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Vancouver Whitecaps FC

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Vancouver Whitecaps FC
Calcio
The Caps
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Blu, bianco, celeste
Dati societari
CittàVancouver
NazioneCanada (bandiera) Canada
ConfederazioneCONCACAF
Federazione CSA
CampionatoMajor League Soccer
Fondazione1974
Scioglimento1984
Rifondazione1986
ProprietarioCanada (bandiera) Jeff Mallet
Canada (bandiera) Greg Kerfoot
Stati Uniti (bandiera) Steve Luczo
Canada (bandiera) Steve Nash
Allenatorenon conosciuta (bandiera) carica vacante
StadioBC Place
(54 320 posti)
Sito webwww.whitecapsfc.com
Palmarès
Titoli nazionali1 NASL
4 Canadian Soccer League
2 USL First Division
Trofei nazionali4 Canadian Championship
Si invita a seguire il modello di voce

Il Vancouver Whitecaps FC è un club calcistico canadese con sede a Vancouver (Columbia Britannica). Dal 2011 milita nella Major League Soccer, il massimo campionato di calcio degli Stati Uniti d'America e del Canada.

Viene fondato nel 1974 per partecipare alla NASL, il massimo campionato nordamericano di allora, di cui vince l'edizione 1979. Sciolto nel 1984 con la fine della NASL, si ricostituisce nel 1986 come Vancouver 86ers, partecipando alla Canadian Soccer League. Passa nelle serie minori americane nel 1993, tornando al nome originario nel 2001. Dal 2011 viene ammessa alla MLS. Costituisce, insieme ai Portland Timbers e ai Seattle Sounders, il cosiddetto "triangolo della Cascadia", una delle maggiori rivalità calcistiche del nord America.

Il club ha una lunga tradizione giovanile e ha gestito anche una sezione femminile, vincitrice di due titoli nella W-League.

I Whitecaps nella NASL (1974-1984)

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Willie Stevenson, primo capitano dei Whitecaps, qui con la maglia del Liverpool

La città di Vancouver era rimasta senza un club di calcio professionistico dopo la scomparsa dei Royal Canadians nel 1968. L'11 dicembre 1973 vennero fondati i Vancouver Whitecaps, in vista dell'ammissione alla stagione 1974 della NASL, il massimo campionato nordamericano di allora.[1] Il primo giocatore ingaggiato in assoluto dai Caps fu Glen Johnson,[2] mentre la prima rete della storia del club fu segnata da Neil Ellett nella gara di esordio del 5 maggio 1974 contro i californiani del S.J. Earthquakes.[3] I Whitecaps si imposero quasi subito come uno dei club di spicco della lega, grazie sia all'apporto di giovani calciatori locali come i fratelli Italo-canadesi Bob e Sam Lenarduzzi, sia a un'accorta politica di scelta degli stranieri: piuttosto che ingaggiare grandi nomi a fine carriera si puntò su giovani calciatori, in genere provenienti dal campionato inglese, che avessero la possibilità di giocare con continuità in prima squadra. Fu il caso per esempio di Bruce Grobbelaar o di Peter Beardsley, entrambi passati per il Canada prima di approdare al Liverpool.[4]

Il miglior periodo dei primi Whitecaps fu sicuramente quello a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, i canadesi si qualificarono infatti ininterrottamente ai play-off dal 1976 al 1984. L'apice fu raggiunto con la vittoria del titolo nel 1979, quando la squadra sconfisse i Tampa Bay Rowdies nel Soccer Bowl disputato l'8 settembre 1979 al Giants Stadium di New York, davanti a circa 64.000 spettatori.[1] Durante quelle stagioni di successo il club calamitò anche le attenzioni del pubblico: l'Empire Stadium registrò più volte il tutto esaurito e anche nel 1983, la prima stagione giocata nel nuovo BC Place Stadium, il pubblico si attestò su una media di quasi 30.000 spettatori.

Al termine della stagione 1984, in seguito al fallimento della lega, anche i Vancouver Whitecaps dovettero interrompere bruscamente le proprie attività.

