MRMCasiCliniciluglio2021 Vol2def1
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Marvisi Maurizio
Casa di Cura Figlie di San Camillo
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Cognitive and motor reaction times in Obstructive Sleep Apnea syndrome. A study based on computerized measures View project
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Multidisciplinary
Respiratory Medicine
Official Journal of IRS Research Center
Rivista ufficiale di Centro Studi SIP
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Editor-in-Chief ub Me
In P entral 3.0
C 2019 09
C.M. Sanguinetti e
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C it e 2 0.94
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SJR P 20
SNI
AA.VV.
Gestione della BPCO, dalle raccomandazioni
GOLD alla real-life: esperienze cliniche
con Glicopirronio e con la co-formulazione
Indacaterolo/Glicopirronio - vol. 2
Abstracted/Indexed in: PubMed, PubMed Central, Embase, ESCI, Academic Search, DOAJ, EBSCO, Google Scholar, OCLC, SCImago, Summon and SCOPUS
Multidisciplinary
Respiratory Medicine
Official Journal of IRS Research Center
Rivista ufficiale di Centro Studi SIP
INDICE
Paziente con BPCO GOLD C con rischio di riacutizzazioni ed eosinofilia inferiore al 4%,
con necessità di ottimizzazione della terapia mediante switch a doppia broncodilatazione
con Indacaterolo/Glicopirronio XVI
Marina Longo
3
MRM
Indice
Impiego della doppia broncodilatazione nel trattamento della BPCO: una scelta
“patient-oriented” XXXVII
Francesco Tartamella
4
MRM
Congress report
CASI CLINICI
I
MRM
Casi clinici
Giunta alla nostra osservazione, vengono eseguite valutazione iniziale di gravità, somministrata ai pazienti
prove di funzionalità respiratoria pre e post broncodila- sintomatici ed eventualmente modificata nel tempo sulla
tatore con risultati: post FEV1: 42,2% del predetto; post base della risposta individuale, delle comorbilità asso-
FVC: 58,9% pred.; post PEF: 52,7% pred., con evidenza ciate e di eventuali effetti collaterali.
di una grave ostruzione classificabile come GOLD 3 I broncodilatatori a lunga durata di azione sono il gold
secondo le raccomandazioni di riferimento. Test del standard nella terapia della BPCO, in quanto migliorano
cammino per 6 minuti: 400 m. percorsi. La dispnea e la funzionalità respiratoria, riducono il numero e la gra-
la qualità di vita vengono valutati rispettivamente con vità delle riacutizzazioni, migliorano la dispnea e la tol-
il questionario CAT (punteggio 3) e con il questionario leranza allo sforzo. La loro azione fondamentale è quelle
mMRC (punteggio 20). Lo stadio di rischio viene stabilito di desufflare il polmone creando un circolo virtuoso che
come stadio C. La saturazione di ossigeno al saturimetro migliora tutti gli indici funzionali e clinici sopra riportati.
risulta essere del 96%. La conta degli eosinofili risulta es- Da studi oramai consolidati e dalle osservazioni in
sere del 3,5%. real-life risulta evidente che l’utilizzo di due broncodi-
Viene prescritta TC del torace ad alta risoluzione che latatori con modalità diverse di azione (LABA/LAMA)
evidenzia estese aree di enfisema prevalentemente cen- in associazione, è utile in categorie di BPCO rientranti
trolobulare. nelle classi GOLD B-D (ovvero pazienti con sintomi gravi
Si prescrive astensione completa dal fumo di sigaretta e alto rischio riacutizzazioni), dove l’utilizzo della doppia
e associazione indacaterolo/glicopirronio in monosom- broncodilatazione fornisce un indubbio vantaggio tera-
ministrazione per tre mesi fino alla rivalutazione. peutico rispetto alla monoterapia. Ulteriore vantaggio
Al controllo la paziente riferisce riduzione del numero sembra esserci con la monosomministrazione e con l’u-
di sigarette ma non ancora astensione completa, assenza tilizzo di un device semplice e sicuro, fattori che incre-
di riacutizzazioni e miglioramento della dispnea e della mentano l’aderenza del paziente alla terapia.
tolleranza allo sforzo con punteggio CAT di 1 e punteg-
gio mMRC di < 10. Riferisce anche riduzione della tosse Conflitto di interessi
e dell’espettorazione. Viene sottoposta a controllo spiro- L’autore dichiara di non avere conflitti di interesse.
metrico (post FEV1: 54,4% pred.; post FVC: 68% pred.;
post PEF: 62,6% pred.); Test del cammino per 6 minuti: Bibliografia consigliata
420 m. percorsi e saturimetria con SaO2: 96%. • Hogg JC, Macklem PT, Thurlbeck WM. Site and nature of airway obstruction in
chronic obstructive lung disease. N Engl J Med. 1968;278:1355-60.
DISCUSSIONE • Cosio M, Ghezzo H, Hogg JC, Corbin R, Loveland M, Dosman J, et al. The relations
between structural changes in small airways and pulmonary function-test. N En-
La paziente presentava un forte rischio legato al fumo glish J Med 1978;298:1277-81.
di sigaretta, aggravato da una diagnosi tardiva e da una • Vestbo J, Hurd S, Agustì AG, Jones PW, Vogelmeier C, Anzueto A, et al. Global
strategy for the diagnosis, management, and prevention of chronic obstructive
terapia per lungo tempo inadeguata e non correlata allo pulmonary disease GOLD executive summary. Am J Respir Crit Care Med
stadio di gravità. La dispnea deve sempre consigliare l’ef- 2013;187:347-65.
fettuazione di una spirometria anche nelle forme lievi, • Tantucci C, Duguet A, Similowski T, Zelter M, Derenne J-P, MilicEmili J. Effect of
salbutamol on dynamic hyperinflationin chronic obstructive pulmonary disease.
soprattutto nel fumatore, per una diagnosi precoce e cor- Eur Respir J 1998;12:799-804.
retta e una terapia appropriata. • McDonough JE, Yuan R, Suzuki M, Seyednejad N, Elliot WM, Sanchez PG, et al.
Small-airway obstruction and emphysema in chronic obstructive pulmonary di-
sease. Am J Respir Crit Care Med 2011;365:1567-75.
CONCLUSIONI • O’Donnel DE, Fluge T, Gerken A, Hamilton A, Webb K, Aguilaniu B, et al. Effects of
In una patologia cronica grave e potenzialmente invali- tiotropium on lung hyperinflation Dyspnoea, and exercise tolerance in COPD. Eur
dante e mortale come la BPCO, una diagnosi precoce con Respir J 2004;23:832-40.
II
MRM
Casi clinici
III
MRM
Casi clinici
Tabella 1 Risultati degli esami respiratori a 2, 4 e 6 mesi dopo lo switch alla terapia LABA/LAMA (indacaterolo/
glicopirronio).
Riacutizzazioni/
Paziente FEV1 FVC (L) FEV1/FVC SpO2% CAT mMRC BODE 6MWT (m) BMI
anno
Riacutizzazioni Altezza
Paziente GR Hct N E Comorbilità FEV1 FVC (L) FEV1/FVC
gravi cm
Tabella 2 Dati demografici e caratteristiche cliniche del paziente esaminato al basale e dopo 6 mesi
di trattamento con LABA/LAMA.
Run-in Dopo 6 mesi
IV
MRM
Casi clinici
Bibliografia consigliata • Pavord ID, Lettis S, Locantore N, Pascoe S, Jones PW, Wedzicha JA, et al. Blood
eosinophils and inhaled corticosteroid/longacting β-2 agonist efficacy in COPD.
• Bafadhel M, Peterson S, De Blas MA, Calverley PM, Rennard SI, Richter K, et al. Pre-
Thorax. 2016;71(2):118-25.
dictors of exacerbation risk and response to budesonide in patients with chronic
obstructive pulmonary disease: a post-hoc analysis of three randomised trials.
• Schumann DM, Tamm M, Kostikas K, Stolz D. Stability of the blood eosinophilic
phenotype in stable and exacerbated COPD. Chest. 2019;156(3):456-65.
Lancet Respir Med 2018;6(2):117-126.
V
MRM
Casi clinici
Da diversi anni è in terapia con l’associazione fissa in della valutazione iniziale di gravità, somministrata solo a
polvere di salmeterolo e fluticasone ad alto dosaggio in 2 pazienti sintomatici e modificata nel tempo in rapporto
somministrazioni al giorno; più recentemente la terapia alla risposta individuale, tenendo conto anche della pos-
è stata aggiornata sostituendo l’associazione di salmete- sibilità di effetti collaterali.
rolo/fluticasone con l’associazione fissa in monosommi- I broncodilatatori a lunga durata d’azione sono far-
nistrazione di polvere di fluticasone a basso dosaggio e maci fondamentali nella gestione terapeutica della BPCO
vilanterolo. in fase stabile: migliorano la funzionalità respiratoria e la
Diabetico in terapia con antidiabetici orali e dieta ap- sintomatologia, riducono il numero di riacutizzazioni e
propriata, compensato. aumentano la tolleranza allo sforzo fisico dei soggetti af-
Sono eseguite indagini funzionali respiratorie: esame fetti. Il loro impiego in combinazione risulta utile in spe-
spiro pre- e post-broncodilatazione (post FEV1: 1,39 L/s cifiche categorie di pazienti BPCO, in genere rientranti
(40,9% pred.); post FVC: 2,40 L/s (56,1% p.); post PEF 4,16 nella classe D (GOLD 3-4, alto rischio di riacutizzazioni
L/s (49,4% p.) con evidenza di ostruzione grave (GOLD e sintomi gravi), dove l’uso del doppio broncodilatatore
3) secondo la classificazione dell’ostruzione bronchiale fornisce un maggior vantaggio terapeutico rispetto alla
della BPCO basata sul FEV1 post-broncodilatazione. Test monoterapia.
del cammino per 6 minuti (370 m).
Per la valutazione dei sintomi e della dispnea vengono Conflitto di interessi
somministrati rispettivamente il questionario CAT (pun- L’autore dichiara di non avere conflitti di interessi.
teggio < 10) e quello mMRC (punteggio 1) ed è stabilito
uno stadio C per quel che riguarda il rischio. Viene pre- Bibliografia consigliata
scritto trattamento con la co-formulazione indacaterolo/ • Buist A, McBurnie M, Vollmer W, Gillespie S, Burney P, Mannino DM, et al. Interna-
glicopirronio e gli viene raccomandato di smettere di tional variation in the prevalence of COPD (the BOLD study): a populationbased
prevalence study. Lancet. 2007;370:741-50.
fumare, anche rivolgendosi a un Centro per counseling • Murray CJ, Lopez AD. Measuring the global burden of disease. N Engl J Med.
antifumo. 2013;369:448-57.
Dopo circa 3 mesi il paziente viene rivalutato in am- • Hogg JC, Macklem PT, Thurlbeck WM. Site and nature of airway obstruction in
chronic obstructive lung disease. N Engl J Med. 1968;278:1355-60.
bulatorio e sottoposto a nuovo esame spirometrico (post • Cosio M, Ghezzo H, Hogg JC, Corbin R, Loveland M, Dosman J, et al. The relations
FEV1: 1,70 (52%); post FVC: 2,81 (67%); post PEF 5,77 between structural changes in small airways and pulmonary-function tests. N
(58,3%), Test del cammino per 6 minuti (405 m). Il pa- Engl J Med. 1978;298:1277-81.
VI
MRM
Casi clinici
Parole chiave
BPCO, Broncodilatatore, α1-antitripsina
CASO CLINICO
Paziente di anni 65, di sesso maschile. Ex-fumatore di
30 pack/years fino al 2018. Cardiopatia ischemica. Ne-
frectomia nel febbraio 2017 trattato chirurgicamente e
con chemioterapia.
Non familiarità per patologie respiratorie.
Padre e madre deceduti per cause non ben precisate e
3 fratelli vivi in apparente buona salute.
Di professione operaio.
Riferisce tosse cronica da circa 7 anni con scarsa
espettorazione, diagnosi di BPCO e in terapia inalatoria
con anticolinergico. Il paziente non aveva mai eseguito
un esame spirometrico.
Nell’aprile 2017 il paziente si presenta presso l’ambu-
latorio di Pneumologia dell’AORN Sant’Anna e S. Seba- Figura 1 RX torace.
VII
MRM
Casi clinici
DISCUSSIONE
Il trattamento della BPCO mira al controllo della malattia
migliorando i sintomi e quindi la qualità di vita, modi-
ficandone la prognosi per una riduzione non solo delle
riacutizzazioni, ma anche della mortalità legata alle co-
Figura 2 Spirometria e DLCO.
morbilità cardiovascolari. Di questo bisogna tenere conto
quando si deve instaurare una terapia in un paziente
salbutamolo, FEV1= 53% del predetto e FEV1/FVC= complesso, dal momento che trattare la BPCO comporta
56%, DLCO: ridotta di grado grave (Figura 2); anche il miglioramento della prognosi per le malattie car-
• EAB: Ipossiemia di grado lieve; diovascolari associate.
• Test del cammino: modesta desaturazione dopo 6 mi- La terapia farmacologica della BPCO dipende dal li-
nuti di cammino, ridotta tolleranza allo sforzo; vello di gravità e complessità della patologia, valutata in
• TAC torace: marcati e diffusi segni di enfisema centro- base a indici spirometrici, sintomi, frequenza di riacutiz-
lobulare e parasettale (Figura 3). zazioni/ospedalizzazioni e presenza di comorbilità. Per
Alla luce degli esami il paziente viene classificato come quanto riguarda la sintomatologia clinica è utile fare rife-
BPCO stadio GOLD III gruppo B. rimento a strumenti standardizzati come il CAT (COPD
Si consiglia pertanto: Assessment Test) e il mMRC (modified Medical Research
• terapia inalatoria indacaterolo/glicopirronio mediante Council Dyspnea Scale).
Breezhaler, una inalazione al mattino; I broncodilatatori a lunga durata d’azione β2-agonisti
(LABA, Long Acting Beta Agonists) o anticolinergici
(LAMA, Long Acting Muscarinic Antagonists) rappre-
sentano il trattamento cardine in tutti gli stadi di malattia.
L’utilizzo di due broncodilatatori che agiscono con-
temporaneamente, con due meccanismi d’azione diffe-
renti e su due differenti siti recettoriali, determina un
effetto sinergico con massimizzazione della broncodi-
latazione unitamente all’azione antinfiammatoria che
risulta particolarmente utile nella prevenzione delle ri-
acutizzazioni.
Tale effetto è reso dal concetto di “stenting farmaco-
logico” per i broncodilatatori ultra long-acting di ultima
generazione che descrive come la massimizzazione della
broncodilatazione e la sua persistenza nell’arco delle 24
Figura 3 TAC torace. ore evitino lo stress meccanico della parete bronchiale e
VIII
MRM
Casi clinici
di conseguenza l’alternanza di costrizione e dilatazione ziente, a cui ha fatto seguito un’appropriata terapia far-
cui fa seguito la liberazione di citochine pro infiammato- macologica, ha portato a un miglioramento della sinto-
rie (cfr. Matera et al.). matologia con una migliore qualità di vita.
La scelta del device è fondamentale, in modo che possa Al fine di ottimizzare la terapia inalatoria, la scelta
migliorare ulteriormente l’aderenza alla terapia attra- dell’inalatore risulta importante quanto quella del prin-
verso una migliore deposizione distrettuale periferica del cipio attivo da somministrare e risulta strettamente as-
farmaco a livello polmonare. Infatti, soggetti con buona sociata al raggiungimento dell’obiettivo del trattamento
aderenza alla terapia hanno una mortalità dell’11,3% ri- inalatorio: massimizzare la deposizione di farmaco nelle
spetto al 26,4% nei soggetti con scarsa aderenza (cfr. Do- vie aeree, minimizzando il più possibile la deposizione a
lovich et al., Tashkin et al., Lavorini et al.). livello dell’orofaringe. È stato dimostrato che errori com-
Inoltre, come nel paziente qui descritto, un quadro messi dai pazienti nell’utilizzo degli inalatori risultano in
TAC torace con caratteristiche di enfisema polmonare, una scarsa aderenza al trattamento e, di conseguenza, nel
impone lo studio del deficit dell’α1-antitripsina. peggioramento del controllo della BPCO.
IX
MRM
Casi clinici
85%, IT 55, Z score del FEV1/ FVC –2,58, DLCO 60%], DISCUSSIONE
(Figura 1) e TC torace con Mdc, negativa per eventi trom- La BPCO è attualmente la terza causa di morte a livello
boembolici e per lesioni acute in atto, ma che evidenziava mondiale e una rilevante causa di morbilità e uso di ri-
enfisema specie ai lobi superiori (Figura 2). sorse sanitarie; la sua incidenza è in continuo aumento e
È stato proposto al paziente step-up terapeutico pas- rappresenta, dopo le neoplasie polmonari, la principale
sando alla co-formulazione indacaterolo/glicopirronio. causa di morte tra le malattie respiratorie. Secondo le
Dopo 6 mesi di terapia il paziente è stato rivalutato in raccomandazioni è una patologia cronica, prevenibile e
ambulatorio; i dati spirometrici non mostravano varia- curabile, provocata principalmente dal fumo di sigaretta;
zioni significative, ma il paziente riferiva miglioramento è una malattia lentamente progressiva che coinvolge le
soggettivo della sintomatologia; il punteggio MRC era vie aeree e/o il parenchima polmonare, caratterizzata da
pari a 2 e il CAT a 9. ostruzione delle vie aeree non completamente reversibile.
X
MRM
Casi clinici
La sintomatologia è caratterizzata da dispnea, scarsa Da questo studio emerge inoltre che la monosommini-
tolleranza allo sforzo, tosse cronica. strazione giornaliera di indacaterolo/glicopirronio è stata
In presenza di un sospetto clinico la diagnosi è con- anche più efficace nel migliorare la funzionalità polmonare
fermata dalle prove di funzionalità respiratoria, che evi- rispetto a tiotropio e rispetto al placebo. I risultati hanno
denziano un’ostruzione bronchiale; per definire tale limi- inoltre mostrato che indacaterolo/glicopirronio ha atte-
tazione al flusso aereo attualmente si utilizza la nuova nuato i sintomi dell’affanno, ha migliorato la qualità di vita
classificazione Global Lung Initiative (GLI) 2012 che si e ha ridotto l’uso dei farmaci di emergenza.
basa sullo Z score del FEV1/FVC (cfr. GOLD 2021); uno Lo studio ILLUMINATE ha messo a confronto inda-
Z score ≤ 1,64 indica un’ostruzione bronchiale, che nella caterolo/glicopirronio con salmeterolo/fluticasone in un
BPCO è per definizione non completamente reversibile trial di 26 settimane nei pazienti con BPCO GOLD II-III.
