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Noach (parashah)

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L'Arca di Noè (dipinto di Edward Hicks del 1846)
Parashah Noach 1 (info file)
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Cantillazione con pronuncia e melodia aschenazite, esecuzione di Asael

Noach o Noah (ebraico: נֹחַebraico del nome proprio "Noè", terza parola e incipit della relativa parashah) è la seconda porzione settimanale della Torah (parashah o anche parsha/parscià) nel ciclo annuale ebraico di letture bibliche dal Pentateuco. Rappresenta il passo 6:9-11:32[1] della Genesi. Gli ebrei lo leggono durante il secondo Shabbat dopo Simchat Torah, generalmente in ottobre o novembre.

La parashah narra le storie del Diluvio universale e dell'Arca di Noè, della successiva ubriachezza di Noè, della maledizione di Canaan e della Torre di Babele.

Nella lettura tradizionale della Torah durante lo Shabbat, la parashah è suddivisa in sette letture, o in ebraico עליות, aliyot. Nel testo masoretico del Tanakh (Bibbia ebraica), Parashat Noach ha sei divisioni a "porzione aperta" (ebr. פתוחה, petuchah) (circa equivalenti a paragrafi, spesso abbreviati con la lettera ebraica פ - peh, approssimativamente equivalente alla lettera italiana "P"). La Parashat Noach ha numerose altre suddivisioni, chiamate a "porzione chiusa" (ebr. סתומה, setumah) (abbreviate con la lettera ebraica ס - samekh, circa equivalente alla lettera italiana "S") nell'ambito delle divisioni a porzione aperta (פתוחה, petuchah). La prima porzione aperta (פתוחה, petuchah) divide la prima lettura (עליה, aliyah). La seconda porzione aperta (פתוחה, petuchah), ricopre la rimanenza della prima e di tutte le lettura dalla seconda alla quinta (עליות, aliyot). La terza e quarta divisione a porzione aperta (פתוחה, petuchah) suddividono la sesta lettura (עליה, aliyah); e la quinta e sesta divisione a porzione aperta (פתוחה, petuchah) suddividono divide la settima lettura (עליה, aliyah). Le divisioni a porzione chiusa (סתומה, setumah) introducono la terza e quarta lettura (עליות, aliyot) e suddividono la sesta e settima lettura (עליות, aliyot).[2]

Costruzione dell'Arca di Noè (dipinto di artista francese del 1675)
Il Diluvio (illustrazione di Gustave Doré dalla La Sainte Bible del 1865)

Prima lettura

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Nella prima lettura (עליה, aliyah), la Torah narra di Noè che "era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio."[3] Noè aveva tre figli: Sem, Cam, e Jafet.[4] "Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra."[5] La prima porzione aperta (פתוחה, petuchah) finisce qui.[6]

Nella continuazione della lettura, Dio dice a Noè di aver deciso di mandare un diluvio per "distruggere sotto il cielo ogni carne, in cui è alito di vita."[7] Dio dirige Noè a costruire un'arca di legno di cipresso e di spalmarla di pece dentro e fuori.[8] L'Arca doveva essere "trecento cubiti di lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza", e avere un'apertura per la luce vicino al tetto, da un lato la porta e tre ponti.[9] Dio poi annuncia che formerà un'alleanza con Noè, e che questi, i suoi figli, sua moglie, le mogli dei figli e due di ogni specie di animale — maschio e femmina — sopravviveranno nell'Arca.[10] Noè esegue tutto come Dio gli aveva comandato di fare.[11] La prima lettura (עליה, aliyah) termina qui con la fine del capitolo 6[12][13]

Seconda lettura

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Nella seconda lettura (עליה, aliyah), al capitolo 7[14] sette giorni prima del Diluvio, Dio dice a No di entrare nell'Arca insieme alla famiglia, e di prendere sette paia di animali puri e di ogni uccello, e un paio di ogni altro animale, per tenere in vita le loro specie.[15] Quando Noè compì 600 anni, il Diluvio arrivò e nello stesso giorno Noè, la sua famiglia e gli animali, entrarono nell'Arca e Dio li chiuse dentro.[16] La seconda lettura (עליה, aliyah) finisce qui.[17]