Gli 86ers e i successi nella CSL (1986-1992)

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Bob Lenarduzzi

Dopo due anni di inattività a seguito dello scioglimento, fu costituito un nuovo club per partecipare alla Canadian Soccer League, il nuovo campionato canadese professionistico. Il nome scelto fu 86ers, in omaggio sia all'anno di nascita della società (1986), che a quello di fondazione della città di Vancouver (1886). I legami fra il nuovo club e i vecchi Whitecaps erano evidenti per la presenza di diversi giocatori e dirigenti della precedente società, vennero fatte anche diverse richieste per l'acquisto del diritto a usare il nome "Whitecaps", ma per oltre 14 anni questi tentativi andarono a vuoto.[5]

Gli 86ers si distinsero subito come i dominatori della nuova lega: in sei edizioni vinsero quattro titoli, raggiungendo cinque volte la finale. Tra il 1988 e il 1989, sotto la guida tecnica di Bob Lenarduzzi, la squadra fissò il record continentale di 46 incontri consecutivi senza sconfitte.[1] Nel 1990 i canadesi vinsero il North American Club Championship, un incontro disputato fra la vincitrice del campionato canadese e quella dell'American Professional Soccer League, il massimo campionato statunitense di allora, battendo per 3-2 i Maryland Bays.[6] Il club della Columbia Britannica avrebbe avuto diritto a partecipare alla CONCACAF Champions' Cup 1992, la massima competizione continentale del Nord America, ma rinunciò poco prima della disputa del primo turno. Nel 1992 il club optò per trasferirsi nell'APSL, contribuendo al fallimento e alla chiusura della CSL.

I campionati USL (1993-2010)

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Whitecaps e Impact prima della finale della USL First Division 2009

I primi anni nell'APSL, che successivamente cambiò il proprio nome in A-League e si vide scavalcare dalla nascente MLS, furono avidi di successi per la squadra di Vancouver, che raggiunse al massimo la semifinale dei play-off. Al termine della stagione 2000 il club riuscì finalmente a riacquisire il nome Whitecaps,[5] cambiando contemporaneamente il proprio stemma e i propri colori sociali.

Nella seconda metà degli anni 2000 i Whitecaps aprirono un nuovo ciclo di successi, conquistando nel 2006 e nel 2008 il titolo della USL First Division, nuovo nome della A-League. Anche nella stagione 2009 raggiunsero la finale, ma il tris non riuscì a causa della sconfitta contro l'Impact de Montréal. Nel novembre 2009 Vancouver fu uno dei club che decise di secedere dalla USL per contrasti commerciali con gli organizzatori del torneo, cercando di dar vita a una nuova lega che riprendesse il nome storico di NASL. Tuttavia il club non giocò mai nella nuova lega: infatti nella stagione 2010 prese parte al campionato provvisorio di secondo livello promosso direttamente dalla federazione, la USSF Division 2 Pro League, per poi venire ammessa al massimo campionato della Major League Soccer nel 2011.

I Whitecaps in MLS (2011-oggi)

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I Vancouver Whitecaps vennero ufficialmente ammessi in MLS il 18 marzo 2009, quando fu annunciato che a partire dalla stagione 2011 sarebbero stati il diciassettesimo membro della lega.[7] L'ammissione alla più prestigiosa lega del Nord America fu accompagnata da un restyling anche a livello societario: a Greg Kerfoot, proprietario sin dal 2002, si aggiunsero altri tre investitori: il presidente della Seagate Stephen Luczo, il fondatore di Yahoo! Jeff Mallett, e la stella del basket Steve Nash.[7] Allo stesso tempo fu elaborato un nuovo logo[8] e si cominciarono i lavori per l'adeguamento del BC Place.

