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Glycine max

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Soia
Glycine max
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Fabidi
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
SottofamigliaFaboideae
TribùPhaseoleae
GenereGlycine
SpecieG. max
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
GenereGlycine
SpecieG. max
Nomenclatura binomiale
Glycine max
(L.) Merr.
Nomi comuni

soia

Sottospecie

La soia o soja (Glycine max (L.) Merr.) è una pianta erbacea della famiglia delle Fabaceae (o Leguminose)[1], originaria dell'Asia orientale e coltivata per scopi alimentari.

La parola soia deriva dal giapponese 醤油 shōyu, che significa "salsa di soia" e che a sua volta deriva dal cinese 酱油 jiàngyóu.

Piante di soia

La soia è una pianta annuale, con una crescita che va da prostràta (con altezza massima di 20 centimetri) a eretta (altezza 2 metri)[senza fonte]. È tipica la peluria brunastra che ricopre molte parti della pianta (legume, fusti, foglie).

Le foglie sono trifogliate, con singole foglioline piuttosto grandi (lunghe 6–15 cm e larghe 2–7 cm).

I frutti sono legumi corti (3–8 cm) e contengono pochi semi (di solito da 2 a 4) di diametro 5–11 mm.

Le radici, analogamente ad altre leguminose, ospitano un batterio simbionte, Bradyrhizobium japonicum che opera la fissazione dell'azoto atmosferico.

Distribuzione e habitat

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La specie è nativa dell'Asia orientale (Cina, Corea, Giappone, Taiwan, Laos, Thailandia e Vietnam)[1]

Sono note le seguenti sottospecie:[1]

Grafico della produzione di soia per continente

La sua coltivazione fu iniziata in Cina almeno 5000 anni fa.[senza fonte]

In Europa la soia arrivò inizialmente come oggetto di studio nei giardini botanici (1737 in Olanda, 1739 in Francia ecc.) e solo nell'Ottocento se ne iniziò la coltivazione. In America la soia è nominata già da Benjamin Franklin nel 1775, ma la sua coltivazione è iniziata in modo significativo solo ai primi del Novecento.[senza fonte]

Oggi la soia è coltivata in tutto il mondo. I primi cinque produttori sono, nell'ordine, Stati Uniti, Brasile, Argentina, Cina e India. Va peraltro notato che la produzione nei paesi extra-asiatici è destinata in gran parte all'alimentazione degli animali e all'esportazione, mentre la soia rimane un componente marginale nella dieta delle popolazioni locali.

Produzione in tonnellate e percentuale
della produzione mondiale (dati 2018)
Dati del FAOSTAT (FAO) [2]

Stati Uniti 123 664 230 35,4%
Brasile 117 887 672 33,8%
Argentina 37 787 927 10,8%
Cina 14 189 217 4,1%
India 13 786 000 3,9%
Paraguay 11 045 971 3,2%
Canada 7 266 600 2,1%
Ucraina 4 460 770 1,3%
Russia 4 026 850 1,2%
Bolivia 2 942 131 0,8%
Altri 11 275 051 3,2%
Totale 348 712 317 100%

Produzione in tonnellate
di olio di soia (dati 2014)
Fonte Prolea FAO

Cina 11 699 700
Stati Uniti 9 706 000
Brasile 7 443 000
Argentina 7 096 400
Paraguay 712 500
Messico 675 000
Germania 642 100
Spagna 586 600
Russia 543 365
Bolivia 475 068

Forma transgenica

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Oltre alla forma di origine naturale (ormai in percentuale minoritaria), esiste oggi anche la soia geneticamente modificata (OGM), la quale costituisce ormai dal 40 al 100% del totale, prevalentemente nell'alimentazione animale e da questa si trasferisce quindi direttamente nell'alimentazione umana.

