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di Louise Pryke 22 Aprile 2018 dal Sito Web TheConversation traduzione di Nicoletta Marino � � � � Il "Piacere di Burney", che si crede rappresenti o Ishtar, la dea mesopotamica dell'amore e della guerra, o sua sorella maggiore Ereshkigal, regina degli Inferi (aprox. Sec. 19 o 18 AC) BabelStone � � � La sessualit� era fondamentale nella vita dell'antica Mesopotamia, un'area delll'antico Vicino Oriente che si descrive come la culla della civilt� occidentale e che oggi caorrisponde aprrimativamente a:
Non era solo cos� per gli uomini normali ma anche per i re e le divinit�. � Le divinit� mesopotamiche hanno molte esperienze come gli esseri umani : si sposano con loro, procreano e condividono le case e i doveri famigliari. � Eppure quando l'unione d'amore non continuava, le conseguenze erano terribili si ain cielo che n terra. � Gli studiosi hanno osservato le similitudini tra il "sistema di matrimonio" divino che si trova nelle antiche opere letterarie e il corteggiamento storico degli esseri mortali anche se � difficile distinguere i due pi� famosi nei cosiddetti "matrimoni sacri" che videro i re mesopotamici sposarsi con divinit�. � � � � Sesso divino � Gli dei, essendo immortali e in genere appartenenti a uno status superiore a quello umano, non avevano relazioni sessuali in senso stretto, eppure gli aspetti pratici del tema sembrano aver frenato poco il loro entusiasmo. � Le relazioni sessuali tra le divinit� mesopotamiche furono di ispirazione per una ricca variet� di narrativa. � Esse comprendono miti sumeri come Enlil e Ninlil e Enki e Ninhursag, dove ssi vedeva che le complicate interazioni sessuali tra divinit� sono intrise di astuzia, inganni e travestimenti. � � La dea Ishtar come raffigurata nei Mite e nelle leggende di Babilonia e Assiria, 1916, di Lewis Spence. Wikimedia � � In tutti i miti, una divinit� maschile adotta un travestimento e poi cerca un approccio sessuale verso la divinit� femminile o di evitare la ricerca del suo amante. � Nel primo caso, la dea Ninlil segue il suo amante Enlil fino negli Inferi e cerca dei favori sessuali per ottenere informazioni sul luogo di Enlil. � Usare una falsa identit� in questi miti si usa per lasciare intendere le aspettative socialiper il sesso e la fedelt�. � Il tradimento sessuale potrebbe significare la fatalit� non solo per gli amanti errantima per tutta la societ�. Quando la Regina degli Inferi, Ereshkigal, � abbandonata dal suo amante Nergal, lei minaccia di far resuscitare i morti a meno che non gli sia restituito, allusione al suo diritto alla saziet� sessuale. � La divinit� Ishtar fa la stessa minaccia visto il rifiuto romantico del re di Uruk nell'Epopea di Gilgamesh. � E' interessante osservare che sia Ishtar sia Ereshkigal, che sono sorelle, utilizzano una delle minacce pi� potenti a loro disposizione per affrontare i temi del cuore. � Le trame di questi miti mettono in risalto il potenziale che ha l'inganno per creare l'alienazione tra gli amanti durante il corteggiamento. � L'andamento poco soave del corso dell'amore in questi miti e il loro complicato uso di immagini letterarie, ha fatto s� che si realizzino paragoni accademici con le opere di Shakespeare. � � � � Amore per la poesia � Gli antichi autori della poesia d'amore sumeri, che rappresentano le gesta delle coppie divine, mostrano una grande quantit� di conoscenze pratiche sulle fasi dell'eccitamento sessuale femminile. � Alcuni eruditi pensano che questo tipo di poesia pu� aver avuto storicamente un proposito educativo:
Si � anche pensato che i testi avevano intenti religiosi o possibilmente di potenza magica. � Vari testi scrivono sul corteggiamento di una coppia divina Inanna (l'equivalente semita di Ishtar) e del suo amante, la divinit� pastore Dumuzi. � La vicinanza degli amanti si vede attraverso una sofisticata combinazione di immagini di poesia e sensualit�� � � La riproduzione di un antico sigillo a cilindro sumero mostra Dumuzid mentre � torturato negli Inferi dai demoni � � In uno dei poemi, gli elementi dell'eccitazione dell'amante femmina sono catalogati, dall'aumento della lubrificazione della sua vulva fino al "tremito" del suo climax. � Il compagno maschio si vede mentre si diletta della forma fisica della sua compagna e le parla amabilmente. La prospettiva femminile sull'amore si enfatizza nei testi con la descrizione delle fantasie erotiche della dea. � Queste fantasie sono parte dei preparativi della dea per la sua unione e forse contribuiranno alla sua soddisfazione sessuale. � I genitali femminili e maschili si potrebbero celebrare in poesia, la presenza del vello pubico scuro nella vulva dela dea � descritto poeticamente con un simbolismo dato da uno stormo di uccelli su un campo ben irrigato" o una porta stretta circondata da lapislazzuli dal nero lucente. � La rappresentazione dei genitali pu� anche aver avuto una funzione religiosa:
Sono state trovate delle offerte votive con la forma di una vulva nella citt� di Assur di prima del 1000 a.C. � � � � Una Dea felice, un regno felice � Il sesso divino non era il dominio esclusivo degli dei ma poteva comprendere il re umano. � Pochi temi della Mesopotamia hanno catturato tanto l'immaginazione com eil concetto del matrimonio sacro. In questa tradizione, lo storico re mesopotamico si sarebbe sposato con la dea dell'amore Ishtar. � Esiste una prova letteraria di tali matrimoni nella Mesopotamia molto antica, prima del 2300 a.C. e il concetto continu� in periodi molto pi� tardivi. � La relazione tra i re storici e le divinit� mesopotamiche fu considerata cruciale per la continuazione positiva dell'ordine terrestre e cosmico. � Per il monarca mesopotamico, quindi, per realizzare la relazione sessuale con la dea dell'amore probabilmente ci volle una certa quantit� di vigore. � � Nell'antica Mesopotamia, la vulva di una dea poteva paragonarsi con uno stormo di uccelli. Shutterstock.com � � Alcuni eruditi hanno detto che questi matrimoni implicano una espressione fisica tra il re e un'altra persona (come una sacerdotessa) che incarna la dea. � L'opinione generale adesso � che se ci fosse stata una forma fisica per un rituale sacro per il matrimonio, sarebbe stato a livello simbolico invece che carnale, con il re che condivideva forse il suo letto con una statua della dea. � Le immagini agricole si usavano per descrivere l'unione della dea con il re. Il miele, per esempio � descritto come dolce come la bocca e la vulva della dea. � Una canzone d'amore della citt� di Ur del 2100-2000 a.C � dedicata a Shu-Sin, al re e Ishtar:
Il sesso in questa poesia d'amore � descritta come un'attivit� piacevole che migliora i sentimenti amorosi intimi. � Si considerava che questa sensazione di maggior vicinanza avrebbe portato allegria al cuore della dea, il che portava buona fortuna e abbondanza a tutta la comunit�, forse dimostrando una versione mesopotamica antica del proverbio "sposa felice, vita felice". � La presentazione diversa del sesso divino crea qualcosa di misterioso sulle cause dell'enfasi culturale della copulazione cosmica. � Sebbene la presentazione del sesso e del matrimonio divino nell'antica Mesopotamia probabilmente serv� a molti propositi, alcuni elementi delle relazioni intime tra gli dei mostrano una certa vicinanza alle unioni umane. � Sebbene la disonest� tra gli amanti potrebbe portare all'alienazione, le interazioni sessuali positive portarono numerosi benefici inclusa una maggiore intimit� e una felicit� duratura. � � � |
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