(cfr. Quanjer et al.). Lo studio ha dimostrato un miglioramento del FEV1 alla
La gravità dell’ostruzione bronchiale viene valutata ventiseiesima settimana con indacaterolo/glicopirronio
sulla base del FEV1 come lieve (FEV1 > 80% del predetto, rispetto a salmeterolo/fluticasone, cosi come un signifi-
GOLD 1), moderata (FEV1 tra 50-79% del predetto, cativo miglioramento dei sintomi.
GOLD 2), grave (FEV1 tra 30-49% del predetto, GOLD 3),
molto grave (FEV1 < 30% del predetto, GOLD 4). Tale pa- CONCLUSIONI
rametro è importante nel predire la mortalità e i ricoveri, In conclusione, la terapia basata sulla co-formulazione
ma da solo non può essere utilizzato per l’impostazione indacaterolo/glicopirronio riduce significativamente la
di una corretta strategia terapeutica. percentuale di riacutizzazioni moderate e gravi rispetto a
Di qui la necessità di classificare i pazienti non solo in glicopirronio e le riduce numericamente rispetto a tiotro-
base al FEV1, ma anche in base ai sintomi (attraverso le pio. Inoltre, rispetto all’associazione LABA/ICS, indaca-
scale mMRC e CAT) e alla storia di riacutizzazioni per terolo/glicopirronio mostra un miglioramento significa-
adottare delle strategie terapeutiche più precise e per- tivo dei sintomi e della funzionalità respiratoria, dato in
sonalizzate per ogni singolo paziente. Dall’integrazione linea con le nuove raccomandazioni GOLD che limitano
delle due scale di valutazione, dei sintomi e dalla storia di l’utilizzo delle associazioni LABA/ICS ai pazienti con fre-
riacutizzazione nascono i gruppi ABCD che, nella nuova quenti riacutizzazioni.
classificazione GOLD 2021 vengono separati dai dati
spirometrici che quantificano l’entità della limitazione al Conflitto di interesse
flusso aereo. L’autore dichiara di non avere conflitto di interesse.
L’obiettivo della terapia farmacologica per la BPCO in
fase stabile è caratterizzato da un progressivo incremento Bibliografia consigliata
della terapia, in relazione alla gravità della malattia ed è • Halpin DMG, Celli BR, Criner GJ, Frith P, López Varela MV, Salvi S, et al. The GOLD
volto alla riduzione dei sintomi e della frequenza delle Summit on chronic obstructive pulmonary disease in low- and middle-income
countries. Int J Tuberc Lung Dis 2019;23(11):1131-41.
riacutizzazioni. • Buist AS, McBurnie MA, Vollmer WM, Gillespie S, Burney P, Mannino DM, et al.
I broncodilatatori sono i farmaci di prima scelta, in International variation in the prevalence of COPD (the BOLD Study): a popula-
quanto riducono i sintomi, le riacutizzazioni e i conse- tion-based prevalence study. Lancet 2007;370(9589):741-50.
XI
MRM
Casi clinici
XII
MRM
Casi clinici
Alla spirometria semplice si evidenzia un deficit di- Il quadro è quello tipico della BPCO in stadio B,
sventilatorio ostruttivo di grado moderato, non rever- pertanto si è provveduto a ottimizzare la terapia con il
sibile al β2-agonista, mentre l’RX del torace mostra un passaggio diretto alla co-formulazione indacaterolo/gli-
rinforzo della trama bronco-vasale. copirronio 110/50 mcg/die in mono somministrazione
Il paziente risulta pertanto affetto da BPCO stadio B in giornaliera (mattina), associando acido ialuronico e con-
soggetto con sospetta malattia da reflusso gastroesofageo droitina solfato (sera).
(MRGE) che contribuisce ad aggravare ulteriormente il Il follow up a sei mesi di trattamento mostra un no-
quadro clinico. Pertanto si è provveduto a sostituire il gli- tevole miglioramento del quadro clinico, con riduzione
copirronio 44 mcg con la co-formulazione indacaterolo/ della dispnea e della tosse secca e stizzosa.
glicopirronio 110/50 mcg e alla sospensione del tratta-
mento con fluticasone propionato, associando acido CONCLUSIONI
ialuronico e condroitina solfato e fornendo al paziente Gli effetti positivi dell’associazione precostituita di un
opportuni consigli dietetici. È stato inoltre raccomandato β2-agonista parziale a lunga durata di azione e di un anti-
l’uso dei DPI durante le varie fasi dell’attività lavorativa, muscarinico (ad alta affinità per il recettore muscarinico)
specialmente quella demolitiva svolta all’interno delle a lunga durata d’azione, erogati in mono somministra-
abitazioni e la contestuale abolizione progressiva del zione tramite un unico device, determinano una maggiore
fumo di sigaretta. aderenza alla terapia. Si consegue quindi una broncodila-
A sei mesi dalla visita di controllo, la spirometria sem- tazione ottimale e prolungata tramite la stimolazione dei
plice rileva un netto miglioramento della limitazione al recettori β2-adrenergici, o indirettamente tramite l’ini-
flusso aereo (Tabella 1) e contestuale miglioramento dei bizione dell’azione dell’acetilcolina mediata dai recettori
sintomi respiratori (mMRC 2 da sforzo con CAT score muscarinici M3 e operando un’azione selettiva sugli stessi,
11), con scomparsa della pirosi gastrica e della disfonia e fornendo così una determinante opzione terapeutica, ri-
ottimizzazione della normale attività quotidiana anche e ducendo contestualmente la dispnea, aumentando la tol-
soprattutto di tipo lavorativo. leranza all’esercizio fisico e migliorando la qualità della
vita, senza l’utilizzo di corticosteroidi inalatori.
DISCUSSIONE Inoltre, nel caso in esame, l’associazione acido ialu-
Nel caso del paziente in esame, fumatore, con chiara ronico e condroitina solfato ha ridotto notevolmente
esposizione professionale a polveri, muffe e prodotti chi- l’insulto infiammatorio della MRGE secondaria a errate
mici senza l’uso dei previsti DPI, la concomitante MRGE abitudini alimentari, contribuendo a migliorare la sin-
aumenta l’insulto infiammatorio, determinando una ria- tomatologia iniziale con scomparsa della disfonia persi-
cutizzazione periodica dei sintomi, in associazione all’au- stente e della relativa tosse stizzosa, migliorando la per-
mento della pirosi gastrica. formance della propria attività lavorativa.
Tabella 1 Spirometria semplice al follow up a 6 mesi dopo l’inizio della terapia indacaterolo/glicopirronio.
VARIAZIONE PARAMETRI
mMRC 3 2
XIII
MRM
Casi clinici
Conflitto di interessi • Cazzola M, Molimard M. The scientific rationale for combining long-acting
beta 2 agonist and muscarinic antagonist in COPD. Pulm Pharmacol Ther
Gli autori dichiarano di non avere alcun conflitto di inte- 2010;23(4):257-67.
resse nel caso in esame. • Molinard M, Raherison C, Lignot S, Balestra A, Lamarque S, Chartier A, et al. Chronic
obstructive pulmonary disease exacerbation and inhaler device handling: real-life
assessment of 2935 patients. Eur Respir J 2017;49(2):1601794.
Bibliografia consigliata • Ficker JH, Rabe KF, Welte T. Role of dual bronchodilators in COPD: A review of
• GOLD Guide 2019. www.goldcopd.org the current evidence for indacaterol/glycopyrronium. Pulm Pharmacol Ther
• Cazzola M, Calzetta L, Puxeddu E, Ora J, Facciolo F, Rogliani P, et al. Pharmacolo- 2017;45:19-23.
gical characterisation of the interaction between glycopyrronium bromide and
indacaterol fumarate in human isolated bronchi, small airways and bronchial
epithelial cells. Respir Res 2016;17:70.
XIV
MRM
Casi clinici
XV
MRM
Casi clinici
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MRM
Casi clinici
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MRM
Casi clinici
XVIII
MRM
Casi clinici
XIX
MRM
Casi clinici
enfisema centrolobulare e sporadiche bronchiectasie ben una spirometria. Una volta comparsa la sintomatologia
deterse alla piramide basale destra. classica, sono passati altri mesi prima dell’invio e della
Il paziente veniva classificato in stadio GOLD 3 B. presa in carico da parte dell’ambulatorio pneumologico.
I dati raccolti e soprattutto considerato l’impatto dei Altro punto importante è la diagnosi e il trattamento
sintomi ci indirizzano verso una terapia inalatoria di delle comorbilità. Diversi pazienti BPCO presentano
associazione (LABA/LAMA). Il paziente esegue un ad- comorbilità (ipertensione, cardiopatia ischemica, dia-
destramento al corretto utilizzo del device e viene ade- bete, insufficienza renale cronica) che spesso vengono
guatamente informato sulle potenzialità e sugli eventuali neglette. Altri pazienti, come il nostro, presentano im-
effetti collaterali della terapia impostata. portanti comorbilità che vengono alla luce solo con un
Viene programmato un Holter pressorio, che il pa- approccio multidisciplinare.
ziente esegue dopo alcuni giorni, confermando la dia- Infine, un altro aspetto importante, che si allaccia al
gnosi di ipertensione arteriosa complicata da ipertrofia tema dell’approccio olistico\multidisciplinare, è il tratta-
ventricolare sinistra. Il soggetto inizia terapia con olme- mento riabilitativo, che in pazienti ben selezionati sembra
sartan 20 mg/die. Inoltre, si decide di intraprendere un avere un effetto sinergico con la terapia farmacologica, nel
percorso riabilitativo ambulatoriale (2 sedute settimana ridurre i sintomi e nel migliorare la qualità di vita.
di circa 2 ore per 6 settimane).
Il paziente viene rivalutato dopo circa 3 mesi. L’esame CONCLUSIONI
obiettivo dimostra la scomparsa dei rumori secchi e dei Il caso presentato conferma l’importanza della corretta
rantoli precedentemente descritti. La saturazione è 97% fenotipizzazione del paziente con BPCO e l’importanza
a riposo. I punteggi del CAT e del MRC sono rispettiva- di una approccio interdisciplinare per la diagnosi e il trat-
mente 10 e 1. Migliorati i dati spirometrici (FEV1/FVC pas- tamento delle comorbilità.
sato dal 50% al 65% del predetto) e il 6MWT (437 i metri
percorsi senza alcuna desaturazione). Il paziente è risultato Conflitto di interessi
perfettamente aderente alla terapia farmacologica. L’autore dichiara di non aver conflitto di interessi.
XX
MRM
Casi clinici
XXI
MRM
Casi clinici
Conflitto di interesse
pia con indacaterolo/glicopironio e programmato un con- L’autore ha svolto negli ultimi 2 anni consulenze scientifi-
trollo TCAR torace e successiva rivalutazione funzionale che per Chiesi Farmaceutici e GlaxoSmithKline.
con spirometria globale e DLCO a luglio 2021.
Bibliografia consigliata
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI • Global Initiative for Chronic Obstructive Pulmonary Disease: Global Strategy for
Dal caso clinico finora esposto evidenziamo i seguenti the Diagnosis, Management, and Prevention of Chronic Obstructive Pulmonary
Disease. Report 2021. https://goldcopd.org/wp-content/uploads/2020/11/
punti chiave: GOLD-REPORT-2021-v1.1-25Nov20_WMV.pdf
1. la broncodilatazione in monoterapia, quantunque • Tantucci C, Modina D: Lung function decline in COPD. Int J COPD 2012;7:95-99.
conforme alle raccomandazioni GOLD COPD in • MacMahon H, Naidich DP, Goo JM, Lee KS, Leung ANC, Mayo JR, et al. Guidelines
for Management of Incidental Pulmonary Nodules Detected on CT images: From
BPCO stadio I B, non è stata sufficiente a consentire the Fleischner Society 2017. Radiology 2017;284:228-43.
al paziente lo svolgimento di tutte le attività abituali, • Beeh KM, Korn S, Beier J, Jadayel D, Henley M, D’Andrea P, et al. Effect of QVA149 on
mentre la duplice terapia LABA/LAMA si è dimo- lung volumes and exercise tolerance in COPD patients: the BRIGHT study. Respir
Med 2014;108:584-92.
strata efficace a consentire la ripresa dell’attività spor- • Hohlfeld JM, Vogel-Claussen V, Biller H, Berliner D, Berschneider K, Tillmann HC,
tiva. Secondo alcuni studi il miglioramento della tolle- et al. Effect of lung deflation with indacaterol plus glycopirronium on ventri-
ranza allo sforzo è dovuto all’effetto di desufflazione e cular filling in Patients with hyperinflation and COPD (CLAIM): a double-blind,
randomised, crossover, placebo-controlled, single centre trial. Lancet Respir Med
di riduzione della sovradistensione alveolare (cfr. Beeh 2018;6:368-78.
et al.) e al conseguente migliore riempimento ventri- • Halpin DMG, Criner GJ, Papi A, Singh D, Anzueto A, Martinez FJ, et al. Global Initia-
colare (cfr. Hohlfeld et al.). tive for the Diagnosis, Management, and Prevention of Chronic Obstructive Lung
Disease. The 2020 GOLD Science Committee Report on COVID-19 and Chronic
2. Questi risultati sono inoltre in accordo con quanto Obstructive Pulmonary Disease. Am J Respir Crit Care Med 2021;203:24-36.
XXII
MRM
Casi clinici
Parole chiave
BPCO, GOLD, LAMA, LABA, OSAS
CASO CLINICO
Donna di 66 anni, ex forte fumatrice di 35 pack/years fino
a 2 anni fa. BMI 37,6, ex impiegata.
In anamnesi patologica remota ipertensione arteriosa
da 10 anni. Da 6 anni intensa dispnea per sforzi lievi
(MRC 3), con tosse frequente associata a scarso espetto-
rato giallastro nella stagione autunno-invernale a seguito
di episodi simil-influenzali.
Da 4 anni viene formulata diagnosi di BPCO grave ed
è stato iniziato trattamento con LABA/ICS (salmeterolo/
fluticasone 50/500 mcgr 1 erogazione mattino e sera) dopo
una spirometria semplice con la presenza di una grave in-
capacità ventilatoria mista, prevalentemente ostruttiva,
con FVC 52% del teorico e FEV1 27% del teorico. La pa-
ziente lamentava frequenti episodi disfonici. La persi-
stenza della dispnea da sforzo ingravescente e l’incremento Figura 1 Curve spirometriche pre e post broncodila-
ponderale di 10 kg negli ultimi 4 anni induce il medico di tatore.
famiglia a richiedere una spirometria globale cui si sotto-
pone in data 19.1.2021 (Tabella 1 e Figura 1), oltre a una Sulla base dei dati clinici e funzionali si formula la
visita pneumologica. L’esame conferma la presenza di un diagnosi di BPCO GOLD 4 gruppo D e si inizia un trat-
deficit ventilatorio misto, prevalentemente ostruttivo di tamento con passaggio a doppia bronco dilatazione con
grave entità, con un miglioramento non significativo dopo indacaterolo/glicopirronio 110/50 mcgr in singola som-
broncodilatatore (salbutamolo 400 mcgr). ministrazione al mattino e salbutamolo MDI al bisogno.
XXIII
MRM
Casi clinici
Da alcuni anni la paziente lamentava storia di russamento zione antinfluenzale e antipneumoccica e attualmente la
e riferite apnee, ipersonnia diurna e cefalea mattutina. Si vaccinazione anti COVID-19.
sottoponeva il 26.10.2020 in altra sede a un monitoraggio In recenti studi i pazienti fumatori con BPCO hanno
cardio respiratorio notturno con il riscontro di un AHIa un rischio di malattia COVID-19 più grave e con una
di 49,2/h, ma in assenza di registrazione della saturazione maggiore mortalità. Il tabagismo attivo e passivo riduce
per gran parte della notte. Nel corso della visita nel nostro le difese immunitarie dei pazienti affetti da BPCO, au-
ambulatorio si è ritenuto utile ripetere il monitoraggio menta l’espressione del recettore ACE2 al quale si lega
cardiorespiratorio notturno 8 canali, previa esecuzione il virus. Per i pazienti affetti da broncopneumopatia
di tampone molecolare per SARS-CoV-2 risultato nega- cronica ostruttiva (BPCO) le raccomandazioni durante
tivo. L’esame del 21.01.2021 ha evidenziato la presenza la pandemia sono quelle comuni a tutti: di stare a casa,
di Sindrome delle Apnee Ostruttive nel sonno (OSAS) indossare le mascherine, evitare gli assembramenti, la-
di grado grave, con AHIa di 44,8/h, ODIa 44,4/h, con vare frequentemente le mani e mantenere una buona ae-
T90 SpO2 < 90% pari a 66,6% del test con insufficienza reazione dei locali, così come seguire scrupolosamente le
respiratoria notturna. Il successivo adattamento a CPAP terapie farmacologiche prescritte per il trattamento della
(dispositivo a pressione positiva continua nelle vie aeree) patologia. La BPCO è una malattia progressiva caratte-
a una pressione di esercizio di 10 cm H2O con interfaccia rizzata dalla presenza di sintomi respiratori persistenti
nasale documentava il netto miglioramento degli eventi come la dispnea, la tosse persistente e le frequenti ria-
respiratori con AHIa residuo a 3,2/h. Lo scarico dati della cutizzazioni. Gli obiettivi del trattamento farmacologico
SD card della CPAP documenta un utilizzo medio di 6 della BPCO sono il miglioramento dei sintomi, della qua-
ore e 40 min per notte. A un controllo clinico successivo lità di vita e della tolleranza all’esecizio, della riduzione
la paziente segnala un netto miglioramento e benessere della frequenza e della gravità delle riacutizzazioni. Le
(MRC 1) con la terapia broncodilatatrice in atto. Si pro- riacutizzazioni hanno un ruolo chiave nella storia natu-
gramma pertanto un monitoraggio cardiorespiratorio rale della BPCO, poiché hanno un impatto negativo sulla
notturno completo in CPAP e una spirometria di con- qualità di vita, sul declino della funzionalità respiratoria,
trollo fra 6 mesi. La paziente viene monitorata in air view sulla mortalità e sull’impatto socioeconomico, in parti-
con frequenza settimanale. Si segnala inoltre un miglior colare se consideriamo le ospedalizzazioni. Nei pazienti
controllo dei valori della pressione arteriosa. con BPCO i sintomi sonno-correlati sono frequenti. Il
sonno è la “porta d’entrata” dell’insufficienza respirato-
DISCUSSIONE ria. Sono state evidenziate notevoli ricadute in termini di
La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una morbilità e mortalità dall’associazione BPCO/OSAS. Il
malattia prevenibile e trattabile, caratterizzata da persi- precoce trattamento con CPAP riduce il rischio.
stenti sintomi respiratori e ostruzione scarsamente re-
versibile, in genere evolutiva, associata a una risposta in- CONCLUSIONI
fiammatoria nei confronti di fumo di sigaretta, particelle La corretta gestione della BPCO e la scelta terapeutica
nocive e gas. adeguata prevedono un’accurata valutazione funzionale
La valutazione clinico spirometrica della BPCO respiratoria, la valutazione clinica con particolare atten-
è essenziale per la diagnosi e il follow up. In epoca di zione alla dispnea, ai sintomi e alle riacutizzazioni. La
COVID -19, con lo stravolgimento del lavoro quotidiano terapia combinata indacaterolo/glicopirronio si è dimo-
degli pneumologi, sono state bloccate nella prima fase strata efficace nel migliorare la sintomatologia in una pa-
le spirometrie considerate una manovra a rischio per la ziente ad alto rischio. L’associazione con i DRS (Disturbi
trasmissione del coronavirus. Nella seconda fase sono ri- Respiratori nel Sonno) necessita un attento inquadra-
prese con opportuni protocolli di sicurezza. mento e terapia. La globale gestione del paziente prevede
Il trattamento inalatorio del paziente in classe GOLD il riconoscimento e il trattamento delle comorbilità.
