Vai al contenuto

Nazionale maschile di calcio dell'Irlanda del Nord

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Irlanda del Nord (bandiera)
Irlanda del Nord
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Sport Calcio
FederazioneIFA
Irish Football Association
ConfederazioneUEFA
Codice FIFANIR
SoprannomeGreen & White Army (Armata bianco-verde)
SelezionatoreIrlanda del Nord (bandiera) Michael O'Neill
Record presenzeSteven Davis (140)
CapocannoniereDavid Healy (36)
Ranking FIFA75º (26 ottobre 2023)[1]
Sponsor tecnicoAdidas
Esordio internazionale
Irlanda (bandiera) Irlanda 0 - 13 Inghilterra Inghilterra (bandiera)
Belfast, Regno Unito; 18 febbraio 1882
Migliore vittoria
Irlanda (bandiera) Irlanda 7 - 0 Galles Galles (bandiera)
Belfast, Regno Unito; 1º febbraio 1930
Peggiore sconfitta
Irlanda (bandiera) Irlanda 0 - 13 Inghilterra Inghilterra (bandiera)
Belfast, Regno Unito; 18 febbraio 1882
Campionato del mondo
Partecipazioni3 (esordio: 1958)
Miglior risultatoQuarti di finale nel 1958
Campionato d'Europa
Partecipazioni1 (esordio: 2016)
Miglior risultatoOttavi di finale nel 2016
UEFA Nations League
Partecipazioni3 (esordio: 2018-2019)
Miglior risultato12º posto nella Lega B 2018-2019

La nazionale di calcio dell'Irlanda del Nord (in inglese Northern Ireland national football team) è la rappresentativa calcistica dell'Irlanda del Nord ed è posta sotto l'egida della Irish Football Association (IFA).

Nonostante l'esigua porzione autonoma di territorio (un sesto dell'intera isola) e il limitato parco giocatori da cui attingere (circa 1 700 000 atleti[senza fonte], che però possono inoltre scegliere di giocare per l'Éire), la squadra conta 3 partecipazioni alla Coppa del mondo, al pari della sua controparte, e una al campionato d'Europa, nel 2016. Può vantare la vittoria di 8 edizioni del Torneo Interbritannico.

È da notare come il calcio sia uno dei pochi sport in cui la Repubblica d'Irlanda e l'Irlanda del Nord hanno ciascuna una propria rappresentativa nazionale. In altre discipline, per esempio il rugby, le selezioni gareggiano unitamente (escludendo il contenzioso politico).

Fino al 2006 la selezione nordirlandese è stata la rappresentativa dello stato o territorio meno popoloso al mondo ad essersi qualificata alla fase finale della massima competizione calcistica per nazionali, superata poi dalle nazionali di Islanda e Trinidad e Tobago[2].

Occupa il 58º posto nel ranking FIFA.[1]

L'Irlanda unita (1882-1922)

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Nazionale di calcio dell'Irlanda (IFA).

Dal 1882 al 1922 esisteva un'unica nazionale, estintasi per la guerra d'indipendenza irlandese e la nascita di uno stato libero. Dopo la scissione dalla FAI, l'IFA continuava a gestire in autonomia i campionati e la squadra nazionale dell'isola. La compagine mantenne il nome "Irlanda" sino al 1954, convocando giocatori di entrambe le nazionalità: la riduzione territoriale fu imposta dalla FIFA, che le assegnò solamente il territorio del suo stato.

La partecipazione al mondiale del 1958

[modifica | modifica wikitesto]
L'Irlanda del Nord affronta la Cecoslovacchia ai Mondiali 1958.

Nel 1958 partecipò ai campionato mondiale in Svezia, dopo aver eliminato il Portogallo e l'Italia nelle qualificazioni. Ottenne dapprima 3 punti in 3 gare, per poi chiudere il girone con gli azzurri. L'incontro era in programma al Windsor Park di Belfast il 4 dicembre 1957, ma l'arbitro Zsolt rimase bloccato all'aeroporto di Londra per la nebbia.[3] La federazione irlandese propose di giocare ugualmente con un arbitro locale, ma l'Italia rifiutò declassando la gara ad amichevole (il risultato finale fu di 2-2).[3] La partita fu quindi recuperata il 15 gennaio 1958 e vinta per 2-1 dai nordirlandesi, che entrarono così nella fase finale. Il cammino in Svezia terminò ai quarti di finale, con la sconfitta per 4-0 contro la Francia. Fu l'unica edizione del campionato del mondo alla cui fase finale parteciparono tutte le Home Nations.

