Sventura
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Citazioni sulla sventura.
Citazioni
[modifica]- Coloro che non furono mai sventurati, non sono degni della loro felicità. (Ugo Foscolo)
- Delle sventure pubbliche ci accorgiamo solo quando coinvolgono gli interessi privati: nulla in esse ci tocca più profondamente che la perdita del nostro denaro. (Tito Livio, attribuita ad Annibale)
- Gli uomini nella sventura sono tutti fratelli, e la causa dei popoli oppressi è una sola. (Giuseppe Garibaldi)
- Il fuoco prova l'oro, la sventura l'uomo forte. (Lucio Anneo Seneca)
- Infelice a far mia degl'infelici | La sventura imparai. (Vincenzo Monti)
- La mia esperienza mi insegna che se si ha il cuore puro, le sventure portano con sé anche il rimedio per debellarle. (Mahatma Gandhi)
- La sventura è la nostra più grande maestra e la nostra migliore amica. È lei che c'insegna il senso della vita. (Anatole France)
- Molte sono le sventure del giusto, | ma lo libera da tutte il Signore. (Salmi)
- Niente, più della sventura, c'insegna a conoscerci. (Roberto Gervaso)
- Non è possibile che non sia cattivo l'uomo | che un'irrimediabile sventura ha abbattuto. (Simonide)
- Non è vero sempre che la sventura genera sventura: molte volte essa non è che il pagamento anticipato di un dono che vale assai più della caparra. (Giovanni Papini)
- Può, bensì, la sventura abbattere talora il valente sotto il suo grave peso; ma, una volta superata, lo rende glorioso e adorno di un alto splendore. (Bacchilide)
- Rivedendo in capo di qualche anno una persona ch'io avessi conosciuta giovane, sempre alla prima giunta mi è paruto vedere uno che avesse sofferto qualche grande sventura. (Giacomo Leopardi)
- Tu conoscerai che gli uomini, quando sono sventurati, subiscono le sventure che si sono scelte. (Pitagora)
- Una donna può odiare l'uomo che non ha saputo sottrarla alla sventura. (Irène Némirovsky)
- C'è un'alleanza naturale fra la verità e la sventura, perché l'una e l'altra sono supplicanti muti, eternamente condannati a restare senza voce davanti a noi.
- È tanto difficile dirigere volontariamente il pensiero verso la sventura quanto persuadere un cane, non preliminarmente addestrato, a camminare in un incendio e a lasciarsi carbonizzare. Per pensare la sventura è necessario portarla nella carne, profondamente conficcata, come un chiodo, e portarla a lungo, affinché il pensiero abbia il tempo di temprarsi abbastanza per guardarla.
- Felici coloro per i quali la sventura entrata nella loro carne è la sventura del mondo stesso nella loro epoca.
- Gli effetti esteriori della vera sventura sono quasi sempre cattivi e quando li si vuol dissimulare, si mente. Ma è proprio nella sventura che risplende la misericordia di Dio; nel profondo, nel centro della sua inconsolabile amarezza. Se perseverando nell'amore si cade fino al punto in cui l'anima non può più trattenere il grido: «Mio Dio, perché mi hai abbandonato?», se si rimane in quel punto senza cessare di amare, si finisce col toccare qualcosa che non è più la sventura, che non è la gioia, ma è l'essenza centrale, essenziale, pura, non sensibile, comune alla gioia e alla sofferenza, cioè l'amore stesso di Dio.
- A chi Dio vuol bene, manda delle pene.
- Calamità scopre amistà.
- Chi cerca l'altrui sventura, trova la propria.
- Chi da Dio è amato, da lui è visitato.
- Chi impara dalle sventure altrui, ne avanza le spese.
- Chi non spreme l'erbe, non ha balsamo.
- Dove vai sventura? Dove già ne sono altre.
- I temporali più grossi si sfogano più presto.
- La sventura è un pane unto per gli invidiosi.
- La sventura ha per figlia la temperanza.
- La sventura insegna ad aprire gli occhi.
- La sventura non scaccia il vero amico.
- La sventura presente c'insegna a sopportare la sventura a venire.
- Le sventure sono la scuola della saviezza.
- Molte croci manda Dio a chi vuol andare in paradiso.
- Molte volte i nocumenti, son per gli uomini documenti.
- Nell'ora delle angosce, l'amico si conosce.
- Nessuna sventura è si grande da non avere qualche ventura in seno.
- Quando il cielo è coperto da nere nuvole, l'uomo è solo.
- Quando la sventura ci sembra lontana, l'abbiamo alle calcagna.
- Tre sono le grandi sventure: perdere il padre nell'adolescenza, la madre nella virilità, e non aver figli nella vecchiaia.
Bibliografia
[modifica]- Annarosa Selene, Dizionario dei proverbi, Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
Voci correlate
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