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Karl Kraus

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Karl Kraus

Karl Kraus (1874 – 1936), scrittore, giornalista, aforista e autore satirico austriaco.

Citazioni di Karl Kraus

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  • Accidenti alla legge! La maggior parte dei miei simili è la triste conseguenza di un aborto che non è stato commesso. (da Aphorismen, p. 59)[1]
  • Dire la verità in malafede dovrebbe essere considerato disonesto.[2][3]
  • Gli artisti hanno il diritto di essere modesti e il dovere di essere vanitosi.[4][3]
  • La solitudine sarebbe la condizione ideale se si potessero scegliere le persone da evitare. (da Aphorismen, p. 68)[1]
  • Le chiacchiere dal barbiere sono la prova irrefutabile che le teste stanno lì solo per via dei capelli. (da Aphorismen, p. 64)[1]
  • [A proposito di Francesco Giuseppe I d'Austria] Mai un'"impersonalità" più forte aveva lasciato il suo marchio su tutte le cose e le forme.[5]
  • Si sa che per tutta la mia vita accanto alla persecuzione dei prostituti dello spirito non ebbe mai posto il concetto di prostituzione del corpo femminile, e a un punto estremo della conoscenza delle cose temporali io esprimo il sospetto che l'attività sessuale sia pressoché l'unica in cui questo mondo non si prostituisce, e che esso ha appiccicato questo stigma alle donne per distogliere dalla prostituibilità di tutti i mestieri maschili.[6]

