Vanessa Benelli Mosell
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Vanessa Benelli Mosell (1987 – vivente), direttrice d'orchestra e pianista italiana.
Intervista di Leonetta Bentivoglio, repubblica.it, 31 luglio 2017.
- [È un'interprete devota di Stockhausen.] Da adolescente sentii Pollini che eseguiva i Klavierstücke di Stockhausen, e quella musica indecifrabile mi sconvolse. Radio3 mi propose di registrare quattro Klavierstücke e io li studiai da sola... Avevo sedici anni. In Italia nessuno era in grado d'insegnarmi quei pezzi. Riuscii a dare la registrazione al compositore che m'invitò da lui a Kürten.
- [Di che poteva parlare con Stockhausen una sedicenne di Prato?] Di musica. Non c'era amicizia. Come insegnante era esigente, durissimo. Sapeva cosa voleva. Era entusiasmante trovare con lui la chiave di ogni passaggio. Si lavorava per ore sui dettagli.
- [A che età si è resa conto del suo talento?] A tre anni, all'asilo, dove una suora insegnava musica. Suonavo tutto a orecchio. Fui ammessa eccezionalmente all'Accademia di Imola (scuola pianistica di alto perfezionamento, ndr) quando ne avevo sette. Lì gli allievi più piccoli avevano dodici anni.
- [Lei cura molto l'immagine?] Devo. Mi segue un'équipe di quattro agenti più i discografici. Sulle foto decidono loro. Prediligo stilisti classici: Chanel, Marc Jacobs, Chloé. Prima dei concerti studio a casa vestita come sarò sul palco: tacchi alti, vestito stretto, paillettes... È necessario abituarmi per acquisire naturalezza.
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