Già nel 1995 la Monsanto Company ha introdotto i semi di soia Roundup Ready, modificati per essere più resistenti agli erbicidi. La modifica consiste nell'inserimento di un gene proveniente dal batterio Agrobacterium e rende la pianta insensibile al glifosato, sostanza erbicida particolarmente efficace e dal costo particolarmente contenuto, che può così essere proficuamente impiegata nel diserbo chimico delle coltivazioni.[3]

La forma OGM si è diffusa notevolmente, tanto che negli Stati Uniti è divenuta largamente maggioritaria, perché in tale regione la diffusa pratica di monocoltura (o ridotta rotazione) e le grandi superfici coltivate ne rendono particolarmente competitiva la coltivazione rispetto alle varietà non-OGM, per le quali gli interventi di diserbo meccanizzato divengono particolarmente onerosi.[4] Le coltivazioni di soia OGM infatti vengono diserbate proprio tramite lo spargimento di glifosate da velivolo, limitando al minimo l'uso di trattori e macchine operatrici al suolo; inoltre la possibilità di ricorrere all'efficace diserbo chimico rende meno importanti le lavorazioni del suolo prima della semina, rafforzando la tendenza a seminare direttamente su suolo non lavorato (semina diretta), con ulteriori grandi risparmi.

Semi di soia di diverse varietà

La soia può essere coltivata in tutti i climi temperati e subtropicali. I risultati migliori si ottengono dove l'estate è calda, ma non troppo, con temperature medie comprese tra i 20 °C e i 30 °C. Temperature medie tra 30 °C e 40 °C sono comunque ben tollerate.

In Italia per anni la soia, usata prevalentemente come olio, era esclusivamente di importazione.

Negli anni ottanta Raul Gardini, manager della Ferruzzi, una delle maggiori aziende di trading di prodotti agro-alimentari, organizzò massicce importazioni di soia dalle aziende collegate al suo gruppo poste in Argentina. Successivamente la legislazione italiana fu estremamente larga di sovvenzioni per gli agricoltori che producessero soia.[5] Si verificò il cosiddetto miracolo soia.[6] Alcune aziende specializzate stipularono contratti di lavorazione con gli agricoltori impegnandosi a ritirare a prezzi convenuti il raccolto. Come per operazioni analoghe, furono molti i sospetti che l'operazione di distribuzione dei sussidi non fosse trasparente. Le cifre in gioco furono imponenti.[7]

La soia trova applicazione in tre modi principali:

  • per l'alimentazione umana, sotto forma di semi interi o preparazioni da essi derivate,
  • per l'alimentazione degli animali da allevamento, in prevalenza di tipo OGM,
  • come fertilizzante naturale, anch'essa in prevalenza di origine OGM.

La soia nell'alimentazione umana

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Lo stesso argomento in dettaglio: Soia (alimento).

La soia nell'alimentazione umana costituisce una fonte proteica non animale, che può essere utilizzata sotto molte forme:

  • la farina di soia, ricca di proteine e povera di glucidi.
  • il latte di soia, bevanda ricca di proteine, senza colesterolo.
  • l'olio di soia è un olio alimentare, contenente una proporzione assai equilibrata d'acidi grassi omega-6 e omega-3.[8]
  • il tofu o "formaggio di soia", prodotto a partire dal latte di soia.
  • il miso, prodotto a partire da una pasta di soia fermentata, utilizzato nelle zuppe e nelle salse, come aromatizzatore.
  • la salsa di soia (o soyu), una salsa prodotta a partire dai semi di soia fermentati e da un cereale torrefatto fermentato e invecchiato.
  • il tamari, una salsa di soia fermentata, da un gusto più pronunciato di quello del soyou.
  • la polpa di soia, prodotto che rimane dopo la filtrazione di tofu e latte di soia, utilizzato come ingrediente in diverse cucine.
  • il germoglio di soia, ottenuto con la germinazione del seme, è un ingrediente nutriente e saporito noto per le sue proprietà dietetiche.[9]
  • il caffè di soia. è un surrogato del caffè utilizzato nella montagna friulana, veneta, trentina (fasolin da Bondù) e nel Tirolo. Veniva ottenuto dalla tostatura e macinazione dei semi, mescolati poi ad orzo, anch'esso tostato.