Aforismi in forma di diario

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  • Chi elogia la nostra giustizia, somiglia terribilmente a quella persona che cercava di consolare una vedova il cui marito era morto per una grave forma di polmonite, dicendole per tranquillizzarla che «forse non era andata poi tanto male». (22 marzo 1909)
  • Chi ha il cuore vuoto, ha la bocca che trabocca. (30 novembre 1908)
  • "Con quale desiderio Lei entra nell'anno nuovo?" Con il desiderio di essere risparmiato da domande del genere. (4 gennaio 1910)
  • Confessiamo una buona volta a noi stessi che da quando l'umanità ha introdotto i diritti dell'uomo, si fa una vita da cani. (15 gennaio 1908)
  • Conoscevo un uomo che mentre parlava metteva le dita nel naso. Fosse stato almeno il suo! (13 luglio 1908)
  • Dignità è la forma condizionale di quello che uno è. Se la dignità non esistesse, non ci sarebbe nemmeno la mancanza di dignità. Essa provoca i guardoni, e dove ci sono i guardoni, il traffico si paralizza. Il superamento della dignità umana è il presupposto del progresso. È una cosa che non serve a nulla. (28 aprile 1907)
  • Divido le donne in colpose e dolose. (2 luglio 1907)
  • Gli storici sono persone che scrivono troppo male per poter scrivere su un quotidiano. (29 aprile 1910)
  • I figli degli uomini famosi non ereditano mai il talento del padre, ma solo il naso! (5 giugno 1908)
  • [Sull'antivaccinismo] I nemici delle vaccinazioni – anche questa è una professione – hanno detto che a Vienna non è scoppiato il vaiolo, ma un'epidemia da vaccino. Ora, anche loro sanno valutare il valore della profilassi, ma la loro prudenza è un po' esagerata: si prendono il vaiolo per proteggersi dal vaccino. (16 ottobre 1907)
  • Il disgusto mi trova insopportabile. Ma noi due ci separeremo solo quando anch'io ne avrò abbastanza di lui. (18 novembre 1908)
  • Il moralista deve rinascere ogni volta. L'artista, una volta per tutte. (6 dicembre 1911)
  • Il narcisismo è indispensabile alla bellezza e allo spirito. (17 dicembre 1908)
  • Il nazionalismo è un fiotto in cui ogni altro pensiero annega. (4 giugno 1909)
  • Il progresso importuna la natura e dice di averla conquistata. Ha scoperto morale e macchine per portar via la natura alla natura e all'uomo; e si sente al sicuro in una costruzione del mondo tenuta insieme dall'isterismo e dai comfort. (16 settembre 1909)
  • Io mangio le mele con la buccia. Probabilmente perché ci vuole più fantasia a farlo ed è più bello pensare che una mela è rimasta intatta, non toccata da mani estranee, piuttosto che sia stata toccata. Ma con ciò non si cerchino né paragoni né metafore. (2 luglio 1907)
  • L'entusiasmo serve a "lanciarsi". Se non è d'aiuto, si può sfruttare la delusione con buona pace della coscienza. (30 novembre 1908)
  • L'ironia sentimentale è un cane che ulula alla luna pisciando sulle tombe. (30 aprile 1906)
  • L'odio che parla solo attraverso gli sguardi, è sofferenza. (28 febbraio 1911)
  • La bellezza innata è troppo ambiziosa per considerarsi perfetta; mentre l'orgoglio della bruttezza innata è inarrivabile. (5 giugno 1908)
  • La donna ha un momento significativo in cui il destino di essere destinata al momento più insignificante dell'uomo, le fa assumere un'espressione del viso estasiata e spaventata, che rispecchia un piacere realmente tragico. (26 gennaio 1911)
  • La perversità dei piaceri della vita ci mostra i suoi aspetti più spaventosi in casa e nella società, e crea l'esigenza di andare ogni tanto in un bordello dove poter ricordare che la purezza dei sentimenti è inestimabile. E dove mai la buona educazione borghese è tenuta in tanto onore, in questo nostro mondo che va in sfacelo, se non presso un paio di ruffiane? (22 maggio 1908)
  • La psichiatria giudiziaria è il più divertente di tutti i gioghi di società. I più vecchi giocatori di tarocchi della giustizia assicurano che è il passatempo più utile. (18 novembre 1907)
  • Le donne vogliono apparire vestite ed essere guardate svestite. (30 aprile 1906)
  • Le idee si trapiantano per scissione, i pensieri per gemmazione. (18 novembre 1908)
  • Le persone famose vivono e muoiono pubblicamente. Ma che non possano vomitare privatamente è la maledizione del nostro tempo. (21 marzo 1910)
  • Megalomania non è considerarsi più di quello che si è, ma considerarsi per quello che si è. (16 ottobre 1911)
  • Mi sono interessato molto e a fondo della dignità umana: ho disposto nel mio laboratorio le analisi più disparate sull'argomento e devo riconoscere che tutti i tentativi sono per lo più falliti miseramente a causa della difficoltà che ho incontrato a procurarmi il materiale occorrente. La dignità umana ha la caratteristica di essere assente proprio là dove si presume che sia presente, e di comparire sempre dove non c'è. (28 aprile 1908)
  • Napoli è una città altamente morale dove si possono cercare mille ruffiani prima di trovare una prostituta. (31 ottobre 1910)
  • "Non mi piace la bistecca che un altro ha già assaggiato", disse un forte mangiatore dell'amore. Ma poi divenne un boccone per una forte mangiatrice. (12 marzo 1906)
  • Non si può nemmeno immaginare quanto la vita potrebbe essere libera da peccati se la morale non si scandalizzasse! (22 maggio 1908)
  • Quando l'uomo viaggiava in diligenza, il mondo andava avanti meglio di oggi in cui anche il commesso vola nell'aria. A che serve guadagnare tempo se il cervello si è spappolato per strada?
  • Quando non si sa scrivere, un romanzo riesce più facile di un aforisma. (17 dicembre 1908)
  • Se osserviamo l'immagine del mondo in quello specchio che è il giornale, vedremo che il progresso in realtà è il metodo più rapido per farci apprendere tutte le arretratezze che vanno avanti nel nostro vasto mondo. (22 marzo 1909)
  • Solo chi ara il campo con il vitello altrui, alla fine ara con il vitello d'oro. (30 novembre 1908)
  • Sono fermamente deciso a decimare senza pietà la storia della letteratura in poco tempo. Certo, non voglio che gli storici della letteratura perdano il loro pezzo di pane; devono solo smetterla di guadagnarlo col sangue degli artisti. (27 gennaio 1912)
  • Sono per la dispersione della stupidità. Non va bene che si concentri per intere settimane in un punto solo. (19 giugno 1908)
  • Tutte le più grosse bestialità avvengono di mattina: l'uomo si dovrebbe svegliare solo quando è terminato l'orario d'ufficio. (19 giugno 1908)
  • Un pensatore americano: filosofia tedesca annacquata durante il trasporto. (15 gennaio 1908)

