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Nosferatu il vampiro

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Nosferatu il vampiro

Immagine Nosferatu logo.png.
Titolo originale

Nosferatu, eine Symphonie des Grauens

Lingua originale tedesco e inglese
Paese Germania
Anno 1922
Genere horror
Regia Friedrich Wilhelm Murnau
Soggetto Bram Stoker (romanzo), adattamento di Henrik Galeen
Sceneggiatura Henrik Galeen
Produttore Prana-Film G.m.b.H.
Interpreti e personaggi
Note
Traduzione in italiano delle didascalie tratta dal DVD edito da Edizioni Cineteca di Bologna.

Nosferatu il vampiro, film muto del 1922, regia di Friedrich Wilhelm Murnau.

Cronaca della Peste di Wisborg, anno Domini 1838 di Nosferatu.

Aufzeichnung über das grosse sterben in Wisbord anno Domini 1838 von Nosferatu. (Testo a schermo, titolo del libro del narratore)

Questo nome non suona come un urlo di morte a mezzanotte? Non pronunciatelo forte, o le immagini della vita svaniranno nelle ombre, e gli incubi aumenteranno e si nutriranno del vostro sangue. Ho meditato a lungo sull'inizio e la fine della peste nella mia città natale di Wisborg. Ecco la storia: a Wisborg viveva un uomo chiamato Hutter con la sua giovane moglie, Ellen.

Tönt dieses Wort dich nicht an wie die mitternächtige Ruf eines Totenvogels? Hüte dich es zu sagen. sonst verblassen die Bilder des Lebens zu schatten, Spukhafte träume steigen aus dem Herzen und nähren sich von deinem Blut. Lange habe ich über Beginn und Erlöschen des großen Sterbens in meiner Vaterstadt Wisborg nachgedacht. Hier ist seine Geschichte: Es lebten in Wisborg Hutter und seine junge Frau Ellen. (Testo dal libro del narratore)

Citazioni

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Citazioni in ordine temporale.

