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Ufficio delle celebrazioni liturgiche del sommo pontefice

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Ufficio delle celebrazioni liturgiche del sommo pontefice
Officium de Liturgicis Celebrationibus Summi Pontificis
Gli spetta preparare tutto quanto è necessario per le celebrazioni liturgiche e le altre sacre celebrazioni in Vaticano alle quali presiede, partecipa o assiste il Romano Pontefice, oppure - in suo nome o per suo mandato - un Cardinale o un Prelato, e dirigerle secondo le vigenti prescrizioni in ambito liturgico, predisponendo tutto ciò che è necessario o utile per il loro degno svolgimento e per l'attiva partecipazione dei fedeli (Praedicate evangelium, 231)
Maestroarcivescovo Diego Giovanni Ravelli
SedePalazzo Apostolico Vaticano, 00120 Città del Vaticano
Sito ufficialewww.liturgiepontificie.va
dati catholic-hierarchy.org
Santa Sede  · Chiesa cattolica
I dicasteri della Curia romana

L'Ufficio delle celebrazioni liturgiche del sommo pontefice (in latino Officium de Liturgicis Celebrationibus Summi Pontificis) è uno dei 3 uffici della Curia romana. Esso cura le celebrazioni liturgiche e gli altri riti presieduti dal papa.

Nel Rinascimento, all'epoca della redazione del manoscritto Ceremoniale pontificio del 1488 e della prima sua edizione stampata del 1516, l'ufficio era composto da due "magistri titolari", con qualità di presidente per il più anziano, affiancati da un aiutante suprannumerario.[1]

Nel 1965, dopo la creazione cardinalizia del prefetto delle cerimonie pontificie Enrico Dante, non venne subito nominato un successore, poiché era in corso il processo di riforma liturgica, conseguente alla costituzione apostolica Sacrosanctum Concilium, e di riforma della corte pontificia, così come disposto da papa Paolo VI. Pertanto il pontefice nominò un reggente ad interim della prefettura delle cerimonie pontificie: prima Salvatore Capoferri, dal 1965 al 1968, e poi Adone Terzariol, dal 1968 al 1970. L'arcivescovo Annibale Bugnini, C.M., ebbe invece, dal 1967 al 1970, il titolo di delegato per le cerimonie pontificie, le quali venivano dirette dai cerimonieri pontifici. Nel 1967 venne anche soppressa la congregazione del cerimoniale che si occupava sia del cerimoniale laico e diplomatico che, parzialmente, di quello liturgico.

Fino al 1970 il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie era chiamato "prefetto delle cerimonie pontificie", mentre tutti i cerimonieri pontifici erano chiamati "maestri delle cerimonie pontificie".

Papa Giovanni Paolo II, con il chirografo Per la cura spirituale nella Città del Vaticano del 14 gennaio 1991, soppresse l'ufficio di Sacrista del Palazzo apostolico, affidandone le funzioni al maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, che divenne responsabile della sacrestia pontificia.

Il 17 gennaio 2019 papa Francesco ha inserito la Cappella musicale pontificia sistina nell'organigramma dell'Ufficio delle celebrazioni liturgiche.[2]

Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie

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Tra i ruoli del maestro e dell'ufficio, disciplinati dall'art. 182 della Costituzione apostolica Pastor Bonus di papa Giovanni Paolo II, rientrano la cura e la preparazione dei paramenti, dell'altare, di «tutto quanto è necessario per le celebrazioni liturgiche e le altre sacre celebrazioni, che sono compiute dal sommo Pontefice o in suo nome, e dirigerle secondo le vigenti prescrizioni del diritto liturgico». Inoltre, durante il periodo di sede vacante non decade dalla propria carica ma provvede alla constatazione del decesso del papa e al rito delle solenni esequie pontificie. Scrive e legge il rogito circa la vita e le opere del papa defunto che poi posiziona vicino alla salma. Nei riti di inizio del conclave pronuncia l'extra omnes, mentre ad avvenuta elezione canonica del nuovo papa, in qualità di notaio, redige il verbale dell'accettazione del neoeletto con il nome pontificale assunto.

Durante le celebrazioni liturgiche presiedute dal pontefice, il maestro lo assiste all'altare indossando l'abito talare paonazzo, fascia paonazza e cotta. Durante la sede vacante, se non è insignito della dignità episcopale, invece indossa l'abito corale con abito talare paonazzo, la fascia paonazza, il rocchetto, la mantelletta e la berretta nera con fiocco paonazzo, come previsto dal Caeremoniale Episcoporum al n. 1207.

La nomina del maestro avviene a discrezione del romano pontefice, per un periodo di cinque anni successivamente rinnovabile. Dall'11 ottobre 2021 ricopre l'incarico l'arcivescovo Diego Giovanni Ravelli, nato nel 1965, ordinato presbitero nel 1991 e ordinato arcivescovo titolare di Recanati nel 2023.

Cerimonieri pontifici

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Nome Diocesi di appartenenza Nascita Ordinazione presbiterale Nominato
Pier Enrico Stefanetti Sede suburbicaria di Velletri-Segni 1952 1981 25 febbraio 2006
Marco Agostini Diocesi di Verona 1962 1992 13 giugno 2009
Massimiliano Matteo Boiardi, F.S.C.B. - 1974 2004 4 ottobre 2011
Ján Dubina Diocesi di Banská Bystrica 1980 2004 2 ottobre 2015
Krzysztof Marcjanowicz Arcidiocesi di Cracovia 1977 2002 9 febbraio 2018
Ľubomír Welnitz Diocesi di Nitra 1977 2003 14 giugno 2020
Didier Jean-Jacques Bouable Diocesi di Yopougon 1983 2013 25 novembre 2023
Yala Banorani Djetaba Diocesi di Sokodé 1980 2011

Prefetti delle cerimonie pontificie

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Segue la lista dei prefetti del XX secolo:

Maestri delle celebrazioni liturgiche pontificie

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  1. ^ Gustave Constant, cit., pagg. 164-165; Marc Dykmans, L'oeuvre de Patrizi Piccolomini ou le cérémonial papal de la première Renaissance, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1980, pagg. 9* e 14*
  2. ^ Lettera Apostolica in forma di Motu proprio circa la Cappella Musicale Pontificia, su press.vatican.va, Sala stampa della Santa Sede, 19 gennaio 2019. URL consultato il 19 gennaio 2019.

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Collegamenti esterni

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