- "Così cominciò una battaglia che nessuno si era aspettato; e fu chiamata la Battaglia dei Cinque Eserciti, e fu tremenda. Da un lato c'erano gli Orchi e i Lupi Selvaggi, e dall'altro c'erano Elfi, Uomini e Nani."
- —Lo Hobbit, cap. XVII, "Scoppia il temporale".
La Battaglia dei Cinque Eserciti fu un sanguinoso scontro combattuto il 23 Novembre 2941 nei pressi della Montagna Solitaria dagli eserciti degli Elfi Silvani, Uomini del Lago e Lungobarbi coalizzati contro le armate degli Orchi delle Montagne Nebbiose. Nel corso della battaglia (cui presero parte anche il mutapelle Beorn e le Aquile) trovarono la morte Thorin Scudodiquercia e i suoi nipoti Fíli e Kíli tuttavia gli Orchi furono per la maggior parte massacrati e per decenni le Montagne Nebbiose furono al sicuro dalle loro razzie.
Gli antefatti[]
La Battaglia dei Cinque Eserciti si svolse ai piedi della Montagna Solitaria poche settimane dopo la morte del drago Smaug per mano di Bard l'Arciere. Thorin e la sua compagnia, ormai liberi dall'ingombrante presenza del drago, si impossessarono del tesoro e Thorin si proclamò Re Sotto la Montagna rivendicandone l'immenso tesoro.
Tuttavia i guai per i Nani non erano finiti: allettato dalla possibilità di impadronirsi del tesoro e al contempo di vendicarsi di Thorin e dei suoi compagni, Bolg, figlio di Azog il profanatore e capo degli Orchi delle Montagne Nebbiose, radunò un grande esercito di Orchi e Mannari, con il quale si diresse non visto verso Erebor.
Inoltre gli Uomini del Lago guidati da Bard e aiutati dagli Elfi di Thranduil, si diressero anch'essi a Erebor per reclamare da Thorin un giusto risarcimento per i danni causati dal drago e ottenere una ricompensa per aver ucciso la bestia. Deciso a non cedere neppure un'oncia di oro Thorin, servendosi dei Corvi Imperiali, chiamò in aiuto suo cugino Dáin II Piediferro che giunse a marce forzate dai Colli Ferrosi accompagnato da una numerosa truppa di Nani.
Schieramenti[]
Popoli Liberi[]
Lo schieramento dei Popoli Liberi era composto principalmente da Uomini Nani ed Elfi così divisi:
Nani[]
Rispondendo all'invocazione di aiuto di suo cugino, Dáin Piediferro giunse a marce forzate dai Colli Ferrosi, conducendo con sé una truppa di 500 guerrieri del popolo dei Lungobarbi. Sebbene meno numerosi rispetto ai nemici, e reduci da una dura marcia, i Nani di Dáin erano forse la truppa meglio armata presente sul campo e molti di essi erano anche veterani della sanguinosa Guerra tra i Nani e gli Orchi; si trattava dunque di guerrieri esperti e temibili. Tra i Nani bisogna inoltre contare Thorin e i suoi dodici compagni asserragliati a Erebor che, sebbene in numero scarso, erano anch'essi ottimamente armati e ben decisi a proteggere il proprio tesoro.
Uomini del Lago[]
Sotto il comando di Bard l'Arciere gli Uomini del Lago schieravano alcune centinaia di guerrieri (tra i 200 e i 300) principalmente arcieri e fanteria. Sebbene si trattasse forse dei guerrieri armati peggio era comunque una truppa decisa e guidata da un capo carismatico.
Elfi[]
Gli Elfi Silvani di Thranduil rappresentavano forse il contingente più numeroso dello schieramento dei popoli liberi (tra i 1000 e i 1500) tra i loro ranghi vi erano esperti arcieri e, benché non fossero abili come i Noldor, erano piuttosto preparati a combattere con spade e picche, nonostante indossassero delle corazze leggere.
