Repubblica Socialista Sovietica Georgiana

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Georgia
Motto:
(KA) პროლეტარებო ყველა ქვეყნისა, შეერთდით!
proletarebo qvela k’veqnisa, sheert’dit’!
(IT) Proletari di tutti i paesi, unitevi!
Georgia - Localizzazione
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Dati amministrativi
Nome completoRepubblica Socialista Sovietica Georgiana
Nome ufficialeГрузинская Советская Социалистическая Республика

საქართველოს საბჭოთა სოციალისტური რესპუბლიკა

Lingue ufficialigeorgiano
russo
Lingue parlategeorgiano
Innoinno della RSS Georgiana
CapitaleTbilisi
Dipendente da RSFS Transcaucasica (1922-1936)
Unione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica (1936-1991)
Politica
Forma di StatoRepubblica socialista sovietica
Forma di governoRepubblica a partito unico
Nascita25 febbraio 1921
CausaInvasione bolscevica
Fine9 aprile 1991
CausaDichiarazione di indipendenza della Georgia.
Territorio e popolazione
Territorio originale69 700 km² (10ª nell'URSS)
Popolazione4 337 600 nel 1989
Economia
Valutarublo (რუბლი - rubli)
Varie
TLD.su
Prefisso tel.+7 881/882/883
Religione e società
Religioni preminenticristianesimo cattolico
Religione di StatoAteismo scientifico (de facto)
Stato laico (de jure)[1]
Religioni minoritarieislam sunnita, islam sciita, cristianesimo luterano, ebraismo
Evoluzione storica
Preceduto da Georgia
Succeduto daGeorgia (bandiera) Georgia
Ora parte diGeorgia (bandiera) Georgia

La Repubblica Socialista Sovietica Georgiana (RSS Georgiana) o Repubblica Socialista Sovietica di Georgia[2][3][4][5] (in georgiano საქართველოს საბჭოთა სოციალისტური რესპუბლიკა?, sak'art'velos sabchot'a sots'ialisturi respublika; in russo Грузи́нская Сове́тская Социалисти́ческая Респу́блика?, Gruzinskaja Sovetskaja Socialističeskaja Respublika) era il nome della Georgia quando faceva parte dell'Unione Sovietica, dal 1936 al 1991.

Stabilita come Repubblica socialista sovietica il 25 febbraio 1921, dal 12 marzo 1922 al 5 dicembre 1936 fece parte della RSSF Transcaucasica insieme alla RSS Armena e alla RSS Azera, nel 1936 la RSSF Transcaucasica fu dissolta. Con il governo di Nikita Chruščёv, il governo fu decentralizzato e il Partito Comunista di Georgia prese il potere; con la crescita del Partito, crebbe anche l'economia del mercato nero e la corruzione[senza fonte]. Eduard Shevardnadze lavorò per anni per combattere questa corruzione[senza fonte] dalla metà degli anni sessanta fino al 1985, quando fu nominato Ministro degli esteri sovietico.

Il 28 ottobre 1990 si tennero le elezioni parlamentari democratiche, e il 15 novembre 1990 la nazione fu chiamata Repubblica di Georgia, che dichiarò l'indipendenza dall'URSS il 9 aprile 1991, con il leader nazionalista Zviad Gamsakhurdia. La secessione fu riconosciuta dall'Unione Sovietica solo nel settembre 1991, durante il processo di dissoluzione dell'Unione Sovietica.

Ordine di Lenin (2) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1958 e 1968
Ordine della Rivoluzione d'Ottobre - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine dell'Amicizia tra i popoli - nastrino per uniforme ordinaria
  1. ^ Costituzione dell'URSS del 1936, art. 124.
  2. ^ Georgia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 1º aprile 2020.
    «[...] Nel 1918-21 ebbe vita nella G. una Repubblica democratica guidata dai menscevichi, ma un'insurrezione comunista condusse poi alla proclamazione della Repubblica Socialista Sovietica di Georgia. La G. entrò nell'URSS nel 1922 come parte della Federazione transcaucasica, e quindi dal 1936 come Repubblica federata [...]»
  3. ^ Georgia Stato della Transcaucasia, in Dizionario di storia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010. URL consultato il 1º aprile 2020.
  4. ^ Georgia, in Atlante geopolitico, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012-2016. URL consultato il 1º aprile 2020.
  5. ^ Luigi Magarotto, Georgia, in Enciclopedia Italiana, vol. V, Appendice, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1992. URL consultato il 1º aprile 2020.

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