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Richard Lower

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Richard Lower

Richard Lower (St. Tudy, 1631Londra, 17 gennaio 1691) è stato un medico britannico.

Ha giocato un ruolo importante nello sviluppo della scienza medica.[1] È ricordato principalmente per le sue ricerche riguardanti la trasfusione e la funzione del sistema cardio-polmonare (Tractatus de Corde).[2]

Richard Lower era il secondogenito di una famiglia benestante proveniente dalla Cornovaglia.

Fu educato alla Westminster School, dove conobbe John Locke, e nel 1649 vinse una borsa di studio al Christ Church College di Oxford. Ottenne i primi diplomi accademici in Lettere nel 1653 e nel 1655, e successivamente quello in Medicina nel 1665. In quegli anni, Lower si fece membro attivo del gruppo di scienziati presenti a Oxford e conobbe Robert Boyle, William Petty, Christopher Wren e Robert Hooke, fu studente di Chimica di Peter Stahl e lavorò come assistente di Thomas Willis, professore di Filosofia naturale. Il risultato più importante di questa collaborazione fu il trattato di Willis Cerebri Anatome del 1664, riguardante l'anatomia del cervello, illustrato da Wren e basato sulle meticolose ricerche anatomiche di Lower.[3]

Sempre nello stesso periodo, Lower sperimentò la prima trasfusione di sangue e si dedicò allo studio del sistema cardio-polmonare, pubblicando i suoi risultati nella celebre opera Tractatus de Corde. Nel 1666, seguì Willis a Londra, dove aprì uno studio medico, ma continuò le sue ricerche diventando, nell'ottobre del 1667, un membro della Royal Society. Il lavoro di Lower ottenne sempre più successo quando, nel 1675, entrò a far parte del Royal College of Physicians e quando, dopo la morte di Willis, venne considerato il miglior medico di Londra.[4]

La sua ultima opera fu De origine catarrhi (1672): con essa, Lower, attraverso esperimenti scientifici, confutò la classica dottrina che descriveva le secrezioni nasali come liquidi di scarto del cervello.[5]

La sua intensa pratica medica non consentì più a Lower di partecipare ai lavori di ricerca della Royal Society, dunque si dimise da quell'istituto nel 1678. Lo stesso anno, però, perse gran parte dei suoi pazienti per motivi politici: era anticattolico e durante la crisi causata dalla cosiddetta “congiura papista” si schierò con la fazione Whig. Continuò comunque ad esercitare la sua professione e, quando il re cattolico Giacomo II venne deposto a favore di Guglielmo I d'Orange e Maria II Stuart, venne nominato consigliere della corona per i servizi sanitari nautici.[6] Lower morì nel gennaio del 1691 per una febbre, e il suo corpo fu seppellito in Cornovaglia.

Lower e la trasfusione

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All'età di trentaquattro anni, Richard Lower tentò la prima trasfusione sanguigna. Sulla scia degli esperimenti eseguiti a Oxford da Christopher Wren, durante i quali dei liquidi medicinali erano stati introdotti direttamente nella circolazione del sangue, Lower decise di osservare l'effetto di uno scambio di sangue fra due cani, collegando l'arteria di uno con la vena dell'altro. Ma, prima che Lower potesse studiarne gli effetti, il medico francese Jean-Baptiste Denys, al corrente del suo lavoro, trasfuse in un paziente il sangue di un agnello. La Royal Society fu indignata per il mancato riconoscimento da parte di Denys del ruolo pionieristico svolto da Lower e lo convinse a ripetere l'esperimento.[7]

Lower realizzò nel novembre del 1667 una trasfusione di sangue da una pecora a un <<poveruomo dissoluto>>[8], Arthur Coga, che fortunatamente sopravvisse nonostante l'incompatibilità fra il sangue umano e quello animale: è probabile, quindi, che la trasfusione non eccedesse qualche oncia di sangue:

«Preleviamo in diversi tempi qualche oncia di sangue dalla pecora senza che essa ne abbia alcun incomodo... Avevamo deciso di ripetere la terapia qualche altra volta per tentare di guarire lo spirito dell’uomo, ma egli disattese tutte le nostre speranze preferendo seguire la sua inclinazione alla dissolutezza che pervenire a una guarigione.[8]»

Poco tempo dopo uno dei pazienti di Denys morì e questo tipo di indagini (condotte molto prima della scoperta dei gruppi sanguigni) fu abbandonato.

Il Tractatus de Corde

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La fama di Lower fu soprattutto dovuta a un suo lavoro sulla fisiologia cardio-polmonare. Nel 1669 a Londra apparve il Tractatus de Corde, item de motu et colore sanguinis. Per molti quest'opera è, dopo quella di William Harvey, il primo grande trattato di cardiologia moderna. Quest'opera consacrava definitivamente il trionfo delle teorie di Harvey.

