Vai al contenuto

Servizio bibliotecario nazionale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Servizio Bibliotecario Nazionale)

Il Servizio bibliotecario nazionale (SBN) è la rete delle biblioteche italiane promossa dal Ministero della cultura, con la cooperazione delle Regioni e delle Università, e coordinata dall'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU).

Il progetto di Servizio bibliotecario nazionale nasce con l'obiettivo di superare la frammentazione e favorire la cooperazione delle strutture bibliotecarie italiane, su impulso della Conferenza nazionale delle biblioteche italiane tenutasi dal 22 al 24 gennaio 1979 a Roma. Ideato da Angela Vinay (Direttrice dell'ICCU) e da Michel Boisset (Direttore della Biblioteca dell'Istituto Universitario Europeo),[1] in collaborazione con un gruppo di bibliotecari e informatici. La fase di progettazione è ufficialmente avviata il 4 aprile 1980, con la costituzione di una commissione di esperti composta da rappresentanti del Ministero dei Beni culturali (MiBAC), dell'ICCU, della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, dell'Istituto universitario europeo e del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Il documento finale prodotto dalla commissione propone la creazione di tale servizio, articolato in:

  • un catalogo unico delle risorse librarie, prodotto dall'insieme integrato dei cataloghi locali;
  • un archivio bibliografico nazionale, assicurando qualità, completezza e coerenza della descrizione bibliografica;
  • un servizio nazionale di accesso ai documenti.[2]

Nel 1982 il progetto viene presentato da Angela Vinay alla comunità bibliotecaria in occasione del 30º congresso della Associazione italiana biblioteche tenuto a Giardini-Naxos il 21-24 novembre 1982.[3] Nel 1984, il MiBAC sottoscrive un protocollo di intesa con le Regioni per lo sviluppo del progetto SBN.[4]

Nel 1985, vengono costituiti i primi due Poli, quelli delle Biblioteche Nazionali Centrali, di Roma e di Firenze. Dal 1987 al 1990, con il Progetto "Sistema beni librari", vengono recuperati i cataloghi della Bibliografia nazionale italiana (BNI), del Bollettino delle opere moderne straniere (BOMS) e di altri cataloghi relativi a fondi musicali e d'interesse meridionalistico, che vanno a costituire il primo consistente nucleo del catalogo. Nel 1992, il protocollo di intesa MiBAC-Regioni è allargato al Ministero dell'università e della ricerca Scientifica e Tecnologica coinvolgendo nel progetto molte biblioteche universitarie.[5] Inoltre, attraverso il collegamento di altri Poli alla rete SBN, viene ufficialmente attivata la rete nazionale.

Nel 1996 è avviato uno studio di fattibilità per realizzare un'unica banca dati, integrando le precedenti relative a libri moderni, libri antichi e musica,[6] e permettere la gestione del materiale grafico e cartografico, consentendo anche un certo grado di interoperabilità con programmi non sviluppati all'interno del SBN.[7]

Nel 2002, con l'avvio del progetto "Evoluzione dell'Indice SBN", avviene una ristrutturazione e razionalizzazione della banca dati centrale dell'Indice, così come una sua apertura ad altri sistemi di gestione bibliotecaria non legati a SBN che utilizzano i formati bibliografici più diffusi (UNIMARC, MARC21).[8]

Organizzazione

[modifica | modifica wikitesto]

Il Servizio bibliotecario nazionale collega biblioteche statali, di enti locali, universitarie e private operanti in diversi settori disciplinari. Le biblioteche partecipanti sono raggruppate in poli locali, collegati a loro volta all'Indice SBN, che contiene il catalogo collettivo del patrimonio posseduto dalle biblioteche aderenti al servizio. L'adesione al Servizio implica per la biblioteca o per il polo locale di biblioteche la sottoscrizione di un accordo con l'ICCU, per definire i rispettivi impegni nello sviluppo di SBN e dei servizi connessi.[9]

Una tra le funzioni fondamentali del Servizio Bibliotecario Nazionale è la catalogazione partecipata fra le biblioteche aderenti: ogni record bibliografico (libri, codici di autorità o altro) viene descritto una sola volta dalla biblioteca o dal polo di biblioteche che per primo lo acquisisce. Le altre biblioteche si limitano a riportare nel proprio catalogo il record già registrato nell'Indice, aggiungendo solo l'indicazione che anche loro sono in possesso di quel dato record.