Atto 1
  • "Perché li hai distrutti, questi splendidi fiori?"
"Darum hast Du sie getötet... die schönen Blumen...?!" ('Ellen, didascalia) [quando Hutter gli regala dei fiori]
  • "Non aver fretta, mio giovane amico! Nessuno sfugge al proprio destino."
"Nicht so hastig junger Freund! Niemand enteilt seinem Schicksal." (Prof. Bulwer, didascalia) [a Hutter]
  • "È il Conte Orlok. Sua Grazia, dalla Transilvania, vuole comprare una bellissima casa nella nostra piccola città..." "Potresti fare un bel po' di soldi..." "Naturalmente il prezzo è un piccolo sforzo, un po' di sudore e forse... un po' di sangue..."
Graf Orlok – seine Gnaden.... aus Transsylvanien......... wünscht in unserer kleinen Stadt.... ein schönes Haus zu kaufen...." "Sie können einen schönen Batzen Geld verdienen...." "....es hostet zwar ein wenig Mühe..... ein bischen Schweiß und vielleicht........... ein wenig Blut...." (Knock, didascalie) [a Hutter, dopo aver ricevuto una lettera dal Conte Orlok]
  • Dal seme di Belial arrivò il vampiro Nosferatu che beve e si nutre del sangue del genere umano. Abita, senza redenzione, in sotterranei spettrali, sepolcri e bare, riempite con terra maledetta dai campi della Morte nera.
Aus dem Samen Belials erstund der Vampyr Nosferatu, als welcher sich nähret von dem Blute der Menschlichkeit. Unerlöset hauset er in erschrökklichen Höhlen, Grabkammern und Särgen, so gefüllet seyen mit gottverfluchter Erde von den Heelern des schwarzen Todes. (Testo dal libro Von Vampyren, erschrökklichten Geistern, Zaubereien und den sieben Todsünden - Dei Vampiri Spiriti Terrificanti Stregonerie e i Sette Peccati Capitali)
Atto II
  • "Vi siete ferito... Sangue prezioso!"
"Ihr habt Euch weh getan... Das kostbare Blut!" (Conte Orlok, didascalia) [a Hutter, che si è tagliato accidentalmente il dito]
  • "Sua moglie ha un bellissimo collo..."
"Einen schönen Hals hat Eure Frau....." (Conte Orlok, didascalia) [osservando una foto di Ellen]
  • La notte Nosferatu affonda i suoi denti nelle vittime e si nutre con il sangue che costituisce un infernale elisir di vita. Attento che la sua ombra non pesi su di te come un incubo pieno di sogni raccapriccianti.
In der Nacht befrastet selbiger Nosferatu sein Opfer und sanget lich in höllisehem Lebenstranfe das Blut. Habet acht auf das euch nicht sein Schatten als wie ein Alp mit grausigen Traumen beschmere. (Testo dal libro Von Vampyren, erschrökklichten Geistern, Zaubereien und den sieben Todsünden - Dei Vampiri Spiriti Terrificanti Stregonerie e i Sette Peccati Capitali)
Atto III
  • "Come un vampiro non è vero?"
"Nicht wahr - wie ein Vampyr!" ('Prof. Bulwer, didascalia) [mostrando agli studenti una pianta carnivora che intrappola una mosca]
  • "Il sangue è vita! Il sangue è vita!"
"Blut ist Leben! Blut ist Leben!!!!" (Knock, didascalie) [in preda alla pazzia]
  • "E questo..." "...un polipo con tentacoli..." "...trasparente... quesi incorporeo..." "...nient'altro che un fantasma..."
"Und dieser hier......" ".....ein Polyp mit Tangarmen......" "....durchsichtig..... fast körperlos" ".....fast ein Phantom nur...." ('Prof. Bulwer, didascalia) [mostrando agli studenti una polipo che cattura un microrganismo]
  • Peste. Un'epidemia è scoppiata in Transilvania e nei porti del Mar Nero di Barna e Galaz. Tutte le vittime presentano la medesima strana piaga sul collo. La sua origine continua ad essere un mistero per i dottori. I Dardanelli sono stati chiusi a tutte le navi che si sospetta possano portare con sé la piaga.
Pest. In Transylvanien und in den Häfen des Schwarzen Meeres Barna unde Galaz ist eine Pestepidemie ausgebrochen. Junge Leute werden in Massen hingerafft. Bei allen Opfern zeigen sich die gleichen eigenartigen Wundmale am Hals, Deren Herkunft den Aerzten noch rätselhaft ist. Die Dardanellen wurden fur sämtliche pestverdachtigen Schiffe gesperrt. (Testo di un volantino)
  • "Sto andando giù! Se non tornassi nel giro di 10 minuti..."
"Ich gehe hinunter! Wenn ich in zehn minuten nicht wieder oben bin..." (Primo ufficiale della Dameter, didascalie) [ultime parole]
Atto IV
  • È difficile immaginare come il giovane Hutter, con le energie decimate, fosse riuscito a superare le difficoltà del suo viaggio verso casa. Nel frattempo, condotta dal soffio mortale di Nosferatu, la nave muoveva rapidamente verso il Baltico con un'andatura spettrale.
Es ist sehr schweer in lagen, wie es der armen Kraft des jungen Hutter gelang, alle Hinderniße der Heimreise in uberwinden, wahrend doch der Todesatem Nosferatus die Segel des Schiffes Schwelte, daß es mit gespenstischer Eile seinem Ziele zuflog. (Testo dal libro del narratore)
  • Ho pensato molto al fatto che Nosferatu viaggiasse con delle bare piene di terra. Così ho scoperto che i vampiri possono ricavare il loro tenebroso potere solo dalla terra maledetta nella quale sono stati sepolti.
Lange habe ich nachgedacht, warum erzählt wurde, daß der Nosferatu Särge mit Erde mitgeführt habe. Ich fand aufgezeichnet, daß Vampyre nur aus der gottverfluchten Erde, in der lie begraben wurden, ihre Schattenkraft ziehen können. (Testo dal libro del narratore)
Atto V
  • Poiché non può esserci salvezza, a meno che una vergine pura di cuore faccia dimenticare al vampiro il primo canto del gallo, dandogli il proprio sangue di sua spontanea volontà.
Sindemalen feine andere Rettung furßanden, es ley denn, daß ein gar sündlos Weyb dem Vampyre den ersten Schrey des Sahnen vergessen mache. Sie gabe ihm sonder Zwange ihr Blut. (Testo dal libro del narratore)