Sino ai campionato del mondo del 2006, con il debutto di Trinidad e Tobago, la squadra nordirlandese rimase la nazionale del più piccolo paese rappresentato nella fase finale di un campionato mondiale di calcio.

L'era di Best e i due mondiali degli anni '80

[modifica | modifica wikitesto]
Un murale a Portavogie raffigurante George Best. In basso, ai lati, sono visibili gli stemmi del Manchester United e della nazionale nordirlandese.

La presenza del fuoriclasse George Best non contribuì ai risultati della nazionale, che negli anni sessanta e settanta non si qualificò per alcun torneo internazionale.

Solamente nel corso degli anni ottanta la squadra tornò a giocare il campionato del mondo, partecipando alle edizioni del 1982 e 1986 sotto la guida di Billy Bingham. In Spagna schierò Norman Whiteside, che divenne il calciatore più giovane sceso in campo nella fase finale del mondiale (all'età di 17 anni): vinto il proprio girone grazie a due pareggi con Jugoslavia e Honduras e un sorprendente successo sui padroni di casa (rete di Gerry Armstrong), uscì nella seconda fase a gruppi, eliminata dalla Francia. Tornò quattro anni dopo, in Messico, ma non superò invece il primo turno, nel quale ottenne un solo punto dopo il pareggio nell'incontro di apertura contro l'Algeria), risultando la peggiore delle terze classificate.

Anni novanta e duemila

[modifica | modifica wikitesto]

Il declino della nazionale proseguì negli anni novanta e nel nuovo millennio, malgrado l'affermazione dell'attaccante David Healy (miglior marcatore nella storia della rappresentativa, con 36 reti).[4] Dal 13 febbraio 2002 al 18 febbraio 2004 la squadra subì una serie negativa di 17 sconfitte consecutive, interrotta da un successo sull'Estonia in amichevole.

L'Irlanda del Nord (in divisa bianca) prima di un'amichevole con la Scozia (20 agosto 2008).

Il 7 settembre 2005, nelle qualificazioni al campionato mondiale del 2006, sconfisse per 1-0 l'Inghilterra con rete di Healy.[5] Un anno dopo, il 6 settembre 2006, batté per 3-2 la Spagna nelle eliminatorie del campionato d'Europa del 2008 con tripletta di Healy[6].

Nel giugno 2007 divenne CT Nigel Worthington, subentrato a Lawrie Sanchez. Nelle qualificazioni a Euro 2008 l'Irlanda del Nord chiuse terza nel proprio girone, con ben 20 punti ottenuti in 12 partite, a pari merito con la Danimarca, ma con gli scontri diretti favorevoli. Il contratto del CT fu dunque prolungato per altri tre anni.

Anni duemiladieci e duemilaventi

[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ottobre 2011, dopo la fallimentare campagna di qualificazione al campionato d'Europa 2012, Worthington si dimise. Il 28 dicembre 2011 assunse le redini della nazionale Michael O'Neill, che all'esordio, nel febbraio 2012, perse per 3-0 all'esordio contro la Norvegia. Nelle qualificazioni al campionato del mondo 2014 la squadra ottenne quattro pareggi, tra cui quello per 1-1 contro il Portogallo in trasferta, e una vittoria casalinga per 1-0 contro la Russia, classificandosi penultima nel girone eliminatorio. Nel novembre 2013 O'Neill prolungò il contratto per altri due anni.