D prevede diverse opzioni terapeutiche in relazione a
valutazioni anamnestiche, cliniche, funzionali respirato- Conflitto di interessi
rie. La scelta terapeutica si basa sull’individuazione dei L’autore dichiara di non aver conflitto di interessi.
farmaci più efficaci per il singolo paziente. I broncodi-
latatori sono i farmaci di prima scelta nel trattamento Bibliografia consigliata
sintomatico della BPCO. La possibilità di utilizzare due • 2021 Global initiative for Chronic Obstructive lung disease - Global Strategy for
farmaci broncodilatatori (indacaterolo/glicopirronio) in The Diagnosis, Management And Prevention Of Chronic Obstructive Lung Diseas
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MRM
Casi clinici
• Global Alliance of Chronic Respiratory Diseases (GARD). COVID-19 pandemic • AIPO-ITS. Le prove di funzionalità respiratoria nell’era della pandemia da COVID-
alert: time to focus on lung health-Beijing call to action for lung health pro- 19. Position Paper. 2020. www.aiponet.it
motion Global Alliance of Chronic Respiratory Diseases (GARD). J Thorac Dis • AIPO. Raccomandazioni per la diagnosi e cura dei disturbi respiratori nel sonno
2020;12(6):3238-41. DRS. 2011. www.aiponet.it
• AIPO-ITS. I disturbi respiratori nel sonno in epoca COVID-19, Modelli organizzativi • Resta O. Disturbi Respiratori nel Sonno. OSAS e non solo. Ed. Minerva Medica.
per un corretto approccio alla diagnosi e cura. 2020. www.aiponet.it 2013.
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MRM
Casi clinici
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Casi clinici
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Casi clinici
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
I dati raccolti suggeriscono un miglioramento significa-
tivo della resistenza allo sforzo fisico (i metri percorsi
da 90 a 150) e della funzionalità respiratoria dinamica Figura 1 Bolla di Enfisema LID.
(FEV1 da 23% a 31% pred., FEF25-75% da 9% a 13% pred.).
Non c’è stato miglioramento sul volume residuo, mentre Bibliografia consigliata
è migliorata la SaO2 a riposo (da 93% a 97%). Alla luce di • GOLD 2021. https://goldcopd.org/2021-gold-reports/
tali risultati è possibile affermare come la terapia step-up • Hohlfeld JM, Vogel-Claussen J, Biller H, Berliner D, Berschneider K, Tillmann HC,
et al. Effect of lung deflation with indacaterol plus glycopyrronium on ventri-
con indacaterolo/glicopirronio sia più efficace del solo cular filling in patients with hyperinflation and COPD (CLAIM): a double-blind,
glicopirronio. randomised, crossover, placebo-controlled, single-centre trial. Lancet Respir Med
2018;6(5):368-78.
• Watz H, Mailänder C, Baier M, Kirsten A. Effects of indacaterol/glycopyrronium
Conflitto di interessi (QVA149) on lung hyperinflation and physical activity in patients with moderate
Gli autori dichiarano di non aver nessun conflitto di in- to severe COPD: a randomised, placebo-controlled, crossover study (The MOVE
Study). Clinical Trial BMC Pulm Med 2016;16(1):95.
teresse.
XXVIII
MRM
Casi clinici
Si presenta alla nostra osservazione affetta da iperten- • il Test del cammino per sei minuti viene sospeso al
sione e diabete, riferisce affaticamento con dispnea dopo quinto minuto per desaturazione, (SpO2 86%), di-
minimi sforzi; tosse poco produttiva, soprattutto nottur- stanza percorsa 186 m;
na-mattutina. • dopo dimostrazione del corretto utilizzo del device si
La paziente è trattata dal medico curante con ciclo prescrive terapia con indacaterolo/glicopirronio. Si ri-
di antibiotici, fluidificanti e terapia inalatoria con ICS/ chiedono TAC del torace ad alta risoluzione ed EGA e
LABA che assume con scarsa aderenza per la comparsa si programma una visita di controllo dopo 3 mesi.
di sintomatologia al cavo orale associata a candidosi ri- Alla visita di controllo si registra sensibile migliora-
corrente e disfonia. Alla visita si presenta vigile e orien- mento delle condizioni generali della paziente, con note-
tata, eupnoica a riposo con frequenza respiratoria di 18 vole riduzione della tosse e della dispnea.
atti/minuto e riscontro di una SpO2: 91%, FC85. La paziente riferisce miglioramento soggettivo delle per-
P.A 160/95 mmHg; FC: 85. formance fisiche (scale e camminata). Assenza di episodi
All’obiettività toracica presenta emitoraci simmetrici di disfonia, risoluzione della micosi orale. Anche la tosse è
ipomobili, utilizzo dei muscoli respiratori accessori. FVT diminuita e si presenta al mattino scarsamente produttiva.
normotrasmesso, iperfonesi diffusa. Presenza di mur- Ai controlli strumentali si registrano i seguenti para-
mure vescicolare ridotto su tutto l’ambito, con alcuni metri: spirometria (VC L 3,59; FVC L 3,53; FEV1 L 1,43;
rantoli alle basi. FV1/FVC 39,96; RV/TLC 52,34). La spirometria rivela
L’obiettività cardiaca è nella norma, assenza di edemi un’ostruzione di grado moderato, con lieve migliora-
a carico degli arti inferiori. mento di tutti gli indici di ostruzione e riduzione del vo-
La paziente porta in visione recente RX del torace che lume residuo.
evidenzia ipertrasparenza dei campi polmonari e diame- All’EGA presenta una lieve acidosi respiratoria com-
tro cardiaco ingrandito per ipertrofia ventricolare. pensata, ipossiemia lieve (pH 7,41 PCO2 48,5 PO2 68,6,
Viene quindi sottoposta ai seguenti accertamenti stru- SatO2 93%.
mentali: La HRTC del torace conferma la diagnosi di enfisema
• spirometria, che evidenzia una sindrome disventila- centrolobulare e parasettale diffuso con alcuni microno-
toria ostruttiva,scarsamente reversibile, con aumento duli da monitorare nel tempo.
del volume residuo in quadro di iperinsufflazione sta- La paziente afferma di aderire alla terapia perché “sta
tica (VCL 2,25; FVC L 2,23; FEV1 L 0,96; FEV1/FVC meglio”.
42,41%; RV/TLC 70,98%);
Tabella 2 Spirometria alla visita di controllo dopo
Tabella 1 Spirometria alla prima visita. 3 mesi di terapia con indacaterolo/glicopirronio.
Osservati % del teorico Osservati % del teorico
VC L 2,25 56 VC L 3,59 91
FVC L 2,23 58 FVC L 3,53 93
FEV1 L 0,96 32 FEV1 L 1,43 48
FEV1/FVC % 42,41 56 FEV1/FVC % 39,96 53
FEF25-75 L/sec 0,45 FEF25-75 L/sec 0,12
PEF L/ sec 2,28 29 PEF L/ sec 3,49 44
MEF75 L/ sec 0,81 12 MEF75 L/ sec 1,36 20
MEF50 L/ sec 0,55 13 MEF50 L/ sec 0,51 12
MEF25 L/ sec 0,23 15 MEF25 L/ sec 0,18 13
RV L 5,51 233 RV L 3,94 165
FRC L 5,70 162 FRC L 4,93 140
TLC L 7,76 119 TLC L 7,53 116
RV/TLC % 70,98 188 RV/TLC % 52,34 137
FRC/TLC 73,48 129 FRC/TLC 65,43 115
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Casi clinici
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Casi clinici
In previsione di intervento chirurgico di rivascola- Tabella 1 Esami funzionali respiratori, diffusione alveo-
rizzazione miocardica, viene richiesta la valutazione capillare, score sintomi, prima e dopo trattamento
pneumologica. Mai effettuata prima di allora diagnostica con indicaterolo/glicopirronio.
pneumologica.
Al momento Dopo 12 giorni
Il paziente ha eseguito i seguenti accertamenti:
della diagnosi di terapia
• RX torace: accentuazione della trama peribroncova-
scolare confluente alle basi, non lesioni pleuroparen- VC L 1,80 (54%) 2,98 (89%)
chimali a focolaio con caratteristiche di attività;
FVC L 1,77 (41%) 3,55 (82%)
• Esami ematochimici (emocromo, funzione renale e
prove emogeniche nella norma), PCR 15,00 mg/LFEU FEV1 L 1,18 (35%) 2,54 (76%)
(v.n. 0,0-5,0 mg/LFEU); FEV1/FVC % 66% 71%
• EGA in aria ambiente a riposo: lieve ipossiemia, nor-
mocapnia. EAB nella norma; RV L 5,06 (231%) 3,49 (158%)
• spirometria globale: evidenziava un quadro disfunzio- FCR L 5,25 (158%) 4,48 (138%)
nale di tipo ostruttivo grave inquadrato, secondo rac-
comandazioni, in uno stadio III GOLD e in un gruppo TLC L 7,31 (111%) 7,08 (108%)
di rischio D per il manifestarsi nell’ultimo anno di due KCO mmol/
episodi di riacutizzazione bronchitica. Il test di bron- 51% 61%
kPa/min
codilatazione farmacologico risultava non significativo;
• capacità di diffusione alveo-capillare (DLCO): ridu- CAT 22 16
zione moderata della diffusione del monossido di car-
bonio;
• score sintomatologici: mMRC 3; CAT 22. della dispnea. La spirometria globale mostrava un incre-
Secondo le recenti raccomandazioni e sulla base dei ri- mento dei valori, soprattutto per la FVC a dimostrazione
sultati degli aspetti diagnostici rilevati, si avviava una te- di una “desufflazione” polmonare. La SpO2 era del 96%. Il
rapia con steroide orale (prednisone 25 mg/die) e si intra- miglioramento clinico e funzionale, grazie al trattamento
prendeva ex novo la terapia basata sulla co-formulazione farmacologico, ha permesso di proporre il caso alla valu-
indacaterolo/glicopirronio in mono-somministrazione tazione cardiochirurgica per intervento di by-pass aorto-
giornaliera. Il paziente veniva istruito all’utilizzo del di- coronarico e ridurre il punteggio EUROSCORE sul rischio
spositivo inalatorio Breezhaler e si accertava la corretta post-chirurgico (Tabella 1). Lo svezzamento precoce dalla
esecuzione dell’inalazione. Inoltre, veniva somministrata ventilazione invasiva, dopo il breve ricovero nel reparto di
una dose giornaliera di 600 mg, per via orale, di N-ace- terapia intensiva, permetteva di evitare le eventuali com-
tilcisteina. plicanze barometriche e infettive polmonari derivanti da
un’eventuale ventilazione meccanica prolungata.
DISCUSSIONE
Sappiamo bene che tra polmone e cuore esistono delle Conflitto di interessi
connessioni strette da farne un’unica unità anatomi- L’autore dichiara di non avere conflitti di interesse.
co-funzionale. Per tale motivo, soprattutto nei soggetti
forti fumatori, si assiste alla presenza di comorbilità car- Bibliografia consigliata
diovascolari come la cardiopatia ischemica cronica. Infatti • Global Iniziative for Chronic Obstructive Lung Disease. Linee Guida GOLD 2021.
la formazione della placca aterosclerotica viene correlata • Postma DS, Bush A, Van den Berger M. Risk factors and early origins of chronic
obstructive pulmonary disease. Lancet. 2015;385:899-09.
con l’infiammazione sistemica riscontrabile nei pazienti • Patel AR, Kowlessar BS, Donaldson GC, MacKay AJ, Singh R, George SN, et al.
affetti da BPCO (“spill-over” sistemico di citochine, inter- Cardiovascular risk, myocardial iniury, and exacerbations of chronic obstructive
leuchine e proteine dell’infiammazione TNF-α, IL-6, IL-8, pulmonary disease. Am J Respir Crit Care Med. 2013;188:1091-9.
XXXI
MRM
Casi clinici
XXXII
MRM
Casi clinici
emivita media terminale di 13/22 ore, assicurando così Obstructive Lung Disease 2017 Report. GOLD Executive Summary. Am J Respir
Crit Care Med 2017;195(5):557-82.
oltre che la rapidità di assorbimento anche la rapidità di
• Fabbri LM, Luppi F, Beghé B, Rabe KF. Complex Chronic Comorbilities of COPD. Eur
azione. Resp J 2008;31 (1):204-12
Ricordiamo infine che è buona prassi medica curare il • Beghè B, Verduri A, Roca M, Fabbri LM. Exacerbations of respiratory simptoms in
COPD patients may not exacerbations of COPD. Eur Resp J 2013;41(4):993-5.
malato e non la malattia!
• Catapano GA, Brunelleschi G, Ciaccio S, Cozzalupi M, Mannucci A, Pancani R, et
al. Dimensione BPCO: condivisione dei percorsi gestionali. Italian J Public Health
Conflitto di interessi 2016;5(3):1-20.
L’autore dichiara di non aver conflitto di interessi. • Feldmang G, Maltais F, Khindri S, Vahdati-Bolouri M, Church A, Fahy WA, et al. A
randomized blinded study of evaluate the efficacy and safety of umeclidinium
62.5 μg compared with tiotropium 18 μg in patient with COPD. Int J Chron Ob-
Bibliografia consigliata strct Pulmon Dis 2016;11:719-30.
• Vogelmeier CF, Criner GJ, Martinez FJ, Anzueto A, Barnes PJ, Bourbeau J, Celli BR, • GOLD (Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease). Global Strategy for
Diagnosis, Management and Prevention of Chronic Obstructive Lung Disease,
et al. Global Strategy for the Diagnosis, Management and Prevention of Cronich
2020 Report. Avaliable at www.goldcopd.org
XXXIII
MRM
Casi clinici
XXXIV
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Casi clinici
L’esperienza del caso clinico riportato suggerisce la ne- identificare il profilo di terapia più adeguato personaliz-
cessità di un’attenta valutazione clinica periodica sempre zandolo sul singolo paziente.
necessaria nel paziente affetto da BPCO – poiché il grado
di patologia può modificarsi nel corso del tempo ren- Conflitto di interessi
dendo necessario un adeguamento della terapia – e un’a- L’autore dichiara l’assenza di conflitti di interessi con il
nalisi accurata delle comorbilità, escludendo mediante caso clinico presentato.
gli esami necessari quelle confondenti o non pertinenti
all’attuale condizione respiratoria del paziente in esame. Bibliografia consigliata
È quindi consigliabile indicare controlli di follow up www.goldcopd.it/traduzione-documenti-gold-2021/ https://goldcopd.it/wp-con-
ravvicinati soprattutto nelle prime fasi di terapia, per tent/uploads/materiali/2019/GOLD_Pocket_2019.pdf
XXXV
MRM
Casi clinici
Tabella 1 Risultati di spirometria, SatO2 in aria Tabella 2 Risultati di spirometria, SatO2 in aria
ambiente e valutazione dei sintomi al momento ambiente e valutazione dei sintomi dopo tre mesi
della diagnosi. di terapia con doppia broncodilatazione.
Al momento della diagnosi Visita di controllo dopo 3 mesi
VC (L) 2,23 (95% del predetto) VC (L) 2,56 (109% del predetto)
FVC (L) 2,16 (92% pred.) FVC (L) 2,53 (108% pred.)
FEV1 (L/sec) 1,41 (72% pred.) FEV1 (L/sec) 1,72 (88% pred.)
FEV1/FVC (%) 65 FEV1/FVC (%) 67%
RV (L) 1,70 (97% pred.) RV (L) 1,68 (96% pred.)
SpO2 96 % SpO2 97%
mMRC 3 mMRC 1
spnea e la riduzione dei sintomi respiratori (dispnea di due broncodilatatori con diverso meccanismo d’azione
grado 1 secondo la scala MRC). Nessuna riacutizzazione. piuttosto che incrementare il dosaggio di un solo bronco-
L’esame obiettivo stavolta evidenziava un rumore respi- dilatatore, riducendo il rischio di effetti collaterali.
ratorio lievemente ridotto, non rumori aggiunti. Si ripe- La terapia inalatoria combinata costituita da β2-ago-
teva una spirometria globale in cui si refertava sindrome nisti adrenergici a lunga durata d’azione (LABA) e an-
ostruttiva di grado lieve; DLCO: lieve riduzione del CO. tagonisti muscarinici a lunga durata d’azione (LAMA)
SpO2 97% in aria ambiente (vedi Tabella 2). consente, tramite l’utilizzo di farmaci con azione com-
Era verificato inoltre il corretto utilizzo del device ina- plementare e sinergica, di portare al massimo l’efficacia
latorio. in termini di broncodilatazione e miglioramento dei sin-
La paziente veniva pertanto invitata a proseguire la tomi.
terapia inalatoria impostata e le venivano programmati
ulteriori regolari controlli di follow up. CONCLUSIONI
La terapia con LABA/LAMA ha consentito in breve
DISCUSSIONE tempo di ottenere una migliore performance respiratoria
Il caso clinico presentato è quello di una paziente, già in- con miglioramento dei parametri respiratori e riduzione
quadrata in modo parziale dal medico curante che, non della dispnea riferita dal paziente.
disponendo di spirometro, si era limitato, giustamente,
alla definizione di probabile BPCO, aveva prescritto su Conflitto d’interessi
base empirica l’utilizzo di un solo broncodilatatore e ri- L’autore dichiara di non avere conflitto di interesse.
chiesto la sospensione del fumo.
La prima visita in ambulatorio pneumologico permet- Bibliografia consigliata
teva, tramite l’esecuzione della spirometria, di porre la • Gold Pocket Guide 2021: strategia globale per la diagnosi, il trattamento e la pre-
diagnosi esplicita di BPCO. Veniva quindi raccomandato venzione della BPCO.
