È la versione sotto steroidi del primo, più esagerato, piu sopra le righe e più violento. Se cercate un documentario rimarrete delusi, se cercate un film di intrattenimento che punta sull'epica e sulla spettacolarità sarete soddisfatti. La trama è molto simile a quella del primo ma ci sono le giuste differenze, c'è una retcon che può sembrata forzata, animali fatti in cgi che possono infastidire, frasi ad effetto che fanno più ridere che altro e le interpretazioni e le musiche non sono al livello del primo ma si difendono bene.
Tutto sommato un film discreto con delle battaglie ben dirette, inoltre la sceneggiatura è più intrigata rispetto al primo, ci si sofferma molto di più sulla politica
Un film che non vuole essere realistico o accurato storicamente, è un film sopra le righe che usa l'ambientazione dell'Antica Roma solo come "suggestione".
Inoltre è un film che non vuole per niente essere impegnativo e profondo, è un film che vuole semplicemente intrattenere un vasto pubblico con una storia semplice che fa leva su "emozioni facili". E fa tutto questo davvero bene, non sfocia mai nell'artificioso e nel forzato grazie al lato tecnico di primo ordine ma soprattutto grazie alla recitazione dei grandi interpreti.
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9 è un film di Shane Acker che parla di un mondo che è diventato desolato dopo la guerra tra uomini e macchine, non c'è più nessuna forma di vita e anche le macchina sono quasi scomparse del tutto. Toccherà a 9, un pupazzo dotato di un anima, di riportare la vita in questo mondo con l'aiuto di altri pupazzi. Il film è bello visivamente, tematiche interessanti, sceneggiatura un po' banale e ridondante.
Ora mi spiego meglio:
L'opera è bella visivamente perché ha un design del mondo e dei personaggi molto bello, tutto è grezzo, dall'aspetto consumato e dai colori cupi. La regia fa il suo dovere ma non ha mai guizzi particolari.
Le tematiche sono interessanti perché si tratta di rapporto tra tradizione e progresso, di morte e di rapporto tra mente e anima. C'è un personaggio che in modo fin troppo macchiettistico rappresenta la tradizione, il dogmatismo e l'autorità che schiaccia chi ha spirito critico e si fa domande (e guarda caso abita in una chiesa, metafora abbastanza elementare di come i potenti spesso usano la religione per soggiogare il popolo), c'è un altro personaggio, il protagonista, che rappresenta la spinta al cambiamento, che è coraggioso, curioso e disposto a prendere dei rischi. Poi c'è tutta la questione tecnologia, all'inizio il film sembra voler criticare le macchine ma poi si capisce che il problema non sono le macchine ma l'utilizzo sbagliato che gli umani ne hanno fatto. Poi si parla costantemente di morte, il film è molto intenso e spaventoso, i personaggi sono in costante pericolo di vita, e in generale il mondo è senza vita ma grazie alla morte di personaggi molto importanti, che all'inzio sembra un errore del protagonista ma poi si rivela essere parte di un piano più grande la vita sembra ritornare nel mondo.
Con la questione mente e anima, il film vuole portare avanti una visione quasi romantica, non basta dare importanza alla logica ma bisogna dare importanza anche alle emozioni, non bisogna affidarsi acriticamente ai canoni ma bisogna cercare l'insolito, il nuovo.
Inoltre con questa questione il film sembra anche dirci che non dobbiamo progredire da un punto di vista puramente tecnologico ma anche "umanistico" e, anzi, le due cose devono collaborare, non bisogna solo creare nuove tecnologie ma anche chiederci come usarle per il bene.
Ma nonostante questi significati abbastanza interessanti il film ha dei problemi nella sceneggiatura, inziamo: i personaggi e i loro dialoghi sono scritti un po' male, più che altro sono stereotipati, ogni personaggio rientra in un cliché e difficilmente ne esce fuori (il protagonista coraggioso, la donna forte e cazzuta, l'aiutante, il bullo) e anche quello che dicono molto probabilmente lo avrete già sentito milioni di volte in altri film.
