Arcidiocesi di Madito
Madito Sede arcivescovile titolare Archidioecesis Madytensis Patriarcato di Costantinopoli | |
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Mappa della diocesi civile di Tracia (V secolo) | |
Arcivescovo titolare | sede vacante |
Istituita | XX secolo |
Stato | Turchia |
Arcidiocesi soppressa di Madito | |
Eretta | circa VIII secolo |
Soppressa | XX secolo |
succede alla diocesi di Cela | |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
L'arcidiocesi di Madito (in latino: Archidioecesis Madytensis) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Madito, identificabile con Eceabat nella penisola di Gallipoli in Turchia, è un'antica sede della provincia romana di Europa nella diocesi civile di Tracia e nel patriarcato di Costantinopoli.
La diocesi è documentata per la prima volta al concilio di Nicea del 787. Nelle sottoscrizioni della definizione di fede conciliare, dopo l'ultima seduta, tra i vescovi suffraganei di Eraclea si trova la firma di Leonide di Cela. Questo vescovo tuttavia, in liste precedenti del medesimo concilio, si firma come "vescovo di Madito o Cela" (Μάδυτα ἤτοι Κύλα). Questa titolatura indica che l'antica sede di Cela fu trasferita nel corso dell'VIII secolo nella vicina città di Madito, e che per un certo periodo, come attesta il concilio niceno, l'antico titolo continuò ad essere usato accanto a quello nuovo di Madito.[1]
Le Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli riflettono questa evoluzione. Le più antiche Notitiae, dal VII alla prima metà del IX secolo, riportano solo la diocesi di Cela; con la Notitia attribuita all'imperatore Leone VI e databile all'inizio del X secolo, Cela scompare mentre fa la sua apparizione fra le suffraganee di Eraclea la diocesi di Madito, ininterrottamente documentata nelle Notitiae fino al XIV secolo.[2]
Dopo Leonide, primo vescovo noto di Madito, si conoscono i vescovi Costantino, che partecipò al concilio di Costantinopoli dell'879-880 nel quale venne riabilitato il patriarca Fozio di Costantinopoli[3], e sant'Eutimio, ricordato nei sinassari al 5 maggio, la cui vita fu scritta dal patriarca Gregorio II di Costantinopoli.[4]
All'epoca dell'imperatore Costantino X Ducas (1059-1067) Madito fu elevata al rango di sede metropolitana. Questa decisione tuttavia causò le rimostranze dei metropoliti di Eraclea, che ottennero dall'imperatore Niceforo III Botaniate (1078-1081) un crisobulo che riconosceva al metropolita di Eraclea il diritto, dopo la morte del metropolita di Madito in carica, di consacrare di nuovo i vescovi per quella sede, che dunque, in linea di principio, ritornava ad essere suffraganea di Eraclea.[5] Questa decisione imperiale sembra confermata dall'esistenza di alcuni sigilli vescovili, databili alla seconda metà dell'XI secolo, dove Niceta e Clemente di Madito sono menzionati come vescovi, e non come metropoliti.[6]
Tuttavia i successivi prelati di Madito sono documentati ancora come metropoliti, benché senza vescovi suffraganei. Tra questi si ricordano: Basilio, che partecipò ai sinodi patriarcali del 1170 e del 1171; Teofane, presente al sinodo del 1197; Costantino Kaleothès, documentato da un sigillo databile al XII/XIII secolo e identificato con il metropolita di Madito, che si rifugiò a Nicea con l'arrivo degli eserciti crociati e che partecipò ad un sinodo patriarcale nel 1209;[7] Isacco e Giacomo, che presero parte alle decisioni sinodali nelle controversie teologiche che videro coinvolti Barlaam di Seminara, Gregorio Acindino e Gregorio Palamas.[8]
L'ultima Notitia Episcopatuum conosciuta, risalente al XV secolo, non accenna più ad una diocesi di Madito. Il titolo ricompare in un documento patriarcale del 1715, unito a quello di Callipoli.[9] La diocesi di Callipoli e Madito fu elevata al rango di sede metropolitana nel dicembre 1901.[10] Sul finire della guerra greco-turca, nell'ottobre del 1922 i greco-ortodossi che abitavano la regione furono fatti evacuare verso la Grecia, prima dell'occupazione definitiva dell'esercito turco. Oggi non esistono più cristiani nell'area dell'antica sede metropolitana di Callipoli e Madito.[11]