XXXVI
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Casi clinici
XXXVII
MRM
Casi clinici
RV/TLC 36 57 160%
DISCUSSIONE
L’eterogeneità della BPCO presuppone un’attenta va-
lutazione del paziente che passa attraverso un corretto
inquadramento oggi spesso indicato come fenotipizza-
Figura 1 Parametri di funzionalità respiratoria. zione. Fortunatamente l’armamentario terapeutico at-
tualmente in possesso del clinico è sempre più variegato
derenza intermittente al trattamento; in aggiunta docu- e appare ormai evidente come le diverse terapie inalatorie
menta un episodio febbrile da focolaio broncopneumo- non siano applicabili indiscriminatamente in tutte le ti-
nico, RX-confermato, di lieve entità, risolto a domicilio pologie di pazienti. Storicamente sono stati identificati
tramite terapia antibiotica con amoxicillina. La valuta- due principali fenotipi tornati recentemente alla ribalta:
zione funzionale completa conferma l’ostruzione grave 1. l’enfisematoso o pink-puffer;
associata a segni di intrappolamento aereo (Figura 1); 2. il bronchitico cronico o blue-bloater.
vengono eseguite RX e TC Torace con evidenza di lesioni Sulla base dell’evidenza clinica negli ultimi anni sono
da enfisema polmonare centrolobulare con prevalenza stati aggiunti ulteriori fenotipi quali il frequente riacu-
ai lobi superiori (Figura 2); nella norma la valutazione tizzatore (> 2/anno), il rapido declinatore, il fenotipo
ematochimica (eosinofili 82 cell/µL). Il paziente viene in- infiammatorio, il fenotipo simil-asmatico (ACOS), il
quadrato quale fenotipo enfisematoso-dispnoico con ca- fenotipo con multiple comorbilità, ecc. (cfr. Siafakas et
ratteristiche di bassa probabilità di risposta agli ICS (non al.). C’è da sottolineare come le varie raccomandazioni
riacutizzazioni, bassi eosinofili, polmoniti precedenti); non concordino sul riconoscimento dei diversi fenotipi
viene pertanto prescritta doppia broncodilatazione con (Tabella 1); soltanto l’aspetto riacutizzatore e quello di-
indacaterenolo/glicopirronio. spnoico, per esempio, sono stati presi in considerazione
Al controllo semestrale il paziente manifesta un si- nella fenotipizzazione ABCD relativa alle raccomanda-
gnificativo miglioramento sintomatologico obiettivabile zioni GOLD universalmente riconosciute.
(MRC 2) accoppiato a miglioramento funzionale in par- Nel caso clinico in questione, sulla base dei dati clini-
ticolare inerente la FCV come da verosimili fenomeni di co-anamnestici e radiologici era possibile inquadrare il
desufflazione (FCV 3,81 = + 930 ml); continua a non pre- paziente quale dispnoico-enfisematoso; dalla letteratura
sentare riacutizzazioni. Viene posta indicazione a pro- appare evidente come per questa categoria di pazienti il
seguire l’attuale terapia inalatoria, a praticare la vaccina- miglior trattamento sia basato sull’impiego dei bronco-
zione antinfluenzale e antipneumococcica e a inserirsi in dilatatori long-acting come correttamente è stato fatto
un programma di riabilitazione respiratoria. inizialmente, in questo caso tramite impiego di glico-
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Casi clinici
pirronio. Sono ormai diversi gli studi che dimostrato la rebbe maggiore con l’impiego del fluticasone (cfr. Singh
superiorità della monoterapia broncodilatatrice rispetto et al.). A tal proposito sono stati identificati secondo le
al placebo nel migliorare la sintomatologia e la capacità raccomandazioni GOLD alcuni fattori di rischio per in-
fisica del paziente (cfr. D’Urzo et al. e Donohue et al.). sorgenza di polmonite quali: grave dispnea MRC, BMI <
Nel trattamento della sintomatologia non esistono evi- 25, storia di polmoniti pregresse, grave limitazione del
denze di superiorità tra LAMA o LABA per cui la scelta flusso aereo e l’abitudine al fumo. Recentemente inoltre
può derivare da svariati fattori quali: preferenza del de- è stato altresì posto l’accento sulla valutazione dell’eosi-
vice, migliore sensazione del paziente, comorbilità, ecc. nofila ematica quale utile e semplice indice predittivo di
Qualora dopo una congruo periodo di osservazione e risposta agli ICS con massimo beneficio nei pazienti con
di comprovata aderenza al trattamento persista ancora valori superiori a 300 cell/µL.
una significativa dispnea, la migliore strategia per que- In accordo con le raccomandazioni GOLD l’aggiunta
sta tipologia di paziente dispnoico-non riacutizzante è di ICS andrebbe presa in considerazione nei soggetti che
rappresentata dalla doppia broncodilatazione LABA/ continuano a riacutizzare nonostante la terapia con sin-
LAMA; consolidati lavori in letteratura documentano la gola o doppia broncodilatazione, soprattutto se presente
superiorità della doppia broncodilatazione rispetto alla eosinofilia e/o concomitante asma; qualora l’aggiunta di
monoterapia su svariati fattori (dispnea, tolleranza fisica, ICS alla terapia non apporti il beneficio atteso, sarebbe
funzionalità respiratoria, riacutizzazioni) (cfr. Bateman buona pratica sospenderne l’utilizzo senza rischio di de-
et al. e Mahler et al.). Nello studio CRYSTAL lo switch terioramento clinico o riacutizzazione, come dimostrato
a indacaterolo/glicopirronio comportava un significativo recentemente in diversi trial (cfr. Magnussen et al.).
miglioramento, in termini di sintomi e funzionalità pol-
monare, rispetto alle singole molecole o a ICS/LABA. CONCLUSIONI
Nel nostro caso clinico l’aggiunta di ICS al broncodi- La BPCO rappresenta una patologia complessa ed etero-
latatore in un paziente a bassa probabilità di risposta agli genea; nell’epoca della medicina personalizzata si impone
steroidi (non riacutizzazione, non bronchitico e con bassi una attenta valutazione delle caratteristiche del paziente
livelli di eosinofili) rappresenta un abbaglio metodologico mirata all’identificazione del corretto fenotipo a cui poter
che non solo allontana il raggiungimento dei goal tera- accoppiare il miglior trattamento possibile al fine di ot-
peutici, ma espone il paziente a possibili effetti indeside- timizzare i risultati in termini clinici e prognostici. Con-
rati evitabili. La maggiore efficacia della doppia broncodi- trariamente ai passati decenni, è tempo di considerare
latazione con indacaterolo/glicopirronio/rispetto a ICS/ gli ICS quale terapia aggiuntiva da riservare unicamente
LABA in questa categoria di pazienti trova il fondamento a cluster di pazienti maggiormente responsivi; il conse-
verosimilmente nel miglior effetto desufflante a cui con- guimento degli obiettivi raggiungibili in questa patologia
segue notoriamente un miglioramento soggettivo della passa principalmente attraverso l’impiego della mono o
dispnea e un aumento della tolleranza all’esercizio fisico. duplice broncodilatazione che pertanto va considerata il
Inoltre, argomentando sulle complicanze della terapia, è cardine del trattamento farmacologico della malattia.
nota l’associazione tra impiego di ICS e incrementato ri-
schio di polmoniti, come per prima osservata nello studio Conflitti di interessi
TORCH (cfr. Calverley et al.); successivi trial e metanalisi L’autore non presenta alcun conflitto di interesse da di-
hanno poi consolidato questa associazione che sembre- chiarare.
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Conflitto d’interessi
L’autore dichiara di non avere conflitti d’interesse.
Bibliografia consigliata
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Chronic Obstructive Pulmonary Disease: Why It Matters. Am J Respir Crit Care Med
2007;176:1179-84.
Figura 4 Emogasanalisi.
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RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Xoterna Breezhaler 85 microgrammi/43 microgrammi, polvere per inalazione, capsule rigide 2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ciascuna capsula contiene 143 microgrammi di indacaterolo maleato, equivalente a 110
microgrammi di indacaterolo e 63 microgrammi di glicopirronio bromuro, equivalenti a 50 microgrammi di glicopirronio. Ciascuna dose erogata
(la dose rilasciata dal boccaglio dell’inalatore) contiene 110 microgrammi di indacaterolo maleato equivalente a 85 microgrammi di indacaterolo
e 54 microgrammi di glicopirronio bromuro, equivalenti a 43 microgrammi di glicopirronio. Eccipiente(i) con effetti noti Ciascuna capsula
contiene 23,5 mg di lattosio (come monoidrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Polvere
per inalazione, capsula rigida (polvere per inalazione). Capsule con testa trasparente gialla e corpo trasparente incolore, contenenti una polvere
da bianca a quasi bianca, con il codice prodotto “IGP110.50” stampato in blu sotto due bande blu sul corpo e il logo aziendale ( ) stampato in
nero sulla testa. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Xoterna Breezhaler è indicato come terapia broncodilatatrice di
mantenimento per alleviare i sintomi in pazienti adulti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). 4.2 Posologia e modo di
somministrazione Posologia La dose raccomandata è l’inalazione del contenuto di una capsula una volta al giorno, usando l’inalatore Xoterna
Breezhaler. Si raccomanda la somministrazione di Xoterna Breezhaler ogni giorno, alla stessa ora. Se è stata dimenticata una dose, la dose
successiva deve essere presa il più presto possibile, nello stesso giorno. I pazienti devono essere istruiti a non assumere più di una dose al
giorno. Popolazioni speciali Anziani Xoterna Breezhaler può essere usato alla dose raccomandata nei pazienti anziani (età uguale o superiore a
75 anni). Compromissione renale Alla dose raccomandata Xoterna Breezhaler può essere usato nei pazienti con compromissione renale da lieve
a moderata. Nei pazienti con grave compromissione renale o malattia renale allo stadio terminale che richiede dialisi deve essere usato solo se
i benefici attesi superano i rischi potenziali (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Compromissione epatica Alla dose raccomandata Xoterna Breezhaler
può essere usato nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. Non sono disponibili dati sull’uso di Xoterna Breezhaler nei
pazienti con compromissione epatica grave, in questi pazienti si deve pertanto osservare cautela (vedere paragrafo 5.2). Popolazione pediatrica
Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Xoterna Breezhaler nella BPCO nella popolazione pediatrica (età inferiore a 18 anni). La
sicurezza e l’efficacia di Xoterna Breezhaler nei bambini non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione
Esclusivamente per uso inalatorio. Le capsule non devono essere ingerite. Le capsule devono essere somministrate utilizzando esclusivamente
l’inalatore Xoterna Breezhaler (vedere paragrafo 6.6). Deve essere utilizzato l’inalatore fornito con ciascuna nuova prescrizione. I pazienti devono
essere istruiti su come assumere correttamente il medicinale. Ai pazienti che non avvertono un miglioramento della respirazione si deve
chiedere se assumono il medicinale per deglutizione piuttosto che per inalazione. Per le istruzioni sull’uso del medicinale prima della
somministrazione, vedere paragrafo 6.6. 4.3 Controindicazioni Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al
paragrafo 6.1. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego Xoterna Breezhaler non deve essere somministrato in concomitanza a medicinali
contenenti altri agonisti beta-adrenergici a lunga durata d’azione o altri antagonisti muscarinici a lunga durata d’azione, i gruppi farmacoterapeutici
ai quali appartengono i componenti di Xoterna Breezhaler (vedere paragrafo 4.5). Asma Xoterna Breezhaler non deve essere usato nel trattamento
dell’asma a causa dell’assenza di dati in questa indicazione. Gli agonisti beta2-adrenergici a lunga durata d’azione possono aumentare il rischio
di eventi avversi gravi correlati all’asma, inclusa morte correlata all’asma, quando usati per il trattamento dell’asma. Non deve essere usato in
caso di episodi acuti Xoterna Breezhaler non è indicato nel trattamento di episodi acuti di broncospasmo. Ipersensibilità Dopo la somministrazione
di indacaterolo o glicopirronio, i principi attivi di Xoterna Breezhaler, sono state segnalate reazioni di ipersensibilità immediata. Se si verificano
segni che suggeriscono reazioni allergiche, in particolare angioedema (difficoltà a respirare o deglutire, gonfiore della lingua, delle labbra e del
viso), orticaria o eruzione cutanea, il trattamento deve essere sospeso immediatamente e deve essere istituita una terapia alternativa.
Broncospasmo paradosso La somministrazione di Xoterna Breezhaler può provocare broncospasmo paradosso, che può essere pericoloso per
la vita. Se questo si verifica, Xoterna Breezhaler deve essere sospeso immediatamente e deve essere istituita una terapia alternativa. Effetti
anticolinergici correlati al glicopirronio Glaucoma ad angolo chiuso Non ci sono dati disponibili nei pazienti con glaucoma ad angolo chiuso,
pertanto Xoterna Breezhaler deve essere usato con cautela in questi pazienti. I pazienti devono essere informati sui segni e i sintomi del
glaucoma acuto ad angolo chiuso e devono essere informati di interrompere l’uso di Xoterna Breezhaler se si manifesta uno qualsiasi di questi
segni o sintomi. Ritenzione urinaria Non sono disponibili dati in pazienti con ritenzione urinaria, pertanto Xoterna Breezhaler deve essere usato
con cautela in questi pazienti. Pazienti con grave compromissione renale È stato osservato un moderato aumento medio dell’esposizione totale
sistemica (AUClast) al glicopirronio, fino a 1,4 volte, nei soggetti con compromissione renale lieve e moderata e un aumento fino a 2,2 volte nei
soggetti con grave compromissione renale e con malattia renale allo stadio terminale. Nei pazienti con grave compromissione renale (velocità
di filtrazione glomerulare calcolata inferiore a 30 ml/min/1,73 m2), compresi quelli con malattia renale allo stadio terminale che richiede dialisi,
Xoterna Breezhaler deve essere utilizzato solo se il beneficio atteso supera il rischio potenziale (vedere paragrafo 5.2). Questi pazienti devono
essere strettamente controllati per potenziali reazioni avverse. Effetti cardiovascolari Xoterna Breezhaler deve essere utilizzato con cautela in
pazienti con disturbi cardiovascolari (coronaropatia, infarto miocardico acuto, aritmie cardiache, ipertensione). Gli agonisti beta2-adrenergici
possono produrre in alcuni pazienti un effetto cardiovascolare clinicamente significativo, come evidenziato da incrementi di frequenza cardiaca,
pressione arteriosa e/o altri sintomi. Qualora questi effetti occorrano con questo medicinale, può essere necessario interrompere il trattamento.
È stato inoltre riportato che gli agonisti beta-adrenergici inducono modifiche elettrocardiografiche, come appiattimento dell’onda T,
prolungamento dell’intervallo QT e depressione del segmento ST, sebbene il significato clinico di queste osservazioni non sia noto. Pertanto, gli
agonisti beta2-adrenergici a lunga durata d’azione (LABA) o i prodotti di associazione contenenti LABA come Xoterna Breezhaler devono essere
usati con cautela nei pazienti con noto o sospetto prolungamento dell’intervallo QT o trattati con medicinali che influenzano l’intervallo QT.
Pazienti con cardiopatia ischemica instabile, insufficienza ventricolare sinistra, storia d’infarto miocardico, aritmia (eccetto la fibrillazione atriale
cronica stabile), storia di sindrome del QT lungo o il cui QTc (metodo Fridericia) era prolungato (>450 ms) sono stati esclusi dagli studi clinici e
pertanto non esiste esperienza in questi gruppi di pazienti. Xoterna Breezhaler deve essere usato con cautela in questi gruppi di pazienti.
