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Yasumasa Morimura

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Yasumasa Morimura

Yasumasa Morimura (Osaka, 11 giugno 1951) è un artista giapponese.

Si appropria di immagini di opere di artisti storici (da Edoard Manet, Rembrandt, fino a Cindy Sherman) e le riproduce come proprie sviluppandole[1].

Morimura cresce, vive e lavora nel Giappone del dopo guerra invaso dalla cultura occidentale e, come gli artisti della sua generazione, opera attraverso una sintesi dell'incontro di due civiltà (quella occidentale e orientale). Morimura si appropria di icone universali della storia dell'arte, dei mass media e della cultura popolare e le ripropone interpretandole in prima persona. In particolare Morimura è interessato alle trasformazioni sociali, politiche e culturali avvenute nella seconda metà del Novecento, ovvero i mutamenti dovuti alla penetrazione del capitalismo e dei miti del mondo occidentale in Giappone.

Dopo l'inizio incentrato sul dialogo con la storia dell'arte del passato, Morimura rivolge il suo sguardo al Novecento. Impersona Einstein, Marilyn, Frida Kahlo, Hitler utilizzando un linguaggio maniacale per i dettagli. L'opera di Marilyn Monroe tratta dalla serie "Actress", è un esempio del procedimento creativo di Morimura: come un vero artista, mediante un cambio di identità, prova ad uscire da se stesso e diventare un "altro". Le opere sono caratterizzate da uno stile raffinato, grande cura per il dettaglio e l'uso di ritocchi digitali, costumi, pose e accessori ricercati, che le rendono uniche. Attraverso una sorta di sdoppiamento di personalità Morimura si immerge nella vita degli altri, dei "grandi" che hanno segnato la storia, provando a guardare l'esistenza con i loro occhi. I suoi lavori (fotografie, performance, video) non sono identificazione ma un "riproporsi di sé in un altro" sottolineando il disagio che la popolazione giapponese ha nel subire la cultura occidentale. I tratti somatici, non modificati, sono l'unico mezzo che Morimura ha per rivendicare le proprie origini e tradizioni e l'unica via per fare ciò è la provocazione. Le sue opere più famose sono "Requiem form the XX century" e "Actress".

Ha esposto al Museum of Contemporary Art di Chicago (1992), la Cartier Foundation for Contemporary Art in Jouy-en-Josas, Francia (1993), l'Hara Art Museum a Tokyo (1994), il Guggenheim Museum (1994), il Yokohama Museum of Art a Yokohama (1996), Museum of Contemporary Art di San Diego (2006) e la Art Gallery of New South Wales a Sydney (2007).

Ha avuto una nomination all'Hugo Boss Prize nel 1996.

  1. ^ Harumi Befu and Sylvie Guichard-Anguis, Globalizing Japan: Ethnography of the Japanese Presence in Asia, Europe and America, Routledge, 2003, p142. ISBN 0-415-24412-9
  • Graziano Menolascina (a cura di), Gabriels, Yasumasa Morimura, Lantana Editore, Roma 2014
  • Graziano Menolascina (a cura di), Il Kabuki dei tre samurai, Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura, Hiroshi Sugimoto, Iemme Edizioni, Napoli 2015 ISBN 978-8897776598 [1]

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