di Pepe Escobar

07 Giugno 2022

dal Sito Web GlobalResearch

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in inglese

Discretamente, come sotto il radar come un virus incombente, il 68�incontro del Bilderberg � attualmente in corso a Washington, DC.

Niente da notare su questo.

Niente teorie del complotto su una "cabala segreta", per favore.

Questo � solo un docile, "gruppo diversificato di leader ed esperti politici" che chiacchiera, ride e fa bollicine.

Tuttavia, non si pu� non notare che la scelta del luogo la dice lunga sull'intera - rasa al suolo - Biblioteca di Alessandria.

Nell'anno che annuncia l'esplosione di una tanto attesa guerra per procura NATO contro Russia, discutere delle sue innumerevoli ramificazioni si addice alla capitale dell'Impero delle bugie, molto pi� di Davos poche settimane fa, dove un certo Henry Kissinger,

li ha mandati in delirio avanzando la necessit� di un compromesso tossico chiamato "diplomazia"...

L'elenco dei partecipanti al Bilderberg 2022 � un gioiello da esaminare.

Ecco solo alcuni dei sostenitori:

  • James Baker, Consigliere straordinario, ora semplice Direttore dell'Office of Net Assessment al Pentagono.

  • Jos� Manuel Barroso, ex capo della Commissione Europea, poi destinatario di un paracadute d'oro sotto forma di Presidente di Goldman Sachs International.

  • Albert Bourla, il ragazzone della Pfizer.

  • William Burns, direttore della CIA.

  • Kurt Campbell, il ragazzo che ha inventato il "perno per l'Asia" di Obama/Hillary, ora Coordinatore della Casa Bianca per l'Indo-Pacifico.

  • Mark Carney, ex Bank of England, uno dei progettisti del Great Reset, ora vicepresidente di Brookfield Asset Management.

  • Henry Kissinger, The Establishment's Voice (o un criminale di guerra: scegliete voi).

  • Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo.

  • Minton Beddoes, caporedattore di The Economist, che trasmetter� debitamente tutte le principali direttive del Bilderberg nelle prossime storie di copertina della rivista.

  • David Petraeus, perdente patentato di infinite colate a picco e presidente del KKR Global Institute.

  • Mark Rutte, falco Primo Ministro dei Paesi Bassi.

  • Jens Stoltenberg, pappagallo di punta della NATO, mi dispiace, Segretario Generale.

  • Jake Sullivan, Direttore del Consiglio di Sicurezza Nazionale.

Le affiliazioni ideologiche e geopolitiche di questi membri del "gruppo vario" non hanno bisogno di ulteriori elaborazioni.

Diventa decisamente pi� sexy quando vediamo di cosa discuteranno.

Tra gli altri problemi troviamo,

  • "Sfide NATO"

  • "Riallineamento indo-pacifico"

  • "continuit� di governo ed economia" (Cospirazionisti: continuit� in caso di guerra nucleare?)

  • "sconvolgimento del sistema finanziario globale" (gi� attivo)

  • "salute post-pandemia" (Cospirazionisti: come progettare la prossima pandemia?)

  • "commercio e deglobalizzazione",

...e, naturalmente, le scelte bistecche di manzo wagyu:

Russia e Cina...

Poich� il Bilderberg segue le regole della casa di Chatham, i comuni mortali non avranno la pi� pallida idea di cosa abbiano effettivamente "proposto" o approvato, e nessuno dei partecipanti potr� parlarne con nessun altro.

Una delle mie principali fonti di New York, con accesso diretto alla maggior parte dei Maestri dell'Universo, ama scherzare sul fatto che Davos e Bilderberg sono solo per i messaggeri:

i ragazzi che gestiscono davvero lo spettacolo non si prendono nemmeno la briga di presentarsi, nascosti nei loro incontri super-privati in club super-privati, dove vengono prese le vere decisioni...

Tuttavia, chiunque segua in dettaglio lo stato marcio "dell'ordine internazionale basato sulle regole" avr� una buona idea delle chiacchiere del Bilderberg del 2022.

Quello che dicono i Cinesi

Il segretario di Stato Little (Antonio) Blinken - il compagno di Sullivan nel remake di Dumb and Dumber in corso dell'amministrazione Crash Test Dummy - ha recentemente affermato che la Cina "sostiene" la Russia sull'Ucraina invece di rimanere neutrale.

Ci� che conta davvero qui � che Little Blinken sta insinuando che Pechino vuole destabilizzare l'Asia-Pacifico, il che � una famigerata assurdit�.

Eppure questa � la narrativa principale che deve aprire la strada agli Stati Uniti per potenziare la loro miscela "Indo-Pacifica".

E questo � il briefing che Sullivan e Kurt Campbell consegneranno al "gruppo eterogeneo".

Davos - con il suo nuovo mantra autoproclamato, "The Great Narrative" - ha completamente escluso la Russia.

Il Bilderberg riguarda principalmente il contenimento della Cina, che dopotutto � la minaccia esistenziale numero uno all'Impero delle bugie e alle sue satrapie.

Piuttosto che aspettare i bocconcini del Bilderberg dispensati dall'Economist, � molto pi� produttivo controllare cosa pensa uno spaccato dell'intellighenzia cinese basata sui fatti sul nuovo racket del "Occidente collettivo".

Cominciamo con Justin LinYifu, ex capo economista della Banca Mondiale e ora Preside dell'Istituto di Nuova Economia Strutturale dell'Universit� di Pechino, e Sheng Songcheng, ex capo del Financial Survey and Statistic Dept. della Bank of China.

Affermano che se la Cina raggiunger� "l'infezione dinamica zero" su Covid-19 entro la fine di maggio (cosa effettivamente accaduta: vedi la fine del blocco di Shanghai), l'economia cinese potrebbe crescere del 5,5% nel 2022.

