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Aci Sant'Antonio

Coordinate: 37°36′21.21″N 15°07′33.77″E
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Aci Sant'Antonio
comune
Aci Sant'Antonio – Stemma
Aci Sant'Antonio – Bandiera
Aci Sant'Antonio – Veduta
Aci Sant'Antonio – Veduta
Chiesa Madre in piazza Maggiore
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Catania
Amministrazione
SindacoQuintino Rocca (Lista civica) dal 15-6-2023
Territorio
Coordinate37°36′21.21″N 15°07′33.77″E
Altitudine302 m s.l.m.
Superficie14,33 km²
Abitanti17 778[1] (30-6-2022)
Densità1 240,61 ab./km²
FrazioniLavina, Lavinaio, Monterosso, Santa Maria la Stella
Comuni confinantiAci Bonaccorsi, Aci Catena, Acireale, Valverde, Viagrande, Zafferana Etnea
Altre informazioni
Cod. postale95025
Prefisso095
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT087005
Cod. catastaleA029
TargaCT
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 1 167 GG[3]
Nome abitantiSantantonesi
Patronosant'Antonio abate
Giorno festivo17 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Aci Sant'Antonio
Aci Sant'Antonio
Aci Sant'Antonio – Mappa
Aci Sant'Antonio – Mappa
Posizione del comune di Aci Sant'Antonio nella città metropolitana di Catania
Sito istituzionale

Aci Sant'Antonio (Jaci Sant'Antoni in siciliano) è un comune italiano di 17 778 abitanti[1] della città metropolitana di Catania in Sicilia.

Si narra che Aci Sant'Antonio e le altre Aci trassero la propria origine da Xiphonia, misteriosa città greca oggi del tutto scomparsa; alcuni dicono si trovasse tra i comuni di Aci Catena e Aci Sant'Antonio. I poeti Virgilio e Ovidio fecero nascere il mito della fondazione alla storia d'amore tra una ninfa chiamata Galatea ed un pastorello chiamato Aci, e del ciclope Polifemo. In epoca romana esisteva una città chiamata Akis, che partecipò alle guerre puniche. La Città fu costruita sulla Via Veronica che collegava Aci Reale con Nicolosi.

Nell'anno 1169, a seguito di una forte eruzione accompagnata da forti scosse di terremoto, gli abitanti lasciarono la parte costiera e si ritirarono in queste amene contrade ricche di boschi e di abbondante legname; qui diedero vita al piccolo borgo di Casalotto. Il borgo di Casalotto sorgeva a nord-ovest dall'attuale centro urbano di Aci Sant'Antonio. Per mezzo di una struttura corporativa i rappresentanti di Casalotto si riunivano con i rappresentanti delle comunità limitrofe per decidere le sorti della zona chiamata Jaci.

La storia del borgo è strettamente collegata alle sorti del vicino e grande centro chiamato oggi Acireale fino al 1639. Sotto il dominio spagnolo, infatti, le lotte interne con la vicina Aquilia indussero gli abitanti di Casalotto e dei borghi vicini a chiedere al viceré di Palermo la separazione da Aquilia Vetere; questa fu ratificata nel 1640 a firma dei luogotenente cardinale Giannettino Doria arcivescovo di Palermo. Dopo varie lotte e scontri, l'ormai grande Aquilia si separa in Aci Inferiore (Acireale) e Aci Superiore (Città amplissima e liberalissima di Jaci Sant'Antonio e San Filippo).

Con la separazione delle Aci, la Città di Aci SS. Antonio e Filippo ingloba diverse comunità e centri limitrofi odierni come, oltre al comune qui trattato, Aci San Filippo, Aci Catena, Aci Trezza, Aci Santa Lucia, Aci Valverde, Aci Castello, Aci Bonaccorsi, Viagrande estendendosi fino a Bongiardo (frazione di Santa Venerina) e Pisano (frazione di Zafferana Etnea).