Il ritorno della colomba (dipinto di John Everett Millais del 1851)

Terza lettura

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Nella terza lettura (עליה, aliyah), le piogge caddero per 40 giorni e 40 notti, le acque inondarono ovunque superando le montagne di 15 cubiti, e tutto perì, eccetto Noè e coloro che erano con lui sull'Arca: "Perì ogni essere vivente che si muove sulla terra, uccelli, bestiame e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e tutti gli uomini... Così fu sterminato ogni essere che era sulla terra."[18] Dopo che le acque furono restate alte sopra la terra per centocinquanta giorni, Dio si ricordò di Noè e degli animali, e fece soffiare un vento che spinse via le acque dalla terra, cosicché l'Arca si posò sui monti di Ararat.[19] Alla fine dei 40 giorni, Noè aprì la finestra e mandò fuori un corvo " per vedere se le acque si fossero ritirate, ed esso uscì andando e tornando finché si prosciugarono le acque sulla terra."[20] Poi mandò fuori una colomba, per accertare se le acque si fossero ritirate dal suolo, ma la colomba, "non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui nell'arca, perché c'era ancora l'acqua su tutta la terra."[21] Aspettò quindi altri sette giorni, poi di nuovo fece uscire la colomba, che "tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo."[22] Noè aspettò altri sette giorni e poi rimandò fuori la colomba, che non tornò più.[23] Quando tolse la copertura dell'arca, vide che la superficie del suolo era asciutta.[24] La terza lettura (עליה, aliyah) e la porzione chiusa (סתומה, setumah) finiscono qui.[25]

Offerta di Ringraziamento di Noè (c.1803) di Joseph Anton Koch. Noè costruisce un altare al Signore dopo essere stato trasportato dal Diluvio; Dio manda l'arcobaleno come un segno del suo patto. (Genesi 8-9).

Quarta lettura

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Nella quarta lettura (עליה, aliyah), Dio dice a Noè di uscire dall'Arca con la sua famiglia e di liberare gli animali.[26] Poi Noè eleva un altare a Dio e offre in sacrificio uno di ogni animale mondo e di ogni uccello mondo.[27] "Il Signore ne odorò la soave fragranza e pensò: «Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto. Finché durerà la terra, seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno»".[28] Dio benedì Noè ed i suoi figli e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. Il timore e il terrore di voi sia in tutte le bestie selvatiche e in tutto il bestiame e in tutti gli uccelli del cielo ... Quanto si muove e ha vita vi servirà di cibo.»[29] Dio proibì la consumazione di "carne con la sua vita - cioè il suo sangue dentro"[30] – dicendo inoltre: «ne domanderò conto ad ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell'uomo all'uomo, a ognuno di suo fratello. Chi sparge il sangue dell'uomo dall'uomo il suo sangue sarà sparso, perché ad immagine di Dio Egli ha fatto l'uomo.»[31] Dio ripete quindi che siano fecondi e prolifichino.[32] La quarta lettura (עליה, aliyah) e la porzione chiusa (סתומה, setumah) terminano qui.[33]

Quinta lettura

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Nella quinta lettura (עליה, aliyah), Dio stabilisce un'alleanza con Noè, coi suoi figli e con ogni creatura vivente, che mai più avrebbe mandato un diluvio a distruggere la terra.[34] Dio mette l'arcobaleno tra le nuvole in cielo quale segno della Sua alleanza in terra cosicché, «quando radunerò le nubi sulla terra e apparirà l'arco sulle nubi ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi e tra ogni essere che vive in ogni carne e noi ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne.»[35] La quinta lettura (עליה, aliyah) e la seconda porzione aperta (פתוחה, petuchah) terminano qui.[36]

Noè maledice Canaan (illustrazione di Gustave Doré da La Sainte Bible del 1865)

Sesta lettura

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Lo stesso argomento in dettaglio: Tavola delle Nazioni.