Detti e contraddetti

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  • Adolf Loos e io, lui letteralmente, io linguisticamente, non abbiamo fatto e mostrato nient'altro se non che fra un'urna e un vaso da notte c'è una differenza e che proprio in questa differenza la civiltà ha il suo spazio. Gli altri invece, gli spiriti positivi, si dividono fra quelli che usano l'urna come vaso da notte e quelli che usano il vaso da notte come urna.[7]
  • Adoperare parole inusuali è un atto di maleducazione letteraria. Soltanto le difficoltà di pensiero devono essere messe fra i piedi del pubblico.
  • Bisogna leggere due volte tutti gli scrittori: i buoni e i cattivi. Si riconosceranno i primi, si smaschereranno i secondi.
  • Bisogna leggere due volte i miei lavori, per avvicinarsi a essi. Ma non ho nulla in contrario se li si legge tre volte. Comunque preferisco che non li si legge affatto, se li si deve leggere una volta sola. Non vorrei prendere alcuna responsabilità per le congestioni di una testa vuota che non ha tempo.
  • C'è una oscura regione della terra che manda per il mondo degli esploratori.
  • Certo, non conta soltanto l'aspetto esteriore di una donna. Anche i dessous sono importanti.
  • Che potrà mai essere ii senso di forza di un Nerone, o la furia distruttiva di un Gengis Khan, o l'onnipotenza del Giudizio Universale in confronto con l'esaltante soddisfazione di un cancelliere della divisione per la coscrizione militare dell'ufficio giudiziario distrettuale, il quale, a causa della mancata ottemperanza a un preavviso di presentazione a scopo di computo della tassazione militare, condanna qualcuno a pagare una multa di due corone![8]
  • Che voluttà, mettersi con una donna nel letto di Procuste della propria visione del mondo!
  • Chi dà le sue opinioni non può farsi cogliere in contraddizione. Chi ha dei pensieri pensa anche in mezzo alle contraddizioni.
  • Chi non scava mai la fossa agli altri ci casca dentro lui.
  • Ci sono donne che non sono belle, ma hanno solo l'aria di esserlo.
  • Ci sono imbecilli superficiali e imbecilli profondi.
  • Ciò che entra con facilità nell'orecchio ne esce con facilità. Ciò che entra con difficoltà nell'orecchio, ne esce con difficoltà. Questo vale per lo scrivere ancor più che per il fare musica.
  • Con le donne monologo volentieri. Ma il dialogo con me stesso è più stimolante.
  • Destinato in origine al commercio, di fatto finì poi per dedicarsi alla letteratura.
  • Fra i vecchi libri, rari sono quelli che, in mezzo all'incomprensibile e al troppo comprensibile, hanno conservato un contenuto vivo.
  • Gli affetti familiari si indossano solo in particolari occasioni.
  • Gli allievi mangiano ciò che i professori hanno digerito.[3]
  • Ha cominciato il suo matrimonio con una bugia. Era vergine e non glielo ha detto.
  • I bambini giocano a fare i soldati. Ma perché i soldati giocano a fare i bambini?
  • I «diritti delle donne» sono doveri degli uomini.
  • I giornali hanno con la vita all'incirca lo stesso rapporto che hanno le cartomanti con la metafisica.
  • I pazzi vengono definitivamente riconosciuti tali dagli psichiatri per il fatto che dopo l'internamento mostrano un comportamento agitato.
  • I rapporti sessuali con gli animali sono proibiti, il macello degli animali è permesso. Ma nessuno ha ancora riflettuto sul fatto che potrebbe trattarsi di un delitto sessuale?
  • I rimorsi sono gli impulsi sadici del cristianesimo.
  • I Tedeschi – il popolo dei giudici e dei boia.[9]
  • I tratti del viso di lei conducevano una vita sregolata.
  • Il compito della religione: consolare l'umanità che va al patibolo; il compito della politica: disgustare l'umanità della vita; il compito dello spirito umanitario: abbreviare all'umanità l'attesa del patibolo e al tempo stesso avvelenarle l'ultimo pasto.
  • Il liberalismo mesce la rigovernatura come acqua di vita.
  • Il male non cresce mai così bene come quando ha un ideale davanti a sé.
  • Il mondo è una prigione dove è preferibile stare in cella di isolamento.
  • Il parlamentarismo è l'incasermamento della prostituzione politica.
  • Il parrucchiere racconta le novità, mentre dovrebbe solo pettinare. Il giornalista è pieno di spirito, mentre dovrebbe solo raccontare le novità. Sono due tipi che mirano in alto.
  • Il potere dell'agitatore è di rendersi stupido quanto i suoi ascoltatori, in modo che questi credano di essere intelligenti come lui.