Una giovane artigiana siciliana prepara la scena di un presepe vivente a Santa Maria la Stella, Antichi Mestieri, 2005

Non essendo in grado di pagare i tributi, nel 1644 la nuova Città sarà venduta alla famiglia Massa, nel 1645 alla famiglia Diana ed infine nel 1651 alla famiglia Riggio, sotto la cui dominazione sarebbe rimasta per più di un secolo. Stefano Riggio Santo Stefano, principe di Campofiorito, otteneva nel 1672 il titolo di principe di Aci Santi Antonio e Filippo. A lui si devono i palazzi di Aci Sant'Antonio e di Aci Catena destinati ad essere gli edifici civili più ragguardevoli dei due centri. Morto Stefano, l'investitura passò successivamente al nipote Stefano Riggio Saladino (1680), a Luigi Riggio Branciforte (1704) ed infine a Stefano Riggio Gravina (1758), la cui morte segna la fine della dominazione baronale. Nel 1792 fu stabilita la ricompra e con atto pubblico la Città di Aci Santi Antonio e Filippo diventò comune libero.

Approvata e sanzionata la costituzione del Regno di Sicilia, Aci Sant'Antonio è presente nella "mappa" dei comuni (1812) che avevano diritto a mandare un proprio rappresentante alla Camera. Intanto il continuo rinnovarsi di contrasti interni tra Aci Sant'Antonio e Aci Catena e San Filippo determinava nel 1826, con decreto di Francesco I, la costituzione di due comuni: quello di Aci Sant'Antonio in particolare risultava composto dal centro di Aci Sant'Antonio e Valverde e dalle borgate di Maugeri, Carminello, Casalrosato, Fontana, Morioni, Belfiore, Lavinaio e Monterosso. In pari data le borgate di Pisano e Bongiardo tolte ad Aci Sant'Antonio passavano al nuovo comune di Zafferana Etnea. Ultima notazione da aggiungere è il distacco e la costituzione del comune di Valverde il 14 aprile 1951.

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 18 settembre 1984.[4]

«Inquartato: nel primo di rosso, alla croce di Gerusalemme, d'oro, accantonata da quattro bisanti dello stesso; nel secondo d'oro, alla croce di Sant'Andrea di rosso, diminuita, accantonata in capo e in punta da due gigli di rosso e sui fianchi da due rose dello stesso; nel terzo d'argento, alla sbarra di rosso, accostata da due pesci d'azzurro, con la testa all'insù; nel quarto trinciato: nel primo di verde, a tre sbarre d'oro, nel II d'oro, al leone d’azzurro, posto in banda; alla fascia diminuita, d'argento, posta sulla troncatura e caricata a destra da tre stelle di sei raggi d'azzurro; sul tutto il palo semipartito troncato, ritirato in capo e arrotondato in punta: nel I, palato d'oro e di rosso di quattro pezzi, nel II inquartato in decusse d'azzurro e d'argento, nel terzo di azzurro. Ornamenti esteriori da Comune»

Il gonfalone è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[5]

La religione più diffusa tra la popolazione di Aci Sant'Antonio è il cattolicesimo, e le parrocchie che sorgono nel suo territorio, fanno parte della diocesi di Acireale.

La cittadina ha come santo patrono Sant'Antonio abate un culto antichissimo che risale agli ultimi anni del cinquecento, il giorno festivo è il 17 Gennaio. Con cadenza biennale, in periodo estivo, si celebra la Festa Grande (Festa Ranni) durante la quale sfilano i celebri carretti siciliani trainati da cavalli, vengono installate le luminarie nelle vie principali del paese (conosciute come le più grandi della Sicilia), ma soprattutto sfilano i cerei raffiguranti la vita e le gesta del Santo e dedicati a quattro categorie specifiche: gli agricoltori (o impiegati), i carrettieri (o commercianti), i contadini e i mastri artigiani.

È presente anche una piccola comunità dei Testimoni di Geova.

Etnie e minoranze straniere

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Gli stranieri residenti ad Aci Sant'Antonio sono 246 e rappresentano l'1,4% della popolazione residente.

La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 26,4% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall'Albania (9,8%) e dal Marocco (9,3%).

