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Arcidiocesi di Gortina

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Gortina
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Gortyniensis
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Gortina
Resti della basilica di san Tito
Arcivescovo titolaresede vacante
IstituitaXVIII secolo
StatoGrecia
RegioneCreta
Arcidiocesi soppressa di Gortina
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

L'arcidiocesi di Gortina (in latino: Archidioecesis Gortyniensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Gortina è l'antica sede metropolitana di Creta. I suoi resti archeologici si trovano nel territorio del moderno comune di Gortyna, nei pressi del capoluogo Agioi Deka (in italiano: Santi Dieci). Il nome di questa località si fa risalire ai dieci martiri che subirono il martirio durante la persecuzione dell'imperatore Decio.[1]

Seguendo quanto affermato dalla lettera a Tito 1,5[2] la tradizione cristiana attribuisce a san Tito, discepolo di san Paolo, l'evangelizzazione dell'isola di Creta. Così lo ricordava il Martirologio Romano al 4 gennaio: «In Creta natalis sancti Titi, qui, ab Apostolo Paulo Episcopus Cretensium ordinatus, et, post praedicationis officium fidelissime consummatum, finem beatum adeptus, in ea sepultus est Ecclesia, ubi a beato Apostolo dignus minister fuerat constitutus».[3]

Diverse furono le sedi suffraganee dipendenti dal metropolita di Gortina. La più antica lista dei suffraganei cretesi è quella delle sottoscrizioni degli atti del secondo concilio di Nicea del 787, dove appaiono 11 vescovi suffraganei, e precisamente quelli di Lampa, Iraclio (Hérakleion), Cnosso, Cidonia, Cisamo, Subrita, Fonice (Phoinix), Arcadia, Eleuterna, Cantano e Chersoneso.[4] Una Notitia Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli databile al IX secolo riporta il medesimo elenco ad eccezione delle sedi di Iraclio e di Fonice, sostituite dalle diocesi di Setea e di Ierapetra, mantenendo inalterato il numero complessivo delle diocesi suffraganee.[5]

A partire dalla prima metà del IX secolo Creta fu invasa ed occupata dagli Arabi e la città di Gortina distrutta. Durante l'assedio di Gortina trovò la morte il metropolita Cirillo, venerato come santo dalla Chiesa. Il suo successore, Basilio II, impedito a risiedere nell'isola, trovò rifugio a Costantinopoli e successivamente fu trasferito alla sede metropolitana di Tessalonica. È noto un terzo arcivescovo cretese nel periodo arabo, Basilio III, che prese parte al concilio di Costantinopoli dell'879 che riabilitò il patriarca Fozio. Se ne deduce che, benché nell'impossibilità di risiedere a Creta, il titolo metropolitano di Gortina fu assegnato anche durante l'occupazione araba. Con la distruzione di Gortina, i metropoliti assunsero il titolo di "metropoliti di Creta", già documentato tuttavia nel concilio del 787.[6]

Nel 961 i Bizantini riconquistarono l'isola e restaurarono la gerarchia ecclesiastica. Da questo momento i metropoliti posero la loro residenza nella città di Candia. Con l'inizio della dominazione veneziana sull'isola (XIII secolo), i metropoliti furono costretti a lasciare Creta e a vivere in esilio, fino al XVII secolo, quando ai Veneziani subentrarono gli Ottomani, coi quali fu ristabilita la sede dei metropoliti ortodossi a Candia.

Dal XVIII secolo Gortina è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 12 gennaio 1987.

Vescovi e metropoliti di Gortina/Creta

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Il seguente elenco riporta i nomi dei vescovi e metropoli di Gortina dalla fondazione fino agli inizi della dominazione veneziana a Creta (I-XII secolo). La scoperta di un synodicon della Chiesa di Subrita ha contribuito ad arricchire la lista dei metropoliti cretesi del secondo periodo bizantino (X-XII secolo).

