Lettori fissi

domenica 5 febbraio 2017

HO UN'IDEA IN TESTA!

La passione ti porta a sognare...
E l'idea di realizzare un sogno, spinge oltre i confini della creatività, avanzando passo-passo con un progetto che potrebbe sembrare pazzesco, ma che non vuoi abbandonare perchè sognare vuol dire vivere e se vivere sognando è il massimo, realizzare quello che hai sognato non ha prezzo.

Inseguendo la fantasia, unisci un meraviglioso mix di materiali, uscendo dai soliti schemi.


Finchè ritrovo fra le mani la mia idea, un progetto unico, che racchiude ore e ore di lavoro, ma la soddisfazione di vederlo concretizzato dissolve all'istante ogni fatica, ogni nottata passata a progettare mentalmente ogni più piccolo passaggio incastrando come in un puzzle tutti i pezzi con infinita pazienza...


Oggi sorrido, pensando che forse, un po' di pazzia creativa non è poi così male!


Ed ora si ricomincia... perchè in testa mi sta già rimbalzando un'altra idea, parola di Zukky!

Stoffa, Moda Fabrics, e pizzo nero by "Savoir Faire" Bergamo.
(Photo by Ambra Fantoni)

venerdì 10 giugno 2016

MI SONO INNAMORATA DI TE...

"Mi sono innamorata di teeee... Perchè non avevo niente da fare..."
Beh, veramente di cose da fare ne ho fin troppe, poi non mi chiamo Luigi Tenco e se mi metto a cantare vi faccio venire i capelli bianchi ed infine si, mi sono innamorata del pizzo!
Niente, quando mi viene la fissa... Comprerei pizzo a quintali, come se non ci fosse un domani, lo metterei dappertutto, anche nell'insalata, potrei infiocchettare anche il cane con du' giri di pizzo macramè e legare il cespuglio di lavanda con dello chantilly...
Insomma, se qualcuno non mi ferma sono rovinata!

Poi alle volte le idee nascono proprio per caso, sono la conseguenza di una serie di considerazioni che si inanellano una dietro l'altra e sfociano in un'esigenza...

Del tipo: sei in bagno, sotto la doccia e inizi a pensare che se questa estate vado lì, a fare quella cosa là... (e intanto ti metti lo shampoo) Mi servono le mani libere (e ti metti il balsamo sennò oltre ai capelli ti si increspano anche le idee) esseppoi cerco la borsa che è troppo grande, tenerla appresso mi da fastidio, dove la metto?

Ci avete capito qualcosa? No? 
Ehhh... Capire la Zukky non è da tutti! Non ci riuscirebbe nemmeno un bravo psicologo, per cui consolatevi.
Ad ogni modo il nocciolo del discorso (traduzione per i comuni mortali non soggetti a deviazioni mentali creative) era: Se dovessi partecipare ad una manifestazione/mercatino/esposizione, ho bisogno di avere soldi e spiccioli a portata di mano per non essere costretta ogni volta a ravanare sotto al tavolo o dentro una cassettina che non posso portare con me, visto poi che non è chic infilare e togliere i soldini dal reggiseno e considerato che son piatta come un'asse da stiro per cui mi scivolerebbe tutto in fondo ai piedi: ho assolutamente bisogno di una piccola borsettina, da tenere a tracolla, dotata magari di un taschino separatore interno e, già che ci siamo, che sia anche carinaaaaa... Ma proprio tanto carinaaaaaa... Una robina fatta con tutti i carismi zucchettosi del caso!

E fu così che in una sera buia e tempestosa,  la Zukky mise mano al suo portfolio di pizzi pregiati, tirò fuori preziosi bottoni acquistati a Parigi, applicò charms e fiocchetti, diede fondo a tutta la sua pluriennale esperienza di sarta (UAHAUAHAHAH, scusate, mi è venuto un convulso pensando all'Associazione Sarte del Mondo che, in questo momento, sta diffondendo la mia foto segnaletica per bandirmi da ogni tipologia di Albo Sarte, Cucitrici ed Affini) e creò.
Creò la sua unica, splendida, personalizzatissima, adorata mini-tote-chic-bag!
Mi domando come ho potuto vivere senza di lei per tutto questo tempo...

