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Bartolomeo Legat

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Bartolomeo Legat
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Trieste e Capodistria (1847-1875)
 
Nato16 agosto 1807 a Naklo
Ordinato diacono17 settembre 1830
Ordinato presbitero19 settembre 1830
Nominato vescovo21 dicembre 1846 da papa Pio IX
Consacrato vescovo11 aprile 1847 dall'arcivescovo Francesco Saverio Luschin
Deceduto12 febbraio 1875 (67 anni) a Trieste
 

Bartolomeo Legat (in sloveno Jernej Legat; Naklo, 16 agosto 1807Trieste, 12 febbraio 1875) è stato un vescovo cattolico sloveno.

Busto del vescovo Bartolomeo Legat nella Chiesa di San Pietro a Naklo, suo paese natale

Nato il 16 agosto 1807 a Naklo, nella regione dell'Alta Carniola, Legat proveniva da una famiglia ecclesiastica; suo padre, Jožef, era un organista e insegnante, mentre sua madre, Agnes Gogalla, era la cugina dell'arcivescovo di Gorizia Joseph Walland. Dopo aver completato il ginnasio a Lubiana nel 1826, si recò a Vienna per studiare diritto, ma tornò presto per iscriversi al seminario di Gorizia, dove ricevette l'ordinazione sacerdotale il 19 settembre 1830 per mano dello zio, l'arcivescovo Walland. Nel 1833 conseguì il dottorato in teologia presso l'Augustineum di Vienna[1].

Dopo gli studi divenne cappellano di corte presso l'arcivescovo Walland, a seguito della sua morte, avvenuta nel 1834, passò alle diocesi di Trieste e Capodistria, dove ricoprì vari ruoli, tra cui notaio e cancelliere. In seguito divenne parroco della chiesa di Santa Maria Maggiore a Trieste e nel gennaio 1844 fu nominato consigliere governativo a Venezia.[2]

Il 7 ottobre 1846 l'imperatore Ferdinando I lo nominò vescovo di Trieste e Capodistria; la sua nomina fu confermata da papa Pio IX il 21 dicembre dello stesso anno. La consacrazione avvenne l'11 aprile 1847, nella cattedrale dei Santi Ilario e Taziano di Gorizia, per mano di Francesco Saverio Luschin, arcivescovo metropolita di Leopoli, con consacratori Antonio Peteani, vescovo di Parenzo e Pola, e Jacopo De Foretti, vescovo di Chioggia[3] Legat assunse la guida di due diocesi che comprendevano Trieste, il Carso, Birchinia, l'Istria slovena e metà dell'Istria croata. Durante il suo episcopato si distinse per l'aumento delle parrocchie, fondando 11 nuove parrocchie e 4 cappellanie locali. Inoltre contribuì alla costruzione o ristrutturazione di 12 chiese, dimostrando un forte impegno per nella cura e nella crescita delle strutture ecclesiastiche.[4]

Nel 1848, insieme ad altri vescovi della provincia ecclesiastica di Litorale-Carniola, Legat presentò una petizione al Parlamento di Vienna, sollevando questioni riguardanti i rapporti tra la Chiesa cattolica e lo Stato, nonché la rappresentanza ecclesiastica nel parlamento.[5] Nel 1849 aprì un seminario per la formazione dei sacerdoti e si impegnò affinché i sacerdoti predicassero in sloveno. La sua partecipazione al Concilio Vaticano I lo vide schierato con la minoranza conciliare, antiinfallibilista. La sua apertura verso le diverse nazionalità presenti nella sua diocesi (sloveni, croati, italiani e tedeschi) lo rese un vescovo benvoluto e rispettato, noto per la sua generosità verso i poveri e il suo spirito ecumenico.[6]

Morì il 12 febbraio 1875 a causa di un ictus e, come da sue volontà, fu sepolto nella chiesa conventuale di Sant'Apollinare Martire dei frati cappuccini di Montuzza, a Trieste, dove gli fu eretto un busto commemorativo.[1]

La figura di Bartolomeo Legat è ricordata per il suo impegno a favore dell'unità e della coesione nella diocesi di Trieste. La sua azione ha lasciato un'impronta duratura nella comunità ecclesiale e culturale, contribuendo alla costruzione di ponti tra le diverse nazionalità e culture che abitavano la regione.

Genealogia episcopale

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La genealogia episcopale è:

  1. ^ a b (SL) David Podobnik, Dr. Jernej Legat, su tdnaklo.com.
  2. ^ (SL) Lojze Škerl, Legat, Jernej (1807–1875), su Slovenska biografija, Slovenska akademija znanosti in umetnosti, Znanstvenoraziskovalni center SAZU, 2013 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2024).
  3. ^ (EN) David Cheney, Bartolomeo Legat, su Catholic-Hierarchy.org. URL consultato il 31 ottobre 2024. Modifica su Wikidata
  4. ^ Giuseppe Cuscito, Storia della Diocesi di Trieste - Diocesi di Trieste, su diocesi.trieste.it (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2024).
  5. ^ Francesco Saverio Principe Arcivescovo di Gorizia e Metropolita, Anton Luigi Principe Vescovo di Lubiana, Antonio Vescovo di Parenzo-Pola, Bartolomeo Bozanich Vescovo di Veglia e Bartolomeo Legat Vescovo di Trieste-Capodistria, All'Alto Parlamento Costituente. Indirizzo dell'Episcopato della Provincia ecclesiastica Litorale-carniolica, in L'Istria 1-68, Gennaro-Decembre 1849, L'Istria, Trieste, Tipografia del Lloyd Austriaco, 1849, pp. 5-9.
  6. ^ (SL) Lucijan Adam e Mestna knjižnica Kranj, LEGAT, Jernej, su Obrazi slovenskih pokrajin.
  7. ^ Guida scematica della città di Trieste, Trieste, Lloyd austriaco, 1862, p. 103.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Vescovo di Trieste e Capodistria Successore
Matteo Ravnikar 21 dicembre 1846 – 12 febbraio 1875 Juraj Dobrila
Controllo di autoritàVIAF (EN6675159248204604870000 · SBN TSAV515901 · BAV 495/378706 · CONOR.SI (SL53266531