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Franco Baresi

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Franco Baresi
Baresi capitano del Milan nella stagione 1996-97, l'ultima della sua carriera
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza176 cm
Peso70 kg
Calcio
RuoloDirigente sportivo (ex difensore)
Termine carriera28 ottobre 1997 - giocatore
30 giugno 2008 - allenatore
Carriera
Giovanili
1974-1978Milan
Squadre di club1
1978-1997Milan531 (16)[1]
Nazionale
1979-1982Italia (bandiera) Italia U-2118 (2)
1983-1984Italia (bandiera) Italia olimpica10 (0)
1982-1994Italia (bandiera) Italia81 (1)
Carriera da allenatore
2002-2006MilanPrimavera
2006-2008MilanBerretti
Palmarès
 Mondiali di calcio
OroSpagna 1982
BronzoItalia 1990
ArgentoStati Uniti 1994
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Franco Baresi, all'anagrafe Franchino Baresi (Travagliato, 8 maggio 1960), è un ex calciatore italiano, di ruolo difensore.

Soprannominato Piscinin e in seguito Kaiser Franz (in onore di Franz Beckenbauer), è considerato uno dei più forti calciatori della storia[2][3][4][5][6] ed è annoverato tra le più note bandiere calcistiche di tutti i tempi.[7][8][9] Occupa la 19ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer[10] e la 33ª posizione nell'omonima classifica stilata dall'IFFHS.[11] Nel marzo del 2004 Pelé lo ha inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, redatta in occasione del centenario della FIFA.[12] È stato inserito per sette volte tra i candidati alla vittoria del Pallone d'oro (dal 1988 al 1990 e dal 1992 al 1995), arrivando a ricoprire la seconda posizione nel 1989 dietro al compagno di squadra Marco van Basten. Il 16 dicembre 1999, in occasione della festa organizzata per celebrare i cent'anni del Milan, è stato eletto dai suoi tifosi "Milanista del secolo", cioè il giocatore più rappresentativo nella storia rossonera,[13] mentre nel 2013 è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano.[14] È inoltre risultato 17º nell'UEFA Golden Jubilee Poll, un sondaggio online condotto dalla UEFA per celebrare i migliori calciatori d'Europa dei cinquant'anni precedenti.[15]

Nel corso della sua carriera ha sempre militato nel Milan, squadra nella quale ha giocato per venti stagioni (dal 1977 al 1997) di cui quindici da capitano, divenendone il secondo calciatore con più presenze assolute, dietro al solo Paolo Maldini. Con i rossoneri ha vinto sei scudetti, tre Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, due Supercoppe UEFA e quattro Supercoppe italiane; insieme ai compagni di reparto Mauro Tassotti, Maldini e Alessandro Costacurta ha composto una delle migliori linee difensive della storia del calcio[16] che ha consentito al Milan di stabilire il record di partite consecutive senza sconfitta (58) nei cinque principali campionati europei (dal 26 maggio 1991 al 14 marzo 1993[17], ovvero un anno, 9 mesi e 16 giorni).

Con la nazionale italiana è stato campione del mondo nel 1982, pur senza maturare presenze, e vicecampione nel 1994, stavolta da capitano della spedizione azzurra. Ha militato in nazionale per tredici anni, indossandone la fascia di capitano dal 1991 al 1994 e partecipando a tre campionati del mondo (Spagna 1982, Italia 1990 e Stati Uniti 1994) e due campionati d'Europa (Italia 1980 e Germania Ovest 1988).

È rimasto orfano a quattordici anni.[18] È sposato ed è padre di due figli; è inoltre zio di Regina Baresi, anch'ella calciatrice, figlia del fratello maggiore Giuseppe.

