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Bella Donna (album)

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Bella Donna
album in studio
ArtistaStevie Nicks
Pubblicazione27 luglio 1981
Durata41:55
Dischi1
Tracce10
GenereRock
EtichettaModern/Atco
ProduttoreJimmy Iovine, Tom Petty
Certificazioni
Dischi di platino4
Stevie Nicks - cronologia
Album precedente
Album successivo
(1983)

Bella Donna è il primo album discografico in studio da solista della cantante statunitense Stevie Nicks, già vocalist dei Fleetwood Mac.

L'album fu un successo istantaneo e lanciò la carriera da solista della cantautrice: fu certificato 4 volte disco di platino negli USA[1], raggiunse la prima posizione nella classifica americana; da questo album sono state estratte alcune delle sue canzoni più famose, tra cui Stop Draggin' My Heart Around, che raggiunse la terza posizione nella classifica americana, e Edge of Seventeen, che nonostante non sia riuscito a raggiungere la top ten americana rimane la sua canzone più celebre. [2] La rivista americana Rolling Stone le conferì il titolo di "Regina in carica del Rock and Roll".[3]

Nonostante il disco fosse uscito nel luglio del 1981, la cantante iniziò a lavorare su di esso anni prima: poiché nei Fleetwood Mac vi erano altri due cantautori, Nicks accumulò un gran numero di canzoni che non potevano essere incluse negli album della band.

  1. Bella Donna – 5:21 (Stevie Nicks)
  2. Kind of Woman – 3:12 (Nicks, Benmont Tench)
  3. Stop Draggin' My Heart Around (interpretata con Tom Petty and the Heartbreakers) – 4:04 (Tom Petty, Mike Campbell)
  4. Think About It – 3:35 (Nicks, Roy Bittan)
  5. After the Glitter Fades – 3:31 (Nicks)
  6. Edge of Seventeen – 5:28 (Nicks)
  7. How Still My Love – 3:54 (Nicks)
  8. Leather and Lace (performed with Don Henley) – 3:44 (Nicks)
  9. Outside the Rain – 4:18 (Nicks)
  10. The Highwayman – 4:48 (Nicks)
  1. ^ (EN) Gold & Platinum, su RIAA. URL consultato il 30 settembre 2019.
  2. ^ Stevie Nicks, su Billboard. URL consultato il 30 settembre 2019.
  3. ^ (EN) Johnny Dee, Stevie Nicks, everything you need to know - infographic, in The Guardian. URL consultato il 30 settembre 2019.

Collegamenti esterni

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