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Gaio Cestio Gallo

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Gaio Cestio Gallo
Legatus Augusti pro praetore
TitoliLegatus legionis
Morte67
GensCestia
Legatus legionis70 della Legio XII Fulminata
Legatus Augusti pro praetore63/65 in Siria
Gaio Cestio Gallo
Morte67
EtniaItalico
Dati militari
Paese servitoImpero romano
Forza armataEsercito romano
UnitàLegio XII Fulminata
GradoLegatus
ComandantiTito
Vespasiano
GuerrePrima guerra giudaica
Comandante diLegio XII Fulminata
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Gaio Cestio Gallo (latino: Gaius Cestius Gallus; ... – 67) è stato un politico e militare romano coinvolto nella prima guerra giudaica (66-70).

Figlio di un console e console suffetto a sua volta nel 42, fu nominato legatus Augusti pro praetore di Siria nel 63 o 65.

Quando in Giudea scoppiò la prima guerra giudaica, Gallo decise di recarsi lì con le proprie truppe, che includevano la Legio XII Fulminata; conquistò Beit She'arim, sede del Sinedrio (la somma corte politico-religiosa ebraica), ma inspiegabilmente non fu in grado di riprendere Gerusalemme: Giuseppe Flavio racconta infatti che la città fosse sul punto di essere espugnata e i ribelli fossero ormai in fuga mentre la popolazione, stremata dalle continue lotte interne, si preparava ad accogliere Cestio Gallo come un benefattore. Ciononostante il generale romano, all'improvviso e senza alcuna ragione apparente (sempre Giuseppe Flavio riferisce che non aveva subito alcuna sconfitta), semplicemente "sloggiò dalla città".[1]

Durante un ripiegamento cadde in una imboscata tesagli da Eleazar ben Simon (Lazzaro figlio di Simone) a Bethoron: nello scontro perse quasi l'intera legione (6000 uomini). Durante la ritirata fu inseguito dalle forze nemiche, che lo circondarono: riuscì a sfuggire e a ripararsi ad Antiochia solo perdendo molti uomini e molto materiale.

Gallo morì poco dopo, agli inizi del 67: l'imperatore Nerone lo sostituì con Gaio Licinio Muciano (che divenne legato di Siria) e con Vespasiano, che fu incaricato di annientare i rivoltosi in Giudea.

  1. ^ (EN) GIUSEPPE FLAVIO, GUERRA GIUDAICA, DIGITALSOUL, 21 gennaio 2018, ISBN 978-88-94965-00-1. URL consultato il 17 febbraio 2024.
Controllo di autoritàVIAF (EN9506151247970744270006 · GND (DE1147221863