Ed ora, non vedo l'ora di indossarla, usarla e sfoggiarla!


 Ci vediamo al prossimo pizz... Aeeemmm... Al prosimo post!

domenica 15 maggio 2016

COME UNA VOLTA

E' un periodo strano questo... La voglia di creare è tanta, il tempo sempre troppo poco.
Ma nel cuore arieggia lieve una voglia di antico, di trine e merletti, di stampe vintages...


Ho del lino, così prezioso con la sua trama grezza, lo accarezzo gustando la sensazione profonda di toccare con mano un tessuto che apparteneva al passato.
Gli accosto i miei pizzi, cerco delle stampe che parlino di tanto tempo fa quando, sotto alle gonne lunghe, si portavano sottane di lino ornate con le passamanerie più pregiate.
Quando le donne davano molta importanza ai loro abiti, agli accessori, a tutto ciò che le circondava.
Quando l'amore per il bello raggiungeva livelli altissimi...


Per questo voglio creare qualcosa che mi riporti indietro nel tempo, che sia fatto con cura e  precisione, che mi parli di Parigi e che racchiuda lo charme che si respira nella meravigliosa Ville Lumière!


Ed è pensando alla mia amata Parigi, conosciuta quando avevo solo 16 anni, che nascono delle piccole bustine... Tanto preziose e tanto utili...


Ornate di pizzi, impreziosite da charms.


A volte diventano più grandi, chiuse con un etereo nastro d'organza, per contenere i nostri oggetti più cari, in un abbraccio delicatissimo...


O si trasformano in piccoli, gonfi e morbidi portachiavi, perchè la nostra casa è il nostro piccolo regno e le chiavi del nostro "castello" sono davvero preziose!


Ora sono davvero felice perchè ho creato con il cuore, utilizzando materiali unici, che uniti si sono valorizzati a vicenda, dando vita a qualcosa di affascinante.
Qualcosa che ha il sapore di un tempo e che durerà nel tempo, parlando del "fatto a mano", racchiudendo la preziosità del "pezzo unico", con un piccolo tocco retrò e bohémien che proprio non guasta!

lunedì 2 novembre 2015

ANCHE I RITAGLI HANNO UN FUTURO

Amo le stoffine americane, i loro colori, le fantasie, la morbidezza del cotone. 
Ad ogni occasione ne acquisto per utilizzarle in diversi progetti: pochette, portamonete, puntaspilli, collane... E di conseguenza ho chili di ritagli avanzati!
Che farne? Come utilizzarli? Li assemblo? Ma si, mi son detta, ci provo!
Alt, ferma un attimo... 
Non posso proseguire senza scrivere un avviso importante: a tutte le mie amiche e a chiunque adori il patchwork, a tutte quelle persone che sanno creare cose strabilianti con questa tecnica, confesso che io guardo i loro progetti con un'ammirazione immensa... Ma sono troppo refrattaria ai corsi e alle regole, la perfetta coincidenza tra le cuciture e le norme basilari dell'assemblaggio a me fan venire l'orticaria, ci ho provato, giuro, ma mi riempio di bolle, mi vengono anche le afte, mi si infiamma il nervo sciatico... 
Percio' se vi aspettate qualcosa del genere, fermatevi qui, cambiate blog, teletrasportatevi altrove, perchè d'ora in poi potrebbero venirvi i capelli bianchi, potreste non digerire la cena od avere un calo di pressione e svenire battendo la capoccia sulla tastiera del p.c..

Siete ancora qui? Va beh, a vostro rischio e pericolo... Io vi avevo avvisate!

Allora dicevo: ho chili di avanzi che vorrei eliminare, ma mi piange il cuore a buttarli, non ci penso proprio.
Vorrei utilizzarli per qualcosa, anche i piu' piccolini, ho tenuto anche i coriandoli... Provo a cucirli insieme e vediamo cosa ne ricavo? 
Decido di iniziare dividendo i colorati con quelli in bianco e nero, mi pare di fare una lavatrice! E naturalmente inizio con questi ultimi perchè io e il bianco e nero anni fa ci siamo giurati eterna fedeltà, abbiamo promesso di stare insieme nel bene e nel male, in estate e in inverno, finchè colore non ci separi!


