Nusco | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Campania | |
Territorio | Irpinia | |
Altitudine | 914 m s.l.m. | |
Superficie | 53,6 km² | |
Nome abitanti | Nuscani | |
Prefisso tel | 0827 | |
CAP | 83051 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Posizione
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Sito del turismo | ||
Sito istituzionale |
Nusco è un centro della Campania.
Da sapere
[modifica]Nusco, membro a pieno diritto dei borghi più belli d'Italia, è una cittadina dell'Irpinia in provincia di Avellino. Questa cittadina, con le sue stradine acciottolate e i panorami mozzafiato sui monti circostanti, offre un'atmosfera d'altri tempi. Il centro conserva ancora buona parte della sua architettura medievale, dominata dall'imponente castello e dalla concattedrale.
Cenni geografici
[modifica]Situata su un crinale montuoso, Nusco è poco lontana dalla valle del fiume Ofanto e dalle montagne dell'Appennino meridionale. La sua posizione, a oltre 900 metri sul livello del mare, regala un clima piacevolmente fresco durante i mesi estivi, ideale per chi cerca una fuga dal caldo delle città.
Quando andare
[modifica]Il periodo migliore per visitare Nusco è la primavera o l'autunno, quando il clima mite permette di godere appieno delle passeggiate all'aria aperta e delle escursioni nei boschi circostanti, ricchi di castagni e querce. L'estate, con le sue temperature più fresche rispetto alla pianura, rappresenta un'ottima alternativa per chi cerca sollievo dal caldo.
Cenni storici
[modifica]Già nella seconda metà del secolo XI, questa cittadina si guadagnò l'importante titolo di "civitas", segno distintivo di un luogo non solo di rilevanza ducale ma anche di grande significato spirituale, essendo stata eretta a sede vescovile. A presiedere la diocesi fu sant'Amato, figlio di questa terra, il cui culto e le cui reliquie e il suo testamento, la Chartula Iudicati, ancora oggi sono custodite gelosamente nella cattedrale che porta il suo nome.
Il Medioevo vide Nusco trasformarsi in una roccaforte inespugnabile, teatro di eventi che ne avrebbero definito il carattere fiero ancor'oggi ben visibile nei suoi abitanti, come avrete presto l'occasione di notare e guai ad offendere la cittadina davanti ad uno dei suo abitanti. Nusco rifugio di Guglielmo, l'ultimo duca di Puglia, nel 1122, e di Manfredi, nel 1254, figure che hanno lasciato un'impronta indelebile nella memoria storica della città.
Un'altra famiglia importante di questo centro fu la famiglia De' Giamvilla. La loro saga in quanto feudatari di Nusco, inizia con Filippo, anche conosciuto come Filippotto, sotto la tutela dello zio Giovanni. Questa dinastia, tra intrighi e alleanze, plasmò il destino di Nusco influenzando le relazioni con i territori circostanti. La Guerra di Sicilia prima, e le vicissitudini matrimoniali e politiche poi, disegnarono un panorama di sfide e opportunità in cui Nusco, volente o nolente, si trovò al centro di importanti scambi commerciali e decisioni strategiche.
Il feudo di Nusco, sotto la guida dei De' Giamvilla, divenne scenario di ribellioni e teatro di ambiziose politiche matrimoniali che ne rafforzarono la posizione nel contesto regionale. La protezione reale, ottenuta attraverso l'unione tra Filippo De Giamvilla e Ilaria De Souz, fu fonte di tensioni interne che culminarono in aperte rivolte.
La storia di Nusco è segnata da momenti di grande splendore ma anche da periodi bui, come la devastante peste del 1656, che decimò la sua popolazione, lasciando cicatrici profonde.
L'antico castello longobardo, con i suoi resti imponenti quanto purtroppo non molto ben conservati, continua ad essere uno dei simboli di Nusco a ricordo di tempi in cui godè di maggior rilievo politico e strategico. Scavi recenti hanno riportato alla luce affreschi di inestimabile valore.
Come orientarsi
[modifica]Il centro storico di Nusco, piccolo e con le sue vie strette e tortuose, invita a esplorazioni senza fretta. La piazza principale è il punto di partenza ideale per scoprire i principali luoghi d'interesse, tutti raggiungibili a piedi. L'orientamento è facilitato dalla segnaletica turistica che indica i percorsi storici e naturalistici.
Come arrivare
[modifica]Nusco non è direttamente servita da linee ferroviarie o aeroportuali, ma è facilmente raggiungibile in auto attraverso la rete stradale statale e dalla provinciale che si collegano alle principali arterie autostradali.