Caratteristiche tecniche

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Baresi, con indosso la sua storica maglia numero sei, affronta il futuro compagno di squadra Weah nella semifinale di UEFA Champions League 1994-95 tra Milan e Paris Saint-Germain

«Baresi II è dotato di uno stile unico, prepotente, imperioso, talora spietato. Si getta sul pallone come una belva: e se per un caso dannato non lo coglie, salvi il buon Dio chi ne è in possesso! Esce dopo un anticipo atteggiandosi a mosse di virile bellezza gladiatoria. Stacca bene, comanda meglio in regia: avanza in una sequenza di falcate non meno piacenti che energiche: avesse anche la legnata del gol, sarebbe il massimo mai visto sulla terra con il brasiliano Mauro, battitore libero del Santos e della nazionale brasiliana 1962

Segnalatosi fin da giovane come uno dei maggiori talenti espressi dal calcio italiano, Baresi era un libero capace di coniugare senso della posizione, tecnica, scatto, visione di gioco e decisione negli interventi[5][20] con una notevole continuità di rendimento.[21] Leader carismatico,[22][23][24][25] si distinse inoltre per precocità[26] e longevità agonistica: anche in età avanzata era ritenuto uno dei calciatori atleticamente più preparati in tutta la Serie A.[27] In virtù di queste doti, è considerato uno dei più forti liberi di sempre e, a detta di molti, avrebbe meritato il Pallone d'oro,[23] premio che sfiorò nel 1989 classificandosi secondo alle spalle di Marco van Basten.[28]

Pur prediligendo giocare in difesa, Baresi sapeva disimpegnarsi anche nel ruolo di centrocampista:[29][30] ricoprì tale ruolo in nazionale nei primi anni 80, poiché l'allora commissario tecnico Enzo Bearzot era solito preferirgli, come libero, Gaetano Scirea in ragione della maggiore propensione offensiva di quest'ultimo.[29][31]

Esordi e primi anni al Milan
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Franco Baresi (a sinistra) e il fratello Giuseppe in un derby di Milano del campionato 1979-80

Baresi iniziò a giocare a calcio in tenera età insieme ai fratelli Angelo e Giuseppe. All'età di 12 anni sostenne un provino all'Inter, squadra che aveva già reclutato Giuseppe, ma venne scartato poiché ritenuto troppo gracile.[32] A questo punto Italo Galbiati lo invitò a tentare col Milan: dopo tre provini e grazie all'insistenza di Guido Settembrino, Baresi entrò nelle giovanili rossonere. Qui legò in particolare con il compagno di squadra Gabriello Carotti e con l'allenatore Giuseppe Marchioro.[33]

L'esordio in prima squadra e in Serie A avvenne il 23 aprile 1978, a 17 anni, nella partita Verona-Milan (1-2). In quella stagione ottenne anche 2 presenze in Coppa Italia. Tuttavia, la permanenza in prima squadra del giovane Piscinin (soprannome datogli dal massaggiatore dei rossoneri Paolo Mariconti) fu minacciata da qualche ritrosia con Albertosi e Capello. Superate queste ultime, il giovane e promettente difensore cominciò gradualmente ad ambientarsi nello spogliatoio e, grazie alla sua grinta, alla sua personalità e alla sua maturità tattica,[33] riuscì a farsi apprezzare anche dalla storica bandiera e capitano rossonero Gianni Rivera («Questo ragazzo farà molta strada»).

Baresi neocapitano del Milan durante la stagione 1982-83

Nell'annata 1978-79 l'allenatore Nils Liedholm non esitò a sacrificare un libero di provata esperienza come Turone per fargli posto in squadra. In quella stagione, giocata sempre da titolare, Baresi esordì in Coppa UEFA e vinse lo scudetto, il decimo della storia milanista. Rivera, inoltre, convinse la dirigenza del Milan a premiare anche Baresi con il premio scudetto di 50 milioni di lire,[33] a testimonianza dell'ottimo rapporto instauratosi tra i due. Nel 1979, alla chiusura del campionato, Baresi successe proprio a Rivera, ormai al tramonto della sua carriera, come uomo-simbolo e guida dello spogliatoio milanista.[34]

In seguito alla retrocessione d'ufficio del Milan in Serie B, decisa nel 1980 dalla sentenza relativa allo scandalo del calcioscommesse, fu tra i pochi della rosa che non lasciò la società.[35] Il 20 agosto dello stesso anno realizzò il primo gol con la maglia rossonera, nella partita di Coppa Italia pareggiata 1-1 contro l'Avellino e, al termine del campionato cadetto 1980-81, fu tra i protagonisti del ritorno del Milan in Serie A. Nella stagione 1981-82, colpito da una malattia del sangue, fu costretto a lasciare il campo per circa quattro mesi: senza la sua guida difensiva, il Milan andò allo sbando e, a fine stagione, retrocesse per la seconda volta in Serie B, stavolta sul campo.[33]