  • Il «seduttore» che si gloria di iniziare le donne ai misteri dell'amore: il turista che arriva alla stazione e si offre di mostrare alla guida turistica le bellezze della città.
  • Il superuomo è un ideale prematuro che presuppone l'uomo.
  • Il progresso tecnico lascerà aperto un solo problema: la fragilità della natura umana.[3]
  • Il vizio e la virtù sono parenti come il carbone e i diamanti.[3]
  • L'aforisma non coincide mai con la verità; o è una mezza verità o una verità e mezzo.
  • L'amore e l'arte non abbracciano ciò che è bello, ma ciò che grazie al loro abbraccio diventa bello.
  • L'astinenza si vendica sempre. Nell'uno produce pustole, nell'altro leggi sul sesso.
  • L'evoluzione della tecnica è arrivata al punto di renderci inermi di fronte alla tecnica.[3]
  • L'erotismo dell'uomo è la sessualità della donna.
  • L'ideale della verginità è l'ideale di quelli che vogliono sverginare.
  • L'immoralità dell'uomo trionfa sull'amoralità della donna.
  • L'ingiustizia ci deve essere, altrimenti non si finisce mai.
  • L'isteria è il latte cagliato della maternità. (2016)
  • L'odio deve rendere produttivi. Altrimenti è più intelligente amare.
  • L'uno scrive perché vede, l'altro perché sente dire.
  • La cosmetica è la scienza del cosmo della donna.
  • La cultura gli sta appesa addosso come a un manichino. Studiosi di quel genere sono, nel caso migliore, delle modelle alla sfilata del progresso.
  • La democrazia divide gli uomini in lavoratori e fannulloni. Non è attrezzata per quelli che non hanno tempo per lavorare.
  • La donna è coinvolta sessualmente in tutti gli affari della vita. A volte perfino nell'amore.
  • La donna esiste affinché, grazie a lei, l'uomo diventi saggio.[3]
  • La donna più spensierata ama al servizio di un'idea, mentre l'uomo ama al servizio di un bisogno. Persino la donna che sacrifica soltanto a un bisogno altrui è moralmente superiore all'uomo che serve soltanto il proprio.
  • La donna vera inganna per il piacere. L'altra cerca il piacere per ingannare.
  • La gelosia è un abbaiare di cani che attira i ladri.
  • La geniale capacità di dimenticare della donna è qualcosa di diverso dal talento della signora che non riesce a ricordarsi.
  • La moralità è ciò che, pur senza essere osceno, offende grossolanamente il mio senso del pudore.
  • La polemica è coraggio, tradimento o viltà. O uno si lancia contro i molti o uno dei molti contro i molti o uno dei molti contro l'uno. Come è forte il forte che attacca il debole, altrettanto è vile il debole che attacca il forte. Perché il debole ha dietro di sé un esercito di deboli. Se si sente aizzato contro un modello non capito, che è un suo simile, diventa un traditore. Tutti i pirati dell'opinione moderna agiscono in questo modo ignominioso. Sono piccoli borghesi che escono dai ranghi.
  • La politica sociale è la disperata decisione di operare i calli di un malato di cancro.
  • La psicanalisi è quella malattia mentale in cui si ritiene di essere la terapia.
  • La radice è nella superficie.
  • La sessualità delle ballerine è nelle gambe, quella dei tenori nella laringe. Per questo le donne si ingannano sul conto dei tenori e gli uomini su quello delle ballerine.[3]
  • La valutazione di una donna non può mai essere giusta: ma ogni sua sopravvalutazione o sottovalutazione è sempre meritata.
  • La vita familiare è un'interferenza nella vita privata.
  • Le donne per lo meno hanno le "toilettes". Ma gli uomini, con che cosa possono coprire il loro vuoto?
  • Le opinioni si riproducono per divisione, i pensieri per germinazione.[3]
  • Le pene servono a spaventare coloro che non vogliono commettere peccati.
  • Lei si disse: «Andare a letto con lui, sì – però niente intimità!».
  • Lo scandalo comincia quando la polizia vi mette fine.[10]
  • Lo sport è un figlio del progresso e contribuisce già per conto suo all'istupidimento della famiglia.
  • Ma dove mai troverò il tempo per non leggere tante cose?
  • Meglio che non ci rubino niente. Almeno così non si avranno guai con la polizia.
  • Mentire per necessità è sempre perdonabile. Ma chi dice la verità senza esservi costretto non merita nessuna indulgenza.
  • Molte donne vorrebbero sognare insieme con gli uomini senza andarci a letto. Bisogna far loro presente con decisione l'inattuabilità di un tale proposito.
  • Molti desiderano ammazzarmi. Molti desiderano fare un'oretta di chiacchiere con me. Dai primi mi difende la legge.
  • Nei casi dubbi si decida per il giusto.
  • Nelle gioie e nei dolori, fuori e dentro, in ogni situazione, la donna ha bisogno dello specchio.
