Adulis
Adulis | |
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Adulis viene citata nel I secolo nel Periplus maris erythraei | |
Localizzazione | |
Stato | Eritrea |
Città | Zula |
Scavi | |
Date scavi | 2011 |
Amministrazione | |
Responsabile | Angelo e Alfredo Castiglioni |
Mappa di localizzazione | |
Adulis (o Adúli) è un sito archeologico situato nella regione del Mar Rosso Settentrionale dell'Eritrea, circa 60 km a sud di Massaua. Era il porto dell'antico Regno di Axum, da cui prende il nome la baia di Adulis. Si pensa che l'attuale città di Zula sorga nel luogo in cui sorgeva l'Adulis del periodo aksumita e che Zula possa essere il nome locale per il greco Adulis.
Archeologia del sito
[modifica | modifica wikitesto]Dal 2011 sono iniziate una serie di missioni di scavo coordinate dagli archeologi italiani Angelo e Alfredo Castiglioni, finalizzate a riportare alla luce l'antico insediamento. Le ricerche sono condotte dal Centro Ricerche sul Deserto Orientale in collaborazione con archeologi del Museo di Asmara, del Museo Regionale di Massaua, dell'Università Cattolica di Milano, dell'Università degli Studi dell'Insubria di Varese, dell'Università "L'Orientale" di Napoli e del Laboratorio di Geotecnologie per l'Archeologia del Centro di GeoTecnologie (CGT) dell'Università di Siena e più recentemente del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana di Roma. Tra il 2011 e il 2012 il CGT ha realizzato un nuovo rilievo topografico dell'intera città di Adulis, posizionando tutti i vecchi scavi compiuti nel XIX e nel XX secolo, e posizionando tutte le strutture murarie ancora visibili sulla superficie del terreno. Inoltre, il Centro si è occupato della gestione informatizzata in ambiente GIS di tutti i dati di scavo e dello scavo archeologico del settore 3, dove sono stati rinvenuti i resti di un imponente edificio che, allo stato delle ricerche, è inquadrabile nelle ultime fasi di vita della città.
I primi risultati emersi dagli scavi sono stati presentati in una mostra "Adulis, la città perduta" allestita presso il Museo Castiglioni di Varese, museo nato grazie alla donazione effettuata al loro comune dai fratelli Castiglioni.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Stuart Munro-Hay. Aksum: An African Civilization of Late Antiquity. Edinburgh: University Press. 1991. ISBN 0-7486-0106-6.
- Yuri M. Kobishchanov. Axum (Joseph W. Michels, editor; Lorraine T. Kapitanoff, translator). University Park, Pennsylvania: University of Pennsylvania, 1979. ISBN 0-271-00531-9.
- A. F. L. Beeston: The Authorship of the Adulis Throne Text. In: Bulletin of the School of Oriental and African Studies London 43/3, 1980, 453-458.
- Enno Littmann: Adule. In: Paulys Realencyclopädie der classischen Altertumswissenschaft (RE). Supplementband VII, Stuttgart 1940, Sp. 1–2.
- Wilhelm H. Schoff: The Periplus of the Erythraen Sea. Travel and trade in the Indian Ocean by a merchant of the first century. New Delhi 2001.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Adulis»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Adulis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Prime scoperte per il CGT nell'antica città di Adulis, su Centro di GeoTecnologie dell'Università degli Studi di Siena. URL consultato il 26 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
- Prime scoperte nell'area di Adulis articolo del Museo Civico di Rovereto del 09/03/2011
- I filmati della spedizione del Museo Civico di Rovereto
- Adulis sul Mar Rosso: un'impresa eritro-italiana dal sito di Archeologia Viva
- Adulis, missione archeologica italiana per portare alla luce i misteri della “Pompei africana” dal sito del quotidiano La Stampa
- Gli archeologi italiani riportano alla luce Adulis, la «Pompei africana» dal sito del quotidiano Corriere della Sera
- Archeologi in missione in Eritrea per scoprire la Pompei d'Africa dal sito del quotidiano La Repubblica
- Museo Castiglioni Sito del Museo Castiglioni di Varese
Controllo di autorità | VIAF (EN) 243906891 · GND (DE) 7660348-9 · BNF (FR) cb16231740c (data) · J9U (EN, HE) 987009464388605171 |
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