1 Avellino è il principale centro nelle vicinanze, servito dalle ferrovie italiane e da autobus regionali e nazionali.
Come spostarsi
[modifica]Il modo migliore per esplorare Nusco è a piedi, per immergersi appieno nell'atmosfera medievale delle sue strade. Per spostamenti più ampi, l'auto rimane la soluzione più pratica, data la natura montuosa del territorio che limita le opzioni di trasporto pubblico.
Cosa vedere
[modifica]Nusco affascina con il suo castello medievale, che domina la città dall'alto, e la cattedrale di San Amato, gioiello architettonico ricco di opere d'arte. Non meno interessanti sono i piccoli vicoli che si snodano nel centro storico, offrendo scorci pittoreschi e angoli nascosti.
- 1 Chiesa di S. Giovanni Evangelista.
- 2 Chiesa di S. Rocco.
- 3 Cattedrale (Via Dietro la Cattedrale, 2, 83051 Nusco AV, Italia). Ai tempi di S. Amato vescovo di Nusco la concattedrale era dedicata a Santo Stefano. Oggi i nomi dei due santi sono usati entrambi per riferirsi a questo monumentale edificio religioso. Fino al 1986, prima dell'unione delle diocesi di Sant'Angelo dei Lombardi, Conza, Nusco e Bisaccia, questa maestosa struttura ha svolto il ruolo di cattedrale.
La facciata, imponente, rivela la sua composizione attraverso l'uso di massi di pietra locale, lavorati con maestria e disposti con cura nel corso dei secoli, in un perfetto equilibrio tra innovazione e rispetto per il disegno originale. La torre dell'orologio, eretta nel 1891 sul lato nord, e l'iscrizione del 1521 sul lato meridionale sono alcune delle aggiunte che nei secoli hanno arricchito questo sito. Il campanile si eleva per 33 metri accanto all'ingresso.
L'interno della concattedrale, con le sue tre navate, cappelle laterali e un presbiterio elevato, ha subito nel corso dei secoli numerosi restauri, che ne hanno modellato l'aspetto fino a conferirgli l'eleganza tipicamente settecentesca che oggi possiamo ammirare. La cripta, di stile romanico di transizione, nasconde sotto le sue volte a crociera e arcate a sesto acuto tesori di inestimabile valore, tra cui affreschi settecenteschi e le tombe di numerosi vescovi nuscani.
L'interno della cattedrale conserva il pulpito ligneo del Seicento, con i suoi raffinati altorilievi, e i mausolei vescovili. Non passano inosservati anche gli affreschi che adornano la volta del coro, opera di Filippo Pennino, e le statue sacre, tra cui spicca quella di Santo Stefano.
La recente scoperta, avvenuta nel 2004, di un presepe nascosto nella cripta, ha svelato un aspetto inedito della devozione nuscana, con una rappresentazione unica della natività che coivolge per la profonda espressività. - 4 Museo diocesano, Piazza Sant'Amato (accanto alla cattedrale), [email protected].
- 5 Castello longobardo. Il castello, situato in una posizione strategica tra le valli del Calore e dell'Ofanto, rappresenta un importante sito militare nella provincia di Avellino. Questa fortezza, con la sua pianta quadrata e torri angolari, sorge maestosa sulla cima della collina a 914 metri di altezza, dominando il paesaggio circostante.
Le indagini archeologiche hanno rivelato le diverse fasi della vita del castello, evidenziando la sua funzione centrale nella vita civile della comunità, parallela a quella della Cattedrale di Nusco. Nonostante le modifiche subite nel tempo, come l'installazione di un'antenna RAI negli anni '60 che ha alterato l'estetica e provocato impatti ambientali, gli sforzi di riqualificazione ambientale mirano a preservare l'integrità del sito.
Storicamente, il castello ha attraversato diverse epoche, passando dal controllo normanno a quello imperiale svevo, fino a diventare feudo dei nobili locali. Le vicissitudini storiche hanno visto il castello al centro di importanti eventi, inclusi saccheggi e incendi, che ne hanno segnato la storia fino all'abolizione della feudalità nel 1806.
Gli scavi archeologici hanno portato alla luce ambienti interni con camini del XIII secolo e sistemi di illuminazione, oltre a reperti ceramici che arricchiscono la comprensione del passato del castello. Nonostante le interruzioni degli scavi per motivi di sicurezza, il Castello di Nusco rimane un sito di grande interesse storico e culturale.