Già nel 2012, alla sola seconda stagione di partecipazione, i Whitecaps riuscirono a qualificarsi ai play-off per il titolo, venendo però eliminati al primo turno dai futuri campioni dei Los Angeles Galaxy. Nel 2015 arrivò invece il primo successo nel Canadian Championship, il trofeo che dal 2008 è la coppa nazionale del Canada. Grazie a questo successo la squadra si qualificò per la prima volta nella sua storia alla CONCACAF Champions League, venendo però eliminata subito nella fase a gironi. In ambito continentale il riscatto arrivò già nell'edizione successiva, nella quale i Whitecaps vinsero il proprio girone ed arrivarono in semifinale. Nel 2018 la squadra mancò l'accesso ai play-off e nel 2019 le delusioni furono ancora maggiori: i Whitecaps si classificarono ultimi nella propria Conference e nella coppa nazionale subirono una storica eliminazione ad opera del Cavalry FC, squadra della Canadian Premier League.[9] I proprietari della squadra decisero quindi di operare una riorganizzazione a livello societario, con la nomina del tedesco Axel Schuster come direttore sportivo,[10] in sostituzione dello storico presidente Bob Lenarduzzi, ex giocatore ed allenatore del club.[11]

Il 26 luglio 2022 conquistò il Canadian Championship per la seconda volta, a sette anni di distanza dal primo successo. La finale, disputatasi nello stadio di casa, vide l’affermazione della squadra di Vanni Sartini soltanto ai calci di rigore contro il Toronto FC, con la realizzazione di tutti e cinque i rigori e con l'errore decisivo di Jonathan Osorio.[12]

Cronistoria del Vancouver Whitecaps
  • 1973 - L'11 dicembre vengono fondati i Vancouver Whitecaps
  • 1974 - 4º nella Western division della NASL
  • 1975 - 4º nella Western division della NASL
  • 1976 - 3º nella Western division della NASL. Primo turno play-off
  • 1977 - 2º nella Western division della NASL. Primo turno play-off
  • 1978 - 1º nella Western division National della NASL. Quarti di finale play-off
  • 1979 - 1º nella Western division National della NASL. Campione dopo play-off (1º titolo)
  • 1980 - 3º nella Western division National della NASL. Ottavi di finale play-off
  • 1981 - 1º nella Northwest division della NASL. Ottavi di finale play-off
  • 1982 - 3º nella Western division della NASL. Quarti di finale play-off
  • 1983 - 1º nella Western division della NASL. Quarti di finale play-off
  • 1984 - 2º nella Western division della NASL. Semifinali play-off
  • 1985-1986: Inattivo per il fallimento della NASL

Si iscrive alla Canadian Soccer League come Vancouver 86ers


  • 1987 - 2º nella Western division della CSL. Semifinali play-off
  • 1988 - 1º nella Western division della CSL. Campione dopo play-off (1º titolo)
  • 1989 - 1º nella Western division della CSL. Campione dopo play-off (2º titolo)
  • 1990 - 1º nella Western division della CSL. Campione dopo play-off (3º titolo)
  • 1991 - 1º nella CSL. Campione dopo play-off (4º titolo)
  • 1992 - 1º nella CSL. Finale play-off

Dopo la chiusura della CSL si iscrive all'American Professional Soccer League


  • 1993 - 1º in APSL. Semifinali play-off
  • 1994 - 6º in APSL
  • 1995 - 3º in A-League. Semifinali play-off
  • 1996 - 5º in A-League
  • 1997 - 3º nella Pacific division della A-League. Semifinali play-off
  • 1998 - 4º nella Pacific division della A-League. Ottavi di finale play-off
  • 1999 - 2º nella Pacific division della A-League. Ottavi di finale play-off
  • 2000 - 3º nella Pacific division della A-League. Quarti di finale play-off

Riprende il nome di Vancouver Whitecaps

  • 2001 - 1º nella Western conference della A-League. Semifinali play-off
  • 2002 - 4º nella Pacific division della A-League. Semifinali play-off
  • 2003 - 2º nella Pacific division della A-League. Quarti di finale play-off
  • 2004 - 2º nella Western conference della A-League. Semifinali play-off
  • 2005 - 3º in USL First Division. Primo turno play-off
  • 2006 - 4º in USL First Division. Campione dopo play-off (1º titolo)
  • 2007 - 7º in USL First Division. Quarti di finale play-off
  • 2008 - 2º in USL First Division. Campione dopo play-off (2º titolo)
    3º nel Canadian Championship
  • 2009 - 7º in USL First Division. Finale play-off
    2º nel Canadian Championship
  • 2010 - 5º in USSF Division 2 Pro League. Semifinali play-off
    2º nel Canadian Championship