Baresi (a destra) difende la palla dalle mire del veronese Elkjær nel campionato 1984-85

Nel 1982 seguì per Baresi una rapida ascesa a livello professionale. In quell'estate, pur da rincalzo, divenne campione del mondo con la nazionale italiana; dopodiché il giovane difensore, rifiutata un'offerta della Juventus,[36] diventò il nuovo capitano dei rossoneri a soli 22 anni, dopo le partenze di Aldo Maldera e Fulvio Collovati. Nella stagione 1982-83 guidò il Milan alla seconda promozione in Serie A, poi rinunciò a vestire le maglie di Sampdoria e Inter per continuare la sua carriera con il Diavolo, dando così un'ulteriore prova di affetto e attaccamento ai colori rossoneri.

Gli anni di Sacchi
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Con l'arrivo del presidente Silvio Berlusconi e dell'allenatore Arrigo Sacchi, il Milan cambiò ruolino di marcia e si potenziò in ogni reparto, componendo una squadra che anni dopo verrà definita "il club più forte di tutti i tempi" dalla rivista World Soccer.[37] L'inizio non fu però facile per Baresi, anche a causa del difficile rapporto con il nuovo tecnico Sacchi. Il capitano ebbe ripetute crisi di rigetto a furia di osservare costantemente i movimenti e le prestazioni di Gianluca Signorini, libero del Parma, ex-squadra di Sacchi.[33]

«[Sacchi] ti imponeva il divertimento di fare pressing, il divertimento di rubare la palla all'avversario. Tutte cose che dovevano esaltarci, non avvilirci.»

Baresi (a destra) e Maradona prima di Milan-Napoli (4-1) del 3 gennaio 1988

Messi da parte i problemi con l'allenatore, Baresi e compagni riuscirono a compiere una piccola impresa sportiva, superando in vetta alla classifica il Napoli campione in carica, dopo averlo sconfitto allo Stadio San Paolo nella terzultima giornata di campionato, e conquistando lo scudetto 1987-88 grazie al pareggio all'ultimo turno col Como.

Nella stagione 1988-89 arrivò l'affermazione europea con la conquista della Coppa dei Campioni contro la Steaua Bucarest a maggio, mentre nel mese di giugno i rossoneri si aggiudicarono anche la prima edizione della Supercoppa italiana contro la Sampdoria. In entrambe le occasioni fu Baresi ad alzare al cielo i due trofei, ma ciò non bastò a vincere il Pallone d'oro 1989, appannaggio del compagno di squadra Marco van Basten, che ebbe la meglio su Baresi per 39 punti.[38]

«Il Pallone d'oro è un premio particolare, quell'anno [1989] ero in lizza per vincerlo, ma non mi sono mai fatto un cruccio perché non l'ho vinto. Già arrivare dietro a van Basten è stato come vincerlo perché in quegli anni lì lui era come Messi e se arrivi dietro a un giocatore così è come vincerlo. Non mi è mai pesato, perché le mie gioie erano sempre quelle di arrivare a dei traguardi e a degli obiettivi e il premio personale viene secondariamente.»

Baresi (a sinistra) festeggia con Gullit al termine della vittoriosa Supercoppa UEFA 1990

Nella stagione 1989-90 il Milan continuò il suo dominio internazionale vincendo nell'ordine la Supercoppa UEFA, la Coppa Intercontinentale e la seconda Coppa dei Campioni,[39] ma in Italia perse sia lo scudetto, a causa della sconfitta contro il Verona alla penultima giornata, sia la Coppa Italia, cedendo alla Juventus nella doppia finale; in quest'ultima competizione, Baresi si aggiudicò la classifica dei cannonieri con 4 gol, tutti segnati su calcio di rigore (nello specifico, una tripletta contro il Messina[33] e un gol all'Atalanta[40]).