Nella sesta lettura (עליה, aliyah), Noè è il primo a piantare una vigna e si ubriaca, rimanendo scoperto nella sua tenda.[37] Cam, padre di Canaan, vede la nudità di suo padre e lo dice ai suoi fratelli.[38] Sem e Jafet pongono un panno su entrambe le loro schiene e, camminando all'indietro, coprono loro padre senza guardare la sua nudità.[39] Quando Noè si sveglia e apprende cosa Cam gli aveva fatto, maledice Canaan, il figlio di Cam, che diventi "schiavo degli schiavi" di Jafet e Sem, mentre prega Dio di arricchire Jafet e benedire Sem.[40] "L'intera vita di Noè fu di novecentocinquanta anni, poi morì."[41] La terza porzione (פתוחה, petuchah) finisce qui.[42]

La dispersione dei discendenti di Sem, Cam e Jafet (mappa dello Historical Textbook and Atlas of Biblical Geography del 1854)

La lettura continua col capitolo Genesi 10[43], che elenca i discendenti di Sem, Cam e Jafet dai quali provennero le nazioni della terra dopo il Diluvio. Tra i discendenti di Jafet ci furono le nazioni marittime.[44] Cush, figlio di Cam, ebbe un figlio di nome Nimrod, che divenne il primqui con la fine del capitolo 10 o potente della terra, grande cacciatore, re di Babilonia e del territorio di Shinar.[45] Da lì originò Asshur, che edificò Ninive.[46] Mizraim, figlio di Cam, ebbe dei figli che originarono i filistei e i caphtoriti.[47] Un porzione chiusa (סתומה, setumah) finisce qui.[48]

Proseguendo la lettura, i discendenti di Canaan — Sidone, Heth, i gebusei, gli amorrei, i girgasiti, gli hiviti, gli arkiti, i siniti, gli arvaditi, gli zemariti e gli amatiti — si sparsero da Sidone fino a Gherar, vicino Gaza, e a Sodoma e Gomorra.[49] Un'altra porzione chiusa (סתומה, setumah) termina qui.[50]

Il resto della lettura elenca i discendenti di Sem, tra cui fu Eber.[51] la sesta lettura (עליה, aliyah) e la quarta porzione aperta (פתוחה, petuchah) terminano qui con la fine del capitolo 10[52][53].

La Torre di Babele (dipinto di Pieter Bruegel del 1563)

Settima lettura

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Nella settima lettura (עליה, aliyah), al capitolo Genesi 11[54] tutti sulla terra parlavano la stessa lingua.[55] Con le migrazioni dei popoli dall'oriente, alcuni si stabilirono nella terra di Shinar (Sennaar).[56] la gente del posto iniziò a farsi dei mattoni e costruire una città dicendo: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra."[57] Il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo e disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile.»[58] Dio scese e confuse la loro lingua, cosicché non comprendessero più l'uno la lingua dell'altro, e li disperse per tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città.[59] Per questo la città si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.[60] La quinta porzione aperta (פתוחה, petuchah) finisce qui.[61]

Il continuo della lettura elenca i discendenti di Sem.[62] Otto divisioni di porzioni chiuse (סתומה, setumah) separano ogni generazione.[63]

La lettura prosegue con la lista di otto generazioni dopo Sem, e Terah che ebbe tre figli: Abram (che diventerà Abramo), Nacor e Aran.[64] Aran ebbe un figlio, Lot, e due figlie, Milca e Isca, e poi morì a Ur mentre il padre Terah era ancora in vita.[65]

Nella lettura del maftir (מפטיר), questa parte conclude la parshah,[66] Abram sposa Sarai e Nacor sposa la figlia di Aran, Milca.[67] Sarai era sterile.[68] Terah prende Abram, Sarai e Lot, e insieme partono da Ur verso la terra di Canaan, ma quando arrivano a Carran, ci si fermano e lì muore Terah.[69] La settima lettura (עליה, aliyah), la sesta porzione aperta (פתוחה, petuchah), capitolo 11[70] e la parshah terminano qui.[71]

Antichi paralleli

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La Tavoletta del Diluvio dell'Epopea di Gilgamesh

