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Alberto Anelli

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Alberto Anelli
Alberto Anelli nel 1969
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenereMusica leggera
Periodo di attività musicale1967 – 1998
EtichettaPhilips, Det, Durium, Ri-Fi, Joker, Dischi Ricordi, D.V. More Record
Album pubblicati2
Studio2
Live0
Raccolte0

Alberto Anelli (Rutigliano, 6 ottobre 1944[1]) è un cantante e compositore italiano.

Ha riscosso molti successi come compositore per altri artisti, in particolare con Tu sei quello per Orietta Berti[2], Siesta per Bobby Solo[3], L'amicizia per Herbert Pagani[4] e L'importante è finire per Mina[5] (su testo di Cristiano Malgioglio); ha inoltre vinto lo Zecchino d'Oro 1971 con Il caffè della Peppina[6].

Nacque il 6 ottobre 1944 a Rutigliano, in provincia di Bari. Dopo essersi trasferito a Milano, debutta come autore nell'aprile 1965 con Tu sei quello[2], scritta in collaborazione con il Maestro Pino Cappelletti con il testo di Luciano Beretta, portata al successo da Orietta Berti[7], con cui la cantante vince Un disco per l'estate 1965[8]; nello stesso anno incide il suo primo 45 giri come cantante.

Orietta Berti vince il Festival delle rose 1965 con un'altra canzone scritta da Anelli, Voglio dirti grazie, con testo di Beretta e Miki Del Prete.

Nel 1966 partecipa alla Mostra internazionale di musica leggera con Pioggia a Venezia, dopodiché cambia casa discografica, passando alla Det, e partecipa con Il successo al Festival delle rose 1967[9].

Nel 1968 inizia una proficua collaborazione con Herbert Pagani, con cui ottiene un grande successo come autore scrivendo Siesta, incisa da Bobby Solo[3], Acapulco, con cui Anelli partecipa a Un disco per l'estate 1968 e a Settevoci, programma televisivo condotto da Pippo Baudo, e L'amicizia, incisa da Pagani[4].

Dopo il passaggio alla Durium, partecipa con Mezzanotte al Festivalbar 1971; nello stesso anno scrive la celeberrima canzone Il caffè della Peppina, con cui vince lo Zecchino d'Oro 1971: aveva partecipato anche allo Zecchino d'Oro 1970 con Tommy Tom. Nel 1972 scrive Che giorno è, cantata da Giuliano Cederle, il cantante del gruppo Giuliano e i Notturni.

Dopo un ulteriore cambio di casa discografica, scrive con Alberto Salerno Un uomo quando è un uomo, con cui è in gara al Cantagiro 1972, e Dimmi di no, con cui partecipa a Un disco per l'estate 1973.

L'anno successivo con Segreto, scritta con Claudio Daiano e Andrea Lo Vecchio, è a Un disco per l'estate 1974, in cui partecipa anche con autore con New York, incisa dagli Erba Verde. Sempre nello stesso anno partecipa ancora una volta allo Zecchino d'Oro con Il buio.

Nel 1975 ottiene un grande successo come autore con L'importante è finire, incisa da Mina[5], mentre come cantante partecipa a Un disco per l'estate 1975 con Sarà follia.

Nel 1977 scrive per Julio Iglesias Sono io, con testo di Gerardo Carmine Gargiulo[10].

Negli anni successivi continua l'attività sia come autore che come cantante, passando alla Dischi Ricordi ed incidendo alcuni dischi usando lo pseudonimo El Tigre[11][12], tra cui un album.

Dopo alcuni anni di pausa torna ad incidere nel 1998 per la D.V. More Record, pubblicando un cd con vecchi brani riarrangiati (tra cui anche alcuni scritti per altri e mai incisi fino a quel momento, come L'importante è finire o Vi amo tutti e due) ed una canzone inedita, Evviva il mio papà, che Paolo Limiti sceglie come sigla del suo programma televisivo Ci vediamo in tv.

Nel 1999 partecipa nuovamente allo Zecchino d'Oro con La Nina, la Pinta e la Santa Maria.

  1. ^ Il Dizionario della canzone italiana riporta erroneamente come luogo di nascita Milano
  2. ^ a b Discografia Nazionale della canzone italiana.
  3. ^ a b Discografia Nazionale della canzone italiana.
  4. ^ a b Discografia Nazionale della canzone italiana.
  5. ^ a b Discografia Nazionale della canzone italiana.
  6. ^ Zecchino d'oro - Album dei ricordi (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  7. ^ Le canzoni di un disco per l'estate, supplemento a TV Sorrisi e Canzoni n° 23, maggio 1965, Campi editore, Foligno
  8. ^ Fernando Fratarcangeli, Un disco per l'estate 1965, pubblicato su Raro!, n° 81, settembre 1997
  9. ^ Fernando Fratarcangeli, Festival delle rose 1967, pubblicato su Raro!, n° 159, ottobre 2004
  10. ^ Discografia Nazionale della canzone italiana.
  11. ^ Francesco Cataldo Verrina, ITALO DISCO STORY, Lulu Enterprises Incorporated, 2014-02, ISBN 978-1-291-75288-5. URL consultato il 27 luglio 2024.
  12. ^ Lucio Salvini, Non erano solo canzonette: L'epoca d'oro della canzone italiana, Skira, 24 febbraio 2015, ISBN 978-88-572-2829-7. URL consultato il 27 luglio 2024.
  13. ^ Discografia Nazionale della canzone italiana.
  14. ^ Discografia Nazionale della canzone italiana.
  15. ^ Discografia Nazionale della canzone italiana.
  • Gino Castaldo (a cura di), Dizionario della canzone italiana, Curcio editore, Roma, 1990; alla voce Anelli, Alberto, di Dario Salvatori, pag. 34
  • Nino Bellinvia (a cura di), I magnifici delle 7 note, Gazzettino d'Informazione, Benevento, 1971; alla voce Anelli Alberto, pag. 126
  • AA.VV., Anelli, Alberto in Discografia italiana, Raro! Edizioni, 2007, pp. 21-22

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