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1+2=Paradise

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1+2=Paradise
1+2=パラダイス
(Ichi tasu ni wa paradaisu)
Generesentimentale, erotico
Manga
AutoreJunko Kamimura
EditoreKōdansha, Shobunkan (riedizione 1994-95)
RivistaMonthly Shōnen Magazine
Targetshōnen
1ª edizione1989 – 1990
Tankōbon4 (completa)
OAV
AutoreJunko Kamimura
StudioJ.C.Staff
1ª edizione23 febbraio – 27 aprile 1990
Episodi2 (completa)
Durata ep.30 min

1+2=Paradise (1+2=パラダイス?, Ichi tasu ni wa paradaisu) è un manga scritto e disegnato da Junko Kamimura[1]. È stato pubblicato per la prima volta sulla rivista Monthly Shōnen Magazine, edita da Kōdansha, dal 1989 al 1990. I capitoli sono stati raccolti in 4 volumi, pubblicati sempre da Kōdansha. Una serie OAV di due episodi della durata di 30 minuti ciascuno, prodotta da Agent 21 e animata da J.C.Staff, è stata pubblicata da Toei Video dal 23 febbraio al 27 aprile 1990.[2]

A causa dei contenuti sessuali in essa presenti, la serie è stato inserito nella lista dei "manga nocivi" stilata dagli enti locali e nazionali governativi. La pubblicità negativa sulla serie ha portato Kōdansha a interrompere la diffusione del manga.[3][4][5]

La storia è incentrata su Yusuke Yamamoto, un adolescente figlio di due ginecologi. Da ragazzo ha rischiato di venir castrato dalle due sue amiche d'infanzia e vicine di casa, le gemelle Yuka e Rika Nakamura, per questo ha paura delle donne. Tuttavia, dopo averle salvate dall'attacco di un cane, le due gemelle si innamorano entrambe di lui. Invitate dal padre del ragazzo a vivere con loro in modo da guarire la ginecofobia del figlio, le sorelle Nakamura faranno di tutto per conquistarlo.

Yūsuke Yamamoto (山本優介?, Yamamoto Yūsuke)
Doppiato da Kappei Yamaguchi
Rika Nakamura (中村梨花?, Nakamura Rika)
Doppiata da Chieko Honda
La sorella maggiore del duo, tiene i propri capelli biondi sciolti ed è molto modesta e riservata.
Yūka Nakamura (中村結花?, Nakamura Yūka)
Doppiata da Riyako Nagao
La sorella minore del duo, tiene i propri capelli con una coda di cavallo. È molto ironica e diretta, oltre che senza vergogna nel mostrarsi di fronte a Yuusuke in momenti piuttosto osceni.
Padre di Yūsuke
Doppiato da Takashi Tomiyama
È ginecologo e gestisce una clinica tutta sua.

Il manga fu pubblicato tra il 1989 e il 1990 sulla rivista Monthly Shōnen Magazine da Kōdansha[1] e i capitoli furono raccolti in 4 volumi tankōbon[1] dal 14 marzo 1989[6] al 14 giugno 1990.[7] Successivamente tra il 1994 e il 1995 è stata pubblicata una nuova edizione da Shobunkan.[8]

Data di prima pubblicazione
Giapponese
114 marzo 1989[6]ISBN 978-4-06-302266-7
212 giugno 1989[9]ISBN 978-4-06-302274-2
312 ottobre 1989[10]ISBN 978-4-06-302282-7
414 giugno 1990[7]ISBN 978-4-06-302305-3

Un adattamento a serie OAV basato sul manga è prodotto da Agent 21 con Toei Video e animato da J.C.Staff.[11][12] I 2 episodi sono stati pubblicati direttamente per il mercato home video rispettivamente il 23 febbraio e il 27 aprile 1990.[2]

Titolo italiano (tradotto)
GiapponeseKanji」 - Rōmaji
Pubblicato il
Giapponese
1Questo, quello, Purin Purin
「あっちもこっちもプリンプリン」 - Atchi mo kotchi mo Purin Purin
23 febbraio 1990[2]
2Scontro! Le sorelle Momoiro contro la lussuriosa ape regina
「対決!桃色姉妹V.S.好色女王蜂」 - Taiketsu! Momoiro shimai V.S. kōshoku Joōbachi
27 aprile 1990[2]