Tavoletta 11 dell'Epopea di Gilgamesh, composta in Mesopotamia nei secoli XIV-XI prima dell'era volgare (a.e.v.), presenta una storia del Diluvio parallela a quella della Parshah Noach.[72] L'archeologo e storico Gary Rendsburg nota le seguenti similarità e differenze:[73]

Ordine Elementi della storia In Gilgamesh? Versetti
1 Fattore morale No Genesi 6:5-13[74]
2 Legno, pece, canne Genesi 6:14[75]
3 Dimensioni Genesi 6:15[76]
4 ponti Genesi 6:16[77]
5 Alleanza No Genesi 6:17-22[78]
6 Popolazione Genesi 7:1-5[79]
7 Diluvio Genesi 7:6–23[80]
8 Sbarco sulla montagna Genesi 7:24-8:5[81]
9 Inviati uccelli Genesi 8:6-12[82]
10 Terra ferma Sì, ma di meno Genesi 8:13-14[83]
11 Liberati tutti Genesi 8:15-19[84]
12 Sacrifici Genesi 8:20-22[85]

Interpretazione intrabiblica

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Giosuè 24:2[86] narra che Terah, padre di Abramo, viveva oltre il fiume Eufrate e serviva altri dèi.

Mentre Genesi 11:31[87] riferisce che Terah prese Abram, Lot e Sarai e uscì da Ur dei Caldei giungendo a Carran, e Genesi 12:1[88] successivamente narra l'intimazione di Dio ad Abram di lasciare il suo paese e la casa di suo padre, Neemia 9:7[89] riferisce che Dio scelse Abram e lo portò fuori da Ur dei Caldei.

Dio appare a Noè (acquerello di James Tissot, c. 1896–1902)

Interpretazione rabbinica classica

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La parashah viene discussa in queste fonti rabbiniche dell'era della Mishnah e del Talmud.

Interpretando le parole "Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei" in Genesi 6:9[90] Rabbi Yochanan bar Nafcha insegna che Noè era considerato giusto tra i suoi contemporanei, ma non sarebbe stato considerato giusto in altre generazioni. Shimon ben Lakish tuttavia asserisce che se Noè era considerato giusto durante la sua generazione, allora sicuramente sarebbe stato un giusto anche in altre generazioni. Rabbi Haninah paragona l'opinione su Noè di Rabbi Yochanan a una botte di vino che giace in una volta di acido: dove si trova, il suo aroma è fragrante (rispetto all'acido), altrove però non verrebbe considerato fragrante. Rabbi Oshaia paragona l'opinione di Lakish ad una fiala di olio di nardo che giace tra i rifiuti. Se è fragrante dove si trova, quanto più lo sarebbe tra le spezie![91]

La Profezia del Diluvio (incisione di Julius Schnorr von Carolsfeld dalla Bible in Pictures, 1860)

Similmente, Rabbi Judah e Rabbi Nehemiah differivano nell'interpretare le parole "Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei" in Genesi 6:9[92]. Rabbi Judah insegnava che solo "tra i suoi contemporanei" egli era un uomo giusto (in paragone). Se fosse vissuto nella generazione di Mosè o Samuele, Noè non sarebbe stato chiamato giusto. Rabbi Judah diceva che sulla strada dei ciechi, colui che ha un solo occhio è chiamato lungimirante, e l'infante è chiamato dotto. Rabbi Judah lo paragonava all'uomo con una cantina che apre un barile e lo trova di aceto, ne apre un altro e trova ancora aceto, ne apre un terzo e trova che si sta inacidendo. Quando la gente gli dice che si stava inacidendo, allora chiede se la cantina contenesse qualcosa di meglio. Allo stesso modo, "tra i suoi contemporanei" Noè era un uomo giusto. Tuttavia Rabbi Nehemiah insegnava che se Noè era un uomo giusto persino tra i suoi contemporanei (nonostante l'ambiente corrotto), quanto più lo sarebbe stato se fosse vissuto ai tempi di Mosè. Rabbi Nehemiah paragonava Noè ad una fiala di profumo chiusa ermeticamente in un cimitero, che nonostante ciò emanava un aroma fragrante. Quanto più fragrante sarebbe stata la fiala se si fosse trovata fuori dal cimitero.[93]

