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ISO 8859

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Lo standard ISO 8859, più precisamente ISO/IEC 8859, è uno standard comune ISO ed IEC per la codifica di caratteri ad 8 bit per il trattamento informatico di testi. La norma è divisa in parti numerate pubblicate separatamente (come ISO/IEC 8859-1, ISO/IEC 8859-2, etc), ognuna delle quali può essere riferita informalmente come standard a sé stante. Ci sono attualmente 15 parti definite, escludendo la ISO/IEC 8859-12, abbandonata.

Le parti 1, 2, 3 e 4 della ISO/IEC 8859 sono incluse nello standard ECMA International ECMA-94.

Sebbene la sequenza di bit dei 95 caratteri ASCII stampabili (tutte le lettere occidentali non accentate) siano sufficienti per lo scambio di informazioni usando la lingua inglese, molte altre lingue che usano l'alfabeto latino hanno bisogno di simboli addizionali non compresi nell'ASCII, come la ß (tedesco), la ñ (spagnolo), la å (svedese e altre lingue scandinave) o le lettere accentate italiane (à, è, é, ì, ò, ù).

L'ISO 8859 cercò di rimediare a questo problema utilizzando l'ottavo bit del byte, permettendo la definizione di altri 128 caratteri. Questo bit era usato in precedenza per informazioni del protocollo di trasmissione dati oppure era inutilizzato. Comunque, erano necessari più caratteri di quanti potessero stare nella codifica a 8 bit, così furono sviluppate diverse mappe di caratteri, di cui una decina solo per coprire le lingue latine.

Le codifiche ISO 8859-n contengono solo caratteri stampabili, e sono state concepite per essere usate assieme a caratteri di controllo mappati sui valori non assegnati. Molte codifiche registrate presso lo IANA comprendono i codici di controllo C0 (caratteri di controllo mappati sui valori da 0 a 31 inclusi) dello standard ISO 646 e i codici di controllo C1 (caratteri di controllo mappati sui valori da 127 a 159 inclusi) dello standard ISO 6429, dando origine a mappe a 8 bit in cui tutti o quasi i 256 possibili valori risultano assegnati.

L'identificativo MIME preferito per queste codifiche è ISO-8859-n, o alternativamente il loro nome canonico. Le scritture ISO 8859-n e ISO-8859-n sono frequentemente utilizzate indifferentemente. L'identificativo ISO-8859-11 è l'unico di questo insieme a non essere registrato presso lo IANA, probabilmente a causa della sua pressoché totale corrispondenza con il preesistente standard TIS 620, il cui nome è invece registrato.

Lo standard ISO 8859 è progettato per un affidabile scambio di informazioni, non per la stampa tipografica; lo standard omette simboli necessari per una stampa di qualità, come le legature opzionali, virgolette, lineette ad altri caratteri. In conseguenza di questo i sistemi tipografici professionali spesso usano estensioni proprietarie (ed incompatibili tra di loro) aggiunte all'ASCII e allo standard ISO 8859, oppure l'Unicode.

In linea di massima sono stati inclusi solo i caratteri e i simboli che già facevano parte di un set di caratteri diffusamente utilizzato e presenti sulle varie versioni nazionali delle tastiere. Furono pertanto incluse le virgolette caporali « e », usate da alcune lingue europee, ma non i doppi apici e usati dall'inglese e qualche altra lingua. Del francese furono escluse le legature œ e Œ, comunemente trascritte come "oe". La lettera Ÿ, necessaria per la scrittura di testo in maiuscolo, fu anch'essa esclusa. Questi caratteri furono però successivamente inclusi, assieme al simbolo dell'euro "€", dalla codifica ISO 8859-15. Analogamente i caratteri olandesi 'ij' e 'IJ' furono esclusi in quanto usualmente trascritti separatamente come "ij". Del rumeno furono inizialmente escluse le lettere 'Ș/ș' e 'Ț/ț' (lettere con virgola), unificate dal Consorzio Unicode con le lettere 'Ş/ş' e 'Ţ/ţ' (lettere con cediglia) considerando i glifi con la virgola semplici varianti di quelli con la cedilla. Le lettere con la virgola furono successivamente introdotte esplicitamente nello standard Unicode ed inserite nella codifica ISO 8859-16.

