Viola (colore)
Viola | |
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Coordinate del colore | |
HEX | #5C2E91 |
sRGB1 (r; g; b) | (92; 46; 145) |
CMYK2 (c; m; y; k) | (80; 100; 0; 0) |
HSV (h; s; v) | (268°; 68%; 57%) |
Riferimento | |
Fantetti & Petracchi[1][2][3] | |
1: normalizzato a [0-255] (byte) 2: normalizzato a [0-100] (%) |
Viola porpora | |
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Coordinate del colore | |
HEX | #800080 |
sRGB1 (r; g; b) | (128; 0; 128) |
CMYK2 (c; m; y; k) | (0; 100; 0; 50) |
HSV (h; s; v) | (300°; 100%; 50%) |
1: normalizzato a [0-255] (byte) 2: normalizzato a [0-100] (%) |
Viola scuro | |
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Coordinate del colore | |
HEX | #4D2B6B |
sRGB1 (r; g; b) | (77; 43; 107) |
CMYK2 (c; m; y; k) | (80; 100; 30; 10) |
HSV (h; s; v) | (272°; 60%; 42%) |
Riferimento | |
Fantetti & Petracchi[1][2][3] | |
1: normalizzato a [0-255] (byte) 2: normalizzato a [0-100] (%) |
Viola scurissimo | |
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Coordinate del colore | |
HEX | #2D023A |
sRGB1 (r; g; b) | (45; 2; 58) |
CMYK2 (c; m; y; k) | (80; 100; 30; 60) |
HSV (h; s; v) | (286°; 97%; 23%) |
Riferimento | |
Fantetti & Petracchi[1][2][3] | |
1: normalizzato a [0-255] (byte) 2: normalizzato a [0-100] (%) |
Viola opaco | |
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Coordinate del colore | |
HEX | #6C5181 |
sRGB1 (r; g; b) | (108; 81; 129) |
CMYK2 (c; m; y; k) | (70; 80; 30; 0) |
HSV (h; s; v) | (274°; 37%; 51%) |
Riferimento | |
Fantetti & Petracchi[1][2][3] | |
1: normalizzato a [0-255] (byte) 2: normalizzato a [0-100] (%) |
Azzurro viola | |
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Coordinate del colore | |
HEX | #3C4567 |
sRGB1 (r; g; b) | (60; 69; 103) |
CMYK2 (c; m; y; k) | (80; 70; 30; 0) |
HSV (h; s; v) | (227°; 42%; 40%) |
Riferimento | |
Fantetti & Petracchi[1][2][3] | |
1: normalizzato a [0-255] (byte) 2: normalizzato a [0-100] (%) |
Il colore viola (AFI: /ˈvjɔla/[4][5] o /viˈɔla/[6][7]) prende il nome dal fiore omonimo di cui descrive il colore.
In pittura si dice che il viola è un colore secondario, in quanto deriva dalla mescolanza dei colori primari blu e rosso.
Si differenzia dal violetto, che è un colore puro presente nello spettro elettromagnetico della luce visibile.
Nel mondo vegetale, il colore viola può indicare la presenza di antocianine.[8]
Utilizzi simbolici
[modifica | modifica wikitesto]Questo colore si riscontra spesso legato al potere e prestigio del re e dei principi, sia negli abiti che nelle pietre preziose, come l'ametista, e nel velluto di seta che foderava in parte le corone d'oro dei regnanti.
Nel Cristianesimo il viola è il colore dei paramenti liturgici usati nei periodi di purificazione penitenziale (Avvento e Quaresima).
I vescovi e gli arcivescovi anglicani lo portavano anche come colore dell'abito corale, compreso il Primate di Canterbury dai tempi di Enrico VIII, veste e mozzetta, zucchetto con berretta, come pure i vescovi della confessione luterana, da antica tradizione, quando anche i vescovi cattolici romani in epoca medioevale lo usavano, insieme con il colore bluetto o cinerino, per poi cedere in epoca più recente al colore "paonazzo", un colore che si avvicina al moderno fucsia.
Superstizioni
[modifica | modifica wikitesto]Durante i quaranta giorni quaresimali, nel Medioevo venivano vietati tutti i tipi di rappresentazioni teatrali e di spettacoli pubblici che si tenevano per le vie o le piazze delle città. Questo comportava notevoli disagi economici per gli attori e per tutti coloro che vivevano di solo teatro. Per questo motivo il colore viola, che rappresentava le celebrazioni liturgiche della Quaresima, è considerato di cattivo auspicio in teatro e in televisione.
In epoca preromana nei popoli centro-italici il colore viola era legato alle carestie e quindi precedeva l'attuazione del ver sacrum, da qui l'utilizzo del colore viola da parte dei romano-cristiani nei periodi precedenti un cambiamento o un rinnovo.[9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Simona Fantetti e Claudia Petracchi, Il dizionario dei colori. Nomi e valori di quadricromia, Bologna, Zanichelli, ottobre 2001, ISBN 88-08-07995-3.
- ^ a b c d e Free Color Converter, su nixsensor.com. URL consultato il 28 maggio 2018.
- ^ a b c d e Color conversion, su rapidtables.com. URL consultato il 15 maggio 2018.
- ^ Luciano Canepari, viola, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
- ^ Viola, in Grande Dizionario di Italiano, Garzanti Linguistica.
- ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "viola", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
- ^ Viola, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 28 dicembre 2017.
- ^ Cure-naturali.it - Le proprietà dei colori di frutta e verdura
- ^ A. Verugi, Popoli Italici, Hoepli 1956
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su viola
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