Interpretazione rabbinica medievale

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Maimonide

Maimonide afferma che Genesi 8:21[94] si riferisce all'"inclinazione a fare il male" (yetzer hara). Maimonide insegna che i tre termini — l'avversario (הַשָּׂטָן, ha-satan), l'inclinazione al male (yetzer hara), e l'angelo della morte — designano tutti la stessa cosa: le azioni attribuite a questi tre sono in realtà le azioni dello stesso identico agente. Maimonide asserisce che il termine ebraico שָּׂטָן, satana, deriva dalla stessa radice di שְׂטֵה, seteh - "allontanarsi", coma da Proverbi 4:15[95] e quindi implica la nozione di allontanarsi e passare oltre da qualcosa/qualcuno. L'avversario quindi fa allontanare le persone dalla verità e conduce sulla via dell'errore. Maimonide insegna che la stessa idea è contenuta in Genesi 8:21[96] «l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza.» Maimonide riferisce che i Saggi hanno detto anche che le persone ricevono l'inclinazione al male sin dalla nascita, dato che Genesi 4:7[97] afferma "il peccato è accovacciato alla tua porta" e Genesi 8:21[98] dice “e l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza." Però anche l'inclinazione al bene viene sviluppata. Maimonide insegna che i Saggi si riferiscono all'inclinazione al male e al bene quando asseriscono[99] che ogni persona è accompagnata da due angeli, uno alla destra e uno alla sinistra, della misericordia e della giustizia o rigore, anche severo, quasi intesi come uno buono e uno cattivo.[100]

Nell'analisi critica

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Diagramma dell'Ipotesi documentale o "teoria delle quattro fonti".
'J': tradizione jahvista
'È: tradizione Elohista
'D': tradizione Deuteronomista
'P': tradizione Codice Sacerdotale
'R': "Redattore" che ha compilato le fonti
* include la maggior parte del Levitico
† include la maggior parte del Deuteronomio
‡ "Deuteronomic History (Storia deuteronomica)": Giosuè, Giudici, Samuele 1&2, Re 1&2

Alcuni studiosi secolari che seguono l'Ipotesi Documentale trovano evidenza nella parashah di quattro fonti separate, e quindi reputano che la parashah intrecci insieme due resoconti della storia del Diluvio composti dai Jahvisti (a volte abbreviati con J) che scrissero probabilmente verso il X secolo a.e.v. e dal Codice Sacerdotale prodotto nel VI e V secolo a.e.v.[101] Uno di tali studiosi, Richard Elliott Friedman, attribuisce alla tradizione Jahvista i passi Genesi 7:1-5[102] 7, 16b–20, 22–23; 8:2b-3a[103] 6, 8–12, 13b, e 20–22.[104] Attribuisce inoltre al tradizione Codice Sacerdotale i passi Genesi 6:9b-22[105] 7:8-16[106] 21, 20; 8:1-2a[107] 3b-5, 7, 13a, e 14–19.[108] Per una distribuzione simile, si veda "l'esposizione di Genesi secondo l'Ipotesi Documentale" a Wikiversità (EN) . Friedman inoltre attribuisce ad un Redattore successivo (a volte abbreviato con R) la clausola introduttiva in Genesi 6:9a[109] e ad un'altra fonte il resoconto dell'età di Noè durante il Diluvio in Genesi 7:6[110][111]

