La dama e l'unicorno
La dama e l'unicorno è un ciclo di arazzi fiamminghi della fine del XV secolo. Costituisce una delle più importanti opere di arazzeria del medioevo europeo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Gli arazzi furono tessuti nelle Fiandre tra il 1484 e il 1500. Commissionati da Jean Le Viste, presidente della Cour des aides di Lione, passarono per eredità alla famiglia Roberet, ai La Roche-Aymon e poi ai Rilhac che nel corso del XVIII secolo li trasportarono nel loro castello di Boussac.
Nel 1833 il castello fu venduto alla municipalità e diventò sede della sottoprefettura dell'arrondissement.
Nel 1841, molto danneggiati dalle condizioni in cui erano stati mal riposti e conservati, vennero notati da Prosper Mérimée, ispettore dei monumenti storici, e classificati come tali.
Nel 1882 la municipalità vendette gli arazzi a un collezionista parigino, M. Du Sommerard, che li collocò all Hôtel de Cluny a Parigi, che, dopo la donazione delle sue collezioni alla città, ospita il Museo nazionale del Medioevo.
L'arazzo
[modifica | modifica wikitesto]Realizzato con lana e seta, iconograficamente fa riferimento allo stile millefiori.
Il ciclo
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Il gusto
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L'udito
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La vista
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L'olfatto
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Il tatto
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A mon seul désir
È composto da sei pannelli, tutti con lo sfondo rosso, con al centro la dama con l'unicorno e il leone e intorno altri piccoli animali, alberi e fiori. Gli stendardi e gli scudi portano l'emblema di Jean Le Viste. Cinque pannelli sono dedicati ai sensi:
- il gusto: la dama sta prendendo un dolce dall'alzata che le offre una ancella. Ai suoi piedi anche la scimmietta sta mangiando un dolce. Il leone e l'unicorno reggono stendardi e portano mantelli con l'emblema con le tre mezzelune.
- L'udito: la dama suona un organo appoggiato su un tavolo, l'ancella aziona il mantice che dà aria allo strumento.
- La vista: l'unicorno si contempla in uno specchio retto dalla dama, seduta con le zampe dell'animale in grembo.
- L'olfatto: la dama prepara una corona con i fiori che l'ancella le porge su un piatto; altri fiori con cui gioca la scimmietta sono stati raccolti in un cestino.
- Il tatto: la dama accarezza con la mano sinistra il corno dell'unicorno e con la destra regge una bandiera.
- A mon seul désir: quest'ultimo pannello, più grande degli altri, differisce nello stile ed è di più difficile interpretazione. La dama si trova di fronte a una tenda, che porta in alto la scritta A Mon Seul Désir ("al mio unico desiderio") tenuta aperta dall'unicorno e dal leone. Nelle mani tiene un velo che contiene la collana, che portava negli altri arazzi, e la ripone nel cofanetto che le porge l'ancella.
Influenza
[modifica | modifica wikitesto]- A questo ciclo si ispira il romanzo di Tracy Chevalier The Lady and the Unicorn.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Alain Erlande-Brandebourg, La Dame à la licorne, Paris, Réunion des musées nationaux, 1989.
- Marco Restelli, Il ciclo dell'unicorno. Miti d'oriente e d'occidente, Venezia, Marsilio, 1992. (Prefazione di Adriana Boscaro).
- (EN) Helmut Nickel, About the Sequence of the Tapestries in The Hunt of the Unicorn and The Lady with the Unicorn, in Metropolitan Museum Journal, vol. 17, 1982, pp. 9-14.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su La dama e l'unicorno
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito del museo, su musee-moyenage.fr. URL consultato il 16 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2006).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 215241874 · LCCN (EN) n2004152517 · GND (DE) 4215331-1 · BNF (FR) cb12046038d (data) · J9U (EN, HE) 987007590960505171 |
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