Ipokaliemia In alcuni pazienti, gli agonisti beta2-adrenergici possono indurre una significativa ipokaliemia, che può potenzialmente provocare
effetti avversi cardiovascolari. La diminuzione del potassio sierico è solitamente transitoria e non richiede integrazione. Nei pazienti con BPCO
grave, l’ipokaliemia può essere potenziata da ipossia e da trattamenti concomitanti che possono aumentare la suscettibilità alle aritmie cardiache
(vedere paragrafo 4.5). Negli studi clinici con Xoterna Breezhaler alla dose terapeutica raccomandata non si sono osservati effetti rilevanti di
ipokaliemia (vedere paragrafo 5.1). Iperglicemia L’inalazione di dosi elevate di agonisti beta2-adrenergici può provocare un aumento della
glicemia. Nei pazienti diabetici la glicemia deve essere controllata più attentamente all’inizio del trattamento con Xoterna Breezhaler. Durante
gli studi clinici a lungo termine, un numero maggiore di pazienti trattati con Xoterna Breezhaler alla dose raccomandata (4,9%) ha manifestato
modifiche clinicamente rilevanti della glicemia rispetto al placebo (2,7%). Xoterna Breezhaler non è stato studiato in pazienti con diabete mellito
non ben controllato, pertanto per questi pazienti si raccomandano cautela e controlli appropriati. Disturbi generali Xoterna Breezhaler deve
essere usato con cautela in pazienti con disturbi convulsivi o tireotossicosi e in pazienti che rispondono in modo insolito agli agonisti beta2-
adrenergici. Eccipienti Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale
di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre
forme d’interazione La somministrazione concomitante di indacaterolo e glicopirronio per inalazione orale, alla situazione di stato stazionario
di entrambi i principi attivi, non ha influenzato la farmacocinetica di alcuno dei due principi attivi. Non sono stati condotti studi di interazione
specifici con Xoterna Breezhaler. Le informazioni sulle potenziali interazioni si basano sul potenziale di interazione di ciascuno dei due principi
attivi. Uso concomitante non raccomandato Bloccanti beta-adrenergici I bloccanti beta-adrenergici possono indebolire o antagonizzare l’effetto
degli agonisti beta2-adrenergici. Xoterna Breezhaler non deve quindi essere somministrato insieme a bloccanti beta-adrenergici (compresi i
colliri) a meno che il loro uso non sia strettamente necessario. Laddove richiesto devono essere preferiti bloccanti beta-adrenergici cardioselettivi,
sebbene debbano essere somministrati con cautela. Anticolinergici La somministrazione concomitante di Xoterna Breezhaler con altri medicinali
contenenti sostanze anticolinergiche non è stata studiata ed è pertanto non raccomandata (vedere paragrafo 4.4). Simpaticomimetici La
somministrazione concomitante di altri simpaticomimetici (da soli o come parte di una terapia di associazione) può potenziare gli eventi avversi
di indacaterolo (vedere paragrafo 4.4). Uso concomitante che richiede cautela Trattamento ipokaliemico Il trattamento ipokaliemico concomitante
con derivati delle metilxantine, steroidi o diuretici non risparmiatori di potassio può potenziare il possibile effetto ipokaliemico degli agonisti
beta2-adrenergici, che devono quindi essere utilizzati con cautela (vedere paragrafo 4.4). Da considerare in caso di uso concomitante Interazioni
metaboliche e con i trasportatori L’inibizione dei principali responsabili della clearance dell’indacaterolo, CYP3A4 e glicoproteina-P (P-gp),
aumenta l’esposizione sistemica dell’indacaterolo fino a due volte. L’entità dell’aumentata esposizione a seguito delle interazioni non desta alcun
timore sulla sicurezza, in base all’esperienza sulla sicurezza del trattamento con indacaterolo negli studi clinici fino ad un anno a dosi fino a
due volte la dose terapeutica massima raccomandata di indacaterolo. Cimetidina e altri inibitori del trasporto di cationi organici In uno studio
clinico in volontari sani, la cimetidina, un inibitore del trasporto di cationi organici che si ritiene possa contribuire all’escrezione renale del
glicopirronio, ha aumentato del 22% l’esposizione totale (AUC) al glicopirronio e diminuito del 23% la clearance renale. In base alla grandezza
di queste modifiche, non si prevede un’interazione clinicamente rilevante quando il glicopirronio è somministrato insieme a cimetidina o altri
inibitori del trasporto dei cationi organici. 4.6 Fertilità, gravidanza e allattamento Gravidanza Non sono disponibili dati riguardanti l’uso di
Xoterna Breezhaler in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva ad
esposizioni clinicamente rilevanti (vedere paragrafo 5.3). L’indacaterolo può inibire il travaglio a causa dell’effetto rilassante sulla muscolatura
liscia uterina. Pertanto, durante la gravidanza Xoterna Breezhaler deve essere usato solo se il beneficio atteso per la paziente giustifica il
potenziale rischio per il feto. Allattamento Non è noto se l’indacaterolo, il glicopirronio e i loro metaboliti siano escreti nel latte umano. Dati
farmacocinetici/tossicologici disponibili hanno mostrato l’escrezione di indacaterolo, glicopirronio e dei loro metaboliti nel latte di ratte in
allattamento. L’uso di Xoterna Breezhaler in donne che allattano deve essere considerato solo se il beneficio atteso per la donna è maggiore
di ogni possibile rischio per il lattante (vedere paragrafo 5.3). Fertilità Studi sulla riproduzione e altri dati sugli animali non segnalano
preoccupazioni per la fertilità sia maschile sia femminile. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Questo medicinale
non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Tuttavia la comparsa di capogiri può influenzare
la capacità di guidare veicoli ed usare macchinari (vedere paragrafo 4.8). 4.8 Effetti indesiderati La descrizione del profilo di sicurezza si basa
sull’esperienza con Xoterna Breezhaler e i singoli principi attivi. Riassunto del profilo di sicurezza L’esperienza sulla sicurezza di Xoterna
Breezhaler si basa sull’esposizione fino a 15 mesi alla dose terapeutica raccomandata. Xoterna Breezhaler ha mostrato reazioni avverse simili
a quelle dei singoli componenti. Poiché contiene indacaterolo e glicopirronio, il tipo e la gravità delle reazioni avverse associate a ciascuno dei
due componenti possono essere attesi per l’associazione. Il profilo di sicurezza è caratterizzato dai tipici sintomi anticolinergici e beta-
adrenergici correlati ai singoli componenti dell’associazione. Le altre più comuni reazioni avverse correlate al medicinale (almeno il 3% dei
pazienti trattati con Xoterna Breezhaler e anche in percentuale superiore rispetto al placebo) sono state tosse, nasofaringite e cefalea. Tabella
delle reazioni avverse Le reazioni avverse individuate durante gli studi clinici e sulla base dell’esperienza post-marketing sono elencati secondo
la classificazione MedDRA per sistemi e organi (Tabella 1). All’interno di ciascuna classe per sistemi e organi le reazioni avverse sono state
classificate in base alla frequenza, con le reazioni più frequenti elencate per prime. All’interno di ciascun gruppo di frequenza, le reazioni
avverse sono riportate in ordine di gravità decrescente. Inoltre, per ciascuna reazione avversa, la corrispondente categoria di frequenza si basa
sulla seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto
raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 1 - Reazioni avverse
Reazioni avverse Frequenza
Infezioni ed infestazioni
Infezione del tratto respiratorio superiore Molto comune
Nasofaringite Comune
Infezione del tratto urinario Comune
Sinusite Comune
Rinite Comune
Disturbi psichiatrici
Insonnia Non comune
Patologie dell’occhio
Glaucoma1 Non comune
Patologie cardiache
Cardiopatia ischemica Non comune
Fibrillazione atriale Non comune
Tachicardia Non comune
Palpitazioni Non comune
Patologie gastrointestinali
Dispepsia Comune
Carie dentali Comune
Gastroenterite Non comune
Secchezza della bocca Non comune
Trough FEV1 post-dose (media dei minimi quadrati) al giorno 1 e alla settimana 26 (endpoint primario)
Differenza tra i trattamenti Giorno 1 Settimana 26
Xoterna Breezhaler – placebo 190 ml (p<0,001) 200 ml (p<0,001)
Xoterna Breezhaler – indacaterolo 80 ml (p<0,001) 70 ml (p<0,001)
Xoterna Breezhaler – glicopirronio 80 ml (p<0,001) 90 ml (p<0,001)
Xoterna Breezhaler – tiotropio 80 ml (p<0,001) 80 ml (p<0,001)
La media del FEV1 pre-dose (media dei valori misurati a -45 e -15 minuti prima della dose mattutina del medicinale dello studio) è risultata
essere statisticamente significativa in favore di Xoterna Breezhaler alla settimana 26 rispetto a fluticasone/salmeterolo (differenza del
trattamento nella media dei minimi quadrati 100 ml, p<0,001), alla settimana 52 rispetto al placebo (differenza del trattamento nella media
dei minimi quadrati 189 ml, p<0,001) e in tutte le visite fino alla settimana 64 rispetto a glicopirronio (differenza del trattamento nella media
dei minimi quadrati 70-80 ml, p<0,001) e tiotropio (differenza del trattamento nella media dei minimi quadrati 60-80 ml, p<0,001). Nello studio
di 52 settimane controllato verso controllo attivo, il FEV1 medio pre-dose è risultato statisticamente significativo in favore di Xoterna Breezhaler
a tutte le visite fino alla settimana 52 rispetto a fluticasone/salmeterolo (differenza del trattamento nella media dei minimi quadrati 62-86 ml,
p<0,001). Alla settimana 26, Xoterna Breezhaler ha prodotto miglioramenti statisticamente significativi dei valori di picco del FEV1 rispetto al
placebo nelle prime 4 ore dopo somministrazione della dose (differenza del trattamento nella media dei minimi quadrati 330 ml) (p<0,001).
FEV1 AUC: Xoterna Breezhaler ha aumentato il FEV1 AUC0-12 (endpoint primario) di 140 ml alla settimana 26 (p<0,001) rispetto a fluticasone/
salmeterolo. Esiti sintomatici Mancanza di respiro: Xoterna Breezhaler ha ridotto in modo statisticamente significativo la mancanza di respiro
valutata attraverso l’indice di dispnea transitorio (TDI); ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo del punteggio TDI focale
alla settimana 26 rispetto a placebo (differenza del trattamento nella media dei minimi quadrati 1,09, p<0,001), tiotropio (differenza del
trattamento nella media dei minimi quadrati 0,51, p=0,007) e fluticasone/salmeterolo (differenza del trattamento nella media dei minimi
quadrati 0,76, p=0,003). I miglioramenti verso indacaterolo e glicopirronio sono stati rispettivamente 0,26 e 0,21. Una percentuale maggiore e
statisticamente significativa di pazienti tra quelli che hanno ricevuto Xoterna Breezhaler ha risposto con un miglioramento di 1 o più punti al
punteggio TDI focale alla settimana 26 rispetto al placebo (68,1% e 57,5% rispettivamente, p=0,004). Una maggiore proporzione di pazienti ha
dimostrato una risposta clinicamente significativa alla settimana 26 con Xoterna Breezhaler rispetto a tiotropio (68,1% con Xoterna Breezhaler
verso 59,2% con tiotropio, p=0,016) e fluticasone/salmeterolo (65,1% con Xoterna Breezhaler verso 55,5% con fluticasone/salmeterolo, p=0,088).
Qualità della vita correlata allo stato di salute: Xoterna Breezhaler ha mostrato un effetto statisticamente significativo sulla qualità della vita
correlata allo stato di salute misurata utilizzando il St. George’s Respiratory Questionnaire (SGRQ), come indicato dalla riduzione del punteggio
totale del SGRQ alla settimana 26 rispetto a placebo (differenza del trattamento nella media dei minimi quadrati -3,01; p=0,002) e a tiotropio
(differenza del trattamento nella media dei minimi quadrati -2,13; p=0,009), e le riduzioni rispetto a indacaterolo e glicopirronio sono state
rispettivamente -1,09 e -1,18. A 64 settimane la riduzione rispetto a tiotropio è risultata statisticamente significativa (differenza del trattamento
nella media dei minimi quadrati -2,69, p<0,001). Alla settimana 52, la riduzione rispetto a salmeterolo/fluticasone è risultata statisticamente
significativa (differenza del trattamento nella media dei minimi quadrati -1,3, p=0,003). Una maggiore percentuale di pazienti tra quelli che
hanno ricevuto Xoterna Breezhaler ha risposto con un miglioramento clinicamente significativo nel punteggio del SGRQ (definito come una
riduzione di almeno 4 unità rispetto al basale) alla settimana 26 rispetto a placebo (63,7% e 5,6% rispettivamente, p=0,088) e tiotropio (63,7%
Xoterna Breezhaler vs. 56,4% tiotropio, p=0,047), alla settimana 64 rispetto a glicopirronio e tiotropio (57,3% con Xoterna Breezhaler verso
51,8% con glicopirronio, p=0,055 e 50,8% con tiotropio, p=0,051, rispettivamente) e alla settimana 52 rispetto a fluticasone/salmeterolo (49,2%
Xoterna Breezhaler vs. 43,7% fluticasone/salmeterolo, odds ratio: 1,30, p<0,001). Attività giornaliere Xoterna Breezhaler ha dimostrato un
miglioramento statisticamente superiore rispetto a tiotropio nella percentuale di “giorni in cui è possibile svolgere le normali attività quotidiane”
in un periodo di 26 settimane (differenza del trattamento nella media dei minimi quadrati 8,45%, p<0,001). Alla settimana 64 Xoterna Breezhaler
ha mostrato un miglioramento numerico rispetto a glicopirronio (differenza del trattamento nella media dei minimi quadrati 1,95%; p=0,175)
e un miglioramento statistico rispetto a tiotropio (differenza del trattamento nella media dei minimi quadrati 4,96%; p=0,001). Riacutizzazioni
di BPCO In uno studio di 64 settimane che confronta Xoterna Breezhaler (n=729), glicopirronio (n=739) e tiotropio (n=737), Xoterna Breezhaler
ha ridotto del 12% il tasso annuale di riacutizzazioni moderate o gravi di BPCO rispetto a glicopirronio (p=0,038) e del 10% rispetto a tiotropio
(p=0,096). Il numero di riacutizzazioni di BPCO moderate o gravi/anni-paziente è stato 0,94 per Xoterna Breezhaler (812 eventi), 1,07 per
glicopirronio (900 eventi) e 1,06 per tiotropio (898 eventi). Xoterna Breezhaler ha anche ridotto in maniera statisticamente significativa il tasso
annuale di tutte le riacutizzazioni della BPCO (lievi, moderate o gravi) del 15% rispetto a glicopirronio (p=0,001) e del 14% rispetto a tiotropio
(p=0,002). Il numero di tutte le riacutizzazioni della BPCO/anni-paziente è stato 3,34 per Xoterna Breezhaler (2,893 eventi), 3,92 per glicopirronio
(3,294 eventi) e 3,89 per tiotropio (3,301 eventi). Nello studio di 52 settimane di confronto tra Xoterna Breezhaler (n=1.675) e fluticasone/
salmeterolo (n=1.679), Xoterna Breezhaler ha raggiunto l’obiettivo primario di non inferiorità per tutti i gradi di riacutizzazione della BPCO
(leggera, moderata, grave) rispetto a fluticasone/salmeterolo. Il numero di tutte le riacutizzazioni BPCO/paziente-anno è risultato 3,59 per
Xoterna Breezhaler (4.531 episodi) e 4,03 per fluticasone/salmeterolo (4.969 episodi). Xoterna Breezhaler ha inoltre dimostrato superiorità nel
ridurre il tasso annualizzato di tutte le riacutizzazioni dell’11% rispetto a fluticasone/salmeterolo (p=0,003). Rispetto a fluticasone/salmeterolo,
Xoterna Breezhaler ha ridotto il tasso annualizzato delle riacutizzazioni sia moderate che gravi del 17% (p<0,001) e delle riacutizzazioni gravi
(che richiedono ospedalizzazione) del 13% (statisticamente non significativo, p=0,231). Il numero di riacutizzazioni BPCO moderate o gravi/
paziente-anno è stato 0,98 per Xoterna Breezhaler (1.265 episodi) e 1,19 per fluticasone/salmeterolo (1.452 episodi). Xoterna Breezhaler ha
prolungato il tempo alla prima riacutizzazione moderata o grave con una riduzione del 22% del rischio di riacutizzazione (p<0,001) e ha
prolungato il tempo alla prima riacutizzazione grave con una riduzione del 19% del rischio di riacutizzazione (p=0,046). L’incidenza di polmonite
è stata del 3,2% nel braccio di trattamento con Xoterna Breezhaler rispetto a 4,8% nel braccio di trattamento con fluticasone/salmeterolo
(p=0,017). Il tempo alla prima polmonite è stato prolungato con Xoterna Breezhaler rispetto a fluticasone/salmeterolo (p=0,013). In un altro
studio della durata di 26 settimane che confronta Xoterna Breezhaler (n=258) e fluticasone/salmeterolo (n=264) il numero di riacutizzazioni
moderate o gravi di BPCO/anni-paziente è stato rispettivamente 0,15 verso 0,18 (18 eventi rispetto a 22 eventi) (p=0,512), e il numero di tutte
le riacutizzazioni di BPCO (lievi, moderate o gravi)/anni-pazienti è stato rispettivamente 0,72 verso 0,94 (86 eventi rispetto a 113 eventi)
(p=0,098). Uso di farmaci di salvataggio Nel corso di 26 settimane, Xoterna Breezhaler ha ridotto in maniera statisticamente significativa l’uso
di farmaci di salvataggio (salbutamolo) di 0,96 erogazioni al giorno (p<0,001) rispetto a placebo, 0,54 erogazioni al giorno (p<0,001) rispetto a
tiotropio e di 0,39 erogazioni al giorno (p=0,019) rispetto a fluticasone/salmeterolo. Nel corso di 64 settimane, questa riduzione è risultata di
0,76 erogazioni al giorno (p<0,001) rispetto a tiotropio. Alla settimana 52 Xoterna Breezhaler ha ridotto l’uso di farmaci di salvataggio di 0,25
erogazioni al giorno rispetto a salmeterolo/fluticasone (p<0,001). Tolleranza allo sforzo Xoterna Breezhaler, somministrato al mattino, ha
ridotto l’iperinsufflazione dinamica e migliorato la durata del tempo di mantenimento dell’esercizio fisico dalla prima dose in poi. Al primo
giorno di trattamento, la capacità inspiratoria sotto sforzo è migliorata significativamente (differenza del trattamento nella media dei minimi
quadrati 250 ml, p<0,001) rispetto al placebo. Dopo tre settimane di trattamento, il miglioramento della capacità inspiratoria con Xoterna
Breezhaler è risultato superiore (differenza del trattamento nella media dei minimi quadrati 320 ml, p<0,001) e il tempo di resistenza allo sforzo
è aumentato (differenza del trattamento nella media dei minimi quadrati 59,5 secondi, p=0,006) rispetto al placebo. Popolazione pediatrica
L’Agenzia europea dei medicinali ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi con Xoterna Breezhaler in tutti i
sottogruppi della popolazione pediatrica nella broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) (vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull’uso
pediatrico). 5.2 Proprietà farmacocinetiche Assorbimento Xoterna Breezhaler Dopo l’inalazione di Xoterna Breezhaler, il tempo mediano per
raggiungere le concentrazioni plasmatiche di picco di indacaterolo e di glicopirronio è stato di circa 15 minuti e 5 minuti, rispettivamente. In
base ai dati di prestazione in vitro, si ritiene che la dose di indacaterolo distribuita nel polmone sia simile per Xoterna Breezhaler e indacaterolo
in monoterapia. L’esposizione a indacaterolo allo stato stazionario dopo l’inalazione di Xoterna Breezhaler è risultata simile o leggermente
inferiore all’esposizione sistemica dopo l’inalazione di indacaterolo in monoterapia. Dopo l’inalazione di Xoterna Breezhaler, la biodisponibilità
assoluta di indacaterolo è stata calcolata nell’intervallo tra 61 e 85% della dose erogata, e quella di glicopirronio è stata di circa il 47% della
dose erogata. L’esposizione al glicopirronio allo stato stazionario dopo l’inalazione di Xoterna Breezhaler è risultata simile all’esposizione
sistemica dopo l’inalazione di glicopirronio in monoterapia. Indacaterolo Le concentrazioni allo stato stazionario di indacaterolo sono state
raggiunte entro 12-15 giorni in seguito ad una monosomministrazione giornaliera. Il tasso di accumulo medio dell’indacaterolo, cioè l’AUC
nell’intervallo di 24 ore tra le dosi al giorno 14 o al giorno 15 rispetto al giorno 1, è risultato essere compreso tra 2,9 e 3,8 con l’inalazione una
volta al giorno di dosi tra 60 microgrammi e 480 microgrammi (dose erogata). Glicopirronio Nei pazienti con BPCO, lo stato stazionario
farmacocinetico del glicopirronio è stato raggiunto entro una settimana dall’inizio del trattamento. Il picco medio allo stato stazionario e le
concentrazioni plasmatiche di valle di glicopirronio alla dose raccomandata di una volta al giorno sono stati rispettivamente 166 picogrammi/
ml e 8 picogrammi/ml. L’esposizione al glicopirronio allo stato stazionario (AUC nell’intervallo di 24 ore tra le dosi) è stata da 1,4 a 1,7 volte
superiore a quella successiva alla prima dose. Distribuzione Indacaterolo Dopo infusione endovenosa, il volume di distribuzione dell’indacaterolo
durante la fase terminale di eliminazione è stato di 2557 litri, indice di un’estesa distribuzione. Il legame in vitro al siero umano e alle proteine
plasmatiche è stato di circa il 95%. Glicopirronio Dopo somministrazione endovenosa, il volume di distribuzione del glicopirronio allo stato
stazionario è stato di 83 litri e il volume di distribuzione nella fase terminale di 376 litri. Dopo inalazione, il volume apparente di distribuzione
nella fase terminale è stato di quasi 20 volte superiore e riflette la più lenta eliminazione dopo inalazione. Il legame in vitro alle proteine
plasmatiche del glicopirronio è stato dal 38% al 41% a concentrazioni da 1 a10 nanogrammi/ml. Biotrasformazione Indacaterolo Dopo
somministrazione orale di indacaterolo marcato in uno studio ADME (assorbimento, distribuzione, metabolismo, eliminazione) nell’uomo, il
principale componente nel siero è risultato essere l’indacaterolo immodificato, pari a circa un terzo dell’AUC totale del farmaco nelle 24 ore.
