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Antonio Banderas

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Antonio Banderas all'81ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (2024)

Antonio Banderas, pseudonimo di José Antonio Domínguez Bandera (Malaga, 10 agosto 1960), è un attore, regista e produttore cinematografico spagnolo.

Firma di Antonio Banderas

Debutta come attore nel 1982 nel film Labirinto di passioni di Pedro Almodóvar, regista con il quale collabora in altri film, tra cui Matador del 1986, La legge del desiderio del 1987 ed i celebri Donne sull'orlo di una crisi di nervi e Légami!, che lo fanno conoscere al grande pubblico. Dopo numerose parti in importanti film hollywoodiani di successo come Intervista col vampiro, Philadelphia, Desperado, Evita, Four Rooms, raggiunge la definitiva consacrazione nel 1998 con il ruolo di Zorro nel film La maschera di Zorro. Ha poi recitato in numerosi film di successo come C'era una volta in Messico e la saga di Spy Kids e dal 2004 è il doppiatore originale del Gatto con gli stivali nella saga di Shrek. Nel 2020, grazie alla performanza in Dolor y gloria l'anno prima, riceve la sua prima candidatura per l'Oscar al miglior attore in vista della novantaduesima cerimonia.

Nasce in Andalusia, figlio di un commissario di polizia e di un'insegnante. A causa di una frattura ad un piede, è costretto a rinunciare alla carriera da calciatore, restando comunque grande tifoso della squadra della sua città natale[1]. Da sempre appassionato alla carriera teatrale, studia alla scuola d'arte drammatica di Malaga. Dopo aver studiato recitazione, a 19 anni si trasferisce a Madrid dove lavora come modello e cameriere, oltre che come attore teatrale.

Notato sul palcoscenico dal regista Pedro Almodóvar, debutta nel cinema nel 1982 col film Labirinto di passioni. Dopo alcune partecipazioni a film di secondo piano sempre di produzione spagnola, ritrova Almodòvar nei film Matador (1986), La legge del desiderio (1987), Donne sull'orlo di una crisi di nervi (1988; a regalargli la prima notorietà è questa pellicola), Légami! (1989), La pelle che abito (in cui è protagonista assoluto), e Dolor y gloria (ruolo che gli fa vincere il Prix d'Interprétation Masculine alla settantaduesima edizione del Festival di Cannes). Inoltre, sempre nel 1988, partecipa al film Intrighi e piaceri a Baton Rouge.

Nei primi anni novanta Hollywood si accorge di lui e quindi si trasferisce negli Stati Uniti. La prima produzione americana per Banderas è il film I re del mambo, che tuttavia non raccoglie il successo sperato. Riscuote maggiori consensi recitando nel celebre Philadelphia (1993), nel ruolo di Miguel, il compagno gay di Tom Hanks. Ulteriori successi sono La casa degli spiriti (1993) e Intervista col vampiro (1994), in cui recita con Tom Cruise e Brad Pitt. Nel film D'amore e d'ombra (1994), la regista venezuelana Betty Kaplan assegna a Banderas la sua prima parte da protagonista in lingua inglese e lo introduce definitivamente nel mondo di Hollywood.

Nel 1995 è protagonista con il ruolo di El mariachi nel film Desperado, diretto dall'amico Robert Rodriguez, recitando al fianco di Salma Hayek, che ottiene un grande successo e lo consacra al cinema hollywoodiano. Nella metà degli anni novanta i successi si susseguono con Two Much - Uno di troppo (1996), in cui recita con la futura moglie Melanie Griffith, Assassins (1995), al fianco di Sylvester Stallone, e col pluripremiato Evita (1996), diretto da Alan Parker, col quale ottiene una candidatura ai Golden Globe. Nel 1998 si conferma una delle maggiori stelle di Hollywood grazie al ruolo di Zorro ne La maschera di Zorro, di Martin Campbell, insieme a Catherine Zeta-Jones, vincendo un European Film Awards e ottenendo un'altra candidatura ai Golden Globe come miglior attore protagonista. Nel 1999 debutta come regista, dirigendo l'allora moglie Melanie Griffith nel film Pazzi in Alabama. Nello stesso anno partecipa come protagonista al film Il 13º guerriero, che tuttavia si rivela un fallimento al botteghino.