Potrei trovare una piccola giustificazione: i personaggi sono più degli archetipi, pezzi di un personaggio più sfaccettato e complesso (lo scienziato), ma questo giustifica fino a un certo punto il problema visto che essere un personaggio archetipico e essere un personaggio stereotipato non è la stessa cosa.
Anche la storia l'ho trovata abbastanza classica, un mondo colpito da un grande male risvegliato che deve essere sconfitto per riportare prosperità, ma questo non è per forza un difetto, alla fine il tono estremamente drammatico e a tratti orrorifico lo distingue abbastanza bene dagli altri film. Un altro problema è il senso di brodo annaquato che si prova durante la visione, la trama ha una struttura stile videogioco: i nemici si susseguono in ordine di potenza, e ti chiedi per quale motivo il villain principale non li attacchi direttamente, forse è occupato a gestire la sua base ? Rimane il fatto che come struttura per un film dopo un po' annoia anche perchè le scene d'azione sono poco ispirate, lo stesso schema si ripete almeno due volte: i personaggi sono in difficoltà e arriva all'ultimo la donna forte che li aiuta a sconfiggere il mostro.
Inoltre questa struttura è problematica perché inserisce troppi nemici a discapito di più spazio per sviluppare i personaggi e per raccontare un po' la vita all'interno della chiesa abbandonata, parte che mi è sembrata troppo frettolosa, il pupazzo senza un occhio si fa convincere troppo in fretta da 9.
In generale un film tra il discreto e il buono, promosso nonostante i difetti
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Film del 2024 diretto da Shyamalan che parla di un killer che va insieme alla figlia teenager (che non sa niente della vera natura del padre) a un concerto e scopre che quello spettacolo è in realtà una trappola per catturarlo e deve fare di tutto per salvarsi.
Questa premessa è fighissima, è a tutti gli effetti un rompicapo che non viene posto soltanto al protagonista ma viene posto anche allo spettatore, come potrà questo killer uscire da lì senza rovinare l'esperienza alla figlia ?
E tu spettatore ti immagini già tutta una serie di strategie che il protagonista potrebbe utilizzare per farla franca.
È un concept stimolante, un high concept che mi ha subito attirato in sala.
Passiamo alla realizzazione di questo concept: il film ha un lato visivo (fotografia, regia, montaggio) di altissimo livello, e con altissimo livello non intendo un lato visivo pieno di guizzi e che punta tutto sulle "belle immagini" intendo un lato visivo ben ragionato. E il lato visivo di questo film è frutto di belle intuizioni, soprattutto l'idea di enfatizzare il volto dell'attore protagonista e di rendere tutto il lato visivo freddo e distaccato, entrambe queste idee aiutano lo spettatore a entrare in sintonia con il protagonista, un mente calcolatrice e calma.
Anche la sceneggiatura spinge su questo aspetto non facendo mai troppa enfasi (almeno per la prima parte del film) sulla malvagità del killer presentandolo più come un amorevole padre, rendendo quindi la sintonia tra lui e lo spettatore ancora più forte.
Arriviamo al grande problema del film, la sceneggiatura.
Iniziamo dalle assurdità del film che possono essere ridotte a quattro cose: i personaggi sono tutti stupidi tranne il protagonista che ha un intelligenza media, i personaggi sono ciechi tranne il protagonista che vede mediamente bene, il protagonista è molto fortunato e il protagonista è molto resistente ai colpi.
Ma io sarei anche disposto a perdonare queste assurdità, non tutti i film devono essere realistici, ci sta che un film voglia essere sopra le righe, se non fosse che così mi cade tutta la premessa, il rompicapo di cui parlavo prima, non c'è mai una vera sfida di intelligenza, le strategia adottate dal protagonista sono stupide e funzionano solo perché gli altri personaggi sono incompetenti.
Alcuni potrebbero dire che io avevo delle aspettative troppo precise e non m sono goduto il film per quelle che è, ma lo stesso Shyamalan prova palesemente a costruire questa lotta di intelletto, basta pensare al personaggio dell'anziana poliziotta e alle sue "strategie", ma per via delle scrittura pigra tutto questo non funziona.