Dopo un'ultima stagione vincente con Sacchi in panchina, nella quale il Milan vinse in ordine Supercoppa UEFA e Coppa Intercontinentale, nel 1991 i rossoneri furono squalificati per un anno dalle competizioni confederali.[41] Durante quel periodo, il rapporto tra Baresi e Sacchi si deteriorò al punto tale che, a fine campionato, il capitano rossonero, appoggiato dal malcontento di buona parte dello spogliatoio, decise di chiedere le dimissioni dell'allenatore al presidente Berlusconi.[30]

Gli anni di Capello
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Da sinistra: Desailly, Eranio, Baresi e Savićević a Milanello in vista della stagione 1995-96

La richiesta della squadra fu accolta e Sacchi fu rimpiazzato sulla panchina rossonera da Fabio Capello, già compagno di squadra di Baresi negli anni 70, con il quale il Milan ritornò subito a vincere il campionato nella stagione 1991-92: il successo rimase nella storia della Serie A poiché, per la prima volta nell'era a girone unico, una squadra vinse lo scudetto senza subire sconfitte.[42]

Baresi continuò a giocare ad alti livelli, mettendo la propria firma sui successivi successi rossoneri, ovvero le vittorie dei campionati del 1992-93, 1993-94 e 1995-96, delle Supercoppe italiane 1992, 1993 e 1994, della Champions League 1993-94[43] (pur non scendendo in campo nella finale vinta contro il Barcellona perché squalificato[44]) e della Supercoppa UEFA 1994. Nella stagione 1992-1993, grazie a una valida difesa composta anche da Baresi, il Milan prolungò a 58 incontri la sua striscia d'imbattibilità in campionato, stabilendo un primato assoluto per il calcio mondiale.[45]

Il 6 aprile 1996 il capitano rossonero raggiunse le 501 presenze in campionato, eguagliando Rivera.[33] Al di fuori dell'ambito milanista, inoltre, nel giugno dello stesso anno fu scelto come tedoforo a Manhattan per i Giochi della XXVI Olimpiade, tenutisi ad Atlanta nell'estate seguente.[46]

Dopo la fine del ciclo di Capello, la carriera di Baresi si prolungò di una sola stagione, tribolata per il Milan, passato da Óscar Tabárez al rientrante Arrigo Sacchi. Il 19 gennaio 1997 il difensore giocò la sua 700ª partita con il Milan e annunciò il suo ritiro dal calcio giocato al termine dell'annata 1996-97. Il 1º giugno 1997, all'età di 37 anni, disputò la sua ultima partita in maglia rossonera (Milan-Cagliari 0-1). Nell'occasione la società decise di ritirare – una prima volta nella storia del calcio italiano – la maglia numero sei da lui indossata.[47]

Baresi in azione nella stagione 1996-97, l'ultima della sua carriera agonistica.

Il 28 ottobre 1997 disputò a San Siro un incontro d'addio con i più noti calciatori che erano stati compagni e avversari durante la sua carriera: in occasione del match il presidente milanista Silvio Berlusconi gli conferì un simbolico "Pallone d'oro", «per colmare l'unico vuoto rimasto in una bacheca stracarica di trofei».[48]

In 20 stagioni disputate con la maglia del Milan Baresi vinse 6 scudetti, 3 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 2 Supercoppe UEFA e 4 Supercoppe italiane. Segnò 31 gol complessivi, 21 dei quali su calcio di rigore, e fu primo nella classifica cannonieri della Coppa Italia 1989-90competizione di cui è il primatista milanista di presenze –, l'unico trofeo nazionale che non ha mai vinto.

Insieme a Riccardo Ferri è il giocatore con più autogol nel campionato di Serie A, con 8 marcature nella propria porta.[49]

Con la nazionale Under-21 prese parte alle edizioni del 1980 e del 1982 del campionato europeo di categoria.

Baresi capitano dell'Italia Olimpica nel 1984, tra i connazionali e compagni di squadra milanisti Mauro Tassotti (a sinistra) e Sergio Battistini (a destra)

Le ottime prove con la maglia del Milan gli valsero, a soli 20 anni, la convocazione in nazionale maggiore da parte del CT Enzo Bearzot per il campionato d'Europa 1980. Due anni più tardi partecipò anche al vittorioso campionato del mondo 1982, ma in entrambe le competizioni non scese mai in campo in quanto riserva del più esperto Gaetano Scirea. L'esordio in nazionale avvenne il 4 dicembre 1982, a 22 anni, nella partita Italia-Romania (0-0) giocata a Firenze, valida per le qualificazioni al campionato d'Europa 1984.