Le singole basi dati dei poli, tuttavia, condividono la sola descrizione bibliografica di un record, mantenendo così totale autonomia riguardo alla possibilità di aggiungere ulteriori informazioni (come la collocazione locale di un libro, gli ordini di acquisto, chiavi di ricerca più specifiche, eccetera). Le biblioteche hanno piena autonomia anche per quanto riguarda le scelte organizzative e gli investimenti per hardware e software.

Al 5 novembre 2018 vi aderiscono 6 320 biblioteche (organizzate in 104 poli)[10] e la base dati bibliografica contiene 17 162 840 notizie bibliografiche, corredate da 92 110 636 localizzazioni (ossia, indicazioni della biblioteca che le possiede).[11] Il catalogo collettivo comprende diverse tipologie di documenti: materiale antico (monografie a stampa dal XV secolo fino al 1830), materiale moderno (monografie, registrazioni audio e video, archivi elettronici, periodici e altri materiali a partire dal 1831), musica manoscritta, musica a stampa e libretti, materiale grafico e cartografico.[12] Gli accessi al catalogo sono compresi fra i 2,8 milioni e i 4,6 milioni al mese.[13]

La ricerca bibliografica

[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1997, il catalogo collettivo è disponibile in Rete mediante il sistema OPAC, che nel tempo ha visto la realizzazione di varie interfacce.[14] A corredo della ricerca sono disponibili una serie di servizi quali ad esempio il salvataggio delle ricerche effettuate nella sessione, la gestione di liste di preferiti e l'invio tramite e-mail dei risultati.

Attraverso la consultazione OPAC è possibile inoltre:

  • accedere ai servizi di consultazione, prestito e riproduzione offerti dalle biblioteche sui loro OPAC locali;
  • accedere alle informazioni relative agli orari di apertura e al patrimonio posseduto dalle biblioteche partecipanti a SBN, grazie all'integrazione con la base dati dell'Anagrafe delle biblioteche italiane;
  • consultare le voci di autorità di autori e titoli uniformi;
  • accedere a eventuali risorse digitali;
  • visualizzare o scaricare in formato UNIMARC i record bibliografici;
  • consultare come client Z39.50 anche altri cataloghi nazionali e internazionali.

Il prestito interbibliotecario

[modifica | modifica wikitesto]

Il Servizio bibliotecario nazionale mette a disposizione l'Inter library loan SBN (ILL SBN), servizio nazionale di prestito interbibliotecario e di fornitura di documenti, accessibile a tutti e rivolto ai bibliotecari e agli utenti finali.[15]

Il servizio del prestito interbibliotecario è stato alla base del progetto SBN, avendo integrato le competenze e i progetti avviati nel novembre 1979 dal gruppo di lavoro ECO (Esperienza di cooperazione), poi proseguito nel progetto SNADOC (Servizio nazionale di accesso ai documenti), avviato in Toscana a metà degli anni ottanta.[16]

Negli anni 2010, il servizio di prestito comprende i cataloghi dell'Indice SBN, del Catalogo Italiano dei Periodici (ACNP) e del catalogo collettivo di spogli di periodici italiani di economia, scienze sociali e storia dell'Associazione ESSPER.[17]