In difesa del film posso dire che lo stesso sei preso dalla storia, temi per il protagonista grazie alla sinergia di cui ho parlato prima, temi per le persone che gli stanno attorno, temi per l'ostaggio, c'è molta posta in gioco.
Il secondo grande problema della sceneggiatura è la seconda metà del film, da qui iniziano gli spoiler:
La posta in gioco se ne va a quel paese: il killer viene smascherato dalla cantante e sempre grazie a lei l'ostaggio viene liberato, inoltre il killer rivela tutta la sua cattiveria e si perde la sinergia col pubblico, tutto ciò che ti incollava allo schermo nella prima parte del film nella seconda parte se ne va via e l'opera diventa un generico thriller col killer che scappa della polizia, più di venti di minuti di questo che scappa nei modi più assurdi (l'apice della bruttezza lo si raggiunge con la scena di lui che esce dalla limousine grazie a uno stacco di montaggio).
Inoltre il background del killer è di un generico e di un banale così grande che avrei preferito che non ci fosse proprio.
Infine il colpo di scena finale non aggiunge niente alla storia e la protagonista di questo colpo di scena, la moglie del serial killer è un personaggio troppo poco approfondito per rendere il colpo di scena interessante.
Per il bene del film sarebbe stato giusto far durare molto meno la fuga finale.
In generale è un film discreto con molti pregi e non pochi difetti.
I combattimenti sono i migliori della saga e la storia funziona grazie a dei personaggi secondari ben scritti che creano delle dinamiche emotive interessanti.
Il principale difetto è la durata, troppo lungo rispetto a quello che vuole raccontare e il brodo viene allungato da scene inutili narrativamente anche se belle.
I combattimenti sono più fantasiosi, meglio diretti e meglio coreografati del secondo, però la storia è più debole che mai, John Wick è un supereroe invincibile senza personalità e i nemici sono delle figurine con ancora meno personalità, non temi mai per la vita del protagonista, non empatizzi mai per lui, non c'è pathos, non c'è tensione, manca quasi del tutto un coinvolgimento emotivo, questo film è un videogioco alla quale non puoi giocare, citando un grande cinefilo.
Va detto in difesa di questo film che non si prende sul serio quanto i primi due, anzi, la butta in caciara con una serie di scene sopra le righe
I combattimenti sono ancora meglio diretti e meglio coreografati del primo, la storia però è un po' più debole, John Wick è diventato piu piatto come personaggio e gli antagonisti non sono detestabili quanto quelli del primo, diciamo che manca un po' di coinvolgimento emotivo, anche se la dinamica di John Wick che è costretto a uccidere una persona che non vuole uccidere è interessante anche se sviluppata superficialmente
]]>Film che brilla per le scene d'azione ben dirette e ben coreografate, inoltre c'è una buona storia che crea un coinvolgimento emotivo capace di dare maggior potenza ai combattimenti, empatizzi per il protagonista, odi gli antagonisti e li vuoi vedere morti.
Va anche aggiunto che il film ha un ottimo world building, è molto interessante l'idea di questa società segreta piena di regole e di dinamiche.
Ma l'opera ha anche dei difetti: avrei compreso di più il dolore di John Wick se avessero approfondito il rapporto con il cane (anche se capisco che sia più un simbolo che altro), l'ho trovata una coincidenza un po' strana il fatto che il criminale che ha infastidito John Wick sia proprio il figlio di un vecchio boss per cui lavorava Mr Wick, non poteva essere un criminale qualsiasi che conosce John Wick per fama ? E infine l'ho trovato un film che si prende troppo sul serio e ciò cozza con l'esagerazione dei combattimenti
Film potente visivamente ma le cui tematiche (critica alla televisione, il rapporto tra realtà e illusione, nostalgia, lo scorrere del tempo) e idee (documentario + fiction) sono state sviluppate meglio in altre opere di Fellini. Consiglio la visione agli amanti del cinema e, in particolare, agli amanti del cinema di Fellini, questo non significa che sia un film che non può dare niente alla maggior parte degli spettatori, ma per via del suo essere un film citazionista l'esperienza sarà più potente per chi è già introdotto al cinema felliniano
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