Nei due anni successivi, pur impiegato in molte occasioni, non riuscì a guadagnare un posto da titolare, anche perché utilizzato da Bearzot esclusivamente come centrocampista e non come difensore.[29] Così, da tempo insoddisfatto per il modo in cui veniva impiegato, litigò platealmente con Bearzot, precisamente durante il torneo olimpico di Los Angeles 1984, e da quel momento in poi non fu più convocato dal Vecio, saltando il campionato del mondo 1986.[30][33]

Il ritorno di Baresi in nazionale, all'indomani del mundial messicano, coincise con l'arrivo in panchina del nuovo CT Azeglio Vicini, che ne fece un punto fermo della sua squadra.[50] Il 20 febbraio 1988 realizzò su calcio di rigore il suo unico gol in maglia azzurra, nell'amichevole vinta 4-1 contro l'Unione Sovietica.[51] Partecipò da protagonista sia al campionato d'Europa 1988 che al campionato del mondo 1990 giocato in casa, affermandosi come uno dei leader del gruppo azzurro.[24]

Baresi in azione con la nazionale maggiore durante il campionato del mondo 1990

Sul finire del 1991 Arrigo Sacchi rimpiazzò Vicini come nuovo CT e Baresi divenne capitano, vista anche la contestuale esclusione di Bergomi.[52] All'inizio di ottobre del 1992 Baresi decise tuttavia di lasciare la nazionale, ma il presidente federale, Antonio Matarrese, lo convinse poche settimane più tardi a tornare sui suoi passi; Sacchi, invece, si oppose inizialmente a questa decisione.[30][53]

Con la fascia di capitano al braccio, Baresi disputò il campionato del mondo 1994 negli Stati Uniti, durante il quale si infortunò al menisco contro la Norvegia, nella seconda partita della fase a gironi. Dopo soli 25 giorni, contro ogni aspettativa,[54] il capitano azzurro venne recuperato a tempo di record per la finale contro il Brasile. Baresi giocò «una partita straordinaria»,[55] ma nel decisivo epilogo ai tiri di rigore sbagliò il suo tentativo, afflitto dai crampi, e scoppiò in lacrime sia dopo l'errore dal dischetto sia dopo la sconfitta dell'Italia.[56]

Il 7 settembre 1994, a 34 anni, disputò la sua ultima partita in nazionale, la gara valida per le qualificazioni al campionato d'Europa 1996 pareggiata per 1-1 contro la Slovenia a Maribor, dopo la quale svestì la maglia azzurra.[57] Concluse la sua carriera in nazionale maggiore con 81 presenze e 1 gol.

Dopo il ritiro

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Baresi nel 2012

Ritiratosi dall'attività agonistica, nell'immediato è entrato per alcuni anni nei quadri dirigenziali nel Milan, e ha poi avuto una breve esperienza come direttore sportivo del Fulham di Mohamed Al-Fayed:[58] rimase in Inghilterra solo 81 giorni, dal 23 maggio al 20 settembre 2002, quando lasciò per sopraggiunti contrasti con l'allenatore Jean Tigana.[59]

Il 19 settembre 2002 ritorna al Milan come allenatore della squadra Primavera, in sostituzione di Mauro Tassotti passato al ruolo di vice in prima squadra.[60] Il 17 giugno 2006 passa alla guida tecnica della formazione Berretti.[61]

Il 4 agosto 2008 torna dietro la scrivania, entrando a far parte della direzione marketing del club rossonero.[62] Con la fine della trentennale presidenza Berlusconi e l'inizio di quello che sarà il breve interregno di Li Yonghong alla testa della società, il 18 maggio 2017 diventa brand ambassador della squadra.[63] Il 28 ottobre 2020 la nuova proprietà Elliott nomina Baresi vicepresidente onorario del club.[64]