Con sede a Gortina

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Con sede a Candia

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  • Andrea II † (fine X secolo)[16]
  • Giovanni II †
  • Giovanni III †
  • Stefano † (documentato dal 1027 al 1030)
  • Niceta I †
  • Niceta II †
  • Basilio IV †
  • Niceta III †
  • Giovanni IV † (documentato prima del 1106)
  • Leone †
  • Michele †
  • Costantino I †
  • Elia II † (prima metà del XII secolo)
  • Basilio V †
  • Costantino II †
  • Nicola I †
  • Giovanni V † (documentato dal 1166 al 1171)
  • Manuele I †
  • Manuele II †
  • Nicola II † (prima del 1203 - dopo il 1221)[17]

Arcivescovi titolari

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  1. ^ Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 961 (23 dicembre).
  2. ^ Tito 1,5, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Vetus Martyrologium Romanum, 4 gennaio. Nel martirologio riformato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II nel 2004, la memoria liturgica di san Tito è stata unita a quella dell'altro discepolo di Paolo destinatario delle lettere pastorali, san Timoteo, al 26 gennaio, giorno successivo alla festa della Conversione di san Paolo.
  4. ^ (FR) Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines, 33 (1975), p. 38.
  5. ^ (FR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, Notitia 3, p. 235, nnº 239-250.
  6. ^ (FR) Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée…, p. 13.
  7. ^ 11 aprile: «Commemorazione di san Filippo, vescovo di Górtina sull'isola di Creta, che, al tempo degli imperatori Marco Antonino Vero e Lucio Aurelio Commodo, difese con vigore la Chiesa a lui affidata sia dall'odio dei pagani sia dalle insidie delle eresie.» Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 319.
  8. ^ Vetus Martyrologium Romanum, 9 luglio: «Gortynae, in Creta, sancti Cyrilli Episcopi, qui, in persecutione Decii, sub Lucio Praeside, flammis est injectus, et, cum ab igne, incensis vinculis, illaesus evasisset, ac stupore tanti miraculi a Judice dimissus esset, rursus ab eodem, pro instanti et alacri fidei praedicatione facta de Christo, comprehensus et capite plexus est.». Nel martirologio riformato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II nel 2004, il nome di questo santo è stato depennato.
  9. ^ a b (FR) Denis Feissel, Bulletin épigraphique, Revue des Etudes Grecques, tome 124-2 (2011), p. 523 (nº 695).
  10. ^ Giulia Marsili, Il cantiere episcopale di età tardoantica: attività edilizia ed evangelizzazione nel Mediterraneo orientale, in: Quis est qui ligno pugnat? Missionari ed evangelizzazione nell’Europa tardoantica e medievale (secc. IV-XIII) – Quis est qui ligno pugnat? Missionaries and evangelization in Late Antique and Medieval Europe (4th – 13th centuries), Verona, 2016, pp. 214-215.
  11. ^ (FR) Raymond Janin, v. Basile I de Gortyne, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. VI, Paris, 1932, col. 1136.
  12. ^ (FR) S. Vailhé, v. André de Crète, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. II, Paris, 1914, coll. 1659-1661.
  13. ^ Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/3, Paris, 1972, nº 1753.
  14. ^ (FR) Raymond Janin, vv. Basile II de Gortyne e Basile I de Thessalonique, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. VI, Paris, 1932, coll. 1136 e 1160.
  15. ^ (FR) Raymond Janin, v. Basile III de Gortyne, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. VI, Paris 1932, coll. 1136-1137.
  16. ^ Metropolita assente nel synodicon di Subrita, documentato da un sigillo databile della fine del X secolo. V. Laurent, Le Synodicon de Sybrita et les métropolites de Crète, p. 399.
  17. ^ Il synodicon di Subrita aggiunge, dopo Nicola II, altri due metropoliti di Creta, Macario e Antimo, vissuti nella seconda metà del XIV secolo.
  18. ^ Ancora presente nell'Annuario Pontificio del 1869; assente in quello dell'anno successivo.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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