La Città di Aci Sant'Antonio è l'unica in Sicilia a fregiarsi del titolo di "Città del Carretto Siciliano" a cui è dedicato un museo sito in una delle vie più importanti del paese, via Vittorio Emanuele. Inoltre sono molti gli artisti che portano avanti la tradizione della pittura e scultura dei carretti tra questi ricordiamo: Vincenzo Di Mauro (conosciuto come il decano dei pittori del carretto) e poi Domenico Di Mauro, Nerina Chiarenza, Salvatore Chiarenza, Rosario D'Agata, Paolo Rapisarda e Antonio Zappalà (tutti nominati patrimonio dell'UNESCO). Si ricordano anche Roberto Battiato, Gaetano Di Guardo, Maria Grazia Leonardi, Antonella Licciardello, Antonio Patanè, Raimondo Russo, Antonio Torrisi, Giuseppe Zappalà.

Alcune scene del film Il figlioccio del padrino, diretto da Mariano Laurenti e con Franco Franchi, sono state girate ad Aci Sant'Antonio. Nel film, infatti, sono riconoscibili la Chiesa Madre e Via Vittorio Emanuele, una delle vie principali della città[senza fonte].

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
4 giugno 1985 29 maggio 1990 Salvatore Urso Democrazia Cristiana Sindaco [6]
29 maggio 1990 3 maggio 1993 Salvatore Urso Democrazia Cristiana Sindaco [6]
21 giugno 1993 13 giugno 1994 Alfio Rapisarda Democrazia Cristiana Sindaco [6]
13 giugno 1994 8 giugno 1998 Domenico Presti Polo del Buon Governo Sindaco [6]
8 giugno 1998 10 giugno 2003 Alfio Pulvirenti Democratici di Sinistra Sindaco [7]
27 maggio 2003 17 maggio 2008 Alfio Pulvirenti Unione di Centro Sindaco [8]
17 giugno 2008 26 giugno 2013 Giuseppe Cutuli Movimento per l'Autonomia Sindaco [9]
26 giugno 2013 11 giugno 2018 Santo Orazio Caruso Partito Democratico Sindaco [10]
11 giugno 2018 15 giugno 2023 Santo Orazio Caruso Partito Democratico Sindaco
15 giugno 2023 in carica Quintino Rocca Lista civica Sindaco [11]

Altre informazioni amministrative

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Il comune di Aci Sant'Antonio fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.7 (Colline litoranee di Acireale)[12].

In ambito calcistico, la principale rappresentanza del paese è il Città di Aci S. Antonio, che partecipa al campionato di Eccellenza 2024/2025. Il suo miglior risultato è stato la semifinale play-off di Eccellenza nella stagione 2020/2021. Disputa le partite casalinghe allo stadio comunale di Aci Sant'Antonio.

Galleria d'immagini

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  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 9 settembre 2022. URL consultato il 18 settembre 2022.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Aci Sant'Antonio, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 22 luglio 2023.
  5. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ a b c d http://amministratori.interno.it/
  7. ^ Ufficio IV, Comunali 24/05/1998 | Area ITALIA | Regione SICILIA | Provincia CATANIA | Comune ACI SANT'ANTONIO, su Ministero dell'interno - Archivio storico elezioni. URL consultato il 30 aprile 2017.
  8. ^ Ufficio IV, Comunali 25/05/2003 | Area ITALIA | Regione SICILIA | Provincia CATANIA | Comune ACI SANT'ANTONIO, su Ministero dell'interno - Archivio storico elezioni. URL consultato il 30 aprile 2017.
  9. ^ Servizio Elettorale Regionale, Elezioni Comunali del 15-16 giugno 2008 - Report Risultati - Comune di Aci Sant'Antonio (CT) - Dati relativi allo scrutinio completo, su Elezioni.Regione.Sicilia.it. URL consultato il 30 aprile 2017.
  10. ^ Elezioni, ballottaggio ad Aci Sant'Antonio: vince Santo Orazio Caruso, su cataniatoday.it, 24 giugno 2013. URL consultato il 14 febbraio 2023 (archiviato il 20 ottobre 2013).
  11. ^ Dati elezioni comunali, su elezioni.regione.sicilia.it. URL consultato il 12 giugno 2023.
  12. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 5 luglio 2011.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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