Eventi e feste
[modifica]- Notte dei Falò (in occasione della festa di S. Antonio Abate). metà gennaio, con culmine dei festeggiamenti tra il 17 e 20 gennaio.
- Festa patronale di S. Amato. 28-30 settembre.
- Sagra della castagna. metà ottobre. La città si anima particolarmente durante la Sagra della Castagna in autunno, evento che celebra il frutto simbolo della regione con degustazioni, musica e intrattenimento.
Cosa fare
[modifica]Nusco è il punto di partenza ideale per escursioni nei boschi circostanti, dove è possibile praticare trekking e pic-nic all'aria aperta. La ricchezza dei percorsi naturalistici permette di scoprire la flora e la fauna locale, in un'immersione totale nella natura.
Durante le molte feste religiose, tra cui S. Amato a settembre e S. Antonio Abate a gennaio, la città si riempie di bancarelle e mercatini e invita alla degustazione dei prodotti tipici e alla visite dei monumenti storici, compresi quelli normalmente chiusi gran parte dell'anno.
- 1 Ammirare i monti Irpini dalla terrazza panoramica. Negli ultimi anni, Nusco ha intrapreso un significativo processo di valorizzazione del suo centro storico, restaurando numerosi edifici antichi e migliorando la pulizia di strade e spazi pubblici. Oggi, il paese brilla per la sua pulizia, paragonabile a quella dei centri del Nord Europa, il tutto incorniciato dalla caratteristica natura dell'Irpinia. Da questa terrazzina panoramica, uno di molti simili angoli a Nusco, si gode di una vista imperdibile sulla valle sottostante.
Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]- 1 Sherwood Pub, Contrada Leone, 21, 83051 Nusco AV, Italia, ☎ +39082764386. Con ampio parcheggio nei dintorni, il pub sherwood è uno dei principali luoghi di ritrovo per giovani e meno giovani a Nusco. Di tanto di in tanto si organizzano serate con musica live.
Dove mangiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Anima - La nuova osteria, Via Roma, 25, 83051 Nusco, ☎ +39 327 663 6805, [email protected]. Ottimo ristorante locale con piatti tipici dell'Irpinia, rivisitati creativamente. Da non perdere la burratina con alici e tartufi.
- 2 Ristorante della Rosa, contrada sparaniello, 8, 83051 Nusco (fuori dal centro storico, nei pressi del cimitero comunale), ☎ +39082764379. Ristorante particolarmente apprezzato, offre una vasta scelta di primi e secondi preparati con prodotti locali.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- Hotel Colucci, Via Giuseppe Passaro, 11, 83051 Nusco AV, Italia, ☎ +39082764071. Check-in: 14:00, check-out: 11:00. Hotel vicino al centro (10 min a piedi), particolarmente apprezzato per le camere spaziose e pulite. Persone affabile.
Sicurezza
[modifica]Nusco è una città tranquilla e sicura. I nuscani, gelosi della tranquillità del loro borgo tra le colline irpine, saranno i primi ad intervenire se qualcuno rischiasse di rovinarvi le vacanze.
Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]- 1 Torre dei Lombardi — pittoresco centro medievale costruito dai Longobardi con un castello e una fontana monumentale ancora ben conservati.
- 2 Goleto — nel cui territorio si trova la famosa Chiesa del Vaccaro.
- 3 Castelfranci — centro della Maccaronara e del Wine festival.
- 4 Cassano Irpino — sui monti Picentini, bagnato dal Calore Irpino, già amato dagli antichi romani come meta turistica.
- 5 Montella — in una vallata abitata sin dalla preistoria e patria di umanisti rinascimentali che le hanno dedicato non pochi versi.
- 6 Bagnoli Irpino — altro centro longobardo sul lago Laceno, centro di eccellenza per la produzione di tartufo nero campano.
- 7 Lioni — su cui ancora si dibatte se deve il suo nome al leggendario Leo, uno dei primi feudatari della zona o ai Liguri, il cui nome fu col passar del tempo trasformato in Lioni. Ospita la cascata del Vrovesao nella Valle delle Viti su cui sorge anche gran parte del centro storico.
- 8 Castelvetere sul Calore — un tempo feudo del monastero di San Benedetto a Salerno e che contiene già nel nome due delle sue attrazioni principali: il fiume Calore e l'antico castello vetere cioè antico, di origine longobarda.
- Nella regione abbondano anche aree protette e parchi naturali come la 9 Querceta dell'Incoronata di particolare interesse escursionistico.
Altri progetti
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