Indagato con accuse di usura e riciclaggio nell'ambito di una truffa sulla vendita di quadri,[65] fu processato nell'agosto 2005:[66] il patteggiamento a tre mesi venne commutato in ammenda economica,[67] pari a 5 900 euro.[68][69]

Presenze e reti nei club

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Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1977-1978 Italia (bandiera) Milan A 1 0 CI 2 0 - - - - - - 3 0
1978-1979 A 30 0 CI 4 0 CU 6 0 - - - 40 0
1979-1980 A 28 0 CI 6 0 CC 1 0 - - - 35 0
1980-1981 B 31 0 CI 4 1 - - - - - - 35 1
1981-1982 A 18 2 CI 4 0 CM 3 2 - - - 25 4
1982-1983 B 30 4 CI 9 2 - - - - - - 39 6
1983-1984 A 21 3 CI 9 2 - - - - - - 30 5
1984-1985 A 26 0 CI 10 0 - - - - - - 36 0
1985-1986 A 20 0 CI 4 0 CU 3 0 TE 3 0 30 0
1986-1987 A 28+1[70] 2+0[70] CI 6 3 - - - - - - 35 5
1987-1988 A 27 1 CI 6 0 CU 3 0 - - - 36 1
1988-1989 A 33 2 CI 8 2 CC 8 0 SI 1 0 50 4
1989-1990 A 30 1 CI 7 4 CC 8 0 SU+CInt 0+1 0 46 5
1990-1991 A 31 0 CI 1 0 CC 3 0 SU+CInt 2+1 0 38 0
1991-1992 A 33 0 CI 6 1 - - - - - - 39 1
1992-1993 A 29 0 CI 7 0 UCL 8 0 SI 1 0 45 0
1993-1994 A 31 0 CI - - UCL 9 0 SI+SU+CInt 1+2+1 0 44 0
1994-1995 A 28 0 CI - - UCL 11 0 SI+SU+CInt 1+2+1 0 43 0
1995-1996 A 30 1 CI 3 0 CU 7 0 - - - 40 1
1996-1997 A 26 0 CI 1 0 UCL 2 0 SI 1 0 30 0
Totale carriera 531+1 16+0 97 15 72 2 18 0 719 33

