Vai al contenuto

Maryja Kalesnikava

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Maryja Kalesnikava nel 2020

Maryja Aljaksandraŭna Kalesnikava, anche nota con il nome russo Marija Aleksandrovna Kolesnikova[1][2] (in bielorusso Марыя Аляксандраўна Калеснікава?; in russo Мария Александровна Колесникова?; Minsk, 24 aprile 1982), è una musicista e politica bielorussa, membro del presidium del Consiglio di coordinamento formato durante le proteste bielorusse del 2020 in opposizione al governo di Aljaksandr Lukašėnka.[3].

Nata a Minsk, i suoi genitori erano ingegneri. Ha una sorella di nome Taccjana. All'età di 17 anni, ha iniziato ad insegnare flauto in una scuola privata a Minsk e ha suonato presso l'Orchestra Accademica Nazionale dei Concerti della Repubblica di Bielorussia. Si è diplomata all'Accademia Statale Bielorussa di Musica come flautista e direttore d'orchestra.[4] All'età di 25 anni, ha iniziato a studiare per suonare strumenti di musica antica presso l'Università statale di musica e arti dello spettacolo di Stoccarda, in Germania.[5] Ha completato due master in Early Music e Neue Musik nel 2012.[6]

A partire dal 2010 ha organizzato progetti culturali tra Germania e Bielorussia.[7][8] Nel 2017 ha co-fondato Artemp, un collettivo d'arte.[5] Dal 2019, è la direttrice artistica del circolo culturale OK16 a Minsk.[9]

Attività politica

[modifica | modifica wikitesto]

Nel maggio 2020, Kalesnikava si è unita alla campagna presidenziale di Viktar Babaryka in vista delle elezioni presidenziali bielorusse del 2020, diventando responsabile della sua campagna.[10] Babaryka, un banchiere, è stato arrestato a giugno e bandito dalle elezioni. A metà luglio, Kalesnikava e Veranika Cepkala hanno sostenuto la campagna di Svjatlana Cichanoŭskaja,[11][12][13] costretta a rifugiarsi in Lituania dopo le elezioni che confermavano per la sesta volta, con percentuali dell'80%, la vittoria di Lukašėnka, da 26 anni padre-padrone della repubblica ex sovietica.

Maryja Kalesnikava

Il 19 agosto 2020, Kalesnikava è entrata a far parte del presidium di 7 membri del Consiglio di coordinamento di Cichanoŭskaja.[14] Il 20 agosto, Alexander Konyuk, Procuratore generale della Bielorussia, ha avviato un procedimento penale contro i membri del Consiglio di coordinamento ai sensi dell'articolo 361 del codice penale bielorusso, per aver tentato di impadronirsi del potere statale e aver danneggiato la sicurezza nazionale.[15][16]

All'inizio di settembre 2020 ha annunciato la formazione di un nuovo partito politico, Razam (in bielorusso "Insieme"), che opererà indipendentemente dal Consiglio di coordinamento.[17] Il 7 settembre 2020 Kalesnikava è stata arrestata per strada a Minsk da uomini mascherati dei servizi antisommossa (OMON) e portata via su un furgoncino.[18][19] Si è subito parlato di rapimento, e la famiglia ha presentato una denuncia di persona scomparsa.[20]

L'8 settembre 2020, in base alla nuova strategia di Lukašėnka di decapitare il movimento di opposizione costringendo all'esilio i suoi capi, Kalesnikava è stata trasportata al valico di frontiera di Aleksandrovka con l'Ucraina. Ci sono rapporti contrastanti su quanto accaduto al confine. Un portavoce del Comitato per il confine di stato ha affermato che Kalesnikava stava cercando di entrare illegalmente in Ucraina alle 4 del mattino con l'aiuto di due dei suoi associati, Anton Rodnenkov e Ivan Kravcov. Altri resoconti affermano invece che sia stata nuovamente arrestata dopo aver strappato il suo passaporto mentre le autorità bielorusse cercavano di costringerla ad attraversare il confine. Poche ore più tardi, il suo collega Maksim Znak, uno dei membri del Consiglio di coordinamento, viene arrestato da uomini mascherati.[21] L'unica del Consiglio di coordinamento a rimanere libera è la giornalista Svjatlana Aleksievič, premio Nobel per la letteratura, costretta comunque a denunciare un'intrusione in casa.[21]