La soia nell'alimentazione animale

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L'uso nei mangimi per animali da allevamento ha assunto particolare importanza negli ultimi decenni in tutte le specie allevate, tanto per poligastrici come i bovini, quanto, soprattutto, per i monogastrici, (volatili, suini, specie ittiche, etc.), per l'alto valore biologico della proteina, ricca di tutti gli aminoacidi essenziali, tranne la metionina, per altro facilmente addizionabile con gli integratori disponibili in commercio. La sua presenza nei mangimi è molto variabile seconda della specie animale cui sono destinati e della tipologia del mangime stesso; in larga approssimazione, dal 10 all'80% nei cosiddetti nuclei, usati in quantità di circa un kg capo/giorno nei bovini all'ingrasso.

La triturazione dei semi, specialmente per la produzione di olio, ha come sottoprodotto (nel caso di spremitura meccanica) i pannelli di soia, con un tenore di proteine grezze dell'ordine del 40 - 44%. Trova un interesse evidente nell'alimentazione delle vacche da latte e dei bovini da carne in particolare di quegli animali nutriti a partire dall'insilato di mais, le cui proteine sono in quantità inferiore ai fabbisogni e di limitato valore biologico. I pannelli comunque devono essere tostati prima del consumo per inattivare termicamente fattori antinutrizionali presenti nei semi.

In Francia il 70% dei pannelli commestibili è costituito da pannelli di soia.

Derivati dai pannelli le proteine testurizzate di soia sono largamente utilizzati come alimenti di piscicoltura e per gli animali di compagnia.

La soia è uno dei prodotti alimentari più coltivati nel mondo e la sua produzione mondiale si attesta attualmente a poco più di 200 milioni di t.[10]

L'uso come fertilizzante dei terreni

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L'uso come fertilizzante naturale, in particolare con la tecnica della rotazione delle colture, è documentato fin dall'antichità. È un uso che trova paralleli con altre leguminose, per esempio in Italia con l'erba medica, i cui residui colturali, in particolare quelli ipogei, lasciano nel terreno sostanza organica ricca di azoto.

Esistono usi secondari della soia, oltre ai tre principali. Per esempio, la soia è stata usata, in misura limitata, come fibra tessile.

Impatto ambientale

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L'uso della soia OGM ha sollevato un vivace dibattito, sia per gli effetti economici (positivi per la maggior produttività, negativi per la dipendenza da un brevetto), sia per gli effetti ambientali e sanitari (ben tollerati o irrilevanti secondo i sostenitori, incerti o pesantemente negativi secondo gli oppositori).

Anche l'utilizzo della soia, naturale o OGM, è stata oggetto di discussioni. Alcuni criticano il fatto che la soia sia usata più per l'alimentazione animale che per l'alimentazione umana diretta, prediletta dai vegetariani.

Effetti sulla salute

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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Riduzione del rischio di cancro

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Il consumo di soia e derivati, tra cui cibi tradizionali a base di soia come il tofu, è associato a una riduzione del rischio di sviluppare un qualunque tipo di cancro, e in particolare a una riduzione del rischio di cancro al seno, alla prostata e al polmone.[11][12] Non ci sono comunque abbastanza evidenze del fatto che l'assunzione di integratori alimentari di soia abbia alcun effetto sulla salute o sul rischio di cancro, e per questo la loro assunzione non è indicata dall'American Cancer Society.[12]

Fitoestrogeni della soia ed effetti sull'apparato riproduttore maschile

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La soia e i suoi derivati sono tra i cibi più ricchi in fitoestrogeni, presenti soprattutto come isoflavoni, daidzeina e genisteina.[13][14] Questo dato è alla base della convinzione pseudoscientifica per cui il consumo di soia nei maschi ridurrebbe i livelli di testosterone, la massa muscolare e causerebbe ginecomastia.[15]

La maggior parte dei fitoestrogeni naturalmente presenti nei cibi agisce però modulando l'azione dei recettori per gli estrogeni (si parla di SERM), e non come agonista diretto dei recettori[16]; per questo è stato ripetutamente provato che il normale consumo di cibi a base di soia nei maschi non ha conseguenze sulla funzione riproduttiva maschile, sui livelli di testosterone e sulla massa muscolare.[17]

Allergie alimentari

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Inoltre, nella soia sono contenute una serie di proteine con elevato potere allergizzante (epitopi), quali: Gly m 1, rGly 3, Gly m 4, Bet v 1, Bet v 2, Bet v 3, Bet v 4, Bet v 5, Bet v 6, m Gly Bd 28k-30k, glycinin, inibitore della tripsina, beta-conglycinin; queste possono essere causa di allergie alimentari anche gravi specie nella prima infanzia[18].

