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Bombur è un nano, cugino di Bifur e fratello di Bofur, che prese parte assieme ai parenti all'Avventura della Montagna Solitaria con Thorin e la sua Compagnia. Era indubbiamente il nano più grasso del gruppo e il più ingordo; sopravvissuto alla Battaglia dei Cinque Eserciti trascorse il resto della sua vita a Erebor.

Etimologia[]

Come per gli altri Nani il nome Bombur è tratto dalla Völuspá e significa "Grassone".

Biografia[]

Origini[]

Come per la maggior parte dei Nani della Compagnia di Thorin non si conosce la precisa data di nascita di Bombur, ma si può ipotizzare che sia nato tra il 2763 TE e il 2809 TE. Non si conoscono precisamente le sue parentele, tranne per il fatto che non apparteneva al Popolo di Durin ma alla stirpe dei nani degli Ered Luin e che è il fratello di Bofur e il cugino di Bifur.

L'Avventura della Montagna Solitaria e la Battaglia dei Cinque Eserciti[]

Bombur è il dodicesimo nano ad arrivare a Casa Baggins, e viene introdotto quando cade con Bifur e Bofur su Thorin. Indossava un cappuccio grigio e una volta entrato chiese a Bilbo una torta salata e dell'insalata di contorno. Quando i Nani iniziarono a cantare la loro canzone Bombur suona un tamburo.

Nonostante la stazza e la goffaggine, quando i tre Troll catturarono lui e i suoi compagni Bombur lottò come un matto, causando non pochi problemi ai tre che decisero di metterlo assai vicino al fuoco per punirlo. Durante la fuga dalla Città dei Goblin portò per un po' Bilbo in spalla, brontolando e con il sudore che gli colava dal naso. Quando vennero circondati dai warg presso i pini, Bombur condivideva l'albero assieme a Bifur, Bofur e Thorin.

Dato che conta per due, è l'ultimo a entrare nella casa di Beorn e l'ultimo ad attraversare il fiume incantato a Bosco Atro. Bombur dorme in diversi momenti chiave del libro. Quando viene violentemente spinto da un cervo aggressivo nel Fiume Incantato, egli cade vittima di un incantesimo che lo fa addormentare per giorni, divenendo un vero e proprio peso per i compagni. Svegliatosi dopo giorni di faticosa marcia comincia a piangere dicendo che stava sognando un banchetto con un sacco di leccornie, facendo imbestialire i suoi compagni che invece erano costretti a tirare la cinghia. Tuttavia il sogno di Bombur è fondamentale per convincere i Nani ad abbandonare il sentiero per cercare di raggiungere il banchetto degli Elfi nel bosco.

Giunti ad Erebor, egli sceglie di rimanere a guardia del campo, mentre gli altri si muovono sulla Montagna Solitaria, perché non si fida né dei sentieri di montagna, né delle corde. Più tardi, però, è costretto ad utilizzare delle corde per sfuggire alla furia del drago Smaug.

Successivamente mentre dovrebbe essere di sentinella del turno di mezzanotte nella Montagna Solitaria, Bilbo gli promette di vigilare al suo posto in modo che possa dormire un po' di più e fare il suo turno più tardi (Bilbo utilizza questa occasione per portare via l'Arkengemma dalla montagna). Per inciso, dormiva anche quando aprirono il suo barile dopo la fuga dagli Elfi Silvani di Bosco Atro e anche quando Bilbo scoprì l'entrata segreta nella Montagna.

Ha combattuto ed è sopravvissuto alla Battaglia dei Cinque Eserciti.

Gli ultimi anni[]

Dopo la riconquista di Erebor, Bombur visse il resto della sua vita nella Montagna Solitaria godendosi la sua quattordicesima parte del tesoro. Anni dopo Glóin, giunto a Imladris come ambasciatore di Dain II Piediferro, racconterà a Frodo che l'ex compagno di Bilbo è diventato talmente grasso che per muoversi necessita dell'aiuto di sei giovani Nani. Considerando questa sua difficoltà a muoversi e la sua stazza è improbabile che abbia combattuto nella Battaglia di Dale.

Adattamenti[]

Lo Hobbit (1977)[]

Bombur The Hobbit (1977 film)

Nell'adattamento animato dell'opera Bombur è doppiato da Paul Frees ed è l'unico dei Nani, oltre a Balin e Dori, a parlare in dialoghi autonomi. A differenza del romanzo troverà la morte assieme a Thorin e ad altri cinque Nani nella Battaglia dei Cinque Eserciti.

Trilogia de Lo Hobbit (2012-2014)[]

Nella trilogia di Peter Jackson il personaggio del nano è interpretato dall'attore Stephen Hunter. Nell'adattamento cinematografico la resa è abbastanza fedele al personaggio del romanzo di Tolkien.

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