Nel siero il principale metabolita è risultato essere un derivato idrossilato. Ulteriori metaboliti di rilievo sono risultati gli O-glucuronidi fenolici
dell’indacaterolo e l’indacaterolo idrossilato. Sono stati inoltre identificati come metaboliti un diastereoisomero del derivato idrossilato, un
N-glucuronide dell’indacaterolo e prodotti C- ed N-dealchilati. In vitro l’isoforma UGT1A1 è il maggiore responsabile della clearance metabolica
dell’indacaterolo. Tuttavia, come mostrato in uno studio clinico in popolazioni con diversi genotipi di UGT1A1, l’esposizione sistemica
all’indacaterolo non è significativamente influenzata dal genotipo UGT1A1. I metaboliti ossidativi sono stati trovati dopo incubazione con
CYP1A1, CYP2D6, e CYP3A4 ricombinanti. Si è concluso che il CYP3A4 è il principale isoenzima responsabile dell’idrossilazione dell’indacaterolo.
Ulteriori prove in vitro hanno indicato che l’indacaterolo è un substrato a bassa affinità per la pompa di efflusso P-gp. Glicopirronio Studi in
vitro sul metabolismo hanno mostrato per il glicopirronio bromuro una via metabolica coerente tra gli animali e l’uomo. Sono state osservate
l’idrossilazione, con formazione di diversi metaboliti mono- e bi-idrossilati e l’idrolisi diretta, che conduce alla formazione di un derivato
dell’acido carbossilico (M9). In vivo, M9 si forma dalla frazione ingerita della dose di glicopirronio bromuro inalata. Dopo ripetute inalazioni,
sono stati ritrovati nell’urina umana coniugati glucuronidi e/o solfati del glicopirronio pari a circa il 3% della dose erogata. Alla biotrasformazione
ossidativa del glicopirronio contribuiscono molteplici isoenzimi CYP. É poco probabile che l’inibizione o l’induzione del metabolismo del
glicopirronio modifichino in modo consistente l’esposizione sistemica alla sostanza attiva. Studi di inibizione in vitro hanno dimostrato che il
glicopirronio bromuro non è in grado di inibire il CYP1A2, CYP2A6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6, CYP2E1 o il CYP3A4/5, i trasportatori
di efflusso MDR1, MRP2 o MXR, e i trasportatori di uptake OCT1 or OCT2. Studi d’induzione enzimatica in vitro non hanno evidenziato
un’induzione clinicamente rilevante del glicopirronio bromuro per gli isoenzimi del citocromo P450 esaminati, o per l’UGT1A1 e i trasportatori
MDR1 e MRP2. Eliminazione Indacaterolo Negli studi clinici, la quantità di indacaterolo escreto immodificato attraverso le urine era
generalmente inferiore al 2,5% della dose erogata. La clearance renale dell’indacaterolo è stata in media compresa tra 0,46 e 1,20 litri/ora.
Nel confronto con la clearance sierica di 23,3 litri/ora è evidente che la clearance renale svolge un ruolo minore (dal 2% al 5% circa della
clearance sistemica) nell’eliminazione dell’indacaterolo disponibile a livello sistemico. In uno studio di ADME nell’uomo, l’indacaterolo
somministrato oralmente è stato eliminato nelle feci principalmente come sostanza immodificata (54% della dose) e, in misura minore, come
metabolita idrossilato (23% della dose). Le concentrazioni sieriche di indacaterolo decrescono in modo multifasico, con un’emivita terminale
media che varia da 45,5 a 126 ore. L’emivita effettiva, calcolata in base all’accumulo di indacaterolo dopo somministrazioni ripetute, è risultata
essere compresa tra 40 e 52 ore ed è congruente con il tempo osservato per il raggiungimento dello stato stazionario, di circa 12-15 giorni.
Glicopirronio Dopo somministrazione endovenosa di glicopirronio [3H]-marcato nell’uomo, l’eliminazione media urinaria di radioattività nelle
48 ore è risultata circa l’85% della dose. Un ulteriore 5% della dose è stato trovato nella bile. L’eliminazione renale del farmaco originale è pari
a circa il 60-70% della clearance totale del glicopirronio disponibile a livello sistemico, mentre i processi di clearance non renale ne sono
responsabili per circa il 30-40%. La clearance biliare contribuisce alla clearance non renale, ma la maggior parte della clearance non-renale
si pensa sia dovuta al metabolismo. In seguito a inalazione, la clearance renale media del glicopirronio è stata nell’ordine di 17,4 e 24,4 litri/
ora. L’eliminazione tubulare attiva contribuisce all’eliminazione renale del glicopirronio. Fino al 23% della dose erogata è stata ritrovata nelle
urine come farmaco originale. Le concentrazioni di glicopirronio nel plasma diminuiscono in modo multifasico. L’emivita di eliminazione
terminale media è stata molto più lunga dopo inalazione (da 33 a 57 ore) rispetto alla somministrazione endovenosa (6,2 ore) e orale (2,8 ore).
Il modello di eliminazione suggerisce un assorbimento polmonare prolungato e/o il trasferimento del glicopirronio nella circolazione sistemica
oltre 24 ore dopo l’inalazione. Linearità/Non linearità Indacaterolo L’esposizione sistemica all’indacaterolo è aumentata con l’aumentare della
dose (erogata) (da 120 microgrammi a 480 microgrammi) in modo proporzionale alla dose. Glicopirronio Nei pazienti con BPCO sia l’esposizione
sistemica che l’eliminazione urinaria totale del glicopirronio allo stato stazionario farmacocinetico sono aumentate quasi proporzionalmente
nell’intervallo di dose (erogata) compreso tra 44 e 176 microgrammi. Popolazioni speciali Xoterna Breezhaler Un’analisi farmacocinetica di
popolazione dei dati in pazienti con BPCO dopo inalazione di Xoterna Breezhaler non ha indicato alcun effetto significativo dell’età, del genere
e del peso (massa magra) sull’esposizione sistemica all’indacaterolo e al glicopirronio. Il peso della massa magra (che è funzione del peso e
dell’altezza) è stato identificato come covariata. È stata osservata una correlazione negativa tra l’esposizione sistemica e il peso della massa
magra (o il peso corporeo), non è tuttavia raccomandato alcun aggiustamento della dose sulla base dell’entità delle modificazioni o della
precisione predittiva del peso della massa magra. Lo stato di fumatore e il FEV1 al basale non hanno effetto apparente sull’esposizione
sistemica all’indacaterolo e al glicopirronio dopo inalazione di Xoterna Breezhaler. Indacaterolo Un’analisi farmacocinetica di popolazione ha
dimostrato che l’età (adulti sino a 88 anni), il sesso, il peso (32-168 kg) o la razza non hanno effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica
dell’indacaterolo. In questa popolazione non è stata evidenziata alcuna differenza tra sottogruppi etnici. Glicopirronio Un’analisi farmacocinetica
di popolazione dei dati nei pazienti con BPCO ha identificato il peso corporeo e l’età come fattori che contribuiscono alla variabilità di esposizione
sistemica tra i pazienti. Il glicopirronio alla dose raccomandata può essere usato con sicurezza in tutti i gruppi di età e peso corporeo. Il sesso,
l’abitudine al fumo e il FEV1 al basale non hanno effetto apparente sull’esposizione sistemica. Pazienti con compromissione epatica Xoterna
Breezhaler: Sulla base delle caratteristiche farmacocinetiche cliniche dei suoi componenti in monoterapia, Xoterna Breezhaler può essere
utilizzato alla dose raccomandata nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. Non ci sono dati disponibili nei soggetti con
compromissione epatica grave. Indacaterolo: I pazienti con compromissione epatica lieve e moderata non hanno mostrato modifiche di rilievo
nella Cmax o nell’AUC dell’indacaterolo e il legame alle proteine non è risultato diverso tra i soggetti con compromissione epatica lieve e
moderata e i soggetti sani di controllo. Non sono stati effettuati studi in soggetti con compromissione epatica grave. Glicopirronio: Non sono
stati condotti studi clinici in pazienti con compromissione epatica. Il glicopirronio viene eliminato dalla circolazione sistemica prevalentemente
mediante eliminazione renale. Non si ritiene che la compromissione del metabolismo epatico del glicopirronio possa comportare un aumento
rilevante dell’esposizione sistemica. Pazienti con compromissione renale Xoterna Breezhaler: Sulla base delle caratteristiche farmacocinetiche
cliniche dei suoi componenti in monoterapia, Xoterna Breezhaler può essere utilizzato alla dose raccomandata nei pazienti con compromissione
renale da lieve a moderata. Nei pazienti con compromissione renale grave o malattia renale allo stadio terminale che richiede dialisi, Xoterna
Breezhaler deve essere utilizzato solo se i benefici attesi superano il potenziale rischio. Indacaterolo: A seguito dello scarso contributo
dell’eliminazione renale al processo complessivo di eliminazione di indacaterolo, non è stato condotto alcun studio nei soggetti con
compromissione renale. Glicopirronio: La compromissione renale ha conseguenze sull’esposizione sistemica al glicopirronio bromuro. É stato
osservato un moderato aumento medio (fino a 1,4 volte) dell’esposizione sistemica totale (AUClast) nei soggetti con compromissione renale lieve
e moderata e un aumento fino a 2,2 volte nei soggetti con compromissione renale grave e malattia renale allo stadio terminale. Nei pazienti
con BPCO e compromissione renale lieve e moderata (velocità di filtrazione glomerulare stimata, eGFR ≥30 ml/min/1,73 m2) il glicopirronio
bromuro può essere usato alla dose raccomandata. Gruppi etnici Xoterna Breezhaler: Per entrambi i componenti non sono state osservate
differenze maggiori nell’esposizione sistemica totale (AUC) tra soggetti giapponesi e caucasici. Per altri gruppi etnici o razze non sono
disponibili dati farmacocinetici sufficienti. Indacaterolo: Non è stata identificata una differenza tra sottogruppi etnici. Nella popolazione nera
l’esperienza disponibile è limitata. Glicopirronio: Non sono state osservate differenze maggiori nell’esposizione sistemica totale (AUC) tra
soggetti giapponesi e caucasici. Per altri gruppi etnici o razze non sono disponibili dati farmacocinetici sufficienti. 5.3 Dati preclinici di
sicurezza Xoterna Breezhaler Gli studi preclinici sono stati comprensivi di valutazioni sulla sicurezza farmacologica in vitro e in vivo, studi sulla
tossicità a dosi ripetute per inalazione nei ratti e nei cani e uno studio sullo sviluppo embrio-fetale per inalazione nei ratti. Per tutte le dosi di
Xoterna Breezhaler e dei suoi componenti in monoterapia sono stati evidenziati aumenti di frequenza cardiaca nei cani. Gli effetti di Xoterna
Breezhaler sulla frequenza cardiaca sono aumentati in entità e durata se confrontati con le modifiche osservate per ciascun componente
individuale, in modo consistente con una risposta additiva. Sono stati evidenziati anche accorciamenti di intervalli all’elettrocardiogramma e
riduzioni di pressione arteriosa sistolica e diastolica. L’indacaterolo somministrato ai cani da solo o in Xoterna Breezhaler è stato associato
con lesioni miocardiche di incidenza e gravità simili. Le esposizioni sistemiche (AUC), ai livelli in cui non si è osservato alcun evento avverso
(NOAEL) in termini di lesioni miocardiche, sono state per ciascun componente rispettivamente 64 e 59 volte superiori rispetto all’uomo. Nel
corso di uno studio di sviluppo embrio-fetale nei ratti non sono stati osservati effetti sull’embrione o sul feto ad ogni livello di dose di Xoterna
Breezhaler. Per indacaterolo e glicopirronio, le esposizioni sistemiche (AUC), ai livelli in cui non si è osservato alcun evento avverso (NOAEL),
sono state rispettivamente 79 e 126 volte più elevate rispetto all’uomo. Indacaterolo Gli effetti sul sistema cardiovascolare attribuibili alla
proprietà beta2-agonista dell’indacaterolo comprendono tachicardia, aritmie e lesioni miocardiche nei cani. Nei roditori è stata osservata una
lieve irritazione della cavità nasale e della laringe. Tutti questi effetti sono occorsi ad esposizioni sufficientemente superiori a quelle previste
nell’uomo. Sebbene in uno studio di fertilità nel ratto l’indacaterolo non abbia influenzato la performance dell’attività riproduttiva generale, in
uno studio peri- e post-sviluppo nel ratto si è osservata una diminuzione delle gravidanze nei cuccioli F1 ad una esposizione 14 volte superiore
rispetto all’uomo trattato con indacaterolo. L’indacaterolo e i suoi metaboliti passano rapidamente nel latte materno dei ratti. L’indacaterolo
non è risultato embriotossico o teratogeno nei ratti o nei conigli. Gli studi di genotossicità non hanno rivelato alcun potenziale mutageno o
clastogenico. La carcinogenicità è stata valutata in uno studio di due anni nel ratto e in uno studio di sei mesi nel topo transgenico. L’aumentata
incidenza di leiomioma ovarico benigno e di iperplasia focale della muscolatura liscia dell’ovaio dei ratti femmina è coerente con risultati simili
riportati per altri agonisti beta2-adrenergici. Non è stata evidenziata carcinogenicità nei topi. In questi studi, le esposizioni sistemiche (AUC)
nei ratti e nei topi, ai livelli in cui non si è osservato alcun evento avverso, sono state rispettivamente almeno 7 e 49 volte più elevate rispetto
all’uomo trattato con indacaterolo una volta al giorno alla massima dose terapeutica raccomandata. Glicopirronio I dati preclinici non rivelano
rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di safety pharmacology, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale
cancerogeno, tossicità della riproduzione e dello sviluppo. Gli effetti attribuibili alle proprietà di antagonista del recettore muscarinico
comprendono un aumento da lieve a moderato del ritmo cardiaco nei cani, opacità del cristallino nei ratti e modifiche reversibili associate a
ridotta secrezione ghiandolare nei ratti e nei cani. Nei ratti sono state osservate una lieve irritazione o modifiche delle capacità di adattamento
del tratto respiratorio. Tutti questi effetti si sono verificati a esposizioni sufficientemente in eccesso rispetto a quelle previste nell’uomo. Dopo
somministrazione per inalazione, il glicopirronio non è risultato teratogeno nei ratti o nei conigli. La fertilità e lo sviluppo pre- e post-natale
nei ratti non sono stati influenzati. Il glicopirronio bromuro e i suoi metaboli non attraversano in modo significativo la barriera placentare di
topi, conigli e cani gravidi. Il glicopirronio bromuro (compresi i suoi metaboliti) è stato escreto nel latte dei ratti femmina in allattamento e ha
raggiunto concentrazioni fino a 10 volte superiori nel latte rispetto al sangue della madre. Gli studi di genotossicità non hanno rivelato alcun
potenziale mutageno o clastogenico per il glicopirronio bromuro. Studi di cancerogenicità condotti in topi transgenici utilizzando la
somministrazione orale e nei ratti utilizzando la somministrazione per inalazione non hanno mostrato evidenza di cancerogenicità a esposizioni
sistemiche (AUC) nei topi circa 53 volte superiori e nei ratti circa 75 volte superiori alla dose massima giornaliera raccomandata nell’uomo. 6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Contenuto della capsula Lattosio monoidrato Magnesio stearato 6.2
Incompatibilità Non pertinente. 6.3 Periodo di validità 2 anni L’inalatore contenuto in ciascuna confezione deve essere eliminato dopo l’utilizzo
di tutte le capsule della confezione. 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Non conservare a temperatura superiore a 25°C. Le
capsule devono essere sempre conservate nel blister originale, per proteggerle dall’umidità e devono essere rimosse dal blister solo
immediatamente prima dell’uso. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Il corpo e il cappuccio dell’inalatore sono costituiti da acrilonitrile-
butadiene-stirene, i pulsanti sono costituiti da metil metacrilato-acrilonitrile-butadiene-stirene. Gli aghi e gli ugelli sono di acciaio inossidabile.
Blister perforato per dosi unitarie di PA/Alu/PVC – Alu. Ciascun blister contiene 6 o 10 capsule rigide. Confezione singola contenente 6x1, 10x1,
12x1, 30x1 o 90x1 capsule rigide e 1 inalatore. Confezione multipla contenente 96 (4 astucci da 24x1) capsule rigide e 4 inalatori. Confezione
multipla contenente 150 (15 astucci da 10x1) capsule rigide e 15 inalatori. Confezione multipla contenente 150 (25 astucci da 6 x1) capsule
rigide e 25 inalatori. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la
manipolazione Deve essere utilizzato l’inalatore fornito con ogni nuova prescrizione. L’inalatore contenuto in ciascuna confezione deve essere
eliminato dopo l’utilizzo di tutte le capsule della confezione. Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere
smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. Istruzioni per la manipolazione e l’uso Leggere completamente le istruzioni per l’uso prima
di utilizzare Xoterna Breezhaler.
Inserire Forare e rilasciare Inalare profondamente Controllare che
la capsula sia vuota
1 2 3 Verifica
Fase 1b:
Aprire l’inalatore Fase 3b: Se è rimasta polvere
Inalare profondamente nella capsula:
il medicinale chiudere l’inalatore;
Tenere l’inalatore come ripetere le fasi da 3a a 3c.
Fase 2b: mostrato nella figura.
Rilasciare i pulsanti laterali Portare il boccaglio alla bocca
e chiudere fermamente
le labbra attorno al boccaglio. Con polvere Vuota
Non premere i pulsanti laterali.
Inspirare il più rapidamente
e profondamente possibile.
Durante l’inalazione si sentirà
un ronzio. Quando si inala
Fase 1c: si può percepire il sapore
Estrarre la capsula del medicinale.
Separare uno degli alveoli
dal resto del blister.