La maggior parte delle codifiche ISO 8859 offrono i segni diacritici necessari per la trascrizione in caratteri latini di varie lingue europee. Altre offrono anche caratteri non latini, quali il greco, il cirillico, l'ebraico, l'arabo e il thailandese. La maggior parte delle codifiche prevedono solo caratteri spaziati (ovvero che prevedono l'avanzamento del cursore), ma quelle tailandese, ebraica e araba contengono anche caratteri combinanti (ovvero la cui emissione non comporta l'avanzamento del cursore). Lo standard non offre alcun supporto per le scritture dell'est asiatico (cinese, giapponese, coreano), poiché i loro sistemi di scrittura ideografici richiedono molte migliaia di caratteri. Benché utilizzi caratteri basati sull'alfabeto latino, nemmeno il vietnamita rientra entro il limite di 96 caratteri (esclusi i segni diacritici) imposti dallo standard. I due sistemi di scrittura sillabici giapponesi (hiragana e katakana) rientrerebbero in tale limite, ma non sono comunque inclusi tra le codifiche ISO 8859.

Le parti dell'ISO 8859

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Parte 1 Latino-1
Europa occidentale
Probabilmente la parte più usata della ISO 8859, copre la maggior parte delle lingue europee occidentali: danese, faroese, finlandese (parziale[1]), francese (parziale[1]), gaelico scozzese, inglese, irlandese, islandese, italiano, norvegese, olandese (parziale[2]), portoghese, romancio, spagnolo, svedese e tedesco. Lingue di altre parti del mondo sono anch'esse comprese, come: europee orientali (albanese), asiatiche sudorientali (indonesiano), così come lingue africane (afrikaans e swahili). I caratteri mancanti e Ÿ maiuscola sono nella ISO 8859-15 versione riveduta. Il corrispondente repertorio di caratteri approvato dall'IANA ISO-8859-1 è la codifica predefinita per documenti HTML e per documenti trasmessi tramite messaggi MIME, come le risposte HTTP quando il tipo documento è "text" (come in "text/html").
Parte 2 Latino-2
Europa centrale
Supporta le lingue centro ed est europee che usano l'alfabeto latino, comprese bosniaco, ceco, croato, polacco, serbo, slovacco, sloveno, ungherese. Il carattere mancante si trova nella ISO 8859-16.
Parte 3 Latino-3
Europa meridionale
Usata per turco, maltese ed Esperanto. Largamente sostituita dalla ISO 8859-9 per il turco e dall'Unicode per l'Esperanto.
Parte 4 Latino-4
Europa settentrionale
Usata per estone, lettone, lituano, groenlandese e sami.
Parte 5 Latino/Cirillico Copre la maggior parte delle lingue slave che usano l'alfabeto cirillico, come: bielorusso, bulgaro, macedone, russo, serbo, ucraina (parziale[3]).
Parte 6 Latino/Arabo Copre i caratteri più comuni della lingua araba. Non supporta altri linguaggi che usano l'alfabeto arabo. Per essere correttamente visualizzato necessita di essere elaborato per la bidirezionalità e l'analisi contestuale.
Parte 7 Latino/Greco Copre il greco moderno (sistema monotonico di accentazione). Può essere usato anche per il greco antico scritto senza accenti (monotonico), ma mancano i diacritici per il sistema politonico, introdotto con l'Unicode.
Parte 8 Latino/Ebraico Copre il moderno alfabeto ebraico come è utilizzato in Israele. In pratica esistono due differenti codifiche: ordine logico (necessita di elaborazione per il testo bidirezionale) e visuale (da sinistra a destra).
Parte 9 Latino-5
Turco
In gran parte simile alla ISO 8859-1, sostituisce i caratteri islandesi, raramente usati, con quelli turchi. È usato anche per il curdo.
Parte 10 Latino-6
Nordico
Una revisione del Latino-4 (ISO 8859-4). Considerato più utile per molte lingue scandinave. Le lingue baltiche usano prevalentemente il Latino-4.
Parte 11 Latino/Thai Contiene la maggior parte dei caratteri necessari per la Lingua thailandese. Lo stesso del TIS 620.
non esistente
Parte 12
Latino/Devanagari La creazione di una parte della 8859 per il Devanagari fu ufficialmente abbandonata nel 1997. ISCII e Unicode/ISO/IEC 10646 coprono il Devanagari.
Parte 13 Latino-7
Baltico
Aggiunti alcuni caratteri per le lingue baltiche che non erano presenti in Latino-4 e Latino-6.
Parte 14 Latino-8
Celtico
Copre le lingue celtiche come il gaelico e il bretone.
Parte 15 Latino-9 Una revisione della 8859-1 che elimina alcuni simboli scarsamente utilizzati, sostituendoli con il simbolo dell'euro e con le lettere Š, š, Ž, ž, Œ, œ, e Ÿ, che completano la copertura del francese, finlandese ed estone.
Parte 16 Latino-10
Europa sudorientale
Destinata all'albanese, croato, italiano, polacco, rumeno, sloveno ed ungherese, ma utilizzabile anche per il finlandese, francese, tedesco ed irlandese (nuova ortografia). È stata posta maggiore attenzione alle lettere che non ai simboli. Il simbolo generico di valuta (¤) è stato sostituito dall'Euro ().
  1. ^ a b i caratteri mancanti sono nella ISO 8859-15.
  2. ^ manca solo la lettera IJ/ij, che può essere rappresentata come IJ.
  3. ^ manca il carattere Ґ/ґ, reintrodotto nella lingua ucraina nel 1990.