Beorn e le Aquile[]
A questo schieramento nel corso della battaglia si aggiunsero il mutapelle Beorn (che nella sua forma di orso uccise decine di Orchi compreso Bolg) e diverse decine di Grandi Aquile che dispersero i pipistrelli per poi calare su Mannari e orchi uccidendone moltissimi.
Orchi[]
Per vendicare il padre e assestare una dura sconfitta agli odiati nemici, Bolg aveva radunato praticamente ogni guerriero orco delle Montagne Nebbiose e chiamato a sé centinaia di Mannari. Benché non fossero ottimamente armati, gli Orchi di Bolg erano indubbiamente più numerosi degli avversari e estremamente feroci in battaglia.
Lo scontro[]
All'inizio degli scontri gli orchi attaccarono direttamente la porta principale, ma essendo gli schieramenti avversari separati, rimasero intrappolati fra uomini elfi e nani, subendo notevoli perdite. Un altro contingente di orchi si era però frattanto arrampicato da un sentiero per la montagna e, approfittando della sorpresa, calò sulle retroguardie dei due schieramenti permettendo quindi di alleggerire la pressione sullo schieramento principale e mettendo in grave difficoltà i nemici. Thorin compì dunque una sortita da dentro la montagna assieme ai suoi compagni; nonostante l'esiguo numero, grazie all'effetto sorpresa, Thorin e i suoi riuscirono a penetrare profondamente nello schieramento avversario scompaginandolo.
Tuttavia, non essendo in molti e isolati dal grosso dei loro alleati, una volta che gli Orchi si riebbero dalla sorpresa vennero accerchiati, situazione aggravata dall'arrivo di Bolg e dalle sue imponenti guardie, con Thorin che si trovò praticamente da solo contro di lui e venne ferito gravemente.
Fortunatamente arrivarono le Aquile, che liberarono dagli Orchi i combattenti sulla montagna; questi andarono in soccorso di Thorin, ma con scarsi risultati per l'esito della battaglia che era ancora tutto in favore degli orchi. Solo l'arrivo di Beorn sovvertì le sorti dello scontro; era arrivato nessuno sapeva come o da dove ed era sotto forma di orso che in preda ad una cieca furia si abbatté sui nemici, salvando Thorin e uccidendo Bolg. Gli orchi si dispersero e la battaglia fu vinta ma molti furono i lutti, fra cui lo stesso Thorin che si riconciliò con Bilbo sul letto di morte accanto ai suoi nipoti Fíli e Kíli, morti nell'intento di proteggere lo zio.
Conseguenze[]
Le conseguenze principali di questa battaglia furono il risogere del Re sotto la Montagna e l'uccisione di gran parte degli orchi intervenuti nella battaglia.
La morte di un così gran numero di orchi e del drago alato Smaug evitò che questi potessero portare aiuto a Sauron, che era stato attaccato su decisione del Bianco Consiglio per liberare Dol Guldur. Tale attacco venne appunto accuratamente pianificato da Gandalf in modo che Sauron e Smaug non poterono allearsi come altrimenti avrebbero di sicuro fatto.
Più in generale la vittoria per le Razze Libere della Terra di Mezzo nella Battaglia dei Cinque Eserciti rese più sicura la zona settentrionale della Terra di Mezzo durante la Guerra dell'Anello (la Montagna Solitaria divenne il luogo in cui si fortificarono i nani e gli uomini di Dale, assediati dalle forze di Mordor), e consentì loro di fronteggiare meno nemici.
Adattamenti[]
Lo Hobbit (1977)[]
Lo Hobbit: la Battaglia dei Cinque Eserciti (2014)[]
Il terzo film della Trilogia de "Lo Hobbit" è incentrato praticamente su questa battaglia. Tuttavia lo scontro presentato sullo schermo ha ben poco a che vedere rispetto a quello del romanzo: a guidare gli orchi, che nel film sono il triplo rispetto a quelli del romanzo e accompagnati anche da troll corazzati (i famigerati Olog-hai), non è Bolg (che capeggia le legioni di Gundabad) bensì suo padre Azog che alla fine affronterà Thorin in un duello nel quale entrambi troveranno la morte.