...e il miracolo si avverò: in quel preciso momento la Peste sparì, e come sconfitto dai vittoriosi raggi del sole, l'ombra del Vampiro svanì.

und das Wunder sei der Wahrheit nach besengt zur selben Stunde hörte das große Sterben auf nud wie vor den siegreichen Strahlen der lebendigen Sonne war der Schatten des Totenvogels verweht. (Testo dal libro del narratore)

Citazioni su Nosferatu

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«Il castello del conte Orlok è una reggia dell'incubo.» (Paolo Bertetto)
  • Con Nosferatu, gli esterni reali riprendono importanza. Se il regista gira nelle cittadine medioevali sulle rive del Reno o vicino al Baltico, lo fa soltanto per ritrovare nelle strane facciate delle case o nelle lande deserte il senso del bizzarro, l'aspetto sinistro delle cose, un universo di solitudine e di desolazione; per animare il mondo inorganico, dissolvere i corpi nelle tenebre; per esprimere insomma il sovrannaturale per mezzo della natura stessa. Non si tratta più del fantastico di un ambiente strano, dello sdoppiamento dell''io', del peso delle ombre; non si tratta più di Hoffmann o Chamisso, ma di Hölderlin, Novalis o Jean Paul; della notte dell'anima, dell'angoscia metafisica nel suo potente orrore. (Jean Mitry)
  • Ha dato al cinema tedesco una legittimità che poi Hitler avrebbe distrutto. Per questo è per me un film così importante. La nostra è una generazione orfana di grandi cineasti, non ha potuto appoggiarsi a nessuna tradizione. Non è andata come in Francia, in Italia o in Unione Sovietica, dove la continuità è stata assicurata. In Germania s'è prodotto un vuoto che niente potrà mai riempire. Prima della guerra avevamo grandi filosofi, compositori, matematici... Tutto spazzato via. Sono anelli d'una catena che non si riallaccerà mai. (Werner Herzog)
  • I gelidi soffi dell'aldilà. (Béla Balázs)
  • Il castello del conte Orlok è una reggia dell'incubo, fatta di architetture ogivali, di passaggi oscuri, di arredi inquietanti. È uno spazio dove si nasconde il mistero e si realizzano riti demoniaci. La nave invasa dal vampiro è una sorta di veliero fantasma in cui le vele e gli alberi sono lo scenario allucinato della presenza del male. La città quasi deserta, invasa dalla peste, è un ossario architettonico, un cimitero urbano di rara suggestione. Sono spazi segnati dall'esistenza del male, che domina poi attraverso l'estensione minacciosa delle tenebre che invadono tutto l'orizzonte visivo. Il lavoro di regia potenzia in modo straordinario la suggestione dei contrasti di luce ed ombra e la lotta del male per affermarsi ovunque. (Paolo Bertetto)
  • Il film è un confronto 'metafisico' fra le pulsioni che si contendono il dominio della psiche. Confronto nel quale la presenza del vampiro – il non morto che deve essere ricacciato negli abissi della coscienza – ha valore di pretesto e di esplicitazione visiva: il conte Orlok-Nosferatu è la materializzazione di un'idea astratta, mentre il conte Dracula del romanzo è il signore di un regno delle tenebre che tiene in ostaggio tutti coloro cui accade di avvicinarlo e che può essere sconfitto, e riconsegnato definitivamente alla morte, solo ricorrendo agli esorcismi della superstizione popolare (l'aglio, la rosa selvatica, il crocifisso, l'ostia consacrata), poiché la superstizione – ricorda il saggio professore olandese – “è stata prima fede di uomo e nella fede ha sue radici”. Che lo spunto sia uguale (il viaggio di un agente immobiliare in Transilvania per trattare la vendita di una proprietà: a Londra nel romanzo, a Wisborg in Germania nel film), che esistano corrispondenze fra alcuni personaggi (Jonathan Harker è l'Hutter del film, Mina è Ellen) e fra certi episodi della vicenda (il viaggio della goletta