Ciascuna parte della ISO 8859 è progettata per essere utilizzata con lingue simili, in modo che i caratteri utilizzati, a volte comuni, siano inseriti nella stessa raccolta. Ci sono però alcuni caratteri e combinazioni di lingue che non possono essere direttamente supportate se non attraverso una transcodifica.

Particolare attenzione è stata posta affinché le operazioni di conversione tra codifiche diverse risultassero quanto più agevoli possibile; ad esempio i sette caratteri speciali del tedesco occupano la medesima posizione in tutte le varianti latine (1-4, 9-10, 13-16), e per molte posizioni i caratteri differiscono, tra una variante e l'altra, unicamente per i segni diacritici. In particolare le varianti 1-4 sono state progettate congiuntamente allo scopo di garantire che se due varianti comprendono un medesimo carattere, esso deve comparire in entrambe nella medesima posizione.

Comparazione tra le varie parti della ISO 8859
Binario Oct Dec Hex 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 13 14 15 16
1010 0000 240 160 A0 Non-breaking space (NBSP)
1010 0001 241 161 A1 ¡ Ą Ħ Ą Ё     ¡ Ą ¡ Ą
1010 0010 242 162 A2 ¢ ˘ ĸ Ђ   ¢ ¢ Ē ¢ ¢ ą
1010 0011 243 163 A3 £ Ł £ Ŗ Ѓ   £ Ģ £ Ł
1010 0100 244 164 A4 ¤ Є ¤ ¤ Ī ¤ Ċ
1010 0101 245 165 A5 ¥ Ľ   Ĩ Ѕ   ¥ Ĩ ċ ¥
1010 0110 246 166 A6 ¦ Ś Ĥ Ļ І   ¦ Ķ ¦ Š
1010 0111 247 167 A7 § Ї   § §
1010 1000 250 168 A8 ¨ Ј   ¨ Ļ Ø š
1010 1001 251 169 A9 © Š İ Š Љ   © Đ ©
1010 1010 252 170 AA ª Ş Ē Њ   ͺ × ª Š Ŗ ª Ș
1010 1011 253 171 AB « Ť Ğ Ģ Ћ   « Ŧ « «
1010 1100 254 172 AC ¬ Ź Ĵ Ŧ Ќ ، ¬ Ž ¬ ¬ Ź
1010 1101 255 173 AD soft hyphen (SHY) SHY
1010 1110 256 174 AE ® Ž   Ž Ў     ® Ū ® ź