Cronologia presenze e reti in nazionale

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Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
4-12-1982 Firenze Italia Italia (bandiera) 0 – 0 Romania (bandiera) Romania Qual. Euro 1984 -
5-10-1983 Bari Italia Italia (bandiera) 3 – 0 Grecia (bandiera) Grecia Amichevole -
15-10-1983 Napoli Italia Italia (bandiera) 0 – 3 Svezia (bandiera) Svezia Qual. Euro 1984 -
22-12-1983 Perugia Italia Italia (bandiera) 3 – 1 Cipro (bandiera) Cipro Qual. Euro 1984 -
4-2-1984 Roma Italia Italia (bandiera) 5 – 0 Messico (bandiera) Messico Amichevole -
3-3-1984 Istanbul Turchia Turchia (bandiera) 1 – 2 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
22-5-1984 Zurigo Germania Ovest Germania Ovest (bandiera) 1 – 0 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
26-5-1984 Toronto Canada Canada (bandiera) 0 – 2 Italia (bandiera) Italia Amichevole - Uscita al 74’ 74’
30-5-1984 New York Stati Uniti Stati Uniti (bandiera) 0 – 0 Italia (bandiera) Italia Amichevole - Uscita al 59’ 59’
8-10-1986 Bologna Italia Italia (bandiera) 2 – 0 Grecia (bandiera) Grecia Amichevole -
15-11-1986 Milano Italia Italia (bandiera) 3 – 2 Svizzera (bandiera) Svizzera Qual. Euro 1988 -
6-12-1986 Ta' Qali Malta Malta (bandiera) 0 – 2 Italia (bandiera) Italia Qual. Euro 1988 -
24-1-1987 Bergamo Italia Italia (bandiera) 5 – 0 Malta (bandiera) Malta Qual. Euro 1988 -
14-2-1987 Lisbona Portogallo Portogallo (bandiera) 0 – 1 Italia (bandiera) Italia Qual. Euro 1988 -
17-10-1987 Berna Svizzera Svizzera (bandiera) 0 – 0 Italia (bandiera) Italia Qual. Euro 1988 -
14-11-1987 Napoli Italia Italia (bandiera) 2 – 1 Svezia (bandiera) Svezia Qual. Euro 1988 -
5-12-1987 Milano Italia Italia (bandiera) 3 – 0 Portogallo (bandiera) Portogallo Qual. Euro 1988 -
20-2-1988 Bari Italia Italia (bandiera) 4 – 1 Unione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica Amichevole 1
31-3-1988 Spalato Jugoslavia Jugoslavia (bandiera) 1 – 1 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
27-4-1988 Lussemburgo Lussemburgo Lussemburgo (bandiera) 0 – 3 Italia (bandiera) Italia Amichevole - Uscita al 46’ 46’
4-6-1988 Brescia Italia Italia (bandiera) 0 – 1 Galles (bandiera) Galles Amichevole -
10-6-1988 Düsseldorf Germania Ovest Germania Ovest (bandiera) 1 – 1 Italia (bandiera) Italia Euro 1988 - 1º turno -
14-6-1988 Francoforte Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Spagna (bandiera) Spagna Euro 1988 - 1º turno -
17-6-1988 Colonia Italia Italia (bandiera) 2 – 0 Danimarca (bandiera) Danimarca Euro 1988 - 1º turno -
22-6-1988 Stoccarda Unione Sovietica Unione Sovietica (bandiera) 2 – 0 Italia (bandiera) Italia Euro 1988 - Semifinale -
19-10-1988 Pescara Italia Italia (bandiera) 2 – 1 Norvegia (bandiera) Norvegia Amichevole -
16-11-1988 Roma Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi Amichevole -
22-12-1988 Perugia Italia Italia (bandiera) 2 – 0 Scozia (bandiera) Scozia Amichevole -
22-2-1989 Pisa Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Danimarca (bandiera) Danimarca Amichevole -
25-3-1989 Vienna Austria Austria (bandiera) 0 – 1 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
29-3-1989 Sibiu Romania Romania (bandiera) 1 – 0 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
22-4-1989 Verona Italia Italia (bandiera) 1 – 1 Uruguay (bandiera) Uruguay Amichevole -
26-4-1989 Taranto Italia Italia (bandiera) 4 – 0 Ungheria (bandiera) Ungheria Amichevole -
20-9-1989 Cesena Italia Italia (bandiera) 4 – 0 Bulgaria (bandiera) Bulgaria Amichevole -
14-10-1989 Bologna Italia Italia (bandiera) 0 – 1 Brasile (bandiera) Brasile Amichevole -
11-11-1989 Vicenza Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Algeria (bandiera) Algeria Amichevole -
15-11-1989 Londra Inghilterra Inghilterra (bandiera) 0 – 0 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
21-12-1989 Cagliari Italia Italia (bandiera) 0 – 0 Argentina (bandiera) Argentina Amichevole -
31-3-1990 Basilea Svizzera Svizzera (bandiera) 0 – 1 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
9-6-1990 Roma Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Austria (bandiera) Austria Mondiali 1990 - 1º turno -
14-6-1990 Roma Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Mondiali 1990 - 1º turno -
19-6-1990 Roma Italia Italia (bandiera) 2 – 0 Cecoslovacchia (bandiera) Cecoslovacchia Mondiali 1990 - 1º turno -
25-6-1990 Roma Italia Italia (bandiera) 2 – 0 Uruguay (bandiera) Uruguay Mondiali 1990 - Ottavi di finale -
30-6-1990 Roma Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Irlanda (bandiera) Irlanda Mondiali 1990 - Quarti di finale -
3-7-1990 Napoli Argentina Argentina (bandiera) 1 – 1 dts
(4 – 3 dtr)
Italia (bandiera) Italia Mondiali 1990 - Semifinale -
7-7-1990 Bari Italia Italia (bandiera) 2 – 1 Inghilterra (bandiera) Inghilterra Mondiali 1990 - Finale 3º posto - [71]
26-9-1990 Palermo Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi Amichevole -
17-10-1990 Budapest Ungheria Ungheria (bandiera) 1 – 1 Italia (bandiera) Italia Qual. Euro 1992 -
3-11-1990 Roma Italia Italia (bandiera) 0 – 0 Unione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica Qual. Euro 1992 - Cap.
13-2-1991 Terni Italia Italia (bandiera) 0 – 0 Belgio (bandiera) Belgio Amichevole - Cap.
1-5-1991 Salerno Italia Italia (bandiera) 3 – 1 Ungheria (bandiera) Ungheria Qual. Euro 1992 - Cap.
5-6-1991 Oslo Norvegia Norvegia (bandiera) 2 – 1 Italia (bandiera) Italia Qual. Euro 1992 - Cap.
12-6-1991 Malmö Danimarca Danimarca (bandiera) 0 – 2 dts Italia (bandiera) Italia Torneo Scania 100 - Semifinale -
16-6-1991 Stoccolma Italia Italia (bandiera) 1 – 1 dts
(3 – 2 dtr)
Unione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica Torneo Scania 100 - Finale - Cap.
25-9-1991 Sofia Bulgaria Bulgaria (bandiera) 2 – 1 Italia (bandiera) Italia Amichevole - Cap.
12-10-1991 Mosca Unione Sovietica Unione Sovietica (bandiera) 0 – 0 Italia (bandiera) Italia Qual. Euro 1992 - Cap. Uscita al 75’ 75’
13-11-1991 Genova Italia Italia (bandiera) 1 – 1 Norvegia (bandiera) Norvegia Qual. Euro 1992 - Cap.
21-12-1991 Foggia Italia Italia (bandiera) 2 – 0 Cipro (bandiera) Cipro Qual. Euro 1992 - Cap.
19-2-1992 Cesena Italia Italia (bandiera) 4 – 0 San Marino (bandiera) San Marino Amichevole - Cap. Uscita al 46’ 46’
25-3-1992 Torino Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Germania (bandiera) Germania Amichevole - Cap.
31-5-1992 New Haven Italia Italia (bandiera) 0 – 0 Portogallo (bandiera) Portogallo U.S. Cup 1992 - Cap.
4-6-1992 Boston Italia Italia (bandiera) 2 – 0 Irlanda (bandiera) Irlanda U.S. Cup 1992 - Cap. Uscita al 77’ 77’
6-6-1992 Chicago Stati Uniti Stati Uniti (bandiera) 1 – 1 Italia (bandiera) Italia U.S. Cup 1992 - Cap.
18-11-1992 Glasgow Scozia Scozia (bandiera) 0 – 0 Italia (bandiera) Italia Qual. Mondiali 1994 - Cap.
19-12-1992 Ta' Qali Malta Malta (bandiera) 1 – 2 Italia (bandiera) Italia Qual. Mondiali 1994 - Cap.