con il vampiro a bordo, la peste) non significa molto, perché non solo la struttura tematica è completamente diversa ma anche l'impianto narrativo – pletorico e confuso nel romanzo, prosciugato e lineare nel film – segue un andamento opposto, concludendosi quello letterario con la uccisione di Dracula per sgozzamento e infissione di un paletto nel cuore, e quello filmico con il sopraggiungere dell'alba che incenerisce Nosferatu. Infine, Dracula è zeppo di morti e di vampiri (il vampirismo è come una epidemia, chi ha ceduto il suo sangue a un vampiro diventerà vampiro a sua volta) mentre Nosferatu culmina nella scomparsa del vampiro e nella morte della donna che gli si è offerta. (Fernaldo Di Giammatteo)
  • Il film [...] è un grandioso «arazzo» orrorifico realizzato con un talento visionario senza (o quasi) precedenti: prodigo di immagini inquietanti (la carrozza senza cocchiere che porta Hutter al castello, la nave deserta col suo carico mortale che giunge al porto, Nosferatu che esce di scatto dalla bara illuminando l'oscurità col suo profilo di rapace cadaverico, etc.), può degnamente considerarsi il «manifesto» ideale, vetta quasi insuperata, di tutto un genere cinematografico. (Dario Argento)
  • Ispirandosi al romanzo di Stoker senza averne i diritti (con conseguenti strascichi legali), Murnau dà del vampiro un'interpretazione quasi astratta, la personificazione del male, che solo l'amore può vincere. Come altri capolavori dell'espressionismo (Il gabinetto del dottor Caligari in testa), il "mostro" sembra un presagio dei totalitarismi in ascesa. (Rudy Salvagnini)
  • L'ombra di Nosferatu presenta allo stato più puro l'effetto della minaccia. L'ombra si prolunga all'infinito. (Gilles Deleuze)
  • La bellezza formale di questo film muto, la figura scarna del conte Orlock, volta a volta minaccioso e fragile, immobile e dotato del dono dell'ubiquità, il ritmo irregolare dell'azione e la scenografia estremamente spoglia ne hanno fatto un grande classico del cinema. (Matei Cazacu)
  • Nosferatu dovrebbe essere il più bel film realizzato su Dracula. Un capolavoro. Un film possente che dimostra la profondità della nostra ossessione per i vampiri. (Francis Ford Coppola)
  • Nosferatu è un nome maligno che sembra alludere alle lettere rosse dell'inferno – gli elementi sinistri che lo compongono come "fer" e "eratu" e "nos" hanno qualcosa di rossastro e nefando come il film in questione (che palpita di angoscia), un capolavoro dell'horror e dell'incubo [...] (Jack Kerouac)
  • Nosferatu rispecchia l'atmosfera della Germania post imperiale, che viveva il fallimento del sogno di dominare il mondo attraverso la miseria del popolo e la trasfigurazione artistica dell'espressionismo. L'insuccesso del piano del conte Orlock di assoggettare il pianeta poteva in qualche modo riallacciarsi al fallimento dell'imperatore Guglielmo II, anche se il vampiro ebbe almeno la consolazione di conoscere l'amore. (Matei Cazacu)
  • Questo è il primo film su Dracula che sia giunto fino a noi e per quanto riguarda l'impatto visivo, può essere ancora considerato uno dei migliori film d'orrore di tutti i tempi; infatti, nonostante alcuni espedienti tecnici che provocano l'ilarità del pubblico moderno, come ad esempio le sequenze accelerate del trasporto di Dracula e del suo carico di bare, il film rimane un capolavoro. (Radu Florescu e Raymond T. McNally)
  • Questo film appassionante, qualunque interpretazione se ne voglia dare, è comunque assai superiore al romanzo da cui è stato tratto e ai molti Dracula ad esso ispirati di recente. Se Nosferatu è espressionista, lo è essenzialmente per il soggetto. [...] Con la truccatura eccessiva, gli artigli, il cranio calvo, le lunghe orecchie appuntite, il modo di camminare a sbalzi, la lunga sagoma nera, Nosferatu crea intorno al suo personaggio una vera e propria 'sinfonia dell'orrore'. (George Sadoul)