Dal XX secolo Madito è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 27 ottobre 1965.[12]
Cronotassi
[modifica | modifica wikitesto]Arcivescovi greci
[modifica | modifica wikitesto]- Leonide † (menzionato nel 787)
- Costantino I † (menzionato nell'879)
- Sant'Eutimio † (? - circa 989/996 deceduto)
- Clemente † (XI secolo)
- Niceta † (seconda metà dell'XI secolo)
- Niceforo † (seconda metà dell'XI secolo)
- Nicola † (XI secolo)
- Anonimo † (menzionato nel 1078/1081)
- Basilio † (prima del 1170 - dopo il 1171)
- Teofane † (menzionato nel 1197)
- Costantino II Kaleothès † (prima del 1204 - dopo il 1209)
- Anonimo † (menzionato nel 1259/1282)
- Isacco † (prima del 1341 - dopo il 1347)
- Giacomo † (menzionato nel 1351)
Arcivescovi titolari
[modifica | modifica wikitesto]- Heinrich Döring, S.I. † (16 giugno 1921 - 14 luglio 1927 nominato arcivescovo, titolo personale, di Poona)
- Walenty Dymek † (10 maggio 1929 - 3 luglio 1945 nominato arcivescovo titolare di Nicopoli di Epiro)[13]
- Stefano Corbini † (1º ottobre 1946 - 15 ottobre 1952 deceduto)
- Józef Gawlina † (29 novembre 1952 - 21 settembre 1964 deceduto)
- Leo Hale Taylor, S.M.A. † (6 luglio 1965 - 27 ottobre 1965 deceduto)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Asdracha, La Thrace orientale et la mer Noire, nnº 110 e 380 (questa numerazione fa riferimento alla suddivisione dei paragrafi nell'edizione online). Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines, 33 (1975), pp. 5 e 30.
- ^ Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae, indice p. 501, voce Madyta/Madytos, évêché d'Europe. Per la datazione delle medesime: Jean Darrouzès, L'édition des Notitiae episcopatuum, in « Revue des études byzantines », 40 (1982), p. 219.
- ^ Konstantinos, PmbZ 23763.
- ^ Euthymios, PmbZ 21951.
- ^ Asdracha, La thrace orientale et la mer Noire, nº 110. Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae, p. 124, nota 4. Le Quien, Oriens christianus, I, col. 1142, IV.
- ^ Asdracha, La Thrace orientale et la mer Noire, nnº 383-384.
- ^ Asdracha, La Thrace orientale et la mer Noire, nnº 387-389.
- ^ Le Quien, Oriens christianus, I, coll. 1143-1144.
- ^ Janin, La hiérarchie ecclésiastique dans le diocèse de Thrace, p. 148.
- ^ Kiminas, The ecumenical patriarchate, p. 59.
- ^ Kiminas, The ecumenical patriarchate, pp. 59-60.
- ^ Eubel, nella Hierarchia catholica, riporta una serie di vescovi Maditensis, che probabilmente fanno riferimento ad un'altra sede in partibus. Infatti questa diocesi viene collocata dall'autore in Grecia e non in Tracia, e indicata come suffraganea di Patrasso; inoltre, secondo una lettera di papa Onorio III del 1222, la sede Maditensis fu unita a quella Anidensis, che Eubel ipotizza possa essere quella di Amicle nel Peloponneso. Questi i vescovi documentati: J. (1229), anonimo (1244), Guglielmo, beato Pierre Berland (1456), Giovanni Battista Petrucci (1489).
Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 1, p. 320; vol. 2, pp. XXIX e 183. - ^ Ebbe dignità solo vescovile, pur essendo la sede titolare arcivescovile: AAS 21 (1929), p. 463.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo I, coll. 1141-1144
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Graz, 1957, p. 427
- (FR) Raymond Janin, La hiérarchie ecclésiastique dans le diocèse de Thrace, in Revue des études byzantines, tomo 17, 1959, pp. 146–149
- (FR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Parigi, 1981
- (FR) Catherine Asdracha, La Thrace orientale et la mer Noire : géographie ecclésiastique et prosopographie (VIIIe-XIIe siècles), in Hélène Ahrweiler (dir.), Géographie historique du monde méditerranéen, Paris, 1988, pp. 221–309
- (EN) Demetrius Kiminas, The ecumenical patriarchate. A history of its metropolitanates with annotated hierarch catalogs, 2009, pp. 59–60 e 175
- (DE) Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit online (PmbZ), Berlin-Boston, 2013
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La sede titolare nel sito di www.catholic-hierarchy.org
- (EN) La sede titolare nel sito di www.gcatholic.org