Friedman attribuisce alla tradizione Jahvista anche la narrazione dell'ubriachezza di Noè e la maledizione di Canaan in Genesi 9:18-27[112], le genealogie in 10:8-19[113] 21, 24–30; e la storia della Torre di Babele in 11:1-9[114][115] Assegna al Codice Sacerdotale la narrazione dell'Alleanza dell'arcobaleno in Genesi 9:1-17[116] e le genealogie in 10:1b-7[117] 20, Archiviato il 24 aprile 2016 in Internet Archive. 22–23, Archiviato il 24 aprile 2016 in Internet Archive. 31–32; Archiviato il 24 aprile 2016 in Internet Archive. e 11:27b-31[118][119] Assegna al Redattore le clausole introduttive in Genesi 10:1a[120] 11:10a[121] e 27a Archiviato l'8 marzo 2021 in Internet Archive. e il resoconto di Terah in Genesi 11:31b[122] e 32b. Archiviato l'8 marzo 2021 in Internet Archive.[123] Attribuisce inoltre ad un'altra fonte la genealogia di Sem in Genesi 11:11b-26[124] e 32a. Archiviato l'8 marzo 2021 in Internet Archive.[125]

Gary Rendsburg rileva tuttavia che la storia del Diluvio ha molte analogie con l'Epopea di Gilgamesh. Egli sostiene che la maggioranza delle fonti non avrebbero rintracciato questi elementi dalla trama della Epopea di Gilgamesh in modo indipendente. Quindi Rendsburg sostiene che la storia del Diluvio fu composta come un tutto unificato.[126]

Maimonide cita la parshah per un comandamento positivo:[127]

  • «Siate fecondi e moltiplicatevi»[32]

Tuttavia, il Sefer haChinukh, attribuisce il comandamento a Genesi 1:28[128]: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra.»[129]

Nella liturgia

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Il dominio di Dio sul Diluvio in Genesi 7:6-8:14[130] è riflesso da Salmi 29:10[131] che a sua volta è uno dei sei Salmi che vengono recitati all'inizio del servizio di preghiera Kabbalat Shabbat e nuovamente quando la Torah viene riposta nella sua Arca (Aron haQodesh) alla fine della funzione mattutina dello Shabbat.[132]

Alcune comunità ebraiche leggono le parole "perché ad immagine di Dio Egli ha fatto l'uomo" da Genesi 9:6[133] mentre studiano il Capitolo 3[134] del Pirkei Avot durante lo Shabbat tra Pesach e Rosh Hashanah.[135] e quindi si intrattengono sulla discussione delle dieci generazioni da Adamo fino al Diluvio e altre dieci generazioni da Noè ad Abramo (elencate in Genesi 11:10-26[136]) mentre successivamente studiano il Capitolo 5[137] del Pirkei Avot.[138]

Isaia (affresco del 1509 di Michelangelo nella Cappella Sistina)

La haftarah della parashah è:

Collegamenti alla Parashah

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Sia la parshah che la haftarah narrano la potenza dell'alleanza di Dio. Sia la parshah[145] che la haftarah[146] riportano il patto di Dio con Noè di non distruggere mai più la terra con un diluvio. Nella parshah[147] e nella haftarah,[148] Dio rivela la sua ira per le trasgressioni umane. Nel corso della punizione divina, 9:11,15 [149] e 54:10 [150] e Isaia 55:3[151] tutte usano le parole "mai . . . più" (lo' ‘od). La "rettitudine" dei Figli di Israele in Isaia 54:14[152] riecheggia la "rettitudine" di Noè nel suo tempo in Genesi 6:9[153].