Cucio il pois con le righe, aggiungo un floreale, ci attacco un ritaglio quadrettato, ora ci starebbe bene quel pezzettino con disegni asimmettrici... Devo riuscire ad ottenere un rettangolo, o magari due. Perchè mentre imbastisco e cucio, nella mia testolina le rotelline hanno già iniziato a fare un tic-tac strano, quel rumorino di idee in fase di elaborazione, mentre nel mio cuoricino c'è già la certezza di quello che ne ricaverò!

Alla fine stiro tutte quelle cuciture, ribalto i miei due rettangoloni e ammiro questo collage astratto che mi ricorda tanto Kandinskji.
Bene, ora posso dare il via alla mia idea di utilizzo, ed anche qui subentra il mio nonsense alle regole!
"Tutto a naso" è la mia parola d'ordine, come un  kamikaze giapponese, mi lego una benda sulla fronte e mi avvento brandendo un paio di forbici ben affilate su quel tessuto...





Ammetto che la mano trema un pochino mentre taglio e suturo chirurgicamente anche un bellissimo pizzo che tenevo da parte come un tesoro da due annetti. E dai, che lo so che anche voi acquistate cosine carine che poi non utilizzate per non sciuparle, verooo? Ma prima o poi viene il momento in cui ci si mette una mano sul cuore e si dà ascolto al buonsenso che ci dice che se non utilizziamo qualcosa, non potremo più comprarne di altre perchè in casa non c'è più spazio dove stipare materiale, e il marito potrebbe per questo portare avanti una causa di divorzio, per cui...

Proseguo imperterrita, con la vocina della coscenza che ogni tanto mi chiede: 
Sei sicura di quello che fai? E se poi sbagli?
E alla quale rispondo sistematicamente:
Machissenefregailrischioèilmiomestiere! 

Ed ora che ho finito, devo ammettere che ho rischiato, ho davvero rischiato molto.
Ma sono felicissima di averlo fatto. 

Materiale utilizzato: Cotonine di provenienza varia, bottino di scorribande presso fiere creative, ma la maggior parte prelevate direttamente da "Savoir Faire" Via Corridoni, Bergamo (Mio spacciat... Fornitore ufficiale, ricchissimo scrigno di filati, cotonine americane e quant'altro ogni creativa sogni: caldamente consigliato.)
Ringrazio la mia nuova tagliacuci Juky, con la quale sto instaurando un rapporto d'amicizia duraturo e proficuo: i presupposti mi pare ci siano!
Ed infine un sentito grazie a tutte quelle che inorridendo per la mia "non-tecnica" non mi hanno ancora tolto l'amicizia!

lunedì 26 ottobre 2015

UNA FAVOLA CHIAMATA STRASSOLDO

"Frutti, Acque e Castelli", una manifestazione bellissima, un sogno, un'emozione, un'avventura da non perdere.
Bergamo/Strassoldo (UD) 642 km. tra andata e ritorno, quasi 7 ore di viaggio, ma ne valeva la pena, credetemi!
Questo borgo medievale accoglie i visitatori in un'atmosfera da favola... Ogni angolo, davanzale, portone o balcone è uno spettacolo per gli occhi, ovunque si posa lo sguardo, si trova qualcosa che colpisce l'anima, stuzzica la fantasia e ispira come non mai.
Non ringrazierò mai abbastanza Giancarla "Ricordi e Sogni" per avermene parlato...
 

Nel  bellissimo  parco, costeggiato  da  un  corso  d'acqua limpida,  e negli ambienti interni, si possono ammirare le creazioni di altissimo   livello degli  espositori  che  contribuiscono  con le loro  ambientazioni  a rendere ancor di più un'atmosfera da fiaba...


Ogni luogo è ben conservato e mantenuto, ci ritroviamo catapultati  indietro nel tempo, senza sforzo immaginiamo dame e cavalieri, scudieri e cavalli, e la servitù intenta a cucinare intorno all'enorme camino della bella cucina adornata con mestoli e pentole di rame.


Ambientazioni uniche che regalano scorci suggestivi...
 

Ci riportano alla mente le fiabe che ci leggevano da piccoli e ci ritroviamo a pensare che sia fantastico farne parte!
 




