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Scusate il ritardo

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Scusate il ritardo
Massimo Troisi e Lello Arena in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Anno1983
Durata112 min
Generecommedia
RegiaMassimo Troisi
SoggettoMassimo Troisi
SceneggiaturaMassimo Troisi, Anna Pavignano
ProduttoreMauro Berardi
Casa di produzioneYarno Cinematografica
Distribuzione in italianoCineriz
FotografiaRomano Albani
MontaggioAntonio Siciliano
Effetti specialiGiovanni Corridori
MusicheAntonio Sinagra
ScenografiaBruno Garofalo
CostumiBona Nasalli Rocca
TruccoAlfredo Marazzi
Interpreti e personaggi

Scusate il ritardo è un film del 1983 diretto e interpretato da Massimo Troisi.[1][2]

Il titolo del film è un riferimento sia al tempo trascorso dal film precedente (Ricomincio da tre, del 1981) sia ai diversi tempi dell'amore e alla non sincronia dei rapporti di coppia.[3]

Il film incassò 3 miliardi e mezzo di lire al botteghino.[4][5][6]

Napoli. Vincenzo è un giovane disoccupato la cui esistenza è priva di stimoli, dettata dalla pigrizia, dalla noia e dall'ipocondria. A differenza della madre Assunta, impegnata da quelle faccende domestiche che lo scocciano perennemente, della sorella Patrizia, sposata e con figlia a carico, e del fratello Alfredo, attore sempre in giro nei suoi spettacoli teatrali, Vincenzo sfugge a qualsiasi tipo di compito o responsabilità, anche a livello umano. Quest'ultimo aspetto si manifesta particolarmente nei confronti del suo amico Tonino, che cerca in lui una spalla sulla quale piangere dopo essere stato lasciato dalla fidanzata, trovando però soltanto risposte banali e indecise, e un'apparente compassione che a malapena cela l'indifferenza.

L'occasione di una svolta per Vincenzo potrebbe arrivare dall'incontro con Anna, una vecchia compagna di scuola di Patrizia conosciuta in occasione del funerale di un loro parente. Dopo un timido approccio, tra i due incomincia una relazione nella quale tuttavia chi sembra gettarsi più a capofitto è lei, desiderosa di amore e dolcezza dopo un'esperienza sentimentale finita male. Vincenzo al contrario non pare vivere la storia con lo stesso coinvolgimento passionale della sua ragazza, proprio perché non cancella i suoi cronici difetti. E si mostra scontroso e indolente agli occhi di Anna in una varietà di situazioni, specie quando Tonino, sempre più depresso, nasconde a stento le sue intenzioni suicide recandosi a tarda sera in una stazione ferroviaria nella quale rimane sotto la pioggia pensando al gesto di buttarsi sotto un treno, per di più con un coltello a scatto in tasca.

Anna comincia a non sopportare la mancanza di attenzione e di premure di Vincenzo nei suoi confronti, si sente priva di comprensione, non vede complicità. Il culmine viene raggiunto quando una domenica pomeriggio, mentre i due sono a letto, lui accende casualmente la radio e, alla notizia del clamoroso vantaggio del Cesena sul Napoli, sembra mostrare più interesse per la sua squadra del cuore che non per le perplessità che Anna sta esprimendogli sulla loro relazione. La giovane decide così di lasciarlo, e di lasciare anche Napoli per tornare a lavorare a Perugia, da dove era andata via per riabbracciare i suoi genitori. Lui, resosi conto per la prima volta di cosa stia davvero perdendo, cerca di impedire quella fine, sicché Anna gli propone una pausa di riflessione di un mese. Mentre lui cade in preda allo sconforto, Tonino appare miracolosamente rinfrancato dall'aver trovato una nuova ragazza. E, mostrando molta più umanità di quanta non ne abbia avuta a suo tempo l'amico, sarà proprio lui a convincere Anna a tornare da Vincenzo. Il quale, malgrado lo faccia come suo solito senza alcuna convinzione, chiede ad Anna di restare nella sua vita.

La stazione nella quale si svolge una scena del film è quella di Giugliano-Qualiano,[7] mentre le scale che fanno da cornice ad alcuni dialoghi tra Vincenzo e Tonino sono situate a Napoli, in via Andrea Mariconda ora "Scale Massimo Troisi" [8] nel quartiere Chiaia.

Riconoscimenti

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Il secondo film di Troisi riesce a ottenere numerosi premi tra cui il David di Donatello (1983) per il miglior attore non protagonista a Lello Arena e anche per la migliore attrice non protagonista a Lina Polito.[9]

Troisi si aggiudica la Maschera d'Argento, il Premio UBU, il Biglietto d'oro per l'incasso della stagione 1982-1983 e il Premio De Sica.

Edizioni home video

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Il film di Troisi è stato riproposto al pubblico in versione DVD nel 2003, con i seguenti contenuti speciali:[10]

  • biografia degli attori principali;
  • biografia del regista.
  1. ^ Cinema, in La Stampa, Torino, GEDI Gruppo Editoriale, 18 febbraio 1993, p. 23. URL consultato il 16 gennaio 2023.
  2. ^ Enrico Giacovelli, La commedia all'italiana, Roma, Gremese, 1995, ISBN 88-7605-873-7.
  3. ^ Matilde Hochkofler, Massimo Troisi. Comico per amore, Venezia, Marsilio Editori, 1998, ISBN 88-317-6899-9.
  4. ^ Arianna Ascione, «Scusate il ritardo» arriva su Disney+: perché Lello Arena è senza barba, il dramma di Giuliana De Sio e altre 7 curiosità, in Corriere della Sera, 2 ottobre 2020, p. 1. URL consultato il 16 gennaio 2023.
  5. ^ Stagione 1982-83: i 100 film di maggior incasso, su Hit Parade Italia. URL consultato il 16 gennaio 2023.
  6. ^ Troisi fa sempre cassetta, in La Stampa, Torino, GEDI Gruppo Editoriale, 26 marzo 1983, p. 18. URL consultato il 16 gennaio 2023.
  7. ^ Antonio Mangione, Ponte Riccio, stazione fantasma: fermi al palo i lavori di ristrutturazione, in InterNapoli.it, 30 giugno 2009. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
  8. ^ Ileana Ongar, Napoli movie tour, cinema per viaggiare, su speropoli.it, 30 aprile 2011. URL consultato il 16 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
  9. ^ Enrico Lancia, I premi del cinema, Roma, Gremese, 1998, ISBN 88-7742-221-1.
  10. ^ Scheda completa di Scusate il ritardo (2003), DVD, su movieplayer.it. URL consultato il 2 aprile 2012 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2014).

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