Mercato della soia

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Il Soybean è il contratto futures con cui si scambia la soia sui mercati finanziari.[19]

Il prezzo della soia è influenzato dai seguenti fattori:[20][21]

  • Produzione USA: Gli Stati Uniti sono il più grande produttore ed esportatore di semi di soia, quindi gli eventi nel paese sono da tenere d'occhio. Fattori politici, come i sussidi alle colture, possono avere un effetto significativo sui prezzi. Inoltre, le condizioni meteorologiche degli Stati Uniti potrebbero influire sui numeri di produzione.
  • Dollaro statunitense: La valuta statunitense è la valuta di riserva mondiale. Di conseguenza, la soia e altre materie prime sono quotate in dollari USA. I produttori di soia ricevono meno dollari per il loro prodotto quando la valuta statunitense è forte e più dollari quando la valuta è debole. Inoltre, poiché gli Stati Uniti sono il principale produttore di soia, è probabile che il suo prezzo continuerà a essere quotato in dollari USA.
  • Domanda dei mercati emergenti: La Cina importa più semi di soia di quanta ne produca. Man mano che la sua economia si espande, crescerà la sua domanda di prodotti agricoli. Allo stesso modo, l'India e i paesi emergenti in Africa avranno bisogno di più cibo per sfamare la loro gente man mano che le loro economie crescono. Man mano che i paesi dei mercati emergenti diventano più ricchi, è probabile che il loro consumo di carne aumenterà. Poiché la farina di soia viene utilizzata per produrre mangime per il bestiame, questo dovrebbe anche aumentare i prezzi della merce. Mappa dei mercati emergentiMercati emergenti tramite Wikipedia (dominio pubblico) Naturalmente, se le economie emergenti subiscono battute d'arresto economiche, i prezzi della soia probabilmente ne risentirebbero.
  • Oli alternativi: Gli oli prodotti dalla farina di soia competono con molte altre farine oleose, tra cui ricino, colza, semi di lino e semi di cotone. Questi pasti stanno sottraendo una quota di mercato crescente al mercato dell'olio di soia. In definitiva, il prezzo e la disponibilità di oli alternativi possono avere un effetto sui prezzi della soia.
  • Sovvenzioni all'etanolo: Il governo degli Stati Uniti sovvenziona pesantemente i coltivatori di mais per aumentare la produzione di etanolo. Gli agricoltori statunitensi fanno delle scelte sulla coltivazione di mais e semi di soia all'inizio della stagione di crescita. Se le sovvenzioni al mais dovessero cessare, gli agricoltori potrebbero dedicare più superficie alla soia. Il conseguente aumento dell'offerta di soia probabilmente metterebbe sotto pressione i prezzi.
  • Salute: Le notizie sui benefici o sui danni per la salute derivanti dal consumo di un prodotto agricolo possono spesso avere un impatto a lungo termine sulla domanda. Pertanto, i commercianti dovrebbero prestare molta attenzione agli studi medici sugli effetti sulla salute del consumo di soia. Se diventano disponibili nuove informazioni, i prezzi potrebbero rispondere di conseguenza.
  1. ^ a b c (EN) Glycine max, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 16 maggio 2023.
  2. ^ FAOSTAT, su fao.org.
  3. ^ Padgette SR, Kolacz KH, Delannay X, Re DB, LaVallee BJ, Tinius CN, Rhodes WK, Otero YI, Barry GF, Eichholz DA, Peschke VM, Nida DL, Taylor NB, Kishore GM, Development, identification, and characterization of a glyphosate-tolerant soybean line, in Crop Sci, vol. 35, 1995, pp. 1451–61.
  4. ^ Soia transgenica, su associazionesum.it (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2011).
