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di Aaron Smith 10 Giugno 2019 dal Sito Web NewIdeal traduzione di Nicoletta Marino � � � �
Seneca Credito immagine: Jean-Pol NONNO � � � L'antica filosofia dello stoicismo oggi sta vivendo una rinascita. � Ryan Holiday, Tim Ferris, Patrick Bet-David e altri stanno promuovendo lo stoicismo come una guida preziosa per vivere, e sta suscitando l'interesse del CEO, di atleti professionisti e tecnici della Silicon Valley. � � � Nell'ultimo decennio, l'antica filosofia greca dello Stoicismo ha visto una rinnovata attenzione pubblica. � Libri popolari recenti vendono lo Stoicismo come guida all'autocontrollo, alla resilienza psicologica, alla tranquillit� interiore e alla felicit�. � C'�:
...per dirne alcuni. � La filosofia ha raccolto l'interesse di: Ci sono buone ragioni, tuttavia, per evitare lo Stoicismo come filosofia di vita. � Infatti, sebbene gli Stoici abbiano sollevato importanti questioni e domande, che questi libri recenti stanno portando alla luce, le risposte che gli Stoici hanno offerto a queste domande sono, alla fine, profondamente problematiche. � � � � Cosa ci spetta e cosa no � I trattati popolari dello stoicismo sottolineano universalmente il punto che secondo gli Stoici alcune cose dipendono "da noi" e altre cose non dipendono da noi, e che � di cruciale importanza distinguere correttamente tra queste. � Molti degli odierni sostenitori dello Stoicismo citano la famosa Preghiera della Serenit� per catturare ci� che considerano l'essenza di questo punto:
Nel suo libro The Daily Stoic, l'imprenditore e stratega dei media Ryan Holiday presenta questo punto come segue:
C'� qualcosa di giusto in questo consiglio. � Il problema, tuttavia, � che lo Stoicismo sostiene il determinismo - l'idea che le nostre azioni e scelte siano rese necessarie da fattori al di fuori del nostro controllo. � Quindi, a rigor di logica, nulla dipende da noi. E se non dipende da noi, a che serve il consiglio di Holiday o la Preghiera della Serenit� o il consiglio di chiunque altro? � Non esiste una risposta filosoficamente coerente a questa domanda, tranne:
� Lo Stoicismo sostiene il determinismo - la visione che le nostre azioni e scelte sono rese necessarie da fattori al di fuori del nostro controllo. � � Il principale teorico dello Stoicismo, Crisippo (ca. 280-206 a.C.), sosteneva che un'azione spetta "a noi" (o � �in nostro potere), se risulta, almeno in parte, da una causa che � dentro di noi. � Ma sosteneva anche che queste cause interne (i nostri giudizi, valori, motivazioni e scelte) sono il risultato inesorabile di tutta una catena di cause precedenti (ed ugualmente inesorabili), che chiam� Fato. � Qualunque cosa tu faccia o decida di fare - sposarsi, lasciare il lavoro o ordinare un altro giro di sak� - dovevi farlo; le tue decisioni e azioni sono state rese necessarie da fattori che hanno preceduto la loro nascita. � Nonostante il suo linguaggio circa il "dipende da noi", Crisippo non sta n� approvando il libero arbitrio n� rifiutando il determinismo. � Gli Stoici diranno spesso che, sebbene gli eventi non dipendano da noi, i nostri giudizi sugli eventi lo sono. L'implicazione, tuttavia, � che i nostri giudizi non hanno nulla a che fare con ci� che ci accade o non ci accade. � Ogni evento � determinato a verificarsi esattamente come accade, ma possiamo scegliere di adattarci agli eventi (piuttosto che lamentarcene) considerandoli al di fuori del nostro controllo e, almeno per gli Stoici, ordinati divinamente per avere i migliori risultati � Ecco come uno scrittore antico, commentando lo Stoicismo, ha riassunto:
� Perch� una filosofia sia utile come guida, deve riconoscere che abbiamo un controllo genuino e volitivo sulle nostre azioni e scelte - azioni e scelte che fanno la differenza su dove finiamo nella vita... � � La filosofia stoica non ci lascia alcun potere causale di influenzare gli eventi, solo nella migliore delle ipotesi la capacit� (finora inspiegabile) di accettare volontariamente il nostro guinzaglio e adattarci all'inevitabile. � Questo, per alcuni, pu� fornire un falso senso di conforto, ma non � esattamente una potenziante prospettiva sulla vita. � Perch� una filosofia sia utile come guida, deve almeno riconoscere che abbiamo un controllo genuino e volitivo sulle nostre azioni e scelte - azioni e scelte che fanno la differenza rispetto a dove finiamo nella vita. � Nel suo libro How to Be a Stoic, il filosofo della scienza Massimo Pigliucci sembra riconoscere questo problema. � Ma il suo modo di gestire questo problema, e altri, � di "aggiornare" lo Stoicismo in qualcosa che non � mai stato.