L'8 ottobre 2015 l'Irlanda del Nord guadagnò per la prima volta la qualificazione alla fase finale di un campionato europeo, la prima ad un grande torneo dopo 30 anni, battendo la Grecia per 3-1 a Windsor Park e vincendo il proprio girone di qualificazione con 6 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta in 10 partite[7]. La nazionale nordirlandese esordì in una fase finale di un campionato europeo a campionato d'Europa 2016, subendo una sconfitta contro la Polonia (1-0). Vinse poi contro l'Ucraina (2-0) e perse contro la Germania (1-0), qualificandosi agli ottavi di finale come una delle quattro migliori terze dei gironi. Battuta agli ottavi dal Galles per 1-0, fu eliminata dall'europeo dopo aver segnato 2 gol e concesso 3 reti in quattro partite. Nelle eliminatorie del campionato del mondo 2018 la squadra riuscì a ottenere la seconda piazza nel girone, dietro alla Germania, precedendo in classifica Rep. Ceca e Norvegia, con un bilancio di 6 vittorie, un pareggio e 3 sconfitte. Agli spareggi fu eliminata dalla Svizzera (0-1 a Belfast e 0-0 a Basilea).

Nelle qualificazioni al campionato d'Europa 2020 la nazionale nordirlandese si classificò terza nel girone, con 13 punti, e si qualificò agli spareggi. Nella semifinale vinse per 4-3 ai rigori contro la Bosnia ed Erzegovina, dopo avere pareggiato 1-1 nei tempi regolamentari, poi perse per 2-1 dopo i tempi supplementari la finale contro la Slovacchia. Più amara fu la campagna di qualificazione al campionato del mondo 2022, chiusa dalla squadra con il terzo posto nel girone, alle spalle di Svizzera e Italia.

Controversie e settarismo

[modifica | modifica wikitesto]

La nazionale nordirlandese è l'unica a rappresentare la propria nazione in maniera eclatante, dato che spesso, anche per allentare le tensioni sociali che da sempre alimentano violenza nelle sei contee, le rappresentative negli altri sport, come nell'esempio più evidente del rugby, sono All-Ireland (di tutta l'isola d'Irlanda) o britanniche. In maniera altrettanto controversa, è per la nazionale di calcio nordirlandese che viene utilizzata in maniera formale l'Ulster Banner, bandiera non ufficiale dell'Irlanda del Nord che ormai ha perso ogni significato ed uso se non quello settariale dei gruppi unionisti.

Uno dei tipici murali di Belfast che celebra la nazionale nordirlandese e la vittoria contro l'Inghilterra per 1-0

Non è difficile capire come la Nazionale dell'Irlanda del Nord sia più che altro seguita dalla parte unionista della popolazione, preferendo i repubblicani indipendentisti la selezione dell'Eire, anche coerentemente col fatto che questi ultimi ritengono come propria nazione l'Irlanda, non accettando la presenza del Regno Unito se non concependolo come stato occupante. Non è raro comunque che gli uni simpatizzino per l'altra squadra quando non coinvolta nello stesso girone o nella stessa competizione, non essendoci un vero e proprio astio né una grande rivalità (più sentita per entrambe con l'Inghilterra ad esempio).

La nazionale nordirlandese ha sofferto di vari episodi di settarismo, come spesso accade in Irlanda del Nord: frange della sua tifoseria sono state da sempre parte di ambienti ostili al repubblicanismo ed in genere a vari aspetti della già travagliata società nordirlandese. Il picco più aspro si è raggiunto con l'ex calciatore Neil Lennon, spesso oggetto di fischi ed insulti da vari sostenitori mentre la selezione giocava in casa al Windsor Park. Lo stesso Lennon fu vittima di una minaccia di morte per il semplice fatto che giocasse col Celtic, squadra tifata in Irlanda del Nord dagli indipendentisti, ed avesse auspicato di poter giocare un giorno in una nazionale irlandese unita. La situazione è oggi sensibilmente migliorata grazie a vari passi[8] che hanno permesso di registrare notevoli successi[9]. Lennon è stato in poco tempo incoraggiato e la maggioranza dei tifosi allo stadio gli ha dato il suo appoggio[10], questo anche grazie a gente come Stewart MacAfee, vincitore del premio "Football for All" per i suoi impegni[11], che è riuscito insieme ad altri a rendere l'atmosfera dello stadio nazionale molto più avvincente e alla portata di tutti, isolando i gruppi politici e settari.