1010 1111 257 175 AF ¯ Ż ¯ Џ   ¯ Ŋ Æ Ÿ ¯ Ż
1011 0000 260 176 B0 ° А   ° ° °
1011 0001 261 177 B1 ± ą ħ ą Б   ± ą ± ±
1011 0010 262 178 B2 ² ˛ ² ˛ В   ² ē ² Ġ ² Č
1011 0011 263 179 B3 ³ ł ³ ŗ Г   ³ ģ ³ ġ ³ ł
1011 0100 264 180 B4 ´ Д   ΄ ´ ī Ž
1011 0101 265 181 B5 µ ľ µ ĩ Е   ΅ µ ĩ µ µ
1011 0110 266 182 B6 ś ĥ ļ Ж   Ά ķ
1011 0111 267 183 B7 · ˇ · ˇ З   · · ·
1011 1000 270 184 B8 ¸ И   Έ ¸ ļ ø ž
1011 1001 271 185 B9 ¹ š ı š Й   Ή ¹ đ ¹ ¹ č
1011 1010 272 186 BA º ş ē К   Ί ÷ º š ŗ º ș
1011 1011 273 187 BB » ť ğ ģ Л ؛ » ŧ » »
1011 1100 274 188 BC ¼ ź ĵ ŧ М   Ό ¼ ž ¼ Œ
1011 1101 275 189 BD ½ ˝ ½ Ŋ Н   ½ ½ œ
1011 1110 276 190 BE ¾ ž   ž О   Ύ ¾ ū ¾ Ÿ
1011 1111 277 191 BF ¿ ż ŋ П ؟ Ώ   ¿ ŋ æ ¿ ż
1100 0000 300 192 C0 À Ŕ À Ā Р   ΐ   À Ā Ą À
1100 0001 301 193 C1 Á С ء Α   Á Į Á
1100 0010 302 194 C2 Â Т آ Β   Â Ā Â
1100 0011 303 195 C3 Ã Ă   Ã У أ Γ   Ã Ć Ã Ă
1100 0100 304 196 C4 Ä Ф ؤ Δ   Ä Ä
1100 0101 305 197 C5 Å Ĺ Ċ Å Х إ Ε   Å Å Ć
1100 0110 306 198 C6 Æ Ć Ĉ Æ Ц ئ Ζ   Æ Ę Æ
1100 0111 307 199 C7 Ç Į Ч ا Η   Ç Į Ē Ç
1100 1000 310 200 C8 È Č È Č Ш ب Θ   È Č Č È
1100 1001 311 201 C9 É Щ ة Ι   É É
1100 1010 312 202 CA Ê Ę Ê Ę Ъ ت Κ   Ê Ę Ź Ê
1100 1011 313 203 CB Ë Ы ث Λ   Ë Ė Ë
1100 1100 314 204 CC Ì Ě Ì Ė Ь ج Μ   Ì Ė Ģ Ì
1100 1101 315 205 CD Í Э ح Ν   Í Ķ Í
1100 1110 316 206 CE Î Ю خ Ξ   Î Ī Î
1100 1111 317 207 CF Ï Ď Ï Ī Я د Ο   Ï Ļ Ï
1101 0000 320 208 D0 Ð Đ   Đ а ذ Π   Ğ Ð Š Ŵ Ð
1101 0001 321 209 D1 Ñ Ń Ñ Ņ б ر Ρ   Ñ Ņ Ń Ñ Ń
1101 0010 322 210 D2 Ò Ň Ò Ō в ز     Ò Ō Ņ Ò
1101 0011 323 211 D3 Ó Ķ г س Σ   Ó Ó
1101 0100 324 212 D4 Ô д ش Τ   Ô Ō Ô
1101 0101 325 213 D5 Õ Ő Ġ Õ е ص Υ   Õ Ő
1101 0110 326 214 D6 Ö ж ض Φ   Ö Ö
1101 0111 327 215 D7 × з ط Χ   × Ũ × × Ś