Lower, nel primo capitolo, nega la funzione nutritiva del sangue venoso, afferma l'esistenza di anastomosi fra i differenti rami coronarici e conferma, con una prova all'acqua (di sua invenzione), la tenuta stagna della valvola mitrale. Come Harvey, cercò di determinare la nozione di portata sanguigna e così scrisse:

«Tutta la massa del sangue passa per il cuore non solo una volta o due in un’ora ma molto sovente più volte… È fuor di dubbio che l’uno e l’altro ventricolo ricevono a ogni diastole quanto sangue possono contenere e che espellono in tutta la sistole quello che hanno ricevuto. Supposto questo, se contiamo i battiti del cuore, non sarà difficile congetturare quanto sangue passa per i ventricoli nello spazio di un’ora.[9]»

I risultati che Lower ottenne con le sue analisi furono errati ma bastò solo la nozione di portata sanguigna a rendere i suoi studi rivoluzionari, nonostante la recente opera di Harvey.

L'autore completa la sua definizione fisiologica differenziando perfettamente il ruolo delle arterie e delle vene:

«Le arterie sono state fatte per ricevere il sangue dal cuore e per portarlo in tutto il corpo, le vene sono destinate a riespanderlo nel cuore. Le arterie sono state dotate di una membrana molto spessa per sostenere l’impulso e l’impetuosità del sangue; quella delle vene, dove il corso del sangue è molto più lento e faticoso, è molto più delicata.[10]»

Il Tractatus de Corde si è rivelata un'opera essenziale per quel che concerne il ruolo dei polmoni: Lower fu il primo a definire la nozione di ematosi.

«È tempo infine di mostrare a che cosa si debba attribuire questo colore rosso vermiglio di cui il sangue è interamente imbevuto e a mio avviso dev’essere attribuito ai polmoni… Il sangue che entra nei polmoni ha il colore nero di quello delle vene e ne ritorna rosso e vermiglio come quello delle arterie… D’altronde è evidente che questo colore rosso è interamente dovuto alle particelle dell’aria che si insinuano nel sangue… per la commistione stretta e intima che si ha di tutte queste particelle con quelle dell’aria… Dopo che la maggior parte dell’aria è fuoriuscita dal sangue, passando in tutto il corpo e nel parenchima dei vasi, e dopo che è traspirata attraverso i pori del corpo, è verosimile che il sangue venoso, che è privo di questo spirito, paia più scuro e più nero.[10]»

In questo passaggio vi sono tutti gli elementi che permettono di giustificare le scoperte future sulla respirazione.

  1. ^ "1691." The People's Chronology. Ed. Jason M. Everett. Thomson Gale, 2006. eNotes.com. 2006. 26 May 2007 <http://history.enotes.com/peoples-chronology/year-1691/medicine[collegamento interrotto]>
  2. ^ R Shane Tubbs, Loukas Marios, Shoja Mohammadali M, Ardalan Mohammad R, Oakes W Jerry, Richard Lower (1631-1691) and his early contributions to cardiology, in Int. J. Cardiol., vol. 128, n. 1, Paesi Bassi, agosto 2008, pp. 17–21, DOI:10.1016/j.ijcard.2007.11.069, PMID 18201782.
  3. ^ W.F.Bynum e Helen Bynum, Dictionary of medical biography, Greenwood Press, Westport (Connecticut)-London 2007, Vol.2, Pag. 815.
  4. ^ Roy Porter, Dizionario Biografico della Storia della Medicina e delle scienze Naturali (Liber Amicorum), Franco Maria Ricci editore, Milano 1985, Tomo III (L-P), Pag. 63.
  5. ^ W.F.Bynum e Helen Bynum, Op. Cit. Pag. 815.
  6. ^ Roy Porter, Op. Cit. Pag. 63.
  7. ^ Ibid. Pag. 63.
  8. ^ a b Philippe Gorny, Storia illustrata della Cardiologia (dalla preistoria ai giorni nostri), EDITIEMME, Milano 1988. Pag. 191.
  9. ^ Philippe Gorny, Storia illustrata della Cardiologia (dalla preistoria ai giorni nostri), EDITIEMME, Milano 1988. Pag. 192.
  10. ^ a b Philippe Gorny, Storia illustrata della Cardiologia (dalla preistoria ai giorni nostri), EDITIEMME, Milano 1988. Pag. 193.
  • "1691." The People's Chronology. Ed. Jason M. Everett. Thomson Gale, 2006. eNotes.com. 2006. 26 May 2007 <http://history.enotes.com/peoples-chronology/year-1691/medicine[collegamento interrotto]>
  • Tubbs, R Shane, Loukas Marios, Shoja Mohammadali M, Ardalan Mohammad R, Oakes W Jerry (August 2008). Richard Lower (1631-1691) and his early contributions to cardiology. Int. J. Cardiol. 128 (1): 17–21. DOI:10.1016/j.ijcard.2007.11.069.
  • Roy Porter, Dizionario Biografico della Storia della Medicina e delle scienze Naturali (Liber Amicorum), Franco Maria Ricci editore, Milano 1985, Tomo III (L-P).
  • Philippe Gorny, Storia illustrata della Cardiologia (dalla preistoria ai giorni nostri), EDITIEMME, Milano 1988.
  • W.F.Bynum e Helen Bynum, Dictionary of medical biography, Greenwood Press, Westport (Connecticut)-London 2007, Vol.2.

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