Lo stesso Lennon ha riconosciuto:

«Persone come Stewart sono eroi non celebrati che hanno avuto il coraggio sufficiente a combattere il settarismo e che hanno attivamente creato un'atmosfera più divertente, sicura e per le famiglie nelle partite internazionali. Tifosi come Stewart hanno fatto in modo che l'atmosfera delle partite dell'Irlanda del Nord negli ultimi anni sia motivo di invidia per altri sostenitori non solo in Europa ma nel Mondo. Dal mio punto di vista vorrei ringraziarli per i loro sforzi.»

Colori e simboli

[modifica | modifica wikitesto]

L'Irlanda del Nord scende in campo da sempre (o almeno da quando non è più Irlanda) in tenuta verde con pantaloncini bianchi e calzettoni verdi. Almeno fino a fine anni ottanta questi erano gli unici due colori che la nazionale vestiva, creando non poche confusioni con la controparte indipendente, anch'essa verde con pantaloncini bianchi. In realtà la vecchia Irlanda storica vestì le sue prime volte in azzurro, adottando il verde solo per non confondersi con la Scozia, ma dalla creazione della nazionale dell'Eire la selezione è stata sempre verde. La situazione è leggermente migliorata soltanto negli ultimi anni, adottando sempre più frequentemente (ma non sempre) un blu notte più o meno vistoso, in concomitanza con l'utilizzo dell'arancione in piccole parti da parte dell'Eire. L'utilizzo del blu è stato più o meno vistoso, da spirali e disegni a quadri piuttosto marcati, a piccoli bordini sulle maniche. Negli ultimi anni in genere vengono resi blu notte o dei tratti sulle spalle o sui lati della maglia.[12]

La seconda divisa è in genere bianca, ma non sono mancate maglie blu, nere o celesti. Attualmente[quando?] la seconda divisa è tornata ad essere bianca, data la forte tonalità di verde della prima maglia.

Come stemma, almeno fino al 1946 la nazionale ha portato in petto una croce celtica con al centro un'arpa, simboli tipici dell'Irlanda. Ha interrotto, probabilmente per contrastare la Nazionale della FAI che portava lo stesso stemma, soltanto tra il 1946-51 ponendo uno scudo bianco con tre shamrock. Dal 1957 in poi ha sempre utilizzato lo stemma federativo, rimasto pressoché invariato, una croce celtica blu con bordi dorati e shamrock sulla fine dei bracci. Solo nel 1977 ha indossato delle divise senza stemma con al centro una vistosa croce celtica stilizzata.

Evoluzione delle divise

[modifica | modifica wikitesto]
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Classica
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1957-64
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1965-74
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1977-83
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
1996-98
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
oggi

Partecipazioni ai tornei internazionali

[modifica | modifica wikitesto]
Campionato del mondo
Edizione Risultato
1930 Non partecipante
1934 Non partecipante
1938 Non partecipante
1950 Non qualificata
1954 Non qualificata
1958 Quarti di finale
1962 Non qualificata
1966 Non qualificata
1970 Non qualificata
1974 Non qualificata
1978 Non qualificata
1982 Secondo turno
1986 Primo turno
1990 Non qualificata
1994 Non qualificata
1998 Non qualificata
2002 Non qualificata
2006 Non qualificata
2010 Non qualificata
2014 Non qualificata
2018 Non qualificata
2022 Non qualificata
Campionato europeo
Edizione Risultato
1960 Non qualificata
1964 Non qualificata
1968 Non qualificata
1972 Non qualificata
1976 Non qualificata
1980 Non qualificata
1984 Non qualificata
1988 Non qualificata
1992 Non qualificata
1996 Non qualificata
2000 Non qualificata
2004 Non qualificata
2008 Non qualificata
2012 Non qualificata
2016 Ottavi di finale
2020 Non qualificata
2024 Non qualificata
Giochi olimpici[13]
Edizione Risultato
Confederations Cup
Edizione Risultato
1992 Non invitata
1995 Non invitata
1997 Non qualificata
1999 Non qualificata
2001 Non qualificata
2003 Non qualificata
2005 Non qualificata
2009 Non qualificata
2013 Non qualificata
2017 Non qualificata


Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni


Statistiche dettagliate sui tornei internazionali

[modifica | modifica wikitesto]
Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1930 Uruguay (bandiera) Uruguay Non partecipante - - - -
1934 Italia (bandiera) Italia Non partecipante - - - -
1938 Francia (bandiera) Francia Non partecipante - - - -
1950 Brasile (bandiera) Brasile Non qualificata - - - -
1954 Svizzera (bandiera) Svizzera Non qualificata - - - -
1958 Svezia (bandiera) Svezia Quarti di finale 2 1 2 6:10
1962 Cile (bandiera) Cile Non qualificata - - - -
1966 Inghilterra (bandiera) Inghilterra Non qualificata - - - -
1970 Messico (bandiera) Messico Non qualificata - - - -
1974 bandiera Germania Ovest Non qualificata - - - -
1978 Argentina (bandiera) Argentina Non qualificata - - - -
1982 Spagna (bandiera) Spagna Secondo turno 1 3 1 5:7
1986 Messico (bandiera) Messico Primo turno 0 1 2 2:6
1990 Italia (bandiera) Italia Non qualificata - - - -
1994 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Non qualificata - - - -
1998 Francia (bandiera) Francia Non qualificata - - - -
2002 Corea del Sud (bandiera) Corea del Sud / Giappone (bandiera) Giappone Non qualificata - - - -
2006 Germania (bandiera) Germania Non qualificata - - - -
2010 Sudafrica (bandiera) Sudafrica Non qualificata - - - -
2014 Brasile (bandiera) Brasile Non qualificata - - - -
2018 Russia (bandiera) Russia Non qualificata - - - -
2022 Qatar (bandiera) Qatar Non qualificata - - - -
Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1960 Francia (bandiera) Francia Non partecipante - - - -
1964 Spagna (bandiera) Spagna Non qualificata - - - -
1968 Italia (bandiera) Italia Non qualificata - - - -
1972 Belgio (bandiera) Belgio Non qualificata - - - -
1976 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Non qualificata - - - -
1980 Italia (bandiera) Italia Non qualificata - - - -
1984 Francia (bandiera) Francia Non qualificata - - - -
1988 bandiera Germania Ovest Non qualificata - - - -
1992 Svezia (bandiera) Svezia Non qualificata - - - -
1996 Inghilterra (bandiera) Inghilterra Non qualificata - - - -
2000 Belgio (bandiera) Belgio / Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi Non qualificata - - - -
2004 Portogallo (bandiera) Portogallo Non qualificata - - - -
2008 Austria (bandiera) Austria / Svizzera (bandiera) Svizzera Non qualificata - - - -
2012 Polonia (bandiera) Polonia / Ucraina (bandiera) Ucraina Non qualificata - - - -
2016 Francia (bandiera) Francia Ottavi di finale 1 0 3 2:3
2020[14] Europa (bandiera) Europa Non qualificata - - - -
2024 Germania (bandiera) Germania Non qualificata - - - -

Confederations Cup

[modifica | modifica wikitesto]
Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1992 Arabia Saudita (bandiera) Arabia Saudita Non invitata - - - -
1995 Arabia Saudita (bandiera) Arabia Saudita Non invitata - - - -
1997 Arabia Saudita (bandiera) Arabia Saudita Non qualificata - - - -
1999 Messico (bandiera) Messico Non qualificata - - - -
2001 Corea del Sud (bandiera) Corea del Sud / Giappone (bandiera) Giappone Non qualificata - - - -
2003 Francia (bandiera) Francia Non qualificata - - - -
2005 Germania (bandiera) Germania Non qualificata - - - -
2009 Sudafrica (bandiera) Sudafrica Non qualificata - - - -
2013 Brasile (bandiera) Brasile Non qualificata - - - -
2017 Russia (bandiera) Russia Non qualificata - - - -

Nations League

[modifica | modifica wikitesto]
Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
2018-2019 Portogallo (bandiera) Portogallo 12° in Lega B[15] 0 0 4 2:7
2020-2021 Italia (bandiera) Italia 16°in Lega B[16] 0 2 4 4:11
2022-2023 Paesi Bassi (bandiera)Paesi Bassi 12°in Lega C 1 2 3 7:10

