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Gioventù esperantista italiana

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IEJ
Gioventù Esperantista Italiana
Itala Esperantista Junularo
AbbreviazioneIEJ
TipoONG
Affiliazione internazionaleTutmonda Esperantista Junulara Organizo
Fondazione1948
Sede centraleItalia (bandiera) Milano
Area di azioneItalia (bandiera) Italia
PresidenteGiovanni De Lucia (2023)
Sito web

La Gioventù Esperantista Italiana (in esperanto Itala Esperantista Junularo, spesso abbreviata come IEJ) è un'associazione culturale giovanile attiva in Italia, avente come obiettivo la promozione della lingua esperanto presso i giovani[1].

Si tratta della sezione giovanile della Federazione Esperantista Italiana. Le due associazioni sono accomunate dal medesimo statuto e dalla comune condizione di ente morale[2]. Come la FEI, la IEJ è estranea ad ideologie politiche e credi religiosi; non ha fini di lucro e trae i mezzi economici necessari al proprio sostentamento dai propri associati o da enti pubblici; non svolge attività d'impresa; non prevede la possibilità di retribuire propri collaboratori.

Dal punto di vista internazionale, la IEJ è la sezione italiana della TEJO, l'Organizzazione mondiale della gioventù esperantista, che come l'Associazione universale esperanto collabora con l'UNESCO[senza fonte][3] e con le Nazioni Unite[4][senza fonte]. In collaborazione con la TEJO, la IEJ ha organizzato il Congresso mondiale giovanile di esperanto, nel 1997, ad Assisi. Il presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, ha concesso il proprio patronato al congresso, attraverso un telegramma ufficiale inviato dal segretario generale alla Presidenza della Repubblica, Gaetano Gifuni[senza fonte]. La provincia di Perugia[5] e la regione Umbria[6] hanno concesso il loro patrocinio.

Nel 2006, la IEJ ha contribuito alla organizzazione del Congresso universale di esperanto, svoltosi a Firenze, attraverso un suo delegato nel comitato organizzatore, come responsabile delle attività giovanili. Il congresso ha ricevuto il patronato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Dalla IESA alla seconda guerra mondiale

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La prima associazione esperantista giovanile d'Italia fu fondata a Bologna nel dicembre 1913, con il nome di Itala Esperantista Studenta Asocio (IESA, Associazione studentesca esperantista italiana) e sotto la guida della studentessa di scienze Stamura Linardi.

Presto la IESA si articolò in gruppi locali, presenti in modo particolare nel nord Italia: il primo di essi vide la luce a Capodistria. Negli anni 1910 furono organizzati corsi ed esami per scout e fu proposta la pubblicazione di un pieghevole che ospitasse pubblicità in quarta pagina, in modo da risolvere i problemi finanziari dell'associazione.

A partire dal 1923 la rivista nazionale L'Esperanto ospitò una rubrica, la Paĝo por niaj knaboj ("Pagina per i nostri ragazzi"), riservata ai giovani. Al contempo, il settimanale Gioventù, stampato a Prato, ospitò una rubrica in esperanto a cura del genovese Sante Zullo a partire dal 1º gennaio 1924.

A partire dal 1925 la Federazione Esperantista Italiana acconsentì a differenziare la quota d'iscrizione giovanile da quella ordinaria, in modo da stimolare l'iscrizione di soci giovani; il limite d'età fu posto a 16 anni.

Seguì il periodo del fascismo, durante il quale l'attività esperantista in Italia - giovanile e non - subì pesanti limitazioni, fino quasi a cessare.

Dal dopoguerra

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Terminata la seconda guerra mondiale, il Movimento esperantista italiano trovò presto nuovo vigore e ritornò rapidamente all'attività che lo aveva caratterizzato nella fase pre-bellica. La IESA fu rifondata nel 1947 con il nome di Gioventù esperantista italiana, ad opera dell'insegnante Mario Guzzi. Dal 1950 il bollettino Nova Sento, sino ad allora organo di informazione a sé stante, venne integrato ne L'Esperanto sotto forma di rubrica. Il nucleo della GIE fu, nelle prime fasi, il gruppo giovanile di Torino.

La GIE era, in questi anni, indipendente dalla FEI, cui si limitava a pagare una quota d'adesione. Nel settembre 1950, nel corso di un convegno a Torino, Giancarlo Fighiera, Gina Fop e Piero Fop ventilarono l'idea di una associazione giovanile nazionale facente parte della FEI, ma con struttura e finalità indipendenti da essa.

Dal 1953 la GIE ottenne di poter essere rappresentata nel consiglio nazionale della FEI da tre membri.

Nova Sento ricomparve sulle pagine del L'Esperanto per scomparirne nel 1954 e tornarvi nel 1957, affrontando varie crisi redazionali che si risolsero solo nel 1962.

Attività e iniziative

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La Gioventù esperantista italiana si dedica principalmente alle seguenti attività:

  • L'organizzazione del Festival giovanile internazionale, che si svolge ogni anno, dal 1977, in una diversa località italiana nella settimana di Pasqua.
  • L'organizzazione di seminari pubblici sull'insegnamento della lingua esperanto e sulla letteratura e cultura esperantista.
  • L'organizzazione, in varie città d'Italia, di incontri per novizi e curiosi della durata di uno o due giorni attraverso i quali vengono illustrate le principali attività dell'associazione e durante i quali viene fornito materiale informativo sull'associazione stessa e sul movimento in genere (EsperanTago).

Il consiglio direttivo (estraro, in lingua esperanto) ed il presidente della IEJ sono eletti annualmente dall'assemblea generale, tradizionalmente convocata durante il Festival giovanile internazionale, nella domenica di Pasqua. Il consiglio direttivo eletto ha la facoltà di distribuire al proprio interno ulteriori cariche, quali quella di vicepresidente o di tesoriere.

Cronologia dei presidenti

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Segue un prospetto incompleto dei presidenti della IEJ dalla fondazione ad oggi.[7]

  1. ^ repubblica.it, https://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2009/12/15/news/in_due_milioni_parlano_esperanto_la_lingua_del_paese_che_non_ce_-1822635/.
  2. ^ Decreto del Presidente della Repubblica, 28 giugno 1956, n. 1720, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana N. 241, 28-9-1957, pag. 3534
  3. ^ Portal: Complete list ONG-NGO, Non Gouvernemental Organizations, Organisations non gouvernementales Archiviato l'11 settembre 2012 in Internet Archive.
  4. ^ Copia archiviata (PDF), su www2.unog.ch. URL consultato il 20 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2008).
  5. ^ Protocollo n. 14209, inviato il 27/05/1997, riscontro del 08/10/1996
  6. ^ Protocollo n. 21062, inviato il 25/11/1996
  7. ^ Breve storia della Gioventù Esperantista Italiana, dal sito ufficiale Archiviato il 29 aprile 2022 in Internet Archive. della IEJ.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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