Viene ammesso alla Major League Soccer


Colori e simboli

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Il nome Whitecaps, cime bianche, venne scelto nel 1973 da Denny Veitch, uno dei fondatori del club: intendeva fare riferimento alla cime innevate delle Montagne Rocciose Canadesi e alla schiuma sulla cresta delle onde dell'Oceano Pacifico.[1] Le montagne, il mare e il cielo sono la fonte di ispirazione anche per l'attuale stemma societario, in uso dal 2011, e per i colori sociali, il bianco, il blu e il celeste, riadottati nel 2000.[8]

I primi colori sociali dei Whitecaps furono il bianco e il rosso, in omaggio alla bandiera nazionale del Canada, richiamata anche nel primo logo con una foglia d'acero. Nel 1979 si passò al blu-bianco-celeste, contemporaneamente a un cambio di logo che mise un'onda come elemento centrale. In occasione della rifondazione del 1986 degli 86ers vennero scelti come colori il giallo e il blu, per poi tornare dal 1993 al 2000 al bianco e rosso.

Lo stesso argomento in dettaglio: BC Place.
Visuale esterna del BC Place, attuale stadio dei Whitecaps

Dal 1974 al 1983 i Whitecaps giocarono nell'Empire Stadium, una struttura nata nel 1954 per i Giochi del Commonwealth Britannico. L'impianto aveva originariamente 32.375 posti poi ridotti a poco più di 30.000, e nel 1970 venne dotato di un fondo in erba sintetica. Prima dei Whitecaps, l'Empire Stadium aveva ospitato anche le partite casalinghe dei Vancouver Royals nella NASL 1968. Lo stadio fu poi demolito nel 1993.[13]

Nel 1983 la squadra si trasferì al British Columbia Place Stadium (conosciuto più brevemente come BC Place), un impianto al coperto capace di ospitare circa 60.000 spettatori. La prima gara fu giocata il 20 giugno 1983 contro i Seattle Sounders, registrando il record di 60.342 spettatori.[1]

Dopo la rifondazione del 1986 venne scelto come impianto casalingo lo Swangard Stadium di Burnaby, la cui capienza era di circa 4.500 posti a sedere.[14]

Vista la ridotta capacità dello Swangard Stadium, quando i Whitecaps sono stati ammessi in MLS hanno dovuto nuovamente trasferirsi: quasi tutta la stagione 2011 venne giocata all'Empire Field, una struttura temporanea di 27.528 posti appositamente creata nel luogo dove precedentemente sorgeva l'Empire Stadium. La squadra si trasferì nuovamente al BC Place nella stessa stagione, al termine di alcuni lavori di rifacimento che hanno dotato l'impianto di un tetto retrattile. La capienza è stata portata a 54.320 spettatori, riducibili a 22.120 proprio per le partite di calcio.[15] I Whitecaps hanno giocato la loro prima gara nel nuovo BC Place il 2 ottobre 2011, contro i Portland Timbers.[16]

Centro d'allenamento

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Ingresso del National Soccer Development Centre

I Whitecaps svolgono i propri allenamenti al National Soccer Development Centre, una struttura costruita sui terreni dell'Università della Columbia Britannica, grazie a un accordo fra il club e l'università stessa. Una prima parte del centro è stata messa a disposizione delle varie squadre dei Whitecaps già nel febbraio 2013, ma il completamento è avvenuto nel 2017.[17] Il centro include sette campi di calcio, tre in erba naturale e quattro in erba sintetica, più altre strutture di supporto, per una spesa totale di 32,5 milioni di dollari canadesi.[18]

Di seguito gli allenatori ad aver occupato fino ad ora la panchina dei Whitecaps.[19]

Allenatori del Vancouver Whitecaps

Settore giovanile

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I Vancouver Whitecaps sono tradizionalmente una delle società nordamericane più attente a sviluppare in casa i propri calciatori, facendo anche da bacino per le nazionali canadesi.[20] Il settore giovanile è composto dalle squadre Under-15, Under-17 e Under-19, che giocano nelle rispettive categorie della MLS Next, il campionato giovanile della MLS.[21] Inoltre una selezione dell'Academy dei Whitecaps gioca nella League 1 British Columbia, campionato semiprofessionistico di terza divisione del Canada.[22]

Nella MLS Next Pro, il campionato riserve della MLS, è iscritto il Vancouver Whitecaps II,[23] che nelle stagioni dal 2015 al 2017 aveva partecipato alla USL, il campionato professionistico di terzo livello nordamericano.[24] Prima della creazione dei Whitecaps II esisteva una squadra Under-23, che partecipava alla USL PDL.