Tutte le rose

[modifica | modifica wikitesto]
Coppa del Mondo FIFA 1958
Gregg, 2 Cunningham, 3 McMichael, 4 Blanchflower, 5 Keith, 6 Peacock, 7 Bingham, 8 Cush, 9 Simpson, 10 McIlroy, 11 McParland, 12 Uprichard, 13 Casey, 14 Scott, 15 McCrory, 16 Dougan, 17 Coyle, 18 Rea, 19 Graham, 20 Chapman, 21 Hamill, 22 Trainor, CT: Doherty
Coppa del Mondo FIFA 1982
Jennings, 2 J. Nicholl, 3 Donaghy, 4 McCreery, 5 C. Nicholl, 6 J. O’Neill, 7 Brotherston, 8 M. O’Neill, 9 Armstrong, 10 McIlroy, 11 Hamilton, 12 McClelland, 13 Nelson, 14 Cassidy, 15 Finney, 16 Whiteside, 17 J. Platt, 18 Jameson, 19 Healy, 20 Cleary, 21 Campbell, 22 Dunlop, CT: Bingham
Coppa del Mondo FIFA 1986
Jennings, 2 Nicholl, 3 Donaghy, 4 J. O’Neill, 5 McDonald, 6 McCreery, 7 Penney, 8 McIlroy, 9 J. Quinn, 10 Whiteside, 11 I. Stewart, 12 J. Platt, 13 P. Hughes, 14 Armstrong, 15 Worthington, 16 Ramsey, 17 Clarke, 18 McClelland, 19 Hamilton, 20 McNally, 21 D. Campbell, 22 Caughey, CT: Bingham
Campionato d'Europa UEFA 2016
McGovern, 2 McLaughlin, 3 Ferguson, 4 McAuley, 5 J. Evans, 6 Baird, 7 McGinn, 8 Davis, 9 Grigg, 10 Lafferty, 11 Washington, 12 Carroll, 13 C. Evans, 14 Dallas, 15 McCullough, 16 Norwood, 17 McNair, 18 Hughes, 19 Ward, 20 Cathcart, 21 Magennis, 22 Hodson, 23 Mannus, CT: O'Neill
Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori della nazionale nordirlandese.

Lista dei giocatori convocati per le gare di UEFA Nations League 2024-2025 di novembre 2024.[17]

Presenze e reti aggiornate al momento delle convocazioni.

N. Pos. Giocatore Data nascita (età) Pres. Reti Squadra
P Bailey Peacock-Farrell 29 ottobre 1996 (28 anni) 48 0 Inghilterra (bandiera) Birmingham City
P Pierce Charles 21 luglio 2005 (19 anni) 2 0 Inghilterra (bandiera) Sheffield Weds
P Luke Southwood 6 dicembre 1997 (26 anni) 1 0 Inghilterra (bandiera) Bolton
D Jamal Lewis 25 gennaio 1998 (26 anni) 39 0 Brasile (bandiera) San Paolo
D Daniel Ballard 22 settembre 1999 (25 anni) 26 4 Inghilterra (bandiera) Sunderland
D Ciaron Brown 14 gennaio 1998 (26 anni) 22 0 Inghilterra (bandiera) Oxford Utd
D Conor Bradley 29 luglio 2003 (21 anni) 21 3 Inghilterra (bandiera) Liverpool
D Trai Hume 18 marzo 2002 (22 anni) 17 0 Inghilterra (bandiera) Sunderland
D Brodie Spencer 6 maggio 2004 (20 anni) 11 0 Inghilterra (bandiera) Huddersfield Town
D Kofi Balmer 19 settembre 2000 (24 anni) 0 0 Scozia (bandiera) Motherwell
D Ruairi McConville 1º maggio 2005 (19 anni) 0 0 Inghilterra (bandiera) Brighton
C George Saville 1º giugno 1993 (31 anni) 54 0 Inghilterra (bandiera) Millwall
C Jordan Thompson 3 gennaio 1997 (27 anni) 38 0 Inghilterra (bandiera) Stoke City
C Ali McCann 4 dicembre 1999 (24 anni) 25 1 Inghilterra (bandiera) Preston N.E.
C Shea Charles 5 novembre 2003 (21 anni) 21 0 Inghilterra (bandiera) Sheffield Weds
C Isaac Price 26 settembre 2003 (21 anni) 16 5 Belgio (bandiera) Standard Liegi
C Paul Smyth 10 settembre 1997 (27 anni) 13 2 Inghilterra (bandiera) QPR
C Ross McCausland 12 maggio 2003 (21 anni) 4 0 Scozia (bandiera) Rangers
C Ethan Galbraith 11 maggio 2001 (23 anni) 3 0 Inghilterra (bandiera) Leyton Orient
C Caolan Boyd-Munce 26 gennaio 2000 (24 anni) 2 0 Scozia (bandiera) St. Mirren
C Brad Lyons 26 maggio 1997 (27 anni) 2 0 Scozia (bandiera) Kilmarnock
A Josh Magennis 15 maggio 1990 (34 anni) 81 12 Inghilterra (bandiera) Exeter City
A Dion Charles 7 ottobre 1995 (29 anni) 26 3 Inghilterra (bandiera) Bolton
A Callum Marshall 28 novembre 2004 (20 anni) 8 0 Inghilterra (bandiera) West Ham Utd
A Jamie Reid 15 luglio 1994 (30 anni) 6 1 Inghilterra (bandiera) Stevenage
A Lee Bonis 3 agosto 1999 (25 anni) 1 0 Paesi Bassi (bandiera) ADO Den Haag