Togliere la pellicola protettiva
dall’alveolo ed estrarre
la capsula. Estrarre la capsula vuota
Non spingere la capsula Gettare la capsula vuota
attraverso la pellicola. nei rifiuti domestici.
Non ingerire la capsula. Chiudere l’inalatore
e rimettere il cappuccio.
Informazioni importanti
• Le capsule di Xoterna
Breezhaler devono essere
sempre conservate nel
blister ed essere estratte
solo immediatamente
Fase 1d: prima dell’uso.
Inserire la capsula • Non spingere la capsula
Non inserire mai la capsula Fase 3c:
attraverso la pellicola per
direttamente nel boccaglio. Trattenere il respiro
rimuoverla dal blister.
Trattenere il respiro
• Non ingerire la capsula.
fino a 5 secondi.
• Non usare le capsule di
Xoterna Breezhaler con
nessun altro inalatore.
• Non usare l’inalatore
Xoterna Breezhaler per
prendere capsule di
qualsiasi altro medicinale.
Fase 1e: • Non mettere mai la
Chiudere l’inalatore capsula in bocca o nel
boccaglio dell’inalatore.
• Non premere i pulsanti
laterali più di una volta.
• Non soffiare nel boccaglio.
• Non premere i pulsanti
laterali mentre si inala
attraverso il boccaglio.
• Non maneggiare le capsule
con le mani bagnate.
• Non lavare mai l’inalatore
con acqua.
ST 113
RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Tovanor Breezhaler 44 microgrammi polvere per inalazione, capsule rigide 2. COMPOSIZIONE
QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ciascuna capsula contiene 63 microgrammi di glicopirronio bromuro, equivalenti a 50 microgrammi di
glicopirronio. Ciascuna dose erogata (la dose rilasciata dal boccaglio dell’inalatore) contiene 55 microgrammi di glicopirronio bromuro, equivalenti
a 44 microgrammi di glicopirronio. Eccipiente(i) con effetti noti: Ciascuna capsula contiene 23,6 mg di lattosio (come monoidrato). Per l’elenco
completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Polvere per inalazione, capsula rigida (polvere per inalazione).
Capsule trasparenti di colore arancione contenenti una polvere bianca, con una banda nera e il codice del prodotto “GPL50” stampato in nero
sopra la banda e il logo aziendale ( ) stampato in nero sotto la banda. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Tovanor
Breezhaler è indicato come terapia broncodilatatrice di mantenimento per alleviare i sintomi in pazienti adulti con broncopneumopatia cronica
ostruttiva (BPCO). 4.2 Posologia e modo di somministrazione Posologia La dose raccomandata è l’inalazione del contenuto di una capsula una
volta al giorno, usando l’inalatore Tovanor Breezhaler. Si raccomanda la somministrazione di Tovanor Breezhaler ogni giorno, alla stessa ora. Se
è stata dimenticata una dose, la dose successiva deve essere presa il più presto possibile. I pazienti devono essere istruiti a non assumere più di
una dose al giorno. Popolazioni speciali Anziani Tovanor Breezhaler può essere usato alla dose raccomandata nei pazienti anziani (età uguale o
superiore a 75 anni) (vedere paragrafo 4.8). Danno renale Alla dose raccomandata Tovanor Breezhaler può essere usato nei pazienti con danno
renale da lieve a moderato. Nei pazienti con grave danno renale o malattia renale allo stadio terminale che richiede dialisi Tovanor Breezhaler
deve essere usato solo se i benefici attesi superano i rischi potenziali poiché in questa popolazione l’esposizione sistemica al glicopirronio può
essere aumentata (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Compromissione epatica Non sono stati condotti studi nei pazienti con compromissione epatica.
Il glicopirronio è eliminato prevalentemente mediante escrezione renale e non si prevede pertanto una maggiore esposizione nei pazienti con
compromissione epatica. Nei pazienti con compromissione epatica non è necessario alcun aggiustamento della dose. Popolazione pediatrica
Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Tovanor Breezhaler nella BPCO nella popolazione pediatrica (età inferiore a 18 anni). Modo
di somministrazione Esclusivamente per uso inalatorio. Le capsule devono essere somministrate utilizzando esclusivamente l’inalatore Tovanor
Breezhaler (vedere paragrafo 6.6). Le capsule devono essere rimosse dal blister solo immediatamente prima dell’uso. Le capsule non devono
essere ingerite. I pazienti devono essere istruiti su come assumere correttamente il medicinale. Ai pazienti che non mostrano un miglioramento
della respirazione deve essere chiesto se ingeriscono il medicinale invece di inalarlo. Per le istruzioni sull’uso del medicinale prima della
somministrazione, vedere paragrafo 6.6. 4.3 Controindicazioni Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al
paragrafo 6.1. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Non deve essere usato negli episodi acuti Tovanor Breezhaler è una terapia di
mantenimento a lungo termine, in monosomministrazione giornaliera e non è indicato nel trattamento iniziale degli episodi acuti di broncospasmo,
cioè come terapia di soccorso. Ipersensibilità Dopo la somministrazione di Tovanor Breezhaler sono state segnalate reazioni di ipersensibilità
immediata. Se si verificano segni che suggeriscono reazioni allergiche, in particolare angioedema (comprese difficoltà a respirare o deglutire,
gonfiore della lingua, delle labbra e del viso), orticaria o eruzione cutanea, il trattamento deve essere sospeso immediatamente e deve essere
istituita una terapia alternativa. Broncospasmo paradosso Negli studi clinici con Tovanor Breezhaler non è stato osservato broncospasmo
paradosso. Il broncospasmo paradosso è stato tuttavia osservato con altre terapie inalatorie e può essere pericoloso per la vita. Se questo
succede, il trattamento deve essere sospeso immediatamente e deve essere istituita una terapia alternativa. Effetto anticolinergico Tovanor
Breezhaler deve essere usato con cautela nei pazienti con glaucoma ad angolo chiuso o con ritenzione urinaria. I pazienti devono essere informati
sui segni e i sintomi del glaucoma acuto ad angolo chiuso e devono essere informati di interrompere l’uso di Tovanor Breezhaler e rivolgersi
immediatamente al medico se si manifesta uno qualsiasi di questi segni o sintomi. Pazienti con grave danno renale È stato osservato un moderato
aumento medio dell’esposizione totale sistemica (AUClast), fino a 1,4 volte, nei soggetti con danno renale lieve e moderato e un aumento fino a
2,2 volte nei soggetti con grave danno renale e con malattia renale allo stadio terminale. Nei pazienti con grave danno renale (velocità di filtrazione
glomerulare calcolata inferiore a 30 ml/min/1,73 m2), compresi quelli con malattia renale allo stadio terminale che richiede dialisi, Tovanor
Breezhaler deve essere utilizzato solo se il beneficio atteso supera il rischio potenziale (vedere paragrafo 5.2). Questi pazienti devono essere
strettamente controllati per potenziali reazioni avverse. Pazienti con storia di malattia cardiovascolare Pazienti con cardiopatia ischemica
instabile, insufficienza ventricolare sinistra, storia d’infarto miocardico, aritmia (eccetto la fibrillazione atriale cronica stabile), storia di sindrome
del QT lungo o il cui QTc (metodo Fridericia) era prolungato (>450 ms per gli uomini o >470 ms per le donne) sono stati esclusi dagli studi clinici
e pertanto l’esperienza in questi gruppi di pazienti è limitata. Tovanor Breezhaler deve essere usato con cautela in questi gruppi di pazienti.
Eccipienti I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-
galattosio non devono assumere questo medicinale. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione La somministrazione
contemporanea di Tovanor Breezhaler con altri medicinali anticolinergici non è stata studiata e non è pertanto raccomandata. Sebbene non siano
stati condotti studi formali di interazione con altri medicinali, Tovanor Breezhaler è stato usato in concomitanza con altri medicinali comunemente
usati nel trattamento della BPCO senza evidenza clinica di interazioni. Tali medicinali includono i broncodilatatori simpaticomimetici, le
metilxantine e gli steroidi orali e per inalazione. In uno studio clinico in volontari sani, la cimetidina, un inibitore del trasporto di cationi organici
che si ritiene possa contribuire all’escrezione renale del glicopirronio, ha aumentato del 22% l’esposizione totale (AUC) al glicopirronio e diminuito
del 23% la clearance renale. In base alla grandezza di queste modifiche, non si prevede un’interazione clinicamente rilevante quando il
glicopirronio è somministrato insieme a cimetidina o altri inibitori del trasporto dei cationi organici. La somministrazione concomitante di
glicopirronio e indacaterolo per inalazione orale, un beta2-agonista adrenergico, in condizioni di stato stazionario per entrambi i principi attivi non
ha influenzato la farmacocinetica di entrambi i medicinali. 4.6 Fertilità, gravidanza e allattamento Gravidanza Non vi sono dati relativi all’uso di
Tovanor Breezhaler in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva (vedere
paragrafo 5.3). Durante la gravidanza il glicopirronio deve essere usato solo se il beneficio atteso per la paziente giustifica il potenziale rischio
per il feto. Allattamento Non è noto se il glicopirronio bromuro sia escreto nel latte materno. Tuttavia, il glicopirronio bromuro (compresi i suoi
metaboliti) è stato escreto nel latte dei ratti femmina in allattamento (vedere paragrafo 5.3). L’uso del glicopirronio in donne che allattano al seno
deve essere considerato solo se il beneficio atteso per la donna è superiore a ogni possibile rischio per il lattante (vedere paragrafo 5.3). Fertilità
Studi sulla riproduzione e altri dati sugli animali non segnalano rischi per la fertilità sia maschile sia femminile (vedere paragrafo 5.3). 4.7 Effetti
sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Il glicopirronio non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o
di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Riassunto del profilo di sicurezza La reazione avversa anticolinergica più comune è stata la secchezza
della bocca (2,4%). Le segnalazioni di secchezza della bocca sono state per la maggior parte di lieve entità, nessuna severa, e si sospetta che
siano correlate al medicinale. Il profilo di sicurezza è ulteriormente caratterizzato da altri sintomi correlati agli effetti anticolinergici, compresi
segni di ritenzione urinaria, che sono stati non comuni. Sono stati anche osservati effetti gastrointestinali, comprendenti gastroenterite e
dispepsia. Le reazioni avverse in termini di tollerabilità locale comprendono irritazione della gola, nasofaringite, rinite e sinusite. Tabella delle
reazioni avverse Le reazioni avverse riportate durante i primi sei mesi di due studi principali raggruppati di fase III della durata di 6 e 12 mesi
sono elencati secondo la classificazione MedDRA per sistemi e organi (Tabella 1). All’interno di ciascuna classe di sistemi e organi, le reazioni
avverse sono state classificate in base alla frequenza, con le reazioni più frequenti elencate per prime. All’interno di ciascun gruppo di frequenza,
le reazioni avverse sono riportate in ordine di gravità decrescente. Inoltre, per ciascuna reazione avversa, la corrispondente categoria di frequenza
si basa sulla seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000);
molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Descrizione di reazioni avverse selezionate Nella banca dati raggruppata a 6 mesi la frequenza della secchezza della bocca è stata 2, 2% verso
1,1%, dell’insonnia 1,0% verso 0,8% e della gastroenterite 1,4% verso 0,9%, per Tovanor Breezhaler e placebo rispettivamente. La secchezza
della bocca è stata segnalata soprattutto durante le prime 4 settimane di trattamento, con una durata mediana di quattro settimane nella
maggioranza dei pazienti. Tuttavia nel 40% dei casi i sintomi sono continuati per l’intero periodo di 6 mesi. Non sono stati segnalati nuovi casi di
secchezza della bocca nei mesi 7-12. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si
verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del
medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione,
all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. 4.9 Sovradosaggio Dosi elevate di glicopirronio possono provocare la
comparsa di segni e sintomi anticolinergici per i quali può essere indicato un trattamento sintomatico. L’intossicazione acuta a seguito di
un’inavvertita ingestione orale delle capsule di Tovanor Breezhaler è improbabile, a causa della bassa biodisponibilità orale (5% circa). I livelli
plasmatici di picco e l’esposizione totale sistemica dopo somministrazione endovenosa di 150 microgrammi di glicopirronio bromuro (equivalente
a 120 microgrammi di glicopirronio) nei volontari sani sono state 50 volte e 6 volte superiori dei livelli di picco e dell’esposizione totale allo stato
stazionario raggiunti con la dose raccomandata di Tovanor Breezhaler (44 microgrammi una volta al giorno) e sono stati ben tollerati.
5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: farmaci per le sindromi ostruttive delle vie
respiratorie, anticolinergici, codice ATC: R03BB06 Meccanismo d’azione Il glicopirronio è un antagonista del recettore muscarinico (anticolinergico)
a lunga durata d’azione, per il trattamento della BPCO in monosomministrazione giornaliera nella terapia broncodilatatrice di mantenimento.
Le terminazioni nervose parasimpatiche sono il principale percorso neurale di broncocostrizione delle vie aeree e il tono colinergico è il
componente essenziale reversibile dell’ostruzione del flusso aereo nella BPCO. Il glicopirronio agisce bloccando l’azione broncocostrittrice
dell’acetilcolina sulle cellule muscolari lisce delle vie aeree, dilatando in questo modo le vie aeree. Il glicopirronio bromuro è un antagonista ad
alta affinità per il recettore muscarinico. Utilizzando studi di legame al radioligando è stata dimostrata una selettività 4 volte maggiore per i
recettori umani M3 rispetto ai recettori umani M2. Il glicopirronio bromuro ha una rapida insorgenza d’azione, come dimostrato dai parametri
cinetici di associazione/dissociazione e dalla rapida insorgenza di azione dopo inalazione negli studi clinici. La lunga durata d’azione può essere
parzialmente attribuita alle prolungate concentrazioni di sostanza attiva nei polmoni, come risulta dalla prolungata emivita di eliminazione del
glicopirronio dopo inalazione con l’inalatore Tovanor Breezhaler a differenza dell’emivita dopo somministrazione endovenosa (vedere paragrafo
5.2). Effetti farmacodinamici Il programma di sviluppo clinico di fase III comprende due studi clinici di fase III: uno studio di 6 mesi controllato
con placebo e uno studio di 12 mesi controllato con placebo e con farmaco attivo (18 microgrammi di tiotropio in aperto una volta al giorno),
entrambi in pazienti con diagnosi clinica di BPCO da moderata a severa. Effetti sulla funzionalità polmonare Tovanor Breezhaler 44 microgrammi
una volta al giorno hanno portato a un consistente statisticamente significativo miglioramento della funzionalità polmonare (volume espiratorio
forzato in un secondo, FEV1, capacità vitale forzata FVC, e capacità inspiratoria, CI) in numerosi studi clinici. Negli studi di fase III, gli effetti
broncodilatatori si sono manifestati entro 5 minuti dopo la prima dose e sono stati mantenuti nell’intervallo di dose di 24 ore dalla prima
somministrazione. Negli studi a 6 e 12 mesi non si è verificata alcuna attenuazione nel tempo dell’effetto broncodilatatore. La magnitudine
dell’effetto dipende dal grado di reversibilità della limitazione del flusso aereo al basale (esaminata mediante la somministrazione di un
broncodilatatore antagonista muscarinico a breve durata d’azione). I pazienti con il livello più basso di reversibilità al basale (<5%) hanno
generalmente mostrato una risposta broncodilatatoria inferiore rispetto ai pazienti con un più alto livello di reversibilità al basale (≥5%). Dopo
12 settimane (obiettivo primario), rispetto al placebo Tovanor Breezhaler ha aumentato il trough FEV1 di 72 ml nei pazienti con il livello di
reversibilità al basale più basso (<5%) e di 113 ml nei pazienti con un livello di reversibilità più elevato (≥5%) (p<0,05 in entrambi i casi). Nello
studio a 6 mesi, Tovanor Breezhaler ha aumentato il FEV1 dopo la prima dose con un miglioramento, rispetto al placebo, di 93 ml entro 5 minuti
e di 144 ml entro 15 minuti dalla somministrazione della dose (p<0,001 in entrambi i casi). Nello studio a 12 mesi, i miglioramenti sono stati 87
ml dopo 5 minuti e 143 ml dopo 15 minuti (p<0,001 in entrambi i casi). Nello studio a 12 mesi, Tovanor Breezhaler ha determinato un miglioramento
statisticamente significativo del FEV1 rispetto a tiotropio nelle prime 4 ore dopo somministrazione della dose al giorno 1 e alla settimana 26, e
a valori numericamente superiori di FEV1 rispetto a tiotropio, nelle prime 4 ore dopo somministrazione della dose alla settimana 12 e alla
settimana 52. I valori di FEV1 alla fine dell’intervallo tra le dosi (24 ore dopo la dose) sono risultati simili dopo la somministrazione della prima
dose e dopo 1 anno di somministrazione. Alla settimana 12 (obiettivo primario), Tovanor Breezhaler ha aumentato il trough FEV1 di 108 ml nello
studio a 6 mesi e di 97 ml nello studio a 12 mesi rispetto a placebo (p<0,001 in entrambi i casi). Nello studio a 12 mesi, per tiotropio il
miglioramento verso placebo è stato di 83 ml (p<0,001). Esiti sintomatici Tovanor Breezhaler somministrato alla dose di 44 microgrammi una
volta al giorno riduce in modo statisticamente significativo la mancanza di respiro come valutata dall’indice di dispnea transitorio (Transitional
Dyspnoea Index, TDI). In un’analisi raggruppata degli studi principali a 6 e 12 mesi, alla settimana 26 una percentuale superiore statisticamente
significativa di pazienti che hanno ricevuto Tovanor Breezhaler ha risposto con un miglioramento di 1 punto o superiore nel punteggio del TDI
rispetto al placebo (58,4% e 46,4% rispettivamente, p<0,001). Questi risultati sono simili a quelli osservati nei pazienti che hanno ricevuto
tiotropio, il 53,4% dei quali ha risposto con un miglioramento di 1 punto o superiore (p=0,009 rispetto al placebo). Tovanor Breezhaler
somministrato una volta al giorno ha anche dimostrato un effetto statisticamente significativo sulla qualità della vita correlata allo stato di salute