Peculiarità del settore giovanile dei Whitecaps è che i giovani aspiranti calciatori vivono insieme a tempo pieno, integrando agli allenamenti anche la propria educazione scolastica, in base a quello che fino al 2018 era chiamato programma "Residency".[25] La struttura centrale è affiancata anche dalle scuole calcio affiliate, disseminate in tutta la provincia della Columbia Britannica.[26]

Squadra indoor

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Durante gli anni della NASL i Vancouver Whitecaps parteciparono anche a cinque campionati di indoor soccer organizzati dalla lega, giocando le partite casalinghe al Pacific Coliseum. Nel 1975, nel 1976 e nel 1983-1984 la squadra non raggiunse i play-off, conquistati invece sia nel 1980-1981 che nel 1981-1982, quando in entrambe le occasioni fu eliminata dai futuri campioni, nel primo caso dagli Edmonton Drillers in semifinale e nel secondo dai San Diego Sockers ai quarti.

Statistiche e record

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Partecipazioni ai campionati nazionali

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Livello Competizione Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
NASL 11 1974 1984 31
CSL 6 1987 1992
MLS 14 2011 2024
APSL 2 1993 1994 18
A-League 10 1995 2004
USL First Division 5 2005 2009
USSF Division 2 Pro League 1 2010

Partecipazioni alle coppe nazionali

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Competizione Partecipazioni Debutto Ultima stagione
Canadian Championship 16 2008 2024

Partecipazioni alle competizioni internazionali

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Competizione Partecipazioni Debutto Ultima stagione
CONCACAF Champions League/Champions Cup 4 2015-2016 2024
Leagues Cup 2 2023 2024

Competizioni nazionali

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1979
1988, 1989, 1990, 1991
2006, 2008
2015, 2022, 2023, 2024

Altri piazzamenti

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Primo al termine della stagione regolare: 1991, 1992
Primo al termine della stagione regolare: 1993
  • North American Club Championship:
Vincitore: 1990
BC Place pieno di tifosi. Si notano i teli per la riduzione della capienza e il maxi schermo centrale

Il maggiore gruppo organizzato di tifosi dei Whitecaps è quello dei Southsiders, chiamato così perché occupano la curva sud del BC Place, fondato nel 1999.[27] Altri gruppi importanti sono i Curva Collective e i Rain City Brigade.[28]

La maggiore rivalità dei Whitecaps è con i Portland Timbers e i Seattle Sounders, con i quali forma il cosiddetto "triangolo della Cascadia", dal nome della regione che comprende gli Stati dell'Oregon e di Washington e la provincia canadese della Columbia Britannica. Probabilmente si tratta della più sentita rivalità calcistica del nord America,[29] e risale sin dai tempi in cui le tre squadre si incontravano nella NASL, proseguendo anche nelle serie minori per poi rinnovarsi in MLS. A partire dal 2004 le tifoserie delle tre squadre hanno istituito un trofeo, chiamato Cascadia Cup appunto, che si assegna in base ai risultati degli incontri nella regular season fra le squadre.[30]

Media spettatori

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Nella seguenti tabelle la media degli spettatori presenti allo stadio per le partite della stagione regolare del campionato.