  5. ^ Archivio Nes, su archivionews.it.
  6. ^ La lobby agricola, Franco Angeli.
  7. ^ Commissione parlamentare d'inchiesta sulla Federconsorzi
  8. ^ Rapporto e raccommandazioni dell'AFSSA sugli omega-3 (PDF) (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2011).
  9. ^ Germogli di soia, su humanitas.it (archiviato il 20 aprile 2019).
  10. ^ fonte: FAO [faostat.fao.org]
  11. ^ Intake of Soy, Soy Isoflavones and Soy Protein and Risk of Cancer Incidence and Mortality, Front Nutr.. 2022; 9: 847421.
  12. ^ a b Soy and Cancer Risk: Our Expert's Advice.
  13. ^ Soy isoflavones, su lpi.oregonstate.edu, Micronutrient Information Center, Linus Pauling Institute, Oregon State University, Corvallis, 2016. URL consultato il 4 marzo 2021.
  14. ^ Lilian U. Thompson, Beatrice A. Boucher, Zhen Liu, Michelle Cotterchio e Nancy Kreiger, Phytoestrogen Content of Foods Consumed in Canada, Including Isoflavones, Lignans, and Coumestan, in Nutrition and Cancer, vol. 54, n. 2, 2006, pp. 184–201, DOI:10.1207/s15327914nc5402_5, PMID 16898863.
  15. ^ https://alphafoods.it/blogs/news/la-soia-fa-davvero-male-alla-salute Miti e fatti: la soia fa davvero male alla salute?, su alphafoods.com
  16. ^ T Oseni, R Patel, J Pyle e VC Jordan, Selective Estrogen Receptor Modulators and Phytoestrogens., in Planta Med, vol. 74, n. 13, 2008, pp. 1656–65, DOI:10.1055/s-0028-1088304, PMC 2587438, PMID 18843590.
  17. ^ Reed KE, Camargo J, Hamilton-Reeves J, Kurzer M, Messina M. Neither soy nor isoflavone intake affects male reproductive hormones: An expanded and updated meta-analysis of clinical studies.. Reprod Toxicol. 2021 Mar;100:60-67. doi: 10.1016/j.reprotox.2020.12.019. Epub 2020 Dec 28. PMID 33383165.
  18. ^ Contents of Informall Database on Food Allergies. URL consultato il 7 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2010).
  19. ^ https://www.cmegroup.com/markets/agriculture/oilseeds/soybean.contractSpecs.html
  20. ^ https://commodity.com/soft-agricultural/soybean/
  21. ^ Katia Ferri, Trading in commodity. Borse merci nel mondo, negoziazione e stagionalità, le strategie dei big, Trading library, ISBN 9788896481073.
  • Nagy T., Fock A.: Soja: eine widerspenstige Giftpflanze; EU.L.En - Spiegel 2008/4/p. 3-9; Europäisches Institut für Lebensmittel- und Ernährungswissenschaft
  • Pollmer U.: Die Sojastory. URL consultato il 9 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2008).; EU.L.En - Spiegel 2008/4/p. 1-2; Europäisches Institut für Lebensmittel- und Ernährungswissenschaft
  • Cassidy A. et al. : Critical review of health effects of soyabeans phytoestrogens in post-menopausal women; Proceedings of the Nutrition Society 2006/65/p. 76-92
  • Hogervorst E. et al: High tofu intake is is associated with worse memory in elderly indonesian men and women ; Dementia and Geriatric Cognitive Disorders 2008/26/p. 50-57
  • Messina M. et al. : Adressing the soy and breast cancer relationship ; Journal of the National Cancer Institute 2006/98/p. 1275-1284
  • Saltini A. Reportages dall'agricoltura del globo Edizioni Nuova Terra Antica p331-340.
  • Seiberg M. et al. : Soymilk reduces hair growth and hair follicle dimensions ; Experimental Dermatology 2001/10/p. 405-413
  • Sirtori C.R et al. : Phytoestrogens: end of a tale? ; Annals of Medicine 2005/37/p. 423-438

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Informazioni generali e siti che sostengono l'uso della soia:

Critica all'uso alimentare della soia

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