Statistiche individuali

[modifica | modifica wikitesto]

Record aggiornati al 15 ottobre 2024.

  • In grassetto i giocatori ancora in attività con la maglia della nazionale.

Record presenze

[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Giocatore Pres. Reti Periodo
1 Steven Davis 140 13 2005-2022
2 Pat Jennings 119 0 1964-1986
3 Aaron Hughes 112 1 1998-2018
4 Jonny Evans 107 6 2005-2024
5 David Healy 95 36 2000-2013
6 Mal Donaghy 91 0 1980-1994
7 Kyle Lafferty 89 20 2006-2022
8 Sammy McIlroy 88 5 1972-1986
Maik Taylor 0 1999-2011
10 Keith Gillespie 86 2 1995-2008
Pos. Giocatore Reti Pres. Periodo
1 David Healy 36 95 2000-2013
2 Kyle Lafferty 20 89 2006-2022
3 Steven Davis 13 140 2005-2022
4 Billy Gillespie 25 1913-1932
Colin Clarke 38 1986-1993
6 Joe Bambrick 12 11 1928-1940
Jimmy Quinn 46 1984-1995
Iain Dowie 59 1990-1999
Gerry Armstrong 63 1977-1986
Josh Magennis 81 2010-
  1. ^ a b (EN) Men's Ranking, su fifa.com. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  2. ^ La più piccola nazione a essersi mai qualificata ai Mondiali di calcio, su ilpost.it.
  3. ^ a b Fabrizio Ponciroli, Tutto Mondiali, Calcio 2000, 2006, p. 12.
  4. ^ Sebastiano Vernazza, Occhio a Healy, uno che sa come segnare alle grandi, La Gazzetta dello Sport, 8 ottobre 2010.
  5. ^ Eriksson sempre più nella bufera la sua Inghilterra sconfitta a Belfast, la Repubblica, 8 settembre 2005.
  6. ^ Qualificazioni Europei 2008 - Gruppo F, Gazzetta.it.
  7. ^ Nord Irlanda e Portogallo qualificate. Germania: festa rinviata, Gazzetta.it, 8 ottobre 2015.
  8. ^ BBC News Star helps in graffiti removal, su news.bbc.co.uk.
  9. ^ Rewarded for uniting fans, su uefa.com.
  10. ^ Lennon hails anti-sectarian drive, su news.bbc.co.uk.
  11. ^ PRAISE FOR IFA'S FOOTBALL FOR ALL AWARDS NIGHT, su irishfa.com.
  12. ^ Ireland 1882-1921 - Historical Football Kits, su historicalkits.co.uk. URL consultato il 7 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2014).
  13. ^ Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.
  14. ^ Originariamente previsto per il 2020, fu posticipato al 2021 in seguito alla pandemia di COVID-19 del 2019-2021
  15. ^ Retrocessa in Lega C ma successivamente ripescata in Lega B con il cambio di formula a partire dall'edizione 2020-2021.
  16. ^ Retrocessa in Lega C
  17. ^ (EN) McConville receives first senior call-up, su IFA. URL consultato il 7 novembre 2024.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Calcio: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di calcio