misurata attraverso il St. George’s Respiratory Questionnaire (SGRQ). Un’analisi raggruppata degli studi principali a 6 e 12 mesi ha mostrato
che alla settimana 26 una percentuale superiore statisticamente significativa di pazienti che hanno ricevuto Tovanor Breezhaler ha risposto al
SGRQ con un miglioramento di 4 punti o superiore rispetto al placebo (57,8% e 47,6% rispettivamente, p<0,001). Nei pazienti che hanno ricevuto
tiotropio, il 61,0% ha risposto al SGRQ con un miglioramento di 4 punti o superiore (p=0,004 rispetto al placebo). Riduzione delle riacutizzazioni
della BPCO I dati di riacutizzazione della PBCO sono stati raccolti negli studi pivotal a 6 e 12 mesi. In entrambi gli studi, la percentuale di pazienti
che hanno avuto una riacutizzazione moderata o severa (definita come tale da richiedere il trattamento con corticosteroidi sistemici e/o antibiotici
o ospedalizzazione) è stata minore. Nello studio a 6 mesi, la percentuale di pazienti che hanno avuto una riacutizzazione moderata o severa è
stata 17,5% per Tovanor Breezhaler e 24,2% per placebo (Hazard ratio: 0,69, p=0,023), e nello studio a 12 mesi essa è stata 32,8% per Tovanor
Breezhaler e 40,2% per placebo (Hazard ratio: 0,66, p=0,001). In un’analisi raggruppata dei primi 6 mesi di trattamento negli studi a 6 e 12 mesi,
rispetto al placebo Tovanor Breezhaler ha prolungato in modo statisticamente significativo il tempo per la comparsa della prima riacutizzazione
moderata o severa e ha ridotto la frequenza delle riacutizzazioni di BPCO moderate o severe (0,53 riacutizzazioni/anno verso 0,77 riacutizzazioni/
anno, p<0,001). L’analisi raggruppata ha anche mostrato che una minore percentuale di pazienti trattati con Tovanor Breezhaler, rispetto a quelli
trattati con placebo, hanno avuto una riacutizzazione tale da richiedere ospedalizzazione (1,7% verso 4,42%, p=0,003). Altri effetti Tovanor
Breezhaler somministrato una volta al giorno ha ridotto in modo statisticamente significativo l’uso di medicinali di soccorso (salbutamolo) di
0,46 spruzzi al giorno (p=0,005) in 26 settimane e di 0,37 spruzzi al giorno (p=0,039) in 52 settimane, rispetto a placebo negli studi a 6 e 12 mesi,
rispettivamente. In uno studio a 3 settimane dove è stata esaminata la tolleranza all’esercizio mediante cicloergometro (prova da sforzo) con un
carico di lavoro submassimale (80%), Tovanor Breezhaler, somministrato al mattino, ha ridotto l’iperinflazione dinamica e migliorato la durata
dell’esercizio, mantenendole dalla prima somministrazione in poi. Al primo giorno di trattamento la capacità respiratoria sotto sforzo è migliorata
di 230 ml e il tempo di resistenza all’esercizio è migliorato di 43 secondi (un aumento del 10%) rispetto al placebo. Dopo tre settimane di
trattamento con Tovanor Breezhaler il miglioramento della capacità inspiratoria è stato simile a quello del primo giorno (200 ml), mentre il tempo
di resistenza all’esercizio è aumentato di 89 secondi (un aumento del 21%) rispetto al placebo. Tovanor Breezhaler ha dimostrato di diminuire
la dispnea e il fastidio agli arti inferiori durante l’esercizio, misurati utilizzando la scala di Borg. Tovanor Breezhaler ha anche ridotto la dispnea
a riposo, misurata attraverso l’indice di dispnea transitorio. Effetti farmacodinamici secondari Nei pazienti con BPCO non è stata osservata
alcuna modifica nel ritmo cardiaco medio o nell’intervallo QTc con Tovanor Breezhaler fino a dosi di 176 microgrammi. In un accurato studio sul
QT in 73 volontari sani, l’inalazione di una singola dose di 352 microgrammi di glicopirronio (8 volte la dose terapeutica) non ha prolungato
l’intervallo QTc e ha leggermente ridotto il battito cardiaco (effetto massimo –5,9 bpm; effetto medio nelle 24 ore-2,8 bpm) se confrontato al
placebo. L’effetto sul ritmo cardiaco e l’intervallo QTc di 150 microgrammi di glicopirronio bromuro (equivalente a 120 microgrammi di
glicopirronio) somministrato per via endovenosa è stato studiato in individui giovani sani. Sono state raggiunte esposizioni di picco (Cmax) di circa
50 volte superiori a quelle raggiunte allo stato stazionario dopo l’inalazione di 44 microgrammi di glicopirronio e non si sono verificate tachicardia
o prolungamento del QTc. Si è osservata una lieve riduzione del battito cardiaco (differenza media nelle 24 ore-2 bpm rispetto al placebo), che è
un effetto noto della bassa esposizione ai medicinali anticolinergici negli individui giovani sani. Popolazione pediatrica L’Agenzia europea dei
medicinali ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi con Tovanor Breezhaler in tutti i sottogruppi della popolazione
pediatrica per la BPCO (vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull’uso pediatrico). 5.2 Proprietà farmacocinetiche Assorbimento Dopo inalazione
orale utilizzando l’inalatore Tovanor Breezhaler, il glicopirronio è stato rapidamente assorbito e ha raggiunto livelli di picco nel plasma 5 minuti
dopo la somministrazione della dose. La biodisponibilità assoluta del glicopirronio inalato con Tovanor Breezhaler è stata calcolata pari a circa
il 45% della dose erogata. Dopo l’inalazione, circa il 90% dell’esposizione sistemica è dovuta all’assorbimento polmonare e il 10% è dovuto
all’assorbimento gastrointestinale. Nei pazienti con BPCO, lo stato stazionario farmacocinetico del glicopirronio è stato raggiunto entro una
settimana dall’inizio del trattamento. Il picco medio allo stato stazionario e le concentrazioni plasmatiche di valle di glicopirronio per un regime
di somministrazione di 44 microgrammi una volta al giorno sono stati rispettivamente 166 picogrammi/ml e 8 picogrammi/ml. L’esposizione al
glicopirronio allo stato stazionario (AUC nell’intervallo di 24 ore tra le dosi) è stata da 1,4 a 1,7 volte superiore a quella successiva alla prima
dose. Distribuzione Dopo somministrazione endovenosa, il volume di distribuzione del glicopirronio allo stato stazionario è stato di 83 litri e il
volume di distribuzione nella fase terminale di 376 litri. Dopo inalazione, il volume apparente di distribuzione nella fase terminale è stato di quasi
20 volte superiore e riflette la più lenta eliminazione dopo inalazione. Il legame in vitro alle proteine plasmatiche del glicopirronio è stato dal 38%
al 41% a concentrazioni da 1 a10 nanogrammi/ml. Biotrasformazione Studi in vitro sul metabolismo hanno mostrato per il glicopirronio bromuro
un percorso metabolico coerente tra gli animali e l’uomo. Sono state osservate l’idrossilazione, con formazione di diversi metaboliti mono- e
bi-idrossilati e l’idrolisi diretta, che conduce alla formazione di un derivato dell’acido carbossilico (M9). In vivo, M9 si forma dalla frazione ingerita
della dose di glicopirronio bromuro inalata. Dopo ripetute inalazioni, sono stati ritrovati nell’urina umana coniugati glucuronidi e/o solfati del
glicopirronio pari a circa il 3% della dose. Alla biotrasformazione ossidativa del glicopirronio contribuiscono molteplici isoenzimi CYP. É poco
probabile che l’inibizione o l’induzione del metabolismo del glicopirronio modifichino in modo consistente l’esposizione sistemica alla sostanza
attiva. Studi in vitro sull’inibizione hanno dimostrato che il glicopirronio bromuro non è in grado di inibire il CYP1A2, CYP2A6, CYP2C8, CYP2C9,
CYP2C19, CYP2D6, CYP2E1 o il CYP3A4/5, i trasportatori di efflusso MDR1, MRP2 o MXR, e i trasportatori di uptake OCT1 o OCT2. Studi d’induzione
enzimatica in vitro non hanno evidenziato un’induzione clinicamente rilevante del glicopirronio bromuro per gli isoenzimi del citocromo P450, o
per l’UGT1A1 e i trasportatori MDR1 e MRP2. Eliminazione Dopo somministrazione endovenosa di glicopirronio [3H]-marcato nell’uomo,
l’eliminazione media urinaria di radioattività nelle 48 ore è risultata circa l’85% della dose. Un ulteriore 5% della dose è stato trovato nella bile.
L’eliminazione renale del farmaco originale è pari a circa il 60-70% della clearance totale del glicopirronio disponibile sistemicamente, mentre
i processi di clearance non renale ammontano a circa il 30-40%. La clearance biliare contribuisce alla clearance non renale, ma la maggior parte
della clearance non-renale si pensa sia dovuta al metabolismo. In seguito a inalazione, la clearance renale media del glicopirronio è stata
nell’ordine di 17,4 e 24,4 litri/ora. L’eliminazione tubulare attiva contribuisce all’eliminazione renale del glicopirronio. Fino al 23% della dose
erogata è stata ritrovata nelle urine come farmaco originale. Le concentrazioni di glicopirronio nel plasma diminuiscono in modo multifasico.
L’emivita di eliminazione terminale media è stata molto più lunga dopo inalazione (da 33 a 57 ore) rispetto alla somministrazione endovenosa
(6,2 ore) e orale (2,8 ore). Il modello di eliminazione suggerisce un assorbimento polmonare prolungato e/o il trasferimento del glicopirronio
nella circolazione sistemica oltre 24 ore dopo l’inalazione. Linearità/Non linearità Nei pazienti con BPCO sia l’esposizione sistemica che
l’eliminazione urinaria totale del glicopirronio allo stato stazionario farmacocinetico sono aumentate quasi proporzionalmente nell’intervallo di
dose compreso tra 44 e 176 microgrammi. Popolazioni speciali Un’analisi farmacocinetica di popolazione dei dati nei pazienti con BPCO ha
identificato il peso corporeo e l’età come fattori che contribuiscono alla variabilità di esposizione sistemica tra i pazienti. Tovanor Breezhaler 44
microgrammi una volta al giorno può essere usato con sicurezza in tutti i gruppi di età e peso corporeo. Il sesso, l’abitudine al fumo e il FEV1 al
basale non hanno effetto apparente sull’esposizione sistemica. Dopo l’inalazione di glicopirronio bromuro sono state rilevate due importanti
differenze nell’esposizione totale sistemica (AUC) tra soggetti giapponesi e caucasici. Per altri gruppi etnici o razze sono disponibili dati
farmacocinetici insufficienti. Pazienti con compromissione epatica Non sono stati condotti studi clinici in pazienti con compromissione epatica.
Il glicopirronio viene eliminato dalla circolazione sistemica prevalentemente mediante eliminazione renale. Non si ritiene che la compromissione
del metabolismo epatico del glicopirronio possa comportare un aumento rilevante dell’esposizione sistemica. Pazienti con danno renale Il danno
renale ha conseguenze sull’esposizione sistemica al glicopirronio bromuro. É stato osservato un moderato aumento medio dell’esposizione
sistemica totale (AUClast) fino a 1,4 volte nei soggetti con danno renale lieve e moderato e un aumento fino a 2,2 volte nei soggetti con grave danno
renale e malattia renale allo stadio terminale. Nei pazienti con BPCO e danno renale lieve e moderato (velocità di filtrazione glomerulare stimata,
eGFR ≥30 ml/min/1,73 m2) Tovanor Breezhaler può essere usato alla dose raccomandata. Nei pazienti con grave danno renale (eGFR <30 ml/
min/1,73 m2), compresi quelli con malattia renale allo stadio terminale che richiede dialisi, Tovanor Breezhaler deve essere utilizzato solo se il
beneficio atteso supera il potenziale rischio (vedere paragrafo 4.4). 5.3 Dati preclinici di sicurezza I dati preclinici non rivelano rischi particolari
per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale carcinogeno, tossicità
della riproduzione e dello sviluppo. Gli effetti attribuibili alle proprietà di antagonista del recettore muscarinico comprendono un aumento da
lieve a moderato del ritmo cardiaco nei cani, opacità lenticolari nei ratti e modifiche reversibili associate a ridotta secrezione ghiandolare nei
ratti e nei cani. Nei ratti sono state osservate una lieve irritazione o modifiche di adattamento nel tratto respiratorio. Tutti questi effetti si sono
verificati a esposizioni che eccedevano sufficientemente quelle anticipate nell’uomo. Dopo somministrazione per inalazione, il glicopirronio non
è risultato teratogeno nei ratti o nei conigli. La fertilità e lo sviluppo pre- e post-natale nei ratti non sono stati influenzati. Il glicopirronio bromuro
e i suoi metaboli non attraversano in modo significativo la barriera placentare di topi, conigli e cani gravidi. Il glicopirronio bromuro (compresi i
suoi metaboliti) è stato escreto nel latte dei ratti femmina in allattamento e ha raggiunto concentrazioni fino a 10 volte superiori nel latte rispetto
al sangue della madre. Gli studi di genotossicità non hanno rivelato alcun potenziale mutageno o clastogenico per il glicopirronio bromuro. Studi
di carcinogenicità condotti in topi transgenici utilizzando la somministrazione orale e nei ratti utilizzando la somministrazione per inalazione non
hanno mostrato evidenza di carcinogenicità a esposizioni sistemiche (AUC) nei topi circa 53 volte superiori e nei ratti circa 75 volte superiori alla
dose massima di 44 microgrammi una volta al giorno raccomandata nell’uomo. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti
Contenuto della capsula Lattosio monoidrato. Magnesio stearato 6.2 Incompatibilità Non pertinente. 6.3 Periodo di validità 2 anni. Ciascun
inalatore deve essere eliminato dopo l’utilizzo di tutte le capsule. 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Non conservare a temperatura
superiore ai 25°C. Le capsule devono essere sempre conservate nel blister originale, per proteggerle dall’umidità. Le capsule devono essere
rimosse dal blister solo immediatamente prima dell’uso. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Tovanor Breezhaler è un inalatore per dosi
singole. Il corpo e il cappuccio dell’inalatore sono costituiti da acrilonitrile-butadiene-stirene, i pulsanti sono costituiti da metil metacrilato-
acrilonitrile-butadiene-stirene. Gli aghi e gli ugelli sono di acciaio inossidabile. Ciascun blister contiene 6 o 10 capsule rigide. Blister perforato
per dosi unitarie di PA/Alu/PVC – Alu. Confezioni contenenti 6x1, 10x1, 12x1 o 30x1 capsule rigide e un inalatore. Confezione multipla contenente
90 (3 astucci da 30x1) capsule rigide e 3 inalatori. Confezione multipla contenente 96 (4 astucci da 24x1) capsule rigide e 4 inalatori. Confezione
multipla contenente 150 (15 astucci da 10 x1) capsule rigide e 15 inalatori. Confezione multipla contenente 150 (25 astucci da 6 x1) capsule rigide
e 25 inalatori. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Deve essere utilizzato l’inalatore fornito con ogni nuova prescrizione. Ciascun inalatore deve essere eliminato dopo l’utilizzo di tutte le capsule.
Istruzioni per la manipolazione e l’uso Leggere completamente le istruzioni per l’uso prima di utilizzare Tovanor Breezhaler.
1 2 3 Verifica
Fase 1a: Fase 2a: Fase 3a: Verificare che
Togliere il cappuccio Forare la capsula Espirare completamente la capsula sia vuota
una sola volta Non soffiare nel boccaglio. Aprire l’inalatore per vedere se
Tenere l’inalatore è rimasta polvere nella capsula.
in posizione verticale.
Forare la capsula premendo
con decisione entrambi
i pulsanti laterali
Se è rimasta polvere
contemporaneamente.
nella capsula:
Quando la capsula viene forata,
chiudere l’inalatore;
si deve sentire un rumore.
ripetere le fasi da 3a a 3c.
Fase 1b: Forare la capsula
Aprire l’inalatore una sola volta.
Fase 3b:
Inalare profondamente
il medicinale
Tenere l’inalatore come Con polvere Vuota
mostrato nella figura.
Portare il boccaglio alla bocca
e chiudere fermamente
le labbra attorno al boccaglio.
Non premere i pulsanti laterali.
Inspirare il più rapidamente
Fase 2b: e profondamente possibile.
Rilasciare i pulsanti laterali Durante l’inalazione
si sentirà un ronzio.
Fase 1c: Quando si inala si può
Estrarre la capsula percepire il sapore
Estrarre la capsula
Separare uno degli alveoli del medicinale.
Gettare la capsula vuota
dal resto del blister. nei rifiuti domestici.
Togliere la pellicola
protettiva dall’alveolo Chiudere l’inalatore
ed estrarre la capsula. e rimettere il cappuccio.
Non spingere la capsula
attraverso la pellicola.
Non ingerire la capsula
Informazioni importanti
• Le capsule di Tovanor
Fase 3c: Breezhaler devono essere
Trattenere il respiro sempre conservate nel
Trattenere il respiro blister ed essere estratte
fino a 5 secondi solo immediatamente
prima dell’uso.
Fase 1d: • Non spingere la capsula
Inserire la capsula attraverso la pellicola
Non inserire mai la capsula per rimuoverla dal blister.
direttamente nel boccaglio. • Non ingerire la capsula.
• Non usare le capsule
di Tovanor Breezhaler
con nessun altro inalatore.
• Non usare l’inalatore
Tovanor Breezhaler
per prendere capsule di
qualsiasi altro medicinale.
• Non mettere mai la capsula
in bocca o nel boccaglio
Fase 1e:
dell’inalatore.
Chiudere l’inalatore
• Non premere i pulsanti
laterali più di una volta.
• Non soffiare nel boccaglio.
• Non premere i pulsanti
laterali mentre si inala
attraverso il boccaglio.
• Non maneggiare le capsule
con le mani bagnate.
• Non lavare mai l’inalatore
con acqua.
7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Novartis Europharm Limited - Vista Building - Elm Park, Merrion
Road - Dublin 4 - Irlanda 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/12/790/001-008 9. DATA DELLA PRIMA
AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE Data della prima autorizzazione: 28 settembre 2012. Data del rinnovo più recente: 26 luglio
2017 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO 12/2019 - Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia
europea dei medicinali: http://www.ema.europa.eu
Cod. XOT-2021-004
Depositato presso AIFA in data 05/07/2021
Bibliografia
1. Paggiaro PL et al. Minerva Pneumol 2015;54 (Suppl. 1);1:1-20.
2. Xoterna® Breezhaler® 85/43. Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.
3. Pelaia G et al. Int J Exp Clin Pharmacol 2014;Supp. for Italy:1-13.
XOTERNA: Classe A - Prezzo € 63,50* - RRL. La rimborsabilità è a carico del SSN, in regime di dispensazione A/RRL
(pneumologo, allergologo, geriatra, internista) da parte dei centri ospedalieri indicati dalla Regione. Le successive
prescrizioni possono essere effettuate dai medici di medicina generale qualora siano soddisfatte le condizioni alla
Rappresentante per l’Italia
prima prescrizione o da prosecuzione della terapia, indicata dallo specifico PT. Informazioni più dettagliate su questi
medicinali sono disponibili sul sito web della Agenzia europea dei medicinali: http://www.ema.europa.eu