re Carlo VII, contro gli Inglesi: conquista di Montereau (1437) e di Pontoise (1441), campagna di Normandia (1449-1450) e campagna di Guienna (1453).
Carlo fu inoltre il governatore della Linguadoca prima per Carlo VII e poi per il suo successore, Luigi XI di Francia dal 1440 al 1466.
Rimasto vedovo nel 1443, sposò Isabella di Lussemburgo, figlia di Pietro I di Lussemburgo-Saint Pol e di Margherita del Balzo. L'anno successivo ottenne, come dote, la contea di Guisa.
Dopo la morte di Carlo VII, nel 1461, continuò a sostenere la monarchia nella persona di suo cugino, Luigi XI, sino alla battaglia di Montlhéry del 1465, dove Carlo fuggì di fronte alle truppe dei Borgognoni di Carlo il Temerario dimostrando in questa occasione tutta la sua codardia e vigliaccheria, alleato al fratello del re, Carlo di Francia, nelle cui file militava anche suo nipote, il duca di Calabria, Giovanni d'Angiò.
Per questo tradimento non ricevette alcuna punizione, ma fu privato delle grazie del re, che comunque continuò a mantenere buone relazioni con suo fratello, Renato, conte di Provenza.
Carlo morì nel 1472, lasciando i suoi titoli al figlio, anche lui di nome Carlo. Il suo corpo è inumato in un sarcofago nella Cattedrale di San Giuliano a Le Mans.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Dalla sua prima moglie, Covella Ruffo, ebbe un figlio, Jean Louis Marin (1433), che morì giovane.[5]
Invece, da Isabella di Lussemburgo-Saint-Pol, Carlo ebbe due figli:
- Luisa (1445 - 1477), che sposò il duca di Nemours, Giacomo d'Armagnac-Nemours.
- Carlo V (1446 - 1481) diventa per breve tempo duca d'Angiò alla morte senza eredi di su zio Renato, fratello maggiore di Carlo.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ I re titolari di Gerusalemme erano altresì titolari del regno di Cipro.
- ^ (FR) Philippe Labbe, Tableaux genealogiques de la maison royale de France: et des six pairies laïcques, Bourgogne, Normandie, Guyenne, Tolose, Flandre, Champagne, Chez Gaspar Meturas, 1652. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ (FR) Anselme de Sainte Marie e Honoré Caille DuFourny, Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, des grands officiers de la couronne et de la maison du roy ..., Chez Hilaire Foucault, 1712. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ (FR) Godefroy comte de Montgrand, Nicolas Ruffo, marquis de Cotrone, comte de Catanzaro, quatorzième baron de Berre, en Provence: notice historique, J.-B. Dumounlin, 1878. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ (FR) François Louis de Villeneuve, 1446-1476, Blaise, 1825, p. 544. URL consultato il 10 settembre 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Joseph Calmette, Il regno di Carlo VIII e la fine della guerra dei cent'anni in Francia, in Storia del mondo medievale, vol. VII, 1999, pp. 611–656.
- Charles Petit-Dutaillis, Francia: Luigi XI, in «Storia del mondo medievale», vol. VII, 1999, pp. 657–695
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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