Respingono il tentativo imperiale di stabilire una "versione asiatica della NATO":

"Finch� la Cina continuer� a crescere a un ritmo pi� elevato e ad aprirsi, i paesi europei e dell'ASEAN non parteciperebbero alla trappola del distacco degli Stati Uniti in modo da garantire la loro crescita economica e la creazione di posti di lavoro".

Tre professori dello Shanghai Institute of International Studies e della Fudan University toccano lo stesso punto:

"L'Indo-Pacific Economic Framework", annunciato dagli Americani, che dovrebbe essere il pilastro economico della strategia indo-pacifica, non � altro che un ingombrante tentativo di,

"indebolire la coesione interna e l'autonomia regionale dell'ASEAN".

Liu Zongyi sottolinea che la posizione della Cina al centro delle catene di approvvigionamento asiatiche ampiamente interconnesse "� stata consolidata", soprattutto ora con l'inizio del pi� grande accordo commerciale del pianeta, il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP).

Chen Wengling, capo economista di un think tank sotto lo pseudonomo di National Development and Reform Commission,

osserva che,

"guerra ideologica e tecnologica globale contro la Cina" � lanciata dagli Americani.

Ma ci tiene a sottolineare come sono:

"Non sono pronti per una guerra calda poich� le economie degli Stati Uniti e della Cina sono molto strettamente collegate".

Il vettore cruciale � che:

"Gli Stati Uniti non hanno ancora compiuto progressi sostanziali nel rafforzare la propria catena di approvvigionamento concentrandosi su quattro settori chiave, compresi i semiconduttori".

Chen si preoccupa della "sicurezza energetica della Cina", del "silenzio della Cina" sulle sanzioni statunitensi alla Russia, che "potrebbero provocare ritorsioni statunitensi" e, soprattutto, di come:

"Il piano cinese di costruire la Belt and Road Initiative (BRI) con l'Ucraina e i paesi dell'UE ne risentir�".

Quello che accadr� in pratica � che la BRI privileger� i corridoi economici attraverso l'Iran e l'Asia occidentale, cos� come la Via della Seta marittima, invece del corridoio transiberiano attraverso la Russia.

Spetta a Yu Yongding, dell'Accademia cinese delle Scienze Sociali (CASS) ed ex membro del Comitato di politica monetaria della Banca centrale, scegliere la vena, notando come,

"il sistema finanziario globale e il dollaro USA sono stati trasformati in strumenti geopolitici".

Il comportamento nefasto degli Stati Uniti nel congelare le riserve valutarie non solo ha seriamente danneggiato la credibilit� internazionale degli Stati Uniti, ma ha anche scosso le fondamenta creditizie del sistema finanziario internazionale dominante in Occidente.

Esprime il consenso tra le informazioni cinesi, che:

"se c'� un conflitto geopolitico tra gli Stati Uniti e la Cina, allora le attivit� all'estero della Cina saranno seriamente minacciate, in particolare le sue enormi riserve".

Pertanto, la composizione delle attivit� e passivit� finanziarie esterne della Cina deve essere urgentemente modificata e la parte delle attivit� denominate in dollari USA nel suo portafoglio di riserve dovrebbe essere ridotta.

Questa scacchiera � raccapriciante

Un serio dibattito infuria in quasi tutti i settori della societ� cinese sull'armamento americano del casin� finanziario mondiale.

Le conclusioni sono inevitabili: sbarazzarsi dei Treasury statunitensi, velocemente, con ogni mezzo necessario;pi� importazioni di materie prime e materiali strategici (da qui l'importanza della partnership strategica Russia-Cina); e proteggere saldamente le attivit� all'estero, in particolare quelle riserve di valuta estera.

Nel frattempo il "gruppo eterogeneo" del Bilderberg, dall'altra parte dello stagno, sta discutendo, tra le altre cose, cosa accadr� davvero nel caso in cui dovessero far esplodere il racket del FMI (un piano chiave per attuare The Great Reset, o "Great Narrative ").

Stanno iniziando letteralmente a impazzire con il lento, ma inesorabile emergere di un sistema monetario/finanziario alternativo, basato sulle risorse:

esattamente ci� che l'Unione economica eurasiatica (EAEU) sta attualmente discutendo e progettando, con il contributo cinese.

Immaginate un sistema contro il Bilderberg in cui un paniere di attori del Sud del mondo, ricchi di risorse, ma economicamente poveri, sono in grado di emettere le proprie valute sostenute da materie prime e, infine, sbarazzarsi del loro status di ostaggi del FMI.

Stanno tutti prestando molta attenzione all'esperimento russo gas per rubli.

E nel caso particolare della Cina, ci� che conta sempre sono i carichi di capitale produttivo alla base di un'infrastruttura industriale e civile, massiccia ed estremamente profonda.

Non c'� da stupirsi che i messaggeri di Davos e Bilderberg, quando guardano The Grand Chessboard, siano pieni di terrore:

la loro era del pranzo gratis perpetuo � finita...

Ci� che delizia in abbondanza cinici, scettici, neoplatonici e taoisti � che sono statigli uomini (e le donne) di Davos-Bilderberg a inscatolarsi in zugzwang.

Tutto vestito elegante - senza un posto dove andare...

Anche Jamie Dimon di JP Morgan- che non si � nemmeno preso la briga di andare al Bilderberg - � spaventato, e va dicendo che sta arrivando un "uragano" economico.

E capovolgere la scacchiera non � rimedio:

nella migliore delle ipotesi ci� potrebbe invitare a una visita cerimoniale in smoking del signor Sarmat e del signor Zircon che trasportano delle bollicine ipersoniche...