Antonio Banderas e la seconda moglie Melanie Griffith nel 2010

Dagli anni duemila continua a interpretare ruoli diversi tra loro: nel 2000 è protagonista del film Spy Kids, primo capitolo dell'omonima saga fantasy firmata da Robert Rodriguez. Prenderà parte anche ai sequel nel 2002, nel 2003 e in un cameo nel quarto del 2011, mentre nel 2002 è protagonista con Lucy Liu dello sfortunato action Ballistic, ricordato come uno dei più deludenti film del cinema[2]. Nel 2003 lavora a Broadway, dove recita con successo nel musical Nine. Nello stesso anno torna a vestire i panni del Mariachi, nel film C'era una volta in Messico, nuovamente diretto da Robert Rodriguez, che riesce a replicare il successo del primo capitolo. Tuttavia, negli anni successivi, la sua carriera subisce una battuta d'arresto, a causa di alcuni passi falsi come The Legend of Zorro (2005), sequel del precedente successo del 1998, Ti va di ballare? e soprattutto Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni (2010) di Woody Allen, in cui recita con Josh Brolin e Anthony Hopkins. Esordisce però nel mondo del doppiaggio, dove ottiene maggiore fortuna dal 2004 come voce del Gatto con gli Stivali nella saga di Shrek; a partire dal terzo capitolo Banderas ha anche doppiato il personaggio nella versione italiana.

Il ritorno nell'olimpo delle star di Hollywood avviene nel 2011 quando, dopo ben 22 anni, ritrova Almodòvar dietro la macchina da presa di La pelle che abito, presentato in concorso al Festival di Cannes. Nello stesso anno è protagonista del film Il principe del deserto, mentre nel 2012 lavora con Steven Soderbergh nel film Knockout - Resa dei conti. Dal 2012 al 2017 è testimonial del marchio italiano Mulino Bianco in coppia con la gallina Rosita, un animatrone. Nel 2013 partecipa al film Machete Kills diretto nuovamente dall'amico Robert Rodriguez, nel ruolo di uno dei Camaleonti. Nello stesso anno è nel cast del film I mercenari 3, insieme a Sylvester Stallone, Mel Gibson e Arnold Schwarzenegger. L'anno successivo è protagonista del fanta-thriller Automata.[3] Nel 2015 riceve dalle mani di Pedro Almodóvar il Premio Goya alla carriera (Goya de Honor).[4]

Nel 2019, alla settantaduesima edizione al Festival di Cannes, presenta il film Dolor y gloria, in cui è diretto da Pedro Almodóvar per l'ottava volta. Grazie a questo ruolo vince il Prix d'Interprétation Masculine[5] e viene candidato come miglior attore per la novantaduesima cerimonia degli Oscar.[6]

Nel 2022 interpreta l'avido cacciatore di tesori Santiago Moncada, ultimo discendente della famiglia Moncada nel film Uncharted. Nel 2023 dà il volto a Renaldo, amico di Indiana Jones nel film Indiana Jones e il quadrante del destino.

Banderas è stato sposato dal 1987 al 1995 con l'attrice Ana Leza, da cui ha poi divorziato. Il 14 maggio 1996 ha sposato la collega statunitense Melanie Griffith[7]. Dalla loro unione è nata una figlia, Stella (1996), che è apparsa con i genitori nel film Pazzi in Alabama (1999), diretto da Banderas stesso[8]. Nel giugno 2014 la coppia ha annunciato la separazione[9], per poi divorziare ufficialmente nel luglio 2015[10]. Dal 2015 è legato alla consulente finanziaria olandese Nicole Kimpel.

Il 26 gennaio 2017, a seguito di un malore cardiaco, ha subito un intervento per l'inserimento di tre stent[11].

Riconoscimenti

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Antonio Banderas con il premio Goya vinto per Dolor y gloria

Doppiatori italiani

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Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Antonio Banderas è stato doppiato da:

  • Luca Ward in La casa degli spiriti, Mai con uno sconosciuto, Il 13º guerriero, Incontriamoci a Las Vegas, The Body, Immagini - Imagining Argentina, Homeland Security, L'ombra del sospetto, The Code, The Big Bang, Il principe del deserto, SpongeBob - Fuori dall'acqua (dialoghi), La musica del silenzio, Genius, The Enforcer
  • Massimo Rossi in Spy Kids, Spy Kids 2 - L'isola dei sogni perduti, Frida, Missione 3D - Game Over, C'era una volta in Messico, Pancho Villa, la leggenda, Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni, Ruby Sparks, Security, Black Butterfly, Gun Shy - Eroe per caso, Dolittle, Come ti ammazzo il bodyguard 2 - La moglie del sicario, Nome in codice: Banshee
  • Francesco Pannofino in Donne sull'orlo di una crisi di nervi, Spara che ti passa, Intervista col vampiro, Promesse e compromessi, Assassins, Two Much - Uno di troppo, Original Sin, Femme fatale, Ballistic, Ti va di ballare?, Bordertown
  • Antonio Sanna in Desperado, La maschera di Zorro, The Legend of Zorro, La pelle che abito, Knockout - Resa dei conti, Gli amanti passeggeri, I mercenari 3, Automata, The 33, Dolor y gloria, Finale a sorpresa - Official Competition
  • Fabrizio Pucci in Four Rooms, White River Kid, Knight of Cups, Bullet Head, Panama Papers, Uncharted
  • Roberto Pedicini ne I re del mambo, D'amore e ombra, Clean Up Crew - Specialisti in lavori sporchi
  • Oreste Baldini in Labirinto di passioni, Légami!
  • Gianni Bersanetti in Matador
  • Giovanni Petrucci ne La legge del desiderio
  • Sandro Acerbo in Intrighi e piaceri a Baton Rouge
  • Pino Ammendola in Terre nuove
  • Emilio Bonucci ne Il giovane Mussolini
  • Massimo De Ambrosis in Philadelphia
  • Pasquale Anselmo in Machete Kills
  • Claudio Moneta in SpongeBob - Fuori dall'acqua (canto)
  • Andrea Ward in Altamira
  • Natale Ciravolo in Vendetta finale
  • Diego Suarez in Indiana Jones e il quadrante del destino
  • Alessandro D'Errico in Cult Killer - La vendetta prima di tutto