Le reazioni all'arresto

[modifica | modifica wikitesto]

La Commissione europea ha condannato l'arresto del 7 settembre, definendolo inaccettabile.[22] La Germania ha chiesto chiarezza sulla posizione di Kalesnikava e ha chiesto il rilascio di tutti i prigionieri politici in Bielorussia.[23] La Lituania ha definito l'arresto di Kalesnikava una vergogna, paragonato a qualcosa che avrebbe fatto Stalin e ha chiesto il suo rilascio immediato.[24] La Polonia ha denunciato il rapimento di Kalesnikava come spregevole e ha chiesto il rilascio immediato di tutti i prigionieri politici in Bielorussia.[25][26] Il Regno Unito ha espresso seria preoccupazione per il benessere di Kalesnikava e ha affermato che il suo rilascio deve essere la massima priorità.[27] Gli Stati Uniti hanno espresso sconcerto di espellere la Kalesnikava dalla Bielorussia da parte delle autorità.[28]

La Russia di Vladimir Putin continua invece a dire che in Bielorussia "non esistono prigionieri politici". E ha riconfermato il sostegno a Lukašėnka (il quale sostiene con Putin che "se crolla la Bielorussia, la Russia sarà la prossima") preparando gruppi antisommossa da inviare a Minsk.

L'11 settembre 2020, Amnesty International ha riconosciuto Kalesnikava come prigioniera di coscienza.[29] Ha ricevuto un International Women of Courage Award nel 2021.[30]

A partire dal 4 agosto 2021, dopo quasi 11 mesi di detenzione, Kalesnikava e Maksim Znak sono stati processati a porte chiuse presso il tribunale regionale di Minsk. Hanno affrontato fino a 12 anni di carcere. Maria si è dichiarata non colpevole e ha definito "assurde" tutte le accuse contro di lei e Znak. Durante le indagini e il processo, i dettagli delle accuse non sono stati divulgati pubblicamente. Gli avvocati di Kalesnikava e Znak avevano dovuto sottoscrivere l'accordo di non divulgazione.[31][32][33] Sebbene le autorità abbiano promesso di rendere pubblico il procedimento, in realtà l'aula era piena di alcuni estranei, gli ambasciatori stranieri che volevano sostenere Kalesnikava e Znak non erano ammessi all'interno.[34]

Il 6 settembre 2021, Kalesnikava è stata condannata a 11 anni in una colonia penale per la sua attività politica.[35][36] Sia lei che Znak rifiutano di chiedere la grazia perché si dichiarano innocenti; hanno invece pianificato di appellarsi a una corte superiore.[37]

In un'intervista scritta, Kalesnikava ha detto ai media che in prigione le è stato offerto molte volte di fare un film "simile a Protasevič", cioè una confessione videoregistrata in cui ammettesse la colpa per le sue azioni.[38] Nella sua prima intervista dopo la sentenza, data per telefono alla giornalista della BBC Sara Rainsford, Kalesnikava si lamentava del fatto che in prigione "tutti fumano ovunque", e il fumo passivo prolungato rovinerà per sempre le sue possibilità di tornare come flautista professionista. Tuttavia, dice che non rimpiange nulla e crede che le proteste del 2020 siano state l'inizio di una nuova era nel paese.[39][40] Secondo Kalesnikava, il trionfo della democrazia in Bielorussia è solo una questione di tempo.[41]

La sorella Tatsiana Khomich ha lamentato, agli inizi di agosto 2023, che da oltre sei mesi Maria è tenuta in isolamento assoluto[42].