Ci si sente Principesse, fate ed anche un po' elfi, mentre si prosegue la visita  quasi in punta di piedi per non interrompere questo magnifico incantesimo.



Si vorrebbe non dover lasciare questo luogo; seppur con riluttanza però sai che devi ripartire, ma nel cuore resteranno per sempre queste bellissime immagini e tutte le sensazioni che ci hanno regalato!

Un immenso grazie a chi ha dato tanto per riuscire a realizzare una manifestazione così bella e unica...
Agli espositori, tutti eccellenti e bravissimi, al tempo che ci ha regalato una magnifica giornata di fine ottobre, al mio Principe che mi ha portato in un luogo che resterà per sempre nel mio cuore...

E a mia figlia Ambra, che ha saputo cogliere nei suoi scatti tutte le emozioni provate!

Vi consiglio di segnarvi già ora la data della prossima edizione: il 19 e 20 marzo con "Fiori, Acque e Castelli"!

(ph. Ambra Fantoni)

sabato 24 ottobre 2015

PASSIONE ZUCCHE!

Ma perché non ci ho pensato prima?
Partire da un timbro per arrivare ad un ricamo: si puo'?

 Si puo'!

E con la tecnica del Needlepunch è ancora più facile.
Vi va di passeggiare con me tra le varie fasi di questo progetto?


Ecco da dove tutto è iniziato: vi presento il "mio" timbro preferito...
Potrei raccontarvi del perchè è il mio preferito, ma per questa volta vi salvo e sorvolo! Ahahah... 
Prima ho timbrato su carta e l'ho colorato con i pastelli per avere la cromia di colori giusti.

Ho ritimbrato poi su un lino spesso, ideale per ricamare con l'ago da Needlepunch, la conoscete questa tecnica? 
Se la vostra risposta è "NO", mie care, avete una lacuna da colmare SUBITO! (oppure a richiesta vi scrivo un post sul Needlepunch...)


Una volta terminato il ricamo, ho deciso cosa farne: un utilissimo punta aghi, ecco il materiale che serve per realizzarlo:
Cartoncino spesso - forbici - tessuto per l'interno - un pezzo di lino come quello utilizzato per il ricamo, ma invecchiato con il caffè (per chi ama lo stile "vintage"...) - pizzo - nastrino per la chiusura - pannolenci - forbici zig-zag - colla forte per tessuto (io vi consiglio la colla Guttermann, per me la migliore in assoluto!) - imbottitura - righello e matita.


Ritagliate dal cartoncino 2 quadrati che possano contenere il ricamo con un margine di circa 1 cm. di contorno; e 2 altri quadrati più piccoli di circa 1/2 cm per lato.

 
Rivestite, con il tessuto scelto per la parte esterna, i due cartoncini grandi, aggiungendo anche l'imbottitura per la sola parte esterna (verrà messa tra la stoffa e il cartoncino e avrà la stessa misura del cartoncino) utilizzando la colla per tessuti, incollate bene tutto il contorno del tessuto nella parte interna dei vostri cartoncini, facendo attenzione che sia ben teso, (IMPORTANTE: teneteli distanziati di circa 1 cm. notate lo spazio al centro?) con la colla Guttermann ci vorranno solo 2 minuti, Incollate al centro una striscia di stoffa per coprire lo spazio lasciato tra i due cartoncini, a destra e a sinistra incollate i due nastrini che serviranno per chiudere il vostro punta aghi.
 
Ora rivestiamo allo stesso modo i cartoncini più piccoli con la stoffa scelta per l'interno... Toh, che strano... la mia ha delle zucche disegnate! Hihihi...
Ed incolliamoli (se volete potete aggiungere del pizzo lungo il contorno) al centro dei due cartoncini grandi, in questo modo si adrà a coprire tutto il bordo della stoffa incollata e si otterrà un lavoro "pulito".
Con la forbice a zig-zag ritagliamo uno o due rettangoli di panno ed imcolliamo anche loro solo al centro del nostro punta aghi, dovranno sembrare i fogli di un libro...