NASL[31]
Stagione Partite disputate Totale spettatori Media spettatori
1974 10 100.979 10.098
1975 11 83.369 7.579
1976 12 103.877 8.656
1977 13 154.660 11.897
1978 15 235.866 15.724
1979 15 344.436 22.962
1980 16 429.341 26.834
1981 16 371.783 23.236
1982 16 292.011 18.251
1983 15 437.454 29.164
1984 12 182.494 15.208
MLS[32][33]
Stagione Partite disputate Totale spettatori Media spettatori
2011 17 346.909 20.406
2012 17 331.081 19.475
2013 17 340.653 20.038
2014 17 346.943 20.408
2015 17 348.624 20.507
2016 17 379.603 22.330
2017 17 364.073 21.416
2018 17 373.089 21.946
2019 17 331.745 19.514
2020 1[34] 22.120 22.120
2021 9[35] 112.730 12.526
2022 17 278.790 16.399
2023 17 284.661 16.745
APSL, A-League e USL First Division[36]
Stagione Partite disputate Totale spettatori Media spettatori
1993 12 58.235 4.853
1994 10 47.423 4.742
1995 12 53.904 4.492
1996 11 44.744 4.068
1997 14 49.812 3.558
1998 15 62.776 4.185
1999 15 68.386 4.559
2000 15 59.378 3.959
2001 13 72.050 5.542
2002 14 52.762 3.769
2003 14 60.085 4.292
2004 14 67.668 4.833
2005 14 71.202 5.086
2006 14 71.191 5.085
2007 14 72.264 5.162
2008 15 74.989 4.999
2009 15 79.678 5.312
2010 15 77.237 5.149

Aggiornata al 2 aprile 2024.

N. Ruolo Calciatore
1 Giappone (bandiera) P Yōhei Takaoka
2 Uruguay (bandiera) D Mathías Laborda
3 Canada (bandiera) D Samuel Adekugbe
4 Serbia (bandiera) D Ranko Veselinović
6 Stati Uniti (bandiera) D Tristan Blackmon
7 Portogallo (bandiera) C Ryan Raposo
8 Austria (bandiera) C Alessandro Schöpf
11 Haiti (bandiera) A Fabrice Picault
12 Siria (bandiera) D Belal Halbouni
13 Canada (bandiera) C Ralph Priso
14 Portogallo (bandiera) D Luís Martins
15 Norvegia (bandiera) D Bjørn Inge Utvik
16 Stati Uniti (bandiera) C Sebastian Berhalter
N. Ruolo Calciatore
17 Stati Uniti (bandiera) P Joseph Bendik
18 Scozia (bandiera) C Stuart Armstrong
19 Croazia (bandiera) C Damir Kreilach
20 Paraguay (bandiera) C Adrián Cubas
22 Canada (bandiera) D Ali Ahmed
23 Giamaica (bandiera) D Javain Brown
24 Stati Uniti (bandiera) A Brian White
25 Scozia (bandiera) C Ryan Gauld
28 Canada (bandiera) A Levonte Johnson
32 Canada (bandiera) P Isaac Boehmer
45 Ecuador (bandiera) C Pedro Vite
50 Canada (bandiera) P Max Anchor
92 Australia (bandiera) C Jay Herdman

Aggiornata al 18 febbraio 2023.

N. Ruolo Calciatore
1 Canada (bandiera) P Thomas Hasal
2 Uruguay (bandiera) D Mathías Laborda
3 Canada (bandiera) D Cristián Gutiérrez
4 Serbia (bandiera) D Ranko Veselinović
6 Stati Uniti (bandiera) D Tristan Blackmon
7 Colombia (bandiera) A Déiber Caicedo
7 Canada (bandiera) D Richie Laryea
8 Austria (bandiera) C Alessandro Schöpf
9 Colombia (bandiera) A Sergio Córdova
11 Colombia (bandiera) A Cristian Dájome
12 Canada (bandiera) D Karifa Yao
14 Portogallo (bandiera) D Luís Martins
16 Stati Uniti (bandiera) C Sebastian Berhalter
18 Giappone (bandiera) P Yōhei Takaoka
19 Stati Uniti (bandiera) C Julian Gressel
N. Ruolo Calciatore
20 Paraguay (bandiera) C Adrián Cubas
23 Giamaica (bandiera) D Javain Brown
24 Stati Uniti (bandiera) A Brian White
25 Scozia (bandiera) C Ryan Gauld
26 Camerun (bandiera) C JC Ngando
27 Canada (bandiera) A Ryan Raposo
28 Canada (bandiera) A Levonte Johnson
29 Stati Uniti (bandiera) A Simon Becher
30 Stati Uniti (bandiera) C Kamron Habibullah
31 Canada (bandiera) C Russell Teibert
45 Ecuador (bandiera) C Pedro Vite
50 Canada (bandiera) P Max Anchor
51 Canada (bandiera) D Ali Ahmed
60 Canada (bandiera) P Isaac Boehmer
61 Canada (bandiera) D Matteo Campagna

Aggiornata al 15 maggio 2022.