1101 1000 330 216 D8 Ø Ř Ĝ Ø и ظ Ψ   Ø Ų Ø Ű
1101 1001 331 217 D9 Ù Ů Ù Ų й ع Ω   Ù Ų Ł Ù
1101 1010 332 218 DA Ú к غ Ϊ   Ú Ś Ú
1101 1011 333 219 DB Û Ű Û л   Ϋ   Û   Ū Û
1101 1100 334 220 DC Ü м   ά   Ü   Ü
1101 1101 335 221 DD Ý Ŭ Ũ н   έ   İ Ý   Ż Ý Ę
1101 1110 336 222 DE Þ Ţ Ŝ Ū о   ή   Ş Þ   Ž Ŷ Þ Ț
1101 1111 337 223 DF ß п   ί ß ฿ ß
1110 0000 340 224 E0 à ŕ à ā р ـ ΰ א à ā ą à
1110 0001 341 225 E1 á с ف α ב á į á
1110 0010 342 226 E2 â т ق β ג â ā â
1110 0011 343 227 E3 ã ă   ã у ك γ ד ã ć ã ă
1110 0100 344 228 E4 ä ф ل δ ה ä ä
1110 0101 345 229 E5 å ĺ ċ å х م ε ו å å ć
1110 0110 346 230 E6 æ ć ĉ æ ц ن ζ ז æ ę æ
1110 0111 347 231 E7 ç į ч ه η ח ç į ē ç
1110 1000 350 232 E8 è č è č ш و θ ט è č č è
1110 1001 351 233 E9 é щ ى ι י é é
1110 1010 352 234 EA ê ę ê ę ъ ي κ ך ê ę ź ê
1110 1011 353 235 EB ë ы ً λ כ ë ė ë
1110 1100 354 236 EC ì ě ì ė ь ٌ μ ל ì ė ģ ì
1110 1101 355 237 ED í э ٍ ν ם í ķ í
1110 1110 356 238 EE î ю َ ξ מ î ī î
1110 1111 357 239 EF ï ď ï ī я ُ ο ן ï ļ ï
1111 0000 360 240 F0 ð đ   đ ȑ ِ π נ ğ ð š ŵ ð đ
1111 0001 361 241 F1 ñ ń ñ ņ ё ّ ρ ס ñ ņ ń ñ ń
1111 0010 362 242 F2 ò ň ò ō ђ ْ ς ע ò ō ņ ò
1111 0011 363 243 F3 ó ķ ѓ   σ ף ó ó
1111 0100 364 244 F4 ô є   τ פ ô ō ô
1111 0101 365 245 F5 õ ő ġ õ ѕ   υ ץ õ ő
1111 0110 366 246 F6 ö і   φ צ ö ö
1111 0111 367 247 F7 ÷ ї   χ ק ÷ ũ ÷ ÷ ś
1111 1000 370 248 F8 ø ř ĝ ø ј   ψ ר ø ų ø ű
1111 1001 371 249 F9 ù ů ù ų љ   ω ש ù ų ł ù
1111 1010 372 250 FA ú њ   ϊ ת ú ś ú
1111 1011 373 251 FB û ű û ћ   ϋ   û ū û
1111 1100 374 252 FC ü ќ   ό   ü   ü
1111 1101 375 253 FD ý ŭ ũ §   ύ LRM ı ý   ż ý ę
1111 1110 376 254 FE þ ţ ŝ ū ў   ώ RLM ş þ   ž ŷ þ ț
1111 1111 377 255 FF ÿ ˙ џ       ÿ ĸ   ÿ