  • Nell'erotismo c'è questa gerarchia: chi fa; chi osserva; chi sa.
  • Non avere un pensiero e saperlo esprimere – è questo che fa di uno un giornalista.
  • Non c'è dubbio, il cane è fedele. Dobbiamo, per questo, prenderlo ad esempio? In fondo è fedele all'uomo, non al cane.[3]
  • Non ci sono donne incomprese. Esse sono semplicemente la conseguenza di una confusione di termini in cui incorse un femminista, in quanto esse appunto non vogliono essere comprese, ma afferrate. È dunque vero, allora, che ci sono donne incomprese.
  • Non ci sono più produttori, ormai ci sono solo rappresentanti.
  • Non è vero che non si possa vivere senza una donna. È vero soltanto che senza una donna non si può aver vissuto.
  • Non riesco a liberarmi tanto presto dall'impressione che ho fatto su una donna.
  • Non si vive neppure una volta.
  • Nulla è più insondabile della superficialità della donna.
  • Nulla di più triste di una bassezza che non ha dato i suoi frutti.
  • Parecchi pensieri che ho e che non potrei riassumere in parole li ho attinti dal linguaggio.
  • Per essere perfetta le mancava solo un difetto.
  • Per l'uomo lo specchio serve solo alla sua vanità; la donna ne ha bisogno per assicurarsi della propria personalità.
  • Per l'uomo sano basta la donna. Per l'uomo erotico basta la calza per giungere alla donna. Per l'uomo malato basta la calza.
  • Personalità della donna è l'inconsistenza nobilitata dall'incoscienza.
  • Piuttosto perdonare un brutto piede che delle brutte calze!
  • Poiché la legge proibisce di tenere in casa animali selvaggi e gli animali domestici non mi danno alcuna soddisfazione, preferisco non sposarmi.
  • Prima di dover subire la vita, bisognerebbe farsi narcotizzare.
  • Quando brucia il tetto, non serve né pregare né lavare il pavimento. Comunque pregare è più pratico.
  • Quanto più forte è la personalità di una donna, tanto più facilmente essa porta il fardello delle sue esperienze. L'orgoglio viene dopo la caduta.
  • Quanto poco c'è da fidarsi di una donna che si fa cogliere in flagrante fedeltà! Oggi fedele a te, domani a un altro.
  • Scrivere un aforisma, per chi lo sa fare, è spesso difficile. Ben più facile è scrivere un aforisma per chi non lo sa fare.
  • Se due hanno un pensiero, esso non appartiene a quello che lo ha avuto prima, ma a quello che lo ha avuto meglio.
  • Se fossi sicuro di dover condividere l'immortalità con certa gente, preferirei un oblio in camere separate.
  • Se la polemica è solo una disputa di opinioni, allora tutte e due le parti hanno torto. Diverso è il caso se una ha il potere di aver ragione. Allora l'altra non ha il diritto di aver ragione. Non c'è arte che abbia tanto bisogno della natura, che la legittima, quanto la polemica. Altrimenti è una disputa di strada, che offende le buone maniere. Un vero eccesso, che l'ebbrezza non scusa, ma giustifica.
  • Se le donne che si truccano sono inferiori, allora gli uomini che hanno fantasia sono infimi.
  • Se proprio devo credere in qualcosa che non si vede, allora preferisco comunque credere ai miracoli che ai bacilli.
  • Se una donna ha da dire cose intelligenti, le dica con il capo velato. Ma perfino in quel caso il silenzio di un bel volto è ancora più suggestivo.
  • Sono già talmente popolare che uno che mi insulta diventa più popolare di me.
  • Sotto il sole non c'è essere più infelice del feticista che brama una scarpa da donna e deve contentarsi di una femmina intera.
  • Spiegare l'inconscio è un bel compito per la coscienza. L'inconscio non fa sforzi e al massimo riesce a confondere la coscienza.
  • Talvolta la donna è un utile surrogato dell'onanismo. Naturalmente ci vuole un sovrappiù di fantasia.
  • Un aforisma non ha bisogno di esser vero, ma deve scavalcare la verità. Con un passo solo deve saltarla.
  • Un aforisma non si può dettare su nessuna macchina da scrivere. Ci vorrebbe troppo tempo.
  • Un cameriere è un uomo che porta un frac senza che nessuno se ne accorga. Per contro ci sono degli uomini che hanno l'aspetto di cameriere appena si mettono un frac. Così in ambedue i casi il frac non ha nessun valore.
  • Una città dove gli uomini, parlando di una vergine che non lo è più, usano l'espressione «averla data via», merita di essere rasa al suolo.
  • Una donna che ama gli uomini ama soltanto un uomo.
  • Una donna che non sa essere brutta non è bella.
  • Una relazione amorosa che non restò senza conseguenze. Lui mise al mondo un'opera.