  • 2020: Premio Sakharov (Parlamento europeo, Premio per la libertà di pensiero).[43][44]
  • 2021: Premio Globale per la Solidarietà Bielorussa da parte del Centro per la Solidarietà Bielorussa nella categoria "Azione".[45]
  • 2021: l'8 marzo 2021 (Giornata internazionale della donna), Kalesnikava ha ricevuto il Premio internazionale delle donne del coraggio dal Segretario di Stato americano, Antony Blinken. La cerimonia è stata virtuale a causa della pandemia di COVID-19 in corso e includeva un discorso della First Lady, Jill Biden.[46]
  • 2021: Lew-Kopelew-Preis (Premio Germania, pace e diritti umani).[47]
  • 2021: Stuttgarter Friedenspreis (Germania, premio per la coraggiosa lotta contro il regime autocratico di Alexander Lukashenko).[48]
  • 2021: Fritz-Csoklich-Preis (Austria).[49]
  • 2021: Menschenrechtspreis der Gerhart und Renate Baum-Stiftung (Germania, premio per i diritti umani).[50]
  • 2021: Premio Václav Havel per i diritti umani, Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.[51]
  • 2022: Premio Theodor Haecker, Città di Esslingen.[52]
  • 2022: Premio Stig Dagerman.[53]
  • 2022: Premio Carlo Magno.[54]
  1. ^ (BE) У Менску затрымалі і хутка адпусьцілі Марыю Калесьнікаву, su svaboda.org, Radio Free Europe, 8 agosto 2020. URL consultato l'8 settembre 2020.
  2. ^ (RU) Адар'я Гуштын, «Мария всегда повторяла: что бы ни случилось, я буду в Беларуси». Отец Колесниковой прокомментировал слова Лукашенко, su news.tut.by, TUT.BY, 8 agosto 2020. URL consultato l'8 settembre 2020 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2020).
  3. ^ (BE) Сябры Каардынацыйнай Рады - Members of the Coordinating Council, su rada.vision, settembre 2020. URL consultato il 9 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2020).
  4. ^ (BE) Hanna Soŭś, Марыя Калесьнікава пра мову, гвалт, шопінг утрох і парады Алексіевіч, su Радыё Свабода, 4 agosto 2020. URL consultato l'8 settembre 2020.
  5. ^ a b (RU) Гульня ў класіку – інтэрв’ю з Марыяй Калеснікавай - A game in the classics - an interview with Maria Kolesnikova, su 34mag.net. URL consultato il 7 settembre 2020.
  6. ^ (DE) Maria Kalesnikava: TRIO vis-à-vis, su triovisavis.com. URL consultato l'8 settembre 2020.
  7. ^ (RU) Музыкант и серфингист. Кто такая Мария Колесникова — представитель штаба Виктора Бабарико - Musician and surfer. Who is Maria Kolesnikova - Staff representative Victor Babariko, su TUT.BY, 20 luglio 2020. URL consultato il 18 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2020).
  8. ^ (RU) Кто такая Мария Колесникова — представитель штаба Виктора Бабарико. Что о ней известно? -Who is Maria Kolesnikova - What is known about her?, su belaruspartisan.by. URL consultato il 19 agosto 2020 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2020).
  9. ^ (BE) Ekaterina Eremina, Как завод превратился в культурный центр &#124 -How the factory turned into a cultural center, su belmarket.by, 27 settembre 2019. URL consultato il 7 settembre 2020.
  10. ^ (EN) ‘Any Belarusian could replace me’ Maria Kolesnikova — the last member standing of the opposition ‘women’s triumvirate’ — says she’s not going anywhere, su meduza.io, 11 agosto 2020. URL consultato il 7 settembre 2020.
  11. ^ (EN) Liza Rozovsky, The flute player who's showing Belarusians how to topple a tyrant, su Haaretz.com, 28 agosto 2020. URL consultato l'8 settembre 2020.
  12. ^ (EN) Tony Wesolowsky, Women Lead The Charge Against Belarus's Longtime Ruler, su RadioFreeEurope/RadioLiberty, 23 luglio 2020. URL consultato il 7 settembre 2020.