Alla posizione 0xA0 c'è sempre lo spazio indivisibile (non breaking space) e alla 0xAD quasi sempre il tratto d'unione (soft hyphen), che è visualizzato per la sillabazione. Gli altri caratteri vuoti possono essere non assegnati oppure il sistema non è in grado di visualizzarli.

Ci sono nuove aggiunte per le versioni ISO/IEC 8859-7:2003 e ISO/IEC 8859-8:1999. LRM (left-to-right mark), marcatore da sinistra a destra (U+200E) e RLM (right-to-left mark), marcatore da destra a sinistra (U+200F), sono usati per la visualizzazione bidirezionale.

Rapporto con Unicode e UCS

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A partire dal 1991, il Consorzio Unicode ha collaborato con la ISO per sviluppare parallelamente lo standard Unicode e lo Universal Character Set (UCS o ISO/IEC 10646). Tali standard erano stati creati allo scopo di unificare, tra gli altri, la collezione di caratteri offerta dalle codifiche ISO 8859 assegnando a ciascun carattere un codice numerico univoco, inizialmente a 16 bit. Successivamente il modello fu esteso associando ad ogni carattere un generico identificatore numerico (code point) e delegando a specifiche codifiche (ad esempio l'UTF-8) il compito di associare sequenze di bit ai code point.

Le edizioni più recenti dell'ISO 8859 sono espresse come mappe di corrispondenza tra le 256 possibili codifiche esprimibili con l'uso di un singolo byte e caratteri della collezione Unicode, rendendo di fatto ogni singola variante dell'ISO 8859 uno specifico sistema di codifica per un sotto-insieme estremamente ridotto (256 elementi) del set Unicode; in particolare i primi 256 caratteri Unicode/UCS coincidono con i 256 caratteri dell'ISO-8859-1.

I set di caratteri a singolo byte, tra cui le parti dell'ISO 8859 e loro varianti, godettero di estremo favore per tutti gli anni novanta, avendo il vantaggio di essere estremamente diffusi e di poter essere implementati più facilmente: la corrispondenza diretta tra un byte ed un carattere è semplice e generalmente adeguata per qualsiasi applicazione che necessiti di supportare una singola lingua.

A mano a mano che il costo, in termini di risorse di calcolo, di usare più byte per carattere iniziò a diminuire, i linguaggi di programmazione e i sistemi operativi affiancarono il supporto nativo per Unicode ai sistemi di codifica più tradizionali. Con il progressivo diffondersi di sistemi con supporto per Unicode, l'uso delle codifiche ISO 8859 e di altre codifiche proprietarie divenne sempre meno comune; benché residui dei sistemi di codifica a singolo byte siano ancora ben presenti in molti software ed apparecchiature hardware, la maggior parte dei sistemi moderni usa internamente Unicode e si avvale di tabelle di conversione per ricodificare, se necessario, da o verso altre codifiche.

Uno degli usi in cui non è stato soppiantato da Unicode è la codifica dei messaggi Usenet, il cui protocollo è stato pensato per le codifiche a sette bit. Per la lingua italiana si utilizza ISO-8859-1 oppure ISO-8859-15, ma sono adatti anche ISO-8859-3 e ISO-8859-9.

Stato dello sviluppo

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Lo standard ISO/IEC 8859 era mantenuto dal Joint Technical Committee 1, Subcommittee 2, Working Group 3 (ISO/IEC JTC 1/SC 2/WG 3). Nel giugno del 2004 il WG 3 fu sciolto e la manutenzione fu trasferita al SC 2. Attualmente lo standard non viene più aggiornato, poiché l'unico gruppo di lavoro rimasto del SC 2, il WG 2, è interamente dedicato allo sviluppo dello standard ISO/IEC 10646.

