Owen Jones (architetto)
Owen Jones (Londra, 15 febbraio 1809 – Londra, 19 aprile 1874) è stato un architetto, disegnatore e scrittore inglese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Jones, figlio di un noto antiquario e pellicciaio gallese[1], studiò architettura alla Royal Academy[2], e agli esordi della sua carriera collaborò con l'architetto Lewis Vulliamy, prima di trasferirsi, nel 1832, in Europa (Francia, Italia, Grecia, Spagna), in Egitto e nel Medio Oriente.
In Grecia Jones incontrò l'architetto tedesco Gottfried Semper, noto per i suoi studi sulla policromia dell'architettura greca antica.
Invece in Spagna, nel 1834, Jones assieme all'architetto francese Jules Goury, approfondì le sue conoscenze dell'architettura islamica e dedicò il libro Plans, Elevations, Sections and Details of the Alhambra all'Alhambra di Granada, dopo aver effettuato studi decennali (1836-1845) sul complesso palaziale andaluso.
Successivamente ricevette l'incarico di supervisore dei lavori per l'Esposizione Universale di Londra del 1851[3][4].
In questo evento, come per tutta la sua carriera, Jones si distinse soprattutto per i disegni e le decorazioni, come evidenziarono i suoi lavori sia al Crystal Palace sia per gli spazi espositivi[3][4].
Jones applicò le sue teorie decorative anche nel settore tessile e nella produzione di tappeti. Come architetto è da citare, tra gli altri, il suo progetto per il St James's Hall.
Jones si distinse con i suoi lavori a Parigi, al Museo di Sèvres e in Egitto (Il Cairo)[5].
Nel libro Grammar on Ornament del 1856 Jones descrisse gli elementi peculiari del suo stile, caratterizzati da una sintesi tra la cultura occidentale e quella araba, dal comune denominatore della geometria[6], dalla speranza dell'introduzione delle macchine nella produzione, dal superamento dell’eclettismo e del revivalismo, dall'astrazione nell'ornamento, dalla modellistica piana, dalla teoria del colore moderno e della cromolitografia[7]. Nel libro è presente anche una storia della decorazione nelle varie epoche e civiltà[7], da quella egizia a quella elisabettiana, da quella cinese a quella italiana[1].
I lavori di Jones riscossero un buon successo presso i suoi contemporanei[3].
Jones collaborò a numerose riviste, tra le quali il Journal of Design and Manufacture e con numerosi musei, tra i quali il South Kensington Museum.
«Form without colour is like a body without a soul… True art consists of idealising, and not copying, the forms of nature.»
«La forma senza colore è come il corpo senza l'anima… La vera arte consiste nell'idealizzare, e non nel copiare, le forme della natura.»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Ilde Marino, Owen Jones, su Esotismoː architettura e arti decorative nelle Esposizioni Universali 1851-1900, books.google.it, Firenze, Altralinea Edizioni, 2016. URL consultato il 30 giugno 2017.
- ^ Franco Filanci (a cura di), Owen Jones, in Storie di Posta, n. 11, Assago (Milano), Unificato, 2015. URL consultato il 30 giugno 2017.
- ^ a b c Le Muse, VI vol., Novara, De Agostini, 1966, p. 154, SBN RAV0082214.
- ^ a b Jones, Owen, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 30 giugno 2017.
- ^ Owen Jonesː Progetto per un palazzo di cristallo nel parco di Saint-Cloud [collegamento interrotto], su musee-orsay.fr, nel sito del Musée d'Orsay. URL consultato il 30 giugno 2017.
- ^ Jones, Owen, in Sapere.it, De Agostini. URL consultato il 30 giugno 2017.
- ^ a b I pattern dell’Alhambra, su faredecorazione.it, 10 novembre 2013. URL consultato il 30 giugno 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Carol Flores, Owen Jones: Design, Ornament, Architecture & Theory in an Age of Transition, Rizzoli, 2006.
- (EN) J. K. Jespersen, Originality and Jones’s The Grammar of Ornament of 1856, in Journal of Design History, vol. 21, n. 2, 2008.
- (EN) K. R. Ferry, Printing the Alhambra, in Architectural History, vol. 46, 2003.
- (EN) K. R. Ferry, Awakening a Higher Ambition: The Influence of Travel upon the Early Career of Owen Jones, University of Cambridge, 2004.
- (EN) M. Darby, Owen Jones and the Eastern Ideal, University of Reading, 1974.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua inglese dedicata a Owen Jones
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Owen Jones
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Jones, Owen, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Arthur Popham, JONES, Owen, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933.
- Jones, Owen, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Owen Jones, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Owen Jones, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Owen Jones, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di Owen Jones, su Progetto Gutenberg.
- (EN) Opere riguardanti Owen Jones, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Bibliografia di Owen Jones, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) A Higher Ambition: Owen Jones (1809–74), su vam.ac.uk, sul sito del Victoria and Albert Museum di Londra. URL consultato il 5 gennaio 2021.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 61094307 · ISNI (EN) 0000 0001 1034 5326 · SBN VEAV007572 · BAV 495/90594 · CERL cnp00540619 · ULAN (EN) 500019483 · LCCN (EN) n82018048 · GND (DE) 117655724 · BNE (ES) XX4666330 (data) · BNF (FR) cb12300910r (data) · J9U (EN, HE) 987007274468605171 · NSK (HR) 000036704 · NDL (EN, JA) 00444891 · CONOR.SI (SL) 71414115 |
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