In un'anteprima all'uscita del primo OAV prevista per il 23 febbraio 1990, un critico sul numero di gennaio 1990 della rivista Animage afferma che il manga della ventiquattrenne Kamimura è un po' indecente, ma è riuscito ad attrarre un bel gruppo di appassionate nonostante i contenuti erotici.[13]

Scrivendo una recensione per l'Asian Trash Cinema, Jim McLennan ha affermato riguardo alla prima parte dell'adattamento anime: "La piacevolezza di questi episodi sta nella loro pura, inesorabile e allegra capacità di coinvolgere. Sì, le ragazze sono delle complete teste vuote, ma le accuse di sessismo sono dovute in parte al fatto che il manga originale sia stato creato da una donna, Junko Uemura. Inoltre, Yusuke è alquanto inadatto socialmente nel suo modo di fare, il che lo rende doppiamente divertente dato che deve sembrare una parodia agli occhi del pubblico cui è rivolta [la serie]."[14]

  1. ^ a b c (JA) 1+2=パラダイス([著]上村純子), su Media Arts Database, Agenzia per gli affari culturali. URL consultato il 4 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2019).
  2. ^ a b c d (JA) 1+2=パラダイス, su Media Arts Database, Agenzia per gli affari culturali. URL consultato il 4 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2019).
  3. ^ Sharon Kinsella, Adult Manga Culture and Power in Contemporary Japanese Society, Hawaii, University of Hawaii Press, 1º gennaio 2000, p. 149ff, 211, ISBN 978-0-8248-2318-4. URL consultato il 20 dicembre 2013 (archiviato il 7 ottobre 2013).
  4. ^ (JA) Osamu Takeuchi, 戦後マンガ50年史 [50 Years of Post-War Manga], 5ª ed., Tokyo, Chikuma Shobo, 5 aprile 2002 [30 marzo 1995], p. 186, ISBN 978-4-480-05201-8. URL consultato il 20 dicembre 2013 (archiviato il 24 dicembre 2013).
  5. ^ (JA) Tomohiko Murakami, まんが解体新書 手塚治虫のいない日々のために [Dismantling Manga(A New Text on Manga Anatomy): A Day without Tezuka Osamu], Tokyo, Seikyūsha, 1998 [8 agosto 1998], p. 212, ISBN 978-4-7872-7098-6. URL consultato il 20 dicembre 2013 (archiviato il 24 dicembre 2013).
  6. ^ a b (JA) 1+2=パラダイス(1), su kc.kodansha.co.jp, Kōdansha. URL consultato il 4 aprile 2019.
  7. ^ a b (JA) 1+2=パラダイス(4), su kc.kodansha.co.jp, Kōdansha. URL consultato il 4 aprile 2019.
  8. ^ (JA) 1+2=パラダイス(別冊エースファイブコミックス), su Media Arts Database, Agenzia per gli affari culturali. URL consultato il 4 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2019).
  9. ^ (JA) 1+2=パラダイス(2), su kc.kodansha.co.jp, Kōdansha. URL consultato il 4 aprile 2019.
  10. ^ (JA) 1+2=パラダイス(3), su kc.kodansha.co.jp, Kōdansha. URL consultato il 4 aprile 2019.
  11. ^ (EN) Kamimura Sumiko, su webcatplus.nii.ac.jp, Webcat Plus. URL consultato il 22 dicembre 2013.
  12. ^ (JA) 1+2=パラダイス 1, su iss.ndl.go.jp, National Diet Library. URL consultato il 22 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).
  13. ^ (JA) 女流マンガ家の描く、 ちょっとエッチな物語 [Il disegnare un po' birichino di una mangaka], in Animage, n. 139, Tokyo, Tokuma Shoten, 10 dicembre 1989, p. 80.
  14. ^ Jim McLennan, 1+2=Paradise; Another look at trash Animation, su Asian Trash Cinema, vol. 1, n. 5, Kingwood, Texas, Asian Trash Cinema, 1994, pp. 26–27. URL consultato il 22 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).

Collegamenti esterni

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