Collegamenti esterni

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  • Le versioni in PDF delle bozze finali di alcune parti dell'ISO/IEC 8859, così come realizzate per la revisione e la pubblicazione dall'ISO/IEC JTC 1/SC 2/WG 3 sono disponibili presso il sito del WG 3:
    • ISO/IEC 8859-1:1998 Archiviato il 30 settembre 2020 in Internet Archive. - 8-bit single-byte coded graphic character sets, Part 1: Latin alphabet No. 1 (bozza del 12 febbraio 1998, pubblicata il 15 aprile 1998)
    • ISO/IEC 8859-4:1998 - 8-bit single-byte coded graphic character sets, Part 4: Latin alphabet No. 4 (bozza del 12 febbraio 1998, pubblicata il 1º luglio 1998)
    • ISO/IEC 8859-7:1999 Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. - 8-bit single-byte coded graphic character sets, Part 7: Latin/Greek alphabet (bozza del 10 giugno 1999; sostituita dall'ISO/IEC 8859-7:2003, pubblicata il 10 ottobre 2003)
    • ISO/IEC 8859-10:1998 - 8-bit single-byte coded graphic character sets, Part 10: Latin alphabet No. 6 (bozza del 12 febbraio 1998, pubblicata il 15 luglio 1998)
    • ISO/IEC 8859-11:1999 - 8-bit single-byte coded graphic character sets, Part 11: Latin/Thai character set (bozza del 22 giugno 1999; sostituita dall'ISO/IEC 8859-11:2001, pubblicata il 15 dicembre 2001)
    • ISO/IEC 8859-13:1998 Archiviato il 4 gennaio 2015 in Internet Archive. - 8-bit single-byte coded graphic character sets, Part 13: Latin alphabet No. 7 (bozza del 15 aprile 1998, pubblicata il 15 ottobre 1998)
    • ISO/IEC 8859-15:1998 - 8-bit single-byte coded graphic character sets, Part 15: Latin alphabet No. 9 (bozza del 1º agosto 1997; sostituita dall'ISO/IEC 8859-15:1999, pubblicata il 15 marzo 1999)
    • ISO/IEC 8859-16:2000 - 8-bit single-byte coded graphic character sets, Part 16: Latin alphabet No. 10 (bozza del 15 novembre 1999; sostituita dall'ISO/IEC 8859-16:2001, pubblicata il 15 luglio 2001)
  • Gli standard ECMA, che nelle intenzioni corrispondono esattamente agli ISO/IEC 8859, possono essere reperiti presso:
    • Standard ECMA-94: 8-Bit Single Byte Coded Graphic Character Sets - Latin Alphabets No. 1 to No. 4 seconda edizione (giugno 1986)
    • Standard ECMA-113: 8-Bit Single-Byte Coded Graphic Character Sets - Latin/Cyrillic Alphabet terza edizione (dicembre 1999)
    • Standard ECMA-114: 8-Bit Single-Byte Coded Graphic Character Sets - Latin/Arabic Alphabet seconda edizione (dicembre 2000)
    • Standard ECMA-118: 8-Bit Single-Byte Coded Graphic Character Sets - Latin/Greek Alphabet (dicembre 1986)
    • Standard ECMA-121: 8-Bit Single-Byte Coded Graphic Character Sets - Latin/Hebrew Alphabet seconda edizione (dicembre 2000)
    • Standard ECMA-128: 8-Bit Single-Byte Coded Graphic Character Sets - Latin Alphabet No. 5 seconda edizione (dicembre 1999)
    • Standard ECMA-144: 8-Bit Single-Byte Coded Character Sets - Latin Alphabet No. 6 terza edizione (dicembre 2000)
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