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Michèle Morgan

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Michèle Morgan nel film Incatenata (1946)

Michèle Morgan, nome d'arte di Simone Renée Roussel (Neuilly-sur-Seine, 29 febbraio 1920Neuilly-sur-Seine, 20 dicembre 2016[1]), è stata un'attrice francese.

A 15 anni lasciò la casa dei genitori (il padre, dopo la crisi del 1929, perdette il lavoro e faticava a mantenere la famiglia) per andare a vivere assieme al fratello dai nonni a Neuilly, e l'anno successivo frequentò le lezioni di recitazione di René Simon. Dopo il debutto con piccoli ruoli non accreditati, nel 1937 arrivò la prima grande occasione grazie al film Il caso del giurato Morestan, seguito l'anno successivo da Delirio (1938), entrambi diretti da Marc Allégret.

Michèle Morgan con il compagno Gérard Oury nel 2001

I film successivi riscossero un enorme successo sia di pubblico che di critica. Dello stesso anno è un altro film entrato nella storia del cinema Il porto delle nebbie diretto da Marcel Carné. I dialoghi di questo film furono affidati a Jacques Prévert, il quale - ispirandosi ai suoi occhi azzurri e al suo sguardo enigmatico e per certi versi affine a quello di Greta Garbo - farà dire al protagonista Jean Gabin la famosa frase "T'as d'beaux yeux, tu sais" (Hai degli occhi meravigliosi, lo sai?). Allo scoppio della guerra, nel settembre del 1939, al termine delle riprese del film Tempesta, entrambi lasceranno la Francia per andare a Hollywood. L'attrice venne scritturata dalla casa di produzione RKO con un contratto settennale, ma la sua carriera americana non decollò mai.

Nel 1942 sposò l'attore statunitense William Marshall dal quale nel 1944 ebbe un figlio, Michael (morto nel 2005), e da cui divorziò nel 1948. Marshall si sarebbe in seguito risposato con l'attrice Micheline Presle. Nel 1950 la Morgan si risposò con l'attore francese Henri Vidal, al fianco del quale rimase fino alla prematura morte di lui, sopravvenuta nel 1959. Dall'inizio degli anni sessanta fu sentimentalmente legata all'attore e regista Gérard Oury, fino alla morte di lui nel 2006.[2]

Nel 1944 commissionò a un architetto la famosa casa di Los Angeles al numero 10050 di Cielo Drive, dove visse durante il suo periodo hollywoodiano, e che in seguito divenne tragicamente famosa per essere stata il luogo dell'omicidio, nel 1969, dell'attrice Sharon Tate e di altre 4 persone a opera degli adepti di Charles Manson.[3]

Morì il 20 dicembre 2016 all'età di 96 anni.[4]

Carriera cinematografica

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Michèle Morgan nel 1951

Elegante e di luminosa bellezza, si impose all'attenzione del grande pubblico con Il porto delle nebbie (1938), capolavoro di Marcel Carné interpretato al fianco di Jean Gabin. Per la sua interpretazione nel film Sinfonia pastorale (1946) di Jean Delannoy vinse il premio per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes.

Nel 1941 girò un provino per Alfred Hitchcock, che stava cercando la protagonista per il film Il sospetto, ma non venne prescelta poiché il suo inglese era ancora insufficiente.[5] L'anno successivo la Morgan fu una delle attrici prese in considerazione dal produttore Hal B. Wallis per il ruolo di protagonista femminile in Casablanca, ruolo che andò poi a Ingrid Bergman.[6] Alcuni anni più tardi la Morgan si rifiuterà di girare sia Johnny Belinda (1948) nel ruolo per cui Jane Wyman conquisterà il premio Oscar alla miglior attrice,[7] sia, in seguito, La notte (1961) di Michelangelo Antonioni.

Tra le sue interpretazioni in film in lingua inglese, da ricordare L'ora del destino (1942) con Paul Henreid, Il giuramento dei forzati (1944), al fianco di Humphrey Bogart, Incatenata (1946), con Robert Cummings, e Idolo infranto (1948) con Ralph Richardson. Rientrata in patria, continuò a lavorare in melodrammi o in pellicole del genere noir, e negli anni cinquanta fu eletta per ben due volte l'attrice francese più popolare, ma, con la nouvelle vague, venne ignorata dalla nuova generazione di registi e dopo aver girato Benjamin ovvero le avventure di un adolescente (1968), si ritirò dalle scene per dedicarsi alla pittura. Tornò occasionalmente davanti alla macchina da presa, pare solo per l'insistenza dei registi che la chiamarono.

Nel 1969 il governo francese le conferì il titolo di Cavaliere della Legion d'onore mentre nel 2009 fu elevata al rango di Grande Ufficiale dello stesso ordine.[8] Nel 1971 presiedette la giuria del Festival di Cannes. Pubblicò nel 1977 un libro di memorie intitolato Avec ces yeux-là, riprendendo la celebre battuta pronunciata da Jean Gabin nel film Il porto delle nebbie.

Per timore di recitare davanti al pubblico, l'attrice non intraprese alcuna carriera teatrale fino ai tardi anni settanta, quando apparve al Théâtre du Palais-Royal per la messa in scena della pièce Le Tout pour le tout, di Françoise Dorin. Nel 1992 ottenne il Premio César alla carriera. Per il suo contributo all'industria cinematografica, Michèle Morgan ha una stella nella Hollywood Walk of Fame al 1645 Vine Street.

Al fianco di Jean Gabin in Il porto delle nebbie (1938)
L'ora del destino (1942)
Il giuramento dei forzati (1944)
Incatenata (1946)
I clandestini della frontiera (1957)
Con Marcello Mastroianni in Racconti d'estate (1958)
Michèle Morgan è la Contessa de Clairefons nel film Né onore né gloria

Doppiatrici italiane

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Nelle versioni in italiano dei suoi film, Michèle Morgan è stata doppiata da:

Premi e riconoscimenti

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Michèle Morgan ai Premi César, 1995
  1. ^ (FR) Roussel Simone Renee, su deces.matchid.io. URL consultato il 27 settembre 2021.
  2. ^ (FR) Gérard Oury est mort à 87 ans, su www.laliberte.ch. URL consultato il 20 luglio 2024.
  3. ^ Morgan 1977, pp. 172-173
  4. ^ (FR) Décès de la comédienne Michèle Morgan, su lefigaro.fr, Le Figaro. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  5. ^ Morgan 1977, p. 152
  6. ^ (EN) Frank Miller, Casablanca As Time Goes By - 50th Anniversary Commemorative, Turner Publishing Inc., 1992, pp. 73-74
  7. ^ Morgan 1977, p. 162
  8. ^ (FR) La légion d'honneur pour Bernadette Lafont et Michèle Morgan, in Le Nouvel Observateur, 14 luglio 2009. URL consultato il 16 dicembre 2011.
  • (FR) Michèle Morgan, Avec ces yeux-là, Robert Laffont, 1977.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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