  1. ^ Genesi 6:9-11:32, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Cfr. per es. The Schottenstein Edition Interlinear Chumash: Bereishis/Genesis, curato da Menachem Davis, 32–59. Brooklyn: Mesorah Publications, 2006. ISBN 1-4226-0202-8.
  3. ^ Genesi 6:9, su laparola.net.
  4. ^ Genesi 6:10, su laparola.net.
  5. ^ Genesi 6:11–12, su laparola.net.
  6. ^ int. al. The Schottenstein Edition Interlinear Chumash, a p. 33.
  7. ^ Genesi 6:13-17, su laparola.net.
  8. ^ Genesi 6:14, su laparola.net.
  9. ^ Genesi 6:15-16, su laparola.net.
  10. ^ Genesi 6:18-20, su laparola.net.
  11. ^ Genesi 6:22, su laparola.net.
  12. ^ Genesi 6, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  13. ^ int. al. The Schottenstein Edition Interlinear Chumash, a p. 35.
  14. ^ Genesi 7, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  15. ^ Genesi 7:1-4, su laparola.net.
  16. ^ Genesi 7:6-16, su laparola.net.
  17. ^ int. al. The Schottenstein Edition Interlinear Chumash, a p. 38.
  18. ^ Genesi 7.12-23, su laparola.net.
  19. ^ Genesi 7:24-8:4, su laparola.net.
  20. ^ Genesi 8:6-7, su laparola.net.
  21. ^ Genesi 8:8-9, su laparola.net.
  22. ^ Genesis 8:10-11, su laparola.net.
  23. ^ Genesi 8:12, su laparola.net.
  24. ^ Genesi 8:13-14, su laparola.net.
  25. ^ Cfr. per es., The Schottenstein Edition Interlinear Chumash, a p. 42.
  26. ^ Genesi 8:15-16, su laparola.net.
  27. ^ Genesi 8:20, su laparola.net.
  28. ^ Genesi 8:21-22, su laparola.net.
  29. ^ Genesi 9:1-3, su laparola.net.
  30. ^ Genesi 9:4, su laparola.net.
  31. ^ Genesi 9:5-6, su laparola.net.
  32. ^ a b Genesi 9:7, su laparola.net.
  33. ^ int. al. The Schottenstein Edition Interlinear Chumash, a p. 46.
  34. ^ Genesi 9:8-11, su laparola.net.
  35. ^ Genesi 9:12-17, su laparola.net.
  36. ^ int. al. The Schottenstein Edition Interlinear Chumash, a pp. 47–48.
  37. ^ Genesi 9:20-21, su laparola.net.
  38. ^ Genesi 9:22, su laparola.net.
  39. ^ Genesi 9:23., su laparola.net.
  40. ^ Genesi 9:24-27, su laparola.net.
  41. ^ Genesi 9:28-29, su laparola.net.
  42. ^ int. al. The Schottenstein Edition Interlinear Chumash, a p. 50.
  43. ^ Genesi 10, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  44. ^ Genesi 10:2-5, su laparola.net.
  45. ^ Genesi 10:6-10, su laparola.net.
  46. ^ Genesi 10:11-12, su laparola.net.
  47. ^ Genesi 10:13-14, su laparola.net.
  48. ^ int. al. The Schottenstein Edition Interlinear Chumash, a p. 51.
  49. ^ Genesi 10:15-19, su laparola.net.
  50. ^ Cfr anche The Schottenstein Edition Interlinear Chumash, a p. 52.
  51. ^ Genesi 10:21-32, su laparola.net.
  52. ^ Genesi 10, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  53. ^ int. al., The Schottenstein Edition Interlinear Chumash, a p. 53.
  54. ^ Genesi 11, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  55. ^ Genesi 11:1, su laparola.net.
  56. ^ Genesi 11:2, su laparola.net.
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  142. ^ Isaia 54:1-55:5, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  143. ^ Isaia 54:9-55:12, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
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  153. ^ Genesi 6:9, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.

La parashah ha paralleli o viene discussa nelle seguenti fonti (ENHEITYI) :

Testi antichi

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Testi biblici

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Testi non rabbinici

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Testi rabbinici classici

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Testi medievali

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  • Rashi. Commentary. Genesis 6–11. Troyes, France, late 11th century. Reprinted in, e.g., Rashi. The Torah: With Rashi's Commentary Translated, Annotated, and Elucidated. Translated and annotated by Yisrael Isser Zvi Herczeg, 1:65–114. Brooklyn: Mesorah Publications, 1995. ISBN 0-89906-026-9.
  • Zohar 59b–76b. Spain, late 13th century. Reprinted in, e.g., The Zohar. Translated by Harry Sperling and Maurice Simon. 5 vols. London: Soncino Press, 1934.

Testi moderni

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  1. ^ Genesi 1:28, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Genesi 19:23-29, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Genesi 35:11, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ Esodo 12:29-30, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  5. ^ Isaia 54:9-10, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  6. ^ Jeremiah 18:1-10, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  7. ^ Geremia 23:3, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  8. ^ Ezekiel 9:4-6, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  9. ^ Ezechiele 14:20, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.