Auguste Clésinger

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Jean-Baptiste Auguste Clésinger

Jean-Baptiste Auguste Clésinger, più noto come Auguste Clésinger (Besançon, 22 ottobre 1814Parigi, 6 gennaio 1883), è stato uno scultore e pittore francese.

Artista romantico[1], era particolarmente noto per i suoi rapporti con George Sand, della quale è stato il genero, e con Frédéric Chopin, del quale ha scolpito la tomba.

Egli è stato direttore artistico della Società generale di fotoscultura della Francia.

Auguste Clésinger era il figlio di Georges-Philippe Clésinger[2], lui stesso scultore, e professore all'Istituto superiore delle belle arti di Besançon nella Franca Contea. Egli è stato anche allievo di Bertel Thorwaldsen[3].

Clésinger esordì al Salone di pittura e scultura di Parigi del 1843 con un Buste du vicomte Jules de Valdahon. La sua ultima esposizione ebbe luogo nel 1864.

Egli fu l'autore di numerosi busti, in particolare quelli dell'attrice Rachel Félix e di Théophile Gautier e la statua di Luisa di Savoia della serie delle Reines de France et Femmes illustres dei Giardini del Lussemburgo a Parigi.

Clésinger provocò uno scandalo al Salone del 1847 presentando la sua Donna morsa da un serpente. Questa scultura romantica è stata realizzata da uno stampaggio fatto su Apollonie Sabatier, la musa di Charles Baudelaire, allora amante del ricchissimo industriale belga Alfred Mosselman e grande amante dell'arte, che aveva effettuato lꞌordine[4].

Théophile Gautier scrisse:

(FR)

«Clésinger a résolu ce problème, de faire de la beauté sans mignardise, sans affectation, sans maniérisme, avec une tête et un corps de notre temps, où chacun peut reconnaître sa maîtresse si elle est belle»

(IT)

«Clésinger ha risolto il problema di fare della bellezza senza leggiadria, senza affettazione, senza manierismo, con una testa e un corpo del nostro tempo, ove ognuno può riconoscere la propria amante, se essa è bella.»

Clésinger soggiornò a Barbizon ove subì l'influenza di Théodore Rousseau e di Charles Le Roux.

Il 16 marzo 1846, Clésinger[6] chiese a George Sand, madre di Solange, lꞌautorizzazione a intitolare una delle sue statue Consuelo, titolo di uno dei suoi romanzi. Ella accettò e invitò lo scultore al numero 5 di square d'Orléans a Parigi. Solange era allora fidanzata, ma decise di rompere il fidanzamento per sposare lo scultore. Questo episodio giocò un ruolo importante nella vita familiare di George Sand, particolarmente nelle sue relazioni con Frédéric Chopin, che era contrario al matrimonio. Clésinger offrì allo scrittore un esemplare in bronzo del suo Fauno Danzante, poi della sua Mélancolie, che sono installate a Nohant[7].

Tomba di Auguste Clésinger, Parigi, cimitero del Père-Lachaise (divisione 10).

Il 19 maggio 1847, Clésinger e Solange Dudevant si sposarono a Nohant. Ma le relazioni si deteriorarono rapidamente, al punto che, il 11 luglio 1847, un inizio di rissa tra Auguste Clésinger e Maurice Dudevant, fratello di Solange, portò a una rottura tra George Sand e la coppia. Clésinger aveva dei debiti; gli sposi chiesero inutilmente a George Sand d'ipotecare i propri beni familiari. In compenso, una riconciliazione ebbe luogo tra i Clésinger e Chopin. Dopo la morte di Frédéric Chopin in ottobre 1849, Clésinger scolpì la tomba del compositore (Parigi, cimitero del Père-Lachaise).

Due figlie nacquero da questo matrimonio: Jeanne-Gabrielle, il 28 febbraio 1848, morta in giovane età[8]. Una seconda figlia, anche lei chiamata Jeanne-Gabrielle, soprannominata «Nini», nacque il 10 maggio 1849 al castello di Guillery a Pompiey. George Sand le era molto attaccata, ma ella morì poco dopo la separazione dei suoi genitori, a Parigi il 14 gennaio 1855, d'una scarlattina mal curata, a causa di unꞌimprudenza di suo padre.

Nel 1849, Clésinger ricevette la croce di Cavaliere della Legion d'onore e fu promosso ufficiale nel 1864.

Egli rimarca le forme opulente e scultoree di Berthe de Courrière e ne fa il suo modello per il busto di Marianne conservato al Senato a Parigi, come per la statua colossale de La République dell'Esposizione universale del 1878.

Auguste Clésinger morì il 6 gennaio 1883 nel suo domicilio parigino, al numero 6 di rue de la Chaise nel VII arrondissement di Parigi[1]. Egli fu inumato a Parigi al cimitero di Père-Lachaise (10ª divisione), ove una delle sue opere, Euterpe (1850) orna il Monumento funebre di Frédéric Chopin. Nella stessa tomba, sono inumati Remy de Gourmont (uomo di lettere 1858-1915) così come Berthe de Courrière (1852-1916), loro amante comune e anche legataria universale di Clésinger alla sua morte nel 1883.