N. Ruolo Calciatore
1 Canada (bandiera) P Thomas Hasal
2 Canada (bandiera) D Marcus Godinho
3 Canada (bandiera) D Cristián Gutiérrez
4 Serbia (bandiera) D Ranko Veselinović
6 Stati Uniti (bandiera) D Tristan Blackmon
7 Colombia (bandiera) A Déiber Caicedo
8 Brasile (bandiera) C Caio Alexandre
9 Canada (bandiera) A Lucas Cavallini
11 Colombia (bandiera) A Cristian Dájome
14 Portogallo (bandiera) D Luís Martins
15 Guinea-Bissau (bandiera) C Janio Bikel
16 Stati Uniti (bandiera) C Sebastian Berhalter
17 Ghana (bandiera) C Leonard Owusu
18 Austria (bandiera) C Alessandro Schöpf
20 Paraguay (bandiera) C Adrián Cubas
N. Ruolo Calciatore
23 Giamaica (bandiera) D Javain Brown
24 Stati Uniti (bandiera) A Brian White
25 Scozia (bandiera) C Ryan Gauld
26 Germania (bandiera) D Florian Jungwirth
27 Canada (bandiera) A Ryan Raposo
28 Stati Uniti (bandiera) D Jake Nerwinski
31 Canada (bandiera) C Russell Teibert
32 Germania (bandiera) C Julian Gressel
33 Canada (bandiera) C Michael Baldisimo
45 Ecuador (bandiera) C Pedro Vite
55 Stati Uniti (bandiera) P Cody Cropper
60 Canada (bandiera) P Isaac Boehmer
61 Canada (bandiera) D Matteo Campagna
87 Canada (bandiera) A Tosaint Ricketts

Aggiornata al 2 agosto 2021[37]

N. Ruolo Calciatore
1 Canada (bandiera) P Thomas Hasal
3 Cile (bandiera) D Cristián Gutiérrez
4 Serbia (bandiera) D Ranko Veselinović
7 Colombia (bandiera) A Déiber Caicedo
8 Brasile (bandiera) C Caio Alexandre
9 Italia (bandiera) A Attilio Drago
11 Colombia (bandiera) A Cristian Dájome
12 Stati Uniti (bandiera) P Evan Newton
13 Canada (bandiera) D Derek Cornelius
14 Canada (bandiera) A Theo Bair
15 Inghilterra (bandiera) C Andy Rose
16 Canada (bandiera) P Maxime Crépeau
17 Ghana (bandiera) C Leonard Owusu
N. Ruolo Calciatore
22 Argentina (bandiera) D Erik Godoy
23 Giamaica (bandiera) D Javain Brown
24 Stati Uniti (bandiera) A Brian White
25 Scozia (bandiera) C Ryan Gauld
27 Canada (bandiera) C Ryan Raposo
28 Stati Uniti (bandiera) D Jake Nerwinski
31 Canada (bandiera) C Russell Teibert
32 Canada (bandiera) C Patrick Metcalfe
34 Canada (bandiera) D Gianfranco Facchineri
55 Canada (bandiera) C Michael Baldisimo
60 Canada (bandiera) P Isaac Boehmer
87 Canada (bandiera) A Tosaint Ricketts
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  34. ^ Le restanti partite furono giocate a porte chiuse a causa della pandemia di Covid-19
  35. ^ Le restanti partite furono giocate al Rio Tinto Stadium, nello Utah, a causa delle limitazioni negli spostamenti fra Canada e Stati Uniti dovuti alla pandemia di Covid-19
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