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Il figliol prodigo (Rodin)

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Il figliol prodigo
AutoreAuguste Rodin
Data1889
Materialebronzo
UbicazioneUbicazioni varie

Il figliol prodigo (Le Fils prodigue) è una scultura di Auguste Rodin realizzata tra il 1885 e il 1887 come parte del progetto della Porta dell'inferno. Ne esistono varie versionil, una delle quali si trova al museo Rodin di Parigi[1] e un'altra al Victoria and Albert Museum di Londra.[2]

L'opera nasce come parte del gruppo scultoreo della Porta dell'inferno e riprende la figura da un gruppo sul tema dell'amore che fugge (Fugit Amor).[2][3]

La scultura è legata a un'altra opera rodiniana intitolata Giovane disperato, mentre la testa e il torso furono usati anche nel gruppo scultoreo Ugolino e i suoi figli, e appaiono anche nei bozzetti per l'entrata del museo di arti decorative di Parigi.[1]

Il tema è quello biblico del figliuol prodigo, dalla parabola che Luca riporta nel suo Vangelo (Luca, 15, 1-3.11-32), la quale ha ispirato molti artisti nella storia dell'arte occidentale.[4]

Quest'opera ritrae il ritorno del figlio prodigo presso suo padre e il figlio esemplare, mostrando il suo pentimento che supplica compassione.

In questa scultura, Rodin pose l'uomo in ginocchio sopra un masso, per enfatizzare tre sentimenti: la tristezza, il dolore e la colpa. Nell'opera l'uomo alza le braccia verso l'alto e ha la schiena inarcata, il che rilette la sua angoscia. Il giovane è mostrato a bocca aperta, come se stesse gridando di aver sperperato l'eredità datagli e di aver abbandonato suo padre.[1]

Quest'opera risale allo stesso periodo del secondo bozzetto de I borghesi di Calais e rende il sentimento di sconfitta tramite i gesti e la postura.

  1. ^ a b c (FR) L'Enfant prodigue | Musée Rodin, su www.musee-rodin.fr. URL consultato il 1º maggio 2024.
  2. ^ a b (EN) Rodin, The Prodigal Son, ca. 1885-1887. URL consultato il 1º maggio 2024.
  3. ^ Rosalind Krauss, Passaggi. Storia della scultura da Rodin alla Land Art, Bruno Mondadori, 1998, ISBN 978-88-424-9349-5. URL consultato il 1º maggio 2024.
  4. ^ (ES) Museo Soumaya, La puerta del infierno, Ciudad de México, Fundación Carlos Slim A.C., 2016, p. 100.

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