Di notte

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  • Artista è soltanto chi sa fare della soluzione un enigma.[11]
  • Come viene governato il mondo e com'è che viene condotto in guerra? Dei diplomatici ingannano dei giornalisti e ci credono quando poi leggono il giornale.
  • Il giornalista è sempre uno che dopo sapeva tutto prima.
  • L'uomo si immagina di colmare la donna. Ma è soltanto un riempitivo.
  • La diplomazia è una partita a scacchi in cui si dà scacco matto ai popoli. (2016)
  • La guerra in un primo momento è la speranza che a uno possa andar meglio, poi l'attesa che all'altro vada peggio, quindi la soddisfazione perché l'altro non sta per niente meglio e infine la sorpresa perché a tutti e due va peggio.
  • Lui era così incauto che le toglieva via a ogni passo le pietre dalla strada. Così si prese un calcio.
  • Nero su bianco: ora la menzogna si presenta così.
  • Non la violenza, solo la debolezza mi mette paura.
  • Una donna deve avere un aspetto così intelligente che la sua stupidità si presenti poi come una piacevole sorpresa.
  • Una donna non ha neppure bisogno di essere della mia opinione, figurarsi poi della propria.

Pro domo et mundo

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  • Arte è ciò che il mondo diventerà, non ciò che il mondo è.[3]
  • Chi mai vorrà cacciar via un errore che lui stesso ha messo al mondo, per sostituirlo con una verità adottata?
  • Cultura è quella cosa che i più ricevono, molti trasmettono e pochi hanno.
  • Dicono che tutti i rumori dell'attualità sarebbero rinchiusi nel mio stile. Perciò i contemporanei ne avrebbero nausea. Ma i posteri lo potranno tenere come una conchiglia all'orecchio e sentirvi la musica di un oceano di fango.
  • I giornalisti scrivono perché non hanno niente da dire, e hanno qualcosa da dire perché scrivono.
  • Il debole dubita prima della decisione. Il forte dopo.
  • Il diavolo è un ottimista se crede di poter peggiorare gli uomini.
  • Il giornalista è stimolato dalla scadenza. Scrive peggio se ha tempo.
  • Il linguaggio è la madre, non l'ancella del pensiero. (Dell'artista; 2016)
  • Il mio linguaggio è la puttana di tutti che io rendo vergine.[3]
  • L'educazione è ciò che la maggior parte delle persone riceve, molti trasmettono e pochi possiedono.[3]
  • L'erotismo sta alla sessualità come il guadagno alla perdita. [proporzione]
  • La bruttezza del presente ha valore retroattivo.
  • La fantasia non fa castelli in aria, ma trasforma le baracche in castelli in aria.
  • Le buone opinioni non hanno valore. Ciò che importa è chi le ha.
  • Le satire che il censore capisce vengono giustamente proibite.
  • Se la morale non urtasse non verrebbe lesa.
  • Solo nel piacere della riproduzione linguistica dal caos nasce un mondo.[3]
  • Una certa psicoanalisi è il mestiere di lascivi razionalisti che riconducono a cause sessuali tutto quel che esiste al mondo, salvo il loro mestiere.
  • Una delle malattie più diffuse è la diagnosi.
  • Uno che sa scrivere aforismi non dovrebbe disperdersi a fare dei saggi.