  13. ^ (EN) Belarus opposition activist Maria Kalesnikava: change 'worth fighting for', su Channel 4 News, 24 agosto 2020. URL consultato il 30 agosto 2020.
  14. ^ (RU) Структура Координационного Совета, su rada.vision. URL consultato l'8 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2020).
  15. ^ (RU) МАЯ КРАІНА БЕЛАРУСЬ, su Telegram, 20 agosto 2020. URL consultato l'8 settembre 2020.
  16. ^ (EN) Muhammad Irfan, Belarus Opens Criminal Probe Against Oppositions Coordination Council- Prosecutor General, su UrduPoint, 20 agosto 2020. URL consultato l'8 settembre 2020.
  17. ^ (DE) Opposition in Belarus founds new party, su tagesschau.de, 1º settembre 2020. URL consultato il 7 settembre 2020.
  18. ^ (EN) Belarus protests: Maria Kolesnikova 'detained by masked men', in BBC News, 7 settembre 2020. URL consultato il 7 settembre 2020.
  19. ^ (EN) Luke Harding, Belarus opposition leader Maria Kolesnikova 'snatched from street' in Minsk, in The Guardian, 7 settembre 2020. URL consultato il 7 settembre 2020 (archiviato il 7 settembre 2020).
  20. ^ (EN) Belarusian Politician Kolesnikova's Relatives File Missing Person Report, Police Accept It, in Sputnik, Minsk, 7 settembre 2020. URL consultato l'8 settembre 2020.
  21. ^ a b Bielorussia, premio Nobel denuncia intrusione in casa, su sanmarinortv.sm. URL consultato il 9 settembre 2020.
  22. ^ (EN) Germany seeks answers over Belarus opposition figure 'kidnap', su Channel News Asia, 7 settembre 2020. URL consultato il 7 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2020).
  23. ^ (EN) Naira Davlashyan, Belarus: Germany demands answers on 'kidnapped' dissident Kolesnikova, in euronews, 7 settembre 2020. URL consultato il 7 settembre 2020.
  24. ^ (EN) Andrew Osborn e Maria, Belarusian protest leader disappears after being detained by masked men, in independent.ie, 7 settembre 2020. URL consultato il 7 settembre 2020.
  25. ^ (PL) "Działania poniżej jakichkolwiek standardów". Wiceminister spraw zagranicznych o porwaniu Kalesnikawej, in Polskie Radio 24, 7 settembre 2020. URL consultato l'8 settembre 2020.
  26. ^ (EN) The kidnapping of M. Kalesnikava is unacceptable. Treating opposition leaders in such an unlawful & contemptible manner is below any standards. We expect that all political prisoners in #Belarus are promptly released from custody. Dialogue is the solution, not force! (Tweet), su Twitter, X, 7 settembre 2020. URL consultato l'8 settembre 2020.
  27. ^ (EN) Belarus protests: UK says release of 'abducted' Maria Kolesnikova must be 'highest priority', in Sky News, 7 settembre 2020. URL consultato il 7 settembre 2020.
  28. ^ (EN) US Considering Sanctions Against Belarus After 'Unjustified Violence and Repression' Pompeo Says, in Voice of America, 9 settembre 2020. URL consultato il 9 settembre 2020.
  29. ^ (RU) Заявление. Беларусь: "Похищают лучших из нас". Произвольные аресты и принудительные высылки из страны ведущих оппозиционеров, su eurasia.amnesty.org, 11 settembre 2020. URL consultato il 20 settembre 2020.
  30. ^ (EN) 2021 International Women of Courage Award Recipients Announced, su US Department of State, 4 marzo 2021. URL consultato il 5 marzo 2021.
  31. ^ (EN) ‘Tearing up my passport was the right decision’ Belarusian oppositionist Maria Kolesnikova talks to Dozhd ahead of trial in Minsk, in Meduza, 4 agosto 2021. URL consultato il 25 agosto 2021.