Voltiamo il porta aghi sul lato esterno, ed incolliamo il nostro ricamo, ma quanto è bellina sta zucchetta??? ;)
Anche qui ho aggiunto un contorno di pizzo bellissimo acquistato da Rosy "Artista Petite Choses").

Chiudete il vostro lavoro... Et Voilà, le jeux sont faits!
Avete il vostro unico, bellissimo, utilissimo, strabiliante porta aghi!
Siete felici? Io si!!!
Ed ora che facciamo?
Non so voi, mai quasi, quasi ricomincio...

domenica 23 agosto 2015

MI SONO INNAMORATA DI ERNESTO

Mamma mia quanto tempo è passato dall'ultimo post!
Colpa della vita frenetica, del tempo che non basta mai, della stanchezza che a volte mi fa perdere la voglia di scrivere...
Ricomincio ora, se vi va di tornare a leggermi, raccontandovi di come si può perdere la testa per un tipo più vecchio di me...

Ernesto è molto particolare, su con l'età, un po' rozzo, ma con un certo fascino... Non so come dire: ha quel non so che di sciatto e charmante, poco curato e leggermente sporco, un'insieme intrigante.
Sicuramente ha vissuto tempi migliori, in lui noto qualcosa di nobile, un orgoglio sopito, un piglio quasi aristocratico.
La sua vita dev'essere stata costellata di alti e bassi, sicuramente potrebbe raccontare mille storie che farebbero sognare i suoi ascoltatori: lo immagino vivere in una casa bellissima, dai pavimenti di lucido marmo e con quadri di antichi avi alle pareti, all'entrata un grande scalone con il corrimano intarsiato che porta al piano superiore di questa antica dimora, un luminoso salone con tappeti pregiati ed ampie vetrate che si affacciano su di uno splendido giardino, ed in ogni stanza grandi vasi con  mazzi di rose fresche il cui profumo inebria chi gli passa accanto.
Credo che abbia conosciuto la nobiltà di feste memorabili, con dame dagli abiti retrò ornati di trine, il tintinnìo di posate d'argento e dei calici di fine cristallo, goduto della musica suonata da un violino, degli aromi di piatti ricercati serviti in ceramiche con decori blu, del suono di voci e risate...
Ma la vita è una giostra che spesso fa cambiare il corso del destino, si passa dall'avere tutto a non possedere nulla, dall'essere trattato con referenza all'essere cacciato dalla propria casa.
Caduto in disgrazia da diversi anni, ha vissuto in una cantina fredda e buia, accontentandosi di qualche tubero e di quel poco che la vita ormai gli riservava, senza mai lamentarsi, ricordando nel suo orgoglioso silenzio i bei tempi lontani.
Ma ora neppure quell'umile dimora, ove si era ritrovato a vivere, lo può più accogliere: la proprietaria di quel locale, qualche giorno fa lo ha sfrattato per poter ristrutturare quell'ambiente umido; in fondo per lei Ernesto era diventato solo un'inutile ingombro e così lo ha lasciandolo per strada, senza un tetto sopra la testa.
L'ho trovato abbandonato al suo triste destino, lercio, cupo e rassegnato, accanto a lui c'erano sacchi di immondizia, ed altre cianfrusaglie.
Forse è stata la compassione che mi ha fatto provare per lui una stretta al cuore, poi il suo fascino silente mi ha conquistata e, nonostante la differenza d'età, è stato amore!
L'ho portato a casa e l'ho ripulito, ho cercato di fargli ritrovare la dignità che aveva perduto, dandogli un tetto sotto cui vivere, un riparo caldo ed anche un lavoro, perchè si senta di nuovo utile e "vivo"!

Ernesto è un magnifico cassetto di legno pregiato, ha più di 200 anni e faceva parte di un'antica credenza passata di mano in mano fino ad essere smembrata e buttata via, l'unico sopravvissuto a questa tragedia era lui, utilizzato per decenni da mia suocera, nella sua cantina, come contenitore per le patate, durante i lavori di sistemazione, inserendo nuove scaffalature, aveva deciso di sbarazzarsi di questo vecchiume...

Con il trattamento antitarlo, le due accurate passate di cera d'api e le modifiche apportate al suo interno, che lo hanno trasformato in uno splendido porta rocchetti di filo, spero che possa restare con me per molti anni ancora!