Incipit de Gli ultimi giorni dell'umanità

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Uno strillone — Edizione straordinaria! Assassinato l'erede al trono! Arrestato l'assassino!
Un ebreoMenomale che non è un ebreo.
La moglie — Vieni via, andiamo a casa (lo trascina via).
Altro strillone — «Neue Freue Presse», edizione straordinaria! L'assassinio di Serajevo! È un serbo l'attentatore!

[Citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993]

Citazioni su Karl Kraus

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  • Bianco sacerdote sommo della verità, | voce cristallina, in cui dimora di Dio il gelido respiro, | mago furente, | cui sotto fiammeggiante mantello l'azzurra corazza del guerriero tintinna. (Georg Trakl)
  • "Il terreno di prova per la distruzione del mondo": con queste parole Karl Kraus sintetizza la fragilità e le contraddizioni che fra la fine dell'Ottocento e il primo conflitto mondiale caratterizzano Vienna, la capitale dell'Impero asburgico. (Federico Zeri)
  • Karl Kraus scava dei buchi nel sipario di velluto con cui si vorrebbero nascondere gli errori. (Else Lasker-Schüler)
  • Se Karl Kraus avesse scritto Il capitale lo avrebbe fatto in tre righe. (Manlio Sgalambro)
  • Se uno scrittore satirico intelligente come Kraus è popolare, vuol dire che il suo pubblico non lo capisce. (Jonathan Franzen)

Note

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  1. a b c Da Essere uomini è uno sbaglio. Aforismi e pensieri, a cura di Paola Sorge, Giulio Einaudi Editore, 2012.
  2. Da 1915.
  3. a b c d e f g h i j k l m n Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  4. Da Dell'artista.
  5. Citato in Marcello Veneziani, Imperdonabili, Venezia, 2017, pp. 388-389. ISBN 978-88-317-2858-4
  6. Citato in Kurt Krolop, postfazione a Karl Kraus, Ausgewählte Werke; citato in Cesare Cases, Il testimone secondario, Einaudi, 1985, p. 181.
  7. 2016, p. 180.
  8. Traduzione di Roberto Calasso, Adelphi, p. 102. ISBN 88-459-7805-2
  9. Ein volk von Richtern und Henkern, parafrasi del detto (sui tedeschi): Ein Volk von Dichtern und Denkern (un popolo di poeti e pensatori).
  10. Anche ne La muraglia cinese, Lucarini, 1989.
  11. Cfr. anche la poesia Analyse, in Worte in Versen, Kösel, Monaco di Baviera, 1959, p. 450.

Bibliografia

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  • Karl Kraus, Aforismi in forma di diario, traduzione di Paola Sorge, TEN, 1993. ISBN 88-7983-069-4
  • Karl Kraus, Detti e contraddetti, a cura di Roberto Calasso, Adelphi, Milano, 19938.
  • Karl Kraus, Detti e contraddetti, a cura di Roberto Calasso, Adelphi, Milano, 2016.
  • Karl Kraus, Di notte, in Detti e contraddetti, a cura di Roberto Calasso, Adelphi, 19938.
  • Karl Kraus, Pro domo et mundo, in Detti e contraddetti, a cura di Roberto Calasso, Adelphi, 19938.

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