Oltre ad abbandonare il determinismo stoico, Pigliucci abbandona la dottrina stoica centrale secondo cui un Dio vivo e razionale pervade tutto nell'universo e ordina provvidenzialmente tutto per il meglio, sostituendolo con l'ateismo, la selezione naturale darwiniana e una moderna nozione scientifica di causalit�. � Qualunque siano i meriti di questi cambiamenti, ci� che sopravvive in How to Be a Stoic non � lo Stoicismo.5 � Il pervasivo determinismo dello Stoicismo � probabilmente ci� che porta molti dei divulgatori odierni a concentrarsi pesantemente su Epitteto (ca. 55 - 105 d.C.), uno stoico del tardo periodo imperiale romano, il quale insegnava che la facolt� umana di giudizio � completamente libera e non vincolata - non vincolato, dice Epitteto, neanche da Dio. � Tuttavia, non � chiaro se Epitteto stia introducendo nello Stoicismo una nozione di libero arbitrio.6 � � Sebbene gli Stoici sollevino la domanda importante di ci� che � in nostro controllo e di ci� che non lo �, non sono in grado di offrire nulla che sia vicino a un punto di vista soddisfacente riguardo questo argomento. � � Basandosi sulla dottrina stoica che le nostre anime sono frammenti di Dio, Epitteto ha affermato che proprio come Dio � completamente libero, cos� lo � la nostra facolt� di giudizio. � Non sembra che, per lui, sia stata di particolare interesse la questione di come una facolt� di giudizio non vincolata, potesse essere coerente con la visione stoica deterministica del mondo, � L'interpretazione pi� probabile � che Epitteto sostenesse che il nostro giudizio influenza solo la nostra vita mentale, mentre gli eventi stessi accadono come Dio (o il Fato) li vorrebbe. � In tal caso, la libert�, per Epitteto, non � una questione di possedere la capacit� di controllare o influenzare gli eventi della nostra vita - si tratta di essere liberi dalla frustrazione e dal dolore che derivano dal volere che gli eventi accadano in modo diverso da come sono. � Come scrive Anthony Long, uno dei maggiori studiosi di Epitteto:
Quindi, sebbene gli Stoici sollevino l'importante questione di cosa sia sotto il nostro controllo e cosa no, non sono in grado di offrire qualcosa di simile a un punto di vista soddisfacente su questo problema. � I consigli su come distinguere tra ci� che spetta a noi e ci� che non lo � (e agire di conseguenza) si basano, e hanno senso, solo nel contesto del fatto che gli esseri umani hanno il libero arbitrio. � Abbracciare questa visione, richiede il rifiuto della visione di base della realt� dello Stoicismo:
� � � L'approccio stoico alla valutazione � Consideriamo un altro aspetto dello Stoicismo che i libri popolari recenti stanno enfatizzando. � Gli Stoici insistono, giustamente, sul punto che il tuo benessere psicologico � profondamente influenzato da ci� che apprezzi, e quindi devi pensare attentamente a ci� che � veramente prezioso nella vita e ci� che non lo �. � Nel suo libro Una guida alla buona vita - L'antica arte della gioia stoica, il professore di filosofia William Irvine esprime il punto, da una prospettiva stoica, come segue:
Naturalmente, se accetti il determinismo, non hai alcun controllo su ci� che apprezzi e questo consiglio � inutile. � Anche se ammetti che l'idea infondata che gli eventi non dipendono da te, ma i tuoi giudizi di valore su di essi dipendono da te, la visione stoica di ci� che dovresti e non dovresti valutare � paralizzante per la tua vita quanto la sua visione deterministica del mondo. � � Valorizzare intensamente la vita e le cose che ami comporta la possibilit� di dolore, perdita e delusione. Il consiglio dello Stoicismo � di rafforzarsi contro tale possibilit� in modo tale da uccidere la tua capacit� di valutare. � � Come dice Irvine sopra, gli Stoici sostengono che dovresti valutare solo le cose su cui hai il controllo - e, per gli Stoici duri, questo significa principalmente i tuoi giudizi e, di conseguenza, le tue emozioni risultanti e il tuo carattere morale. � Se dai valore a qualcosa che non � sotto il tuo controllo, apprezzerai le cose che il destino potrebbe portarti via in qualsiasi momento e questo ti prepara a una vita di dolore e frustrazione. � Di conseguenza, ritengono che l'intera gamma di valori che sostengono e migliorano la vita - ricchezza, arte, tecnologia, successo professionale, famiglia, ecc. - non deve essere considerata come un valore genuino - e non ci si deve attaccare loro o prendersene cura come se fossero veramente importanti.9 � Per mantenere questa prospettiva, gli Stoici sostengono di allenarsi regolarmente per considerare tali valori come poco importanti. � Marco Aurelio (121-180 d.C.) ci d� un esempio sorprendente (e inquietante) di tale pratica con la sua stessa vita:
Come dice il famoso Epitteto:
Da un punto di vista psicologico, questo approccio ai valori � fondamentalmente un tentativo di evitare il dolore, la frustrazione e la perdita, in un mondo in cui tutto ci� che potresti desiderare o amare o a cui tieni, � di breve durata, che si perde facilmente e che si conserva in modo precario. � Nella misura in cui cozzi in cose su cui non hai controllo, e loro continuano, sarai perennemente infelice. � Ora, � vero che valorizzare intensamente la vita e le cose che ami comporta la possibilit� di dolore, perdita e delusione, a volte acuta. Il consiglio dello Stoicismo � di ressere pi� forte contro questa possibilit�, uccidendo la tua capacit� di valutare. � Questa non � una ricetta per la pace interiore; � una ricetta per distruggere ogni possibilit� di felicit�. � Rendersi conto e accettare che la durata della propria vita � limitata, � un motivo in pi� per valutare intensamente la propria vita, e per strapparle ogni momento di gioia possibile. Ci� richiede sforzo, investimento emotivo e il rischio del dolore. � S�, un giorno tua figlia morir�, ma ci� non significa che mentre � in vita dovresti tirarti indiestro o anche mitigare il tuo attaccamento a lei. Al contrario, trattenersi dall'amare "troppo" � trattenersi dall'amare. � Temperare emozioni come l'amore, l'euforia, la gioia o la passione significa uccidere la propria capacit� di vivere. Il punto di vista stoico sui valori �, alla fine, anti-valore.12 � A questo proposito, il diario privato di Marco Aurelio - indicato oggi come le sue Meditazioni - fornisce una testimonianza commovente (anche se indiretta). � Da un lato afferma devotamente la dottrina stoica secondo cui tutto ci� che accade � ordinato divinamente per il meglio. Ma, dato il suo approccio stoico alla valutazione, scopre che in questo mondo tra i migliori possibili, c'� poco da amare. � Egli commenta spesso la vanit� dell'esistenza, l'insignificanza della vita, l'assoluta inutilit� di tanto di ci� che costituisce l'esistenza umana.
Nell'introduzione alla sua traduzione delle Meditazioni, il professore associato di classici Gregory Hays osserva giustamente che:
Hays continua:
� Marco Aurelio adottato una filosofia che prometteva resilienza e pace interiore in quello che considerava come un mondo ostile. � � Ma era una falsa promessa. � Dal punto di vista dell'essenza filosofica, l'approccio stoico alla vita e alla valutazione che ha, era antitetico alla felicit� e contrario a tutto ci� che rende la vita degna di essere vissuta. � A giudicare dalle Meditazioni, lo faceva addormentare (e avrebbe fatto addormentare chiunque) ne confronti della vita. � � � � Filosofia e necessit� di integrare i propri principi � Ci si potrebbe chiedere:
� Per beneficiare dei consigli sul perseguire valori autentici, ci vorrebbe una concezione razionale di cosa valutare - ci servirebbe perseguire precisamente i generi di valori che arricchiscono la vita verso cui lo Stoicismo ci esorta a essere indifferenti. � � La risposta �: s�, certo che possiamo. � Ma � importante sapere, esplicitamente, che questo � ci� che stiamo facendo. � Perch� nella misura in cui adottiamo questo approccio, non pratichiamo lo Stoicismo. Lo stiamo abbandonando e ci affidiamo implicitamente a idee filosofiche diverse (e spesso non identificate). � Per ottenere il valore dalla guida filosofica, davvero dovremmo identificare le nostre idee implicite e integrarle, per vedere se ci� che abbiamo alla fine � una struttura funzionale per vivere, o semplicemente un inconsistente arrangiamento di consigli utili, principi non supportati e falsit�, che non possono spingerci costantemente verso la felicit�. � Per prendere sul serio e beneficiare dei consigli su cosa ci stiamo a fare e cosa no, dovremmo rifiutare qualsiasi forma di determinismo (stoico o moderno) e abbracciare il fatto che abbiamo il libero arbitrio - e ci� richiede di pensare attentamente a cosa precisamente � in nostro potere cambiare, e ci� che non lo �, modo che possiamo formulare i nostri obiettivi e orientare razionalmente i nostri sforzi. � Allo stesso modo, per beneficiare di consigli per perseguire valori genuini, avremmo bisogno di una concezione razionale di cosa valutare, non legata a una visione deterministica del mondo in cui, presumibilmente, il meglio che possiamo fare � accettare il nostro destino e staccare la spina dai nostri valori per ridurre al minimo il dolore. � In effetti, dovremmo perseguire proprio i tipi di valori che sostengono e arricchiscono la vita� e il raggiungimento di questi valori � ci� per cui lo Stoicismo ci spinge a essere indifferenti. � Il mio punto, alla fine, � che, contrariamente alla visione del mondo stoica, viviamo in un universo in cui � possibile il raggiungimento della vera felicit�, a condizione che comprendiamo ci� che � necessario per raggiungerlo e mettiamo avanti il pensiero e lo sforzo che richiede. � E cos� la vita pu� essere, e giustamente dovrebbe essere, una ricerca ambiziosa e inesorabile che rende la vita significativa e degna di essere vissuta. � � � � Note a pi� di pagina
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