Una via di Besançon, nel quartiere di Montrapon-Fontaine-Écu, porta il suo nome.

Clésinger e la fotoscultura

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Journal des débats, 3 aprile 1867[9]

Nel 1864, Clésinger entrò nella Società generale di fotoscultura di Francia[10], di cui egli divenne il direttore artistico nel 1867.

In questa occasione, in una lunga lettera indirizzata a Paul de Saint-Victor, pubblicata su La Presse, egli fornisce il suo punto di vista sur la fotoscultura, il suo posto, il suo avvenire e la statuaria in generale[11].

In seguito, un conflitto oppose Auguste Clésinger alla Società di fotoscultura: lo scultore rifiutò nel 1872 la sua autorizzazione a riprodurre le sue opere Cléopâtre e Diane au repos.

Lo statuario Clésinger cedette a M. Marnyhac, gerente della Società di fotoscultura, il diritto di riprodurre molte delle sue statue, riservandosi il privilegio sia di apporvi la propria firma sugli originali o sulle copie delle sue opere eseguite nell'atelier dell'avenue de Wagram, sia di far dare l'autorizzazione scritta di firmare. Si convenne anche che in caso di rifiuto la difficoltà sarebbe troncata sovranamente da un membro dell'Académie des beaux-arts. La Società di Fotoscultura riprodusse in marmo Cléopâtre e Diane au repos. Avendo lo scultore rifiutato la propria firma e la propria autorizzazione, la Società ha sollecitato il presidente a far riferimento alla nomina d'un membro dell'Académie des beaux-arts che avrebbe dato l'autorizzazione rifiutata dallo scultore.

Opere nelle collezioni pubbliche

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Francia
Svizzera

Galleria d'immagini

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  1. ^ a b Archivi di Parigi: stato civile del VII arrondissement di Parigi, atto di decesso Nº 42.
  2. ^ Georges-Philippe Clésinger (1788-1852) è l'autore delle sculture conservate nelle cappelle dell'chiesa della Madeleine di Besançon: Chemin de croix, Passion du Christ, Mise au tombeau, Resurrezione, Ascensione del Cristo.
  3. ^ Catalogue École de Barbizon, vente Deburaux du 3 juin 2007, p. 53.
  4. ^ La modella era Apollonie Sabatier, detta «la Presidente», amante per una quindicina di anni di Alfred Mosselman. Più tardi, ella divenne lꞌamante di Charles Baudelaire. La precisione sui corpi «moulé» si trova, ad esempio, presso il dottor Guède (L'Intermédiaire des chercheurs et des curieux, Parigi, 1896, pp. 559-560, [url=https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k61472d/f277.image.r=serpent%20Cl%C3%A9singer.langFR]).
  5. ^ Théophile Gautier Salon de 1847, J. Hetzel, Warnod, Paris, 1847, p. 207 (url=[1]).
  6. ^ Che ha forse già rimarcato in un ballo parigino Solange Dudevant
  7. ^ Clésinger le riprenderà dopo la rottura; attualmente, unꞌantica scuderia di Nohant ospita la statua in marmo bianco, che egli aveva fatto dello scrittore in vestaglia, su una sedia «à l'Antique».
  8. ^ George Sand apprese di questa nascita da Chopin durante il loro ultimo incontro, nel marzo 1847, davanti alla casa di Charlotte Marliani.
  9. ^ L'annuncio pubblicitario per la fotoscultura indica che Clésinger è direttore dei suoi atelier di scultura. Essa è comparsa, per esempio, il 3 aprile 1867 in Journal des débats, pag. 3, 1ª colonna.
  10. ^ (EN) An Introduction to nineteenth century art, Auguste Clésinger, su 19thcenturyart-facos.com.
  11. ^ Clésinger annuncia che lui è divenuto il direttore artistico della fotoscultura in una lettera a Paul de Saint-Victor pubblicata su La Presse, il 22 febbraio 1867, p. 3, 2ª colonna (url=[2])
  12. ^ Amante dell'artista e di Charles Baudelaire, e modello della Femme piquée par un serpent
  13. ^ Il s'agit d'une variante de la Femme piquée par un serpent du musée d'Orsay.
  14. ^ Esposizione «Courbet et Clésinger», museo Courbet, 2011. (PDF), su musees-franchecomte.com. URL consultato il 20 settembre 2023 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2011).

(in lingua francese, salvo diverso avviso)

  • Alexandre Estignard, "Clésinger, sa vie, ses œuvres", Paris, H. Floury (1900)
  • Luc Benoist, "Le sculpteur Clésinger (1814-1883)", Gazette des Beaux-arts, 1928, II, p. 283-296.
  • Jean Chalon, "Chère George Sand", Éditions Flammarion, 1991, pp. 281 - 295.
  • "Courbet Clésinger : oeuvres croisées", exposition, Musée Gustave Courbet, Ornans, 2 juillet-3 octobre 2011 ; catalogue par Frédérique Thomas-Maurin, Anne Pingeot, Sébastien Pasteur.- Besançon, Ed. du Sekoya, 2011, 159 pp.

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