  • Uno dei cinque o sei film fondamentali della storia del cinema e, senza dubbio il film capitale del cinema muto. Finché il cinema esisterà e si proietteranno dei film, è verosimile che si continuerà a fantasticare su Nosferatu, ad ammirarlo, a studiarlo a interpretarlo. Sul piano formale, il film si allontana dall'espressionismo e lo trascende: prima d'ogni altra cosa per l'importanza che vi ha la Natura, per l'impressionante varietà di esterni reali che ne accrescono il romanticismo magico. Murnau s'abbandona totalmente al suo gusto della polifonia e del contrappunto, sul piano drammatico e cosmico. Nosferatu è prima di tutto un poema metafisico nel quale le forze della morte mostrano la vocazione – una vocazione inesorabile – ad attirare a sé, aspirare, assorbire le forze della vita, senza che nella descrizione di questa lotta intervenga alcun manicheismo moralista. (Jacques Lourcelles)
  • Visionario e premonitore, il primo Nosferatu preannuncia l'arrivo del nazismo mostrando l'invasione della Germania da parte dello spettrale protagonista e dei suoi topi apportatori di peste. (Werner Herzog)
  • Mai più sarà raggiunto un espressionismo così perfetto, e la sua stilizzazione è stata ottenuta senza ricorrere al minimo artificio.
  • Meglio di tanti fanatici dell'espressionismo, Murnau sa usare l'ossessione degli oggetti animati. Nella stiva abitata da fantasmi, l'amaca vuota del marinaio morto continua a oscillare dolcemente; nel suo proposito di estrema sobrietà, Murnau mostra l'ondeggiare continuo e monotono di una lampada appesa nella cabina deserta del veliero, dove tutti i marinai sono stati sorpresi dalla morte, solo attraverso il riflesso luminoso che oscilla.
  • Murnau sa anche sfruttare la potenza di un movimento trasversale prolungandolo su tutta la superficie dello schermo: è il cupo vascello fantasma che naviga a vele spiegate su un mare agitato e arriva al porto, greve di minacce; oppure l'enorme sagoma del vampiro, ripresa dal basso, che attraversa lentamente il veliero per raggiungere la sua preda. Qui l'angolazione gli conferisce, oltre a proporzioni gigantesche, una sorta di obliquità che lo proietta fuori dello schermo e ne fa come una minaccia tangibile, a tre dimensioni.
  • Da una trama così semplice, affine alle fiabe nordiche più infantili, Murnau trae un film che è, secondo molti, un grande apologo. È l'Agonia dell'Occidente, dice Kerouac. È la premonizione del nazismo, dice Kracauer. È il sacrificio della purezza femminile, ribattono i più sentimentali.
  • In fin dei conti, piace pensare a un Nosferatu che non è solo metafora politica e non è solo proiezione psicologica delle inquietudini di Murnau. I due elementi convergono nel pretesto vampiresco, e conducono ad uno dei primi capolavori (al di là delle sopravvalutazioni) del cinema muto. Una conferma autorevole della multiformità e della «vitalità» del mito vampirico.
  • In Nosferatu c'è una manipolazione materialistica del mito del vampiro, e la spiritualità, il metafisico, passa dall'altra parte, dalla parte del Bene. In effetti non si rispetta troppo la tradizione popolare su cui si basava il Dracula di Bram Stoker, né riesce a fornire un modello per il cinema vampirico a venire. Il vampiromane di oggi sussulterà nel constatare che Orlok si riflette negli specchi (accade durante la vampirizzazione di Ellen), mentre l'appassionato demonologo avrà qualche dubbio sull'onnipresente ombra del vampiro, giacché i sacri testi della magia ci informano che le creature delle tenebre sono prive di quest'attributo umano.

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