  1. ^ Michel Boisset e Angela Vinay, Università Europea e Servizio bibliotecario Nazionale, in Il Ponte, vol. 37, n. 5, 1981, pp. 394-397.
  2. ^ Commissione per l'automazione delle biblioteche, Documento finale, in Il Servizio Bibliotecario Nazionale, 2°ª ed., Roma, ICCU, 1985, pp. 53-56, ISBN 88-7107-035-6.
  3. ^ AIB, La cooperazione: il Servizio bibliotecario nazionale, atti del 30 ̊Congresso nazionale della Associazione italiana biblioteche, Giardini-Naxos, 21-24 novembre 1982, Messina, Università-Facoltà di lettere e filosofia-Centro studi umanistici, 1986.
  4. ^ Protocollo di intesa fra Ministero per i Beni e le Attività culturali e le Regioni per il progetto speciale di Servizio Bibliotecario Nazionale, su iccu.sbn.it, Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche. URL consultato il 30 agosto 2013.
  5. ^ Accordo di programma tra il Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica ed il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, su iccu.sbn.it, Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche. URL consultato il 30 agosto 2013.
  6. ^ Franca Cerone, Serena Molfese, Studio di fattibilità sull'evoluzione della rete SBN, su iccu.sbn.it, Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, 1998. URL consultato il 30 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).
  7. ^ Michele Ponzio, Adesione ad SBN del software Easy Cat, su iccu.sbn.it, Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, 1999. URL consultato il 9 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).
  8. ^ Evoluzione dell'Indice SBN, su iccu.sbn.it, Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche. URL consultato il 9 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2013).
  9. ^ Come aderire al Servizio Bibliotecario Nazionale, su iccu.sbn.it, Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche. URL consultato il 9 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2013).
  10. ^ I Poli e le Biblioteche SBN, su iccu.sbn.it, ICCU. URL consultato il 5 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2018).
  11. ^ OPAC Catalogo SBN, su sbn.it, ICCU. URL consultato il 5 novembre 2018.
  12. ^ Il catalogo SBN aperto al pubblico, su iccu.sbn.it, ICCU. URL consultato il 5 novembre 2018.
  13. ^ Statistiche Generali, su opac.stats.sbn.it, ICCU. URL consultato il 5 novembre 2018.
  14. ^ Il catalogo è consultabile attraverso i siti http://opac.sbn.it/ e http://www.internetculturale.it/. È presente anche una modalità di accesso via Z39.50.
  15. ^ Il servizio di prestito interbibliotecario e fornitura documenti ILL SBN, su iccu.sbn.it, Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche. URL consultato il 5 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2014).
  16. ^ Leombroni 2002, pp. 380-381.
  17. ^ Caratteristiche e funzionalità del servizio ILL SBN, su iccu.sbn.it, Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche. URL consultato il 5 novembre 2018 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2018).
  • Claudio Leombroni, Il Servizio bibliotecario nazionale. Idee, passioni, storia., in Paolo Traniello (a cura di), Storia delle biblioteche in Italia, dall'Unità a oggi, Bologna, Il Mulino, 2002, ISBN 88-15-08848-2.
  • Erica Gay e Gianni Bonazzi (a cura di), Servizio bibliotecario nazionale, realizzazioni e prospettive, atti della 3. Conferenza nazionale per i beni librari, Torino, 26-28 aprile 1990, Torino, Regione Piemonte, 1993, ISBN 88-7678-082-3.
  • Il Servizio Bibliotecario Nazionale, 2ª edizione riveduta e corretta, Roma, Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, 1985, ISBN 88-7107-035-6.

Pubblicazioni

[modifica | modifica wikitesto]
  • Atti della Conferenza nazionale delle biblioteche italiane sul tema "per l'attuazione del sistema bibliotecario nazionale", in Accademie e biblioteche d'Italia, vol. 47, n. 1-2, Roma, Ministero della Pubblica Istruzione, 1979, pp. 40-42.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN127535140 · ISNI (EN0000 0001 2154 2210 · BAV 494/48260 · LCCN (ENn93080200 · GND (DE5250648-4