Come doppiatore è stato sostituito da:

In Shrek Terzo, Shrek e vissero felici e contenti, Il gatto con gli stivali e Il gatto con gli stivali: I Tre Diablos doppia sia la versione in inglese che quella in italiano, oltre a quella spagnola.

  1. ^ Alessandro De Simone, Boris Sollazzo, Antonio Banderas: "Ci servirebbe un Don Chisciotte" [collegamento interrotto], su thecinemashow.it, 14 ottobre 2011. URL consultato il 4 novembre 2019.
  2. ^ "The Worst of the Worst", su rottentomatoes.com (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2009).
  3. ^ Mulino Bianco lascia Antonio Banderas, arrivano due attori italiani. E Twitter dice addio al “mugnaio” e alla gallina, su ilfattoquotidiano.it, 15 settembre 2017. URL consultato il 23 dicembre 2019.
  4. ^ Banderas riceverà premio carriera: Emozionato,occasione per riflettere, su lapresse.it, 1º febbraio 2015. URL consultato il 1º marzo 2020.
  5. ^ Cannes, i vincitori – Palma d’oro a Parasite. Antonio Banderas miglior attore, premio alla regia per i fratelli Dardenne, su ilfattoquotidiano.it, 25 maggio 2019. URL consultato il 29 maggio 2019.
  6. ^ a b (ES) Pedro Almodóvar y Antonio Banderas, nominados a los Oscar 2020 por "Dolor y gloria", su elmundo.es, El Mundo, 13 gennaio 2020. URL consultato il 22 novembre 2020.
  7. ^ Antonio and Melanie throw joint birthday party, in CNN, Associated Press, 10 agosto 2000 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2007).
  8. ^ Vista: Antonio Banderas as Puss 'N Boots' Voice (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2010).
  9. ^ Antonio Banderas e Melanie Griffith: divorzio per differenze inconciliabili, su gossip.pourfemme.it. URL consultato il 9 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2014).
  10. ^ Antonio Banderas: ufficiale il divorzio da Melanie Griffith, su tvzap.kataweb.it, tvzap, 22 luglio 2015. URL consultato il 24 luglio 2015.
  11. ^ Paura per Antonio Banderas, ma dopo l'infarto va tutto bene, in Repubblica Spettacoli. URL consultato il 10 aprile 2017.
  12. ^ (EN) ACCA 2019 [collegamento interrotto], su awardscircuit.com. URL consultato il 16 aprile 2020.
  13. ^ Critics’ Choice Awards 2020: il miglior film è C’era una volta a… Hollywood, su badtaste.it, 13 gennaio 2020. URL consultato il 13 gennaio 2020.
  14. ^ Arianna Finos, European Film Awards, trionfa Lanthimos. Nessun premio per "Il traditore" di Bellocchio, su La Repubblica, 7 dicembre 2019. URL consultato il 22 dicembre 2019.
  15. ^ New York Film Critics Circle 2019: The Irishman, Lupita Nyong'o e Antonio Banderas tra i premiati, su movieplayer.it, 4 dicembre 2019. URL consultato il 15 dicembre 2019.
  16. ^ Andrea Francesco Berni, Dolor y Gloria fa incetta di premi ai Goya, Antonio Banderas migliore attore e Pedro Almodóvar miglior regista, su badtaste.it, 26 gennaio 2020. URL consultato il 30 gennaio 2020.
  17. ^ (EN) 24ª edizione dei Satellite Awards, su pressacademy.com. URL consultato il 21 dicembre 2019.

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