  32. ^ (EN) Belarus Protest Leader Kolesnikova Goes on Trial, in The Moscow Times, 4 agosto 2021. URL consultato il 25 agosto 2021.
  33. ^ (EN) Belarus crackdown fails to crush opposition spirit, in BBC, 7 agosto 2021. URL consultato il 25 agosto 2021.
  34. ^ (RU) У Александра Лукашенко длинные сроки [Hard Sentences by Lukashenko], in Kommersant, 7 settembre 2021. URL consultato il 13 settembre 2021.
  35. ^ (EN) Belarus opposition leader jailed in Lukashenko ‘purge’, in The Guardian, 6 settembre 2021. URL consultato il 6 settembre 2021.
  36. ^ (EN) Belarusian opposition leader smiles as she is sentenced to 11 years in prison for challenging Lukashenko, in The Telegraph, 6 settembre 2021. URL consultato il 6 settembre 2021.
  37. ^ (RU) Приговор Максиму и Маше: когда дети будут свободны, поклонюсь тем, кто поддержал [Sentence to Misha and Masha: When They’re Free, I’ll Deeply Thank All Who Supported us], su Euroradio.fm. URL consultato il 6 settembre 2021.
  38. ^ (RU) Мария Колесникова рассказала о попытках склонить ее к интервью на госканале «а-ля Протасевич» [Maria Kalesnikava Says She Was Offered to Make Movie Like Protasevich], in TV Rain, 3 agosto 2021. URL consultato il 13 settembre 2021.
  39. ^ (RU) «Весь год они делали все, чтобы я пожалела»: Колесникова дала первое интервью после приговора [‘They Try Hard to Make Me Regret Staying’: Kalesnikava’s First Interview After 11 Year Sentence], in The Village Belarus, 30 settembre 2021. URL consultato il 18 ottobre 2021.
  40. ^ (RU) Rainford, S., Мария Колесникова: "Тюрьма - это отвратительное место, но здесь я особенно чувствую себя свободной" [Maria Kalesnikava: ‘Prison Is Disgusting, But I Fell Especially Free Here’], in BBC Russia, 30 settembre 2021. URL consultato il 18 ottobre 2021.
  41. ^ (RU) Александровская, Б., Мария Колесникова из СИЗО: Режим выбрал для Беларуси путь в никуда, in Deutsche Welle, 2 dicembre 2021. URL consultato il 7 dicembre 2021.
  42. ^ Sarah Rainsford, Belarus isolates political prisoners to break their spirit, BBC news, 7 agosto 2023.
  43. ^ (EN) The democratic opposition in Belarus – 2020, Belarus, in Europäisches Parlament.
  44. ^ (DE) Belarussische Opposition erhält Sacharow-Preis, su zeit.de.
  45. ^ (EN) Belsat wins Global Belarusian Solidarity Award, in Belsat.
  46. ^ (RU) Госдеп присудил белорусской оппозиционерке Колесниковой награду за гражданское мужество, in Tass. URL consultato il 5 marzo 2021.
  47. ^ (DE) Lew-Kopelew-Preise gehen nach Belarus und Russland, in Zeit Online, 16 aprile 2021.
  48. ^ (DE) Maria Kolesnikowa: Belarussische Bürgerrechtlerin erhält Stuttgarter Friedenspreis, in Stuttgarter Zeitung, 13 luglio 2021.
  49. ^ (DE) Fritz-Csoklich-Preis: Auszeichnung für Frauen-Trio, in Die Presse, 16 luglio 2021.
  50. ^ (DE) Belarus-Aktivistin Maria Kalesnikowa ausgezeichnet, in SWR, 8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2021).
  51. ^ (EN) 2021 Václav Havel Prize awarded to Belarusian human rights activist Maria Kalesnikava, su pace.coe.int.
  52. ^ (DE) Preisverleihung 2022, su esslingen.de. URL consultato il 10 maggio 2024 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2023).
  53. ^ (SV) Sofia Nyblom, Belarusiska aktivisten Maryja Kalesnikava får Stig Dagerman-priset, su DN.SE, 21 maggio 2022. URL consultato il 6 giugno 2022.
  54. ^ (EN) Belarusian opposition figures win Charlemagne Prize, in Deutsche Welle, 26 maggio 2022. URL consultato l'8 agosto 2022.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN308732832 · GND (DE1051725275