Vai al contenuto

The Hertz Corporation

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
The Hertz Corporation
Logo
Logo
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Forma societariaPublic company
Borse valoriNYSE: HTZ
ISINUS428040CN71
Fondazione1918 a Chicago
Fondata daWalter L. Jacobs
Sede principaleEstero
GruppoHertz Global Holdings Inc
Persone chiavePaul Stone (amministratore delegato)
Settoreautonoleggio e leasing
Dipendenti29.350[1] (2009)
Slogan«Journey on»
Sito webwww.hertz.com/
Hertz di Livonia (Michigan)

The Hertz Corporation, sussidiaria della Hertz Global Holdings Inc, [2] è un'azienda statunitense di autonoleggio.[2] La sede è a Estero, in Florida.[3]

L'azienda fu fondata da Walter L. Jacobs nel 1918, come autonoleggio a Chicago con una dozzina di Ford Model T. Nel 1923, Jacobs vendette a John D. Hertz la compagnia, facendola diventare una sussidiaria della Yellow Truck and Coach Manufacturing Company e rinominandola "Hertz Drive-Ur-Self System".

Venne venduta la parte azionaria di maggioranza della Yellow Truck and Coach Manufacturing Company (e la Hertz Drive-Ur-Self) alla General Motors nel 1925 che comprò le azioni rimanenti nel 1943.

Hertz attraverso la The Omnibus Corporation iniziò dal 1953 il rientro dell'autonoleggio da lui fondato dalla GM. Nello stesso anno vende la parte di trasporto pubblico della The Omnibus Corporation cambiando il nome in The Hertz Corporation e quotandola alla New York Stock Exchange l'anno successivo.

The Hertz Corporation

[modifica | modifica wikitesto]
Chiosco Hertz

Nel 1954 Hertz compra la Metropolitan Distributors di New York.[4]

Nel 1967, The Hertz Corporation diventa una sussidiaria della RCA ma fu gestita come entità separata. Nel 1985, Hertz si fonda con la UAL Corporation. Il 30 dicembre 1987, Hertz viene venduta alla Park Ridge Corporation, della Ford Motor Company e di alcuni manager Hertz. Nel 1988, Volvo North America Corporation investe nella Park Ridge Corporation.[4] Il 3 giugno 2005 Ford annuncia che la Hertz subisce una OPA. L'8 settembre 2005 viene venduta alle private equity Clayton, Dubilier & Rice, The Carlyle Group e Merrill Lynch Global Private Equity per 15 miliardi di $.[5] La vendita fu completata il 2 dicembre 2005. Il gruppo private equity la rese pubblica nel 2006.

L'11 gennaio 2010, Hertz annuncia l'acquisizione di British Car Auctions (BCA).[6]

Nel novembre 2011, Hertz introduce gli ExpressRent kiosk. Il primo caso negli Stati Uniti con operatori live in video chat.[7]

Il 22 maggio 2020 Hertz ha annunciato di essere indebitato e di aver subito un forte calo delle entrate a causa della pandemia COVID-19. Ha quindi presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti e in Canada. Questa misura non tocca le filiali europee.[8][9]

Rete operativa

[modifica | modifica wikitesto]

Hertz opera in 145 paesi. Al di fuori degli USA, Hertz ha sedi in 18 paesi, il resto è franchising. Nel 2012 la compagnia ha 3.210 sedi operative negli USA e 1.215 nel mondo.[10]

La flotta Hertz è principalmente basata su veicoli General Motors. Veicoli di lusso sono della Mercedes-Benz, Infiniti e Cadillac. Al tempo della proprietà Ford, i veicoli erano forniti dalla casa madre e da Mazda, Volvo Cars, Mercury e Lincoln. Nel 2012 la compagnia ha un parco mezzi di 490.000 veicoli negli USA e 177.000 veicoli nel mondo con 104.000 sedi in 150 stati.[11]

  1. ^ Hertz says over 4,000 jobs to go, BBC News, 16 gennaio 2009. URL consultato il 30 settembre 2011.
  2. ^ a b Hertz Global Holdings, Inc. Company Profile, su biz.yahoo.com, Yahoo! Finance. URL consultato il 27 gennaio 2012.
  3. ^ Hertz to bolster local construction, real-estate industries, in WINK News, 7 maggio 2013. URL consultato il 21 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2014).
  4. ^ a b Hertz History, su hertz.com, Hertz Corporation. URL consultato il 27 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2012).
  5. ^ Andrew Ross Sorkin, Private Investors to Buy Hertz for $15 Billion, su New York Times, 9 settembre 2005. URL consultato il 19 dicembre 2013.
  6. ^ Hertz acquires used car dealer BCA, su newstatesman.com, 11 gennaio 2010. URL consultato il 18 febbraio 2010.
  7. ^ Stacy Collett, Hertz Improves Customer Experience With Friendlier Kiosks, su CIO. URL consultato il 24 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2014).
  8. ^ (EN) Chris Isidore, Hertz files for bankruptcy, su CNN, 22 maggio 2020. URL consultato il 23 maggio 2020}.
  9. ^ (EN) Niraj Chokshi, Hertz, Car Rental Pioneer, Files for Bankruptcy Protection, in The New York Times, 22 maggio 2020. URL consultato il 23 maggio 2020.
  10. ^ Hertz Global Holdings Inc (HTZ), su Reuters. URL consultato il 13 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2014).
  11. ^ Hertz, su progettorent.com. URL consultato il 28 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2014).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN128975366 · LCCN (ENn50064304