 67’

20-1-1993 Firenze Italia Italia (bandiera) 2 – 0 Messico (bandiera) Messico Amichevole - Ingresso al 66’ 66’
24-3-1993 Palermo Italia Italia (bandiera) 6 – 1 Malta (bandiera) Malta Qual. Mondiali 1994 - Cap.
14-4-1993 Trieste Italia Italia (bandiera) 2 – 0 Estonia (bandiera) Estonia Qual. Mondiali 1994 - Cap.
1-5-1993 Berna Svizzera Svizzera (bandiera) 1 – 0 Italia (bandiera) Italia Qual. Mondiali 1994 - Cap.
22-9-1993 Tallinn Estonia Estonia (bandiera) 0 – 3 Italia (bandiera) Italia Qual. Mondiali 1994 - Cap.
13-10-1993 Roma Italia Italia (bandiera) 3 – 1 Scozia (bandiera) Scozia Qual. Mondiali 1994 - Cap.
17-11-1993 Milano Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Portogallo (bandiera) Portogallo Qual. Mondiali 1994 - Cap.
16-2-1994 Napoli Italia Italia (bandiera) 0 – 1 Francia (bandiera) Francia Amichevole - Cap. Uscita al 65’ 65’
23-3-1994 Stoccarda Germania Germania (bandiera) 2 – 1 Italia (bandiera) Italia Amichevole - Cap.
27-5-1994 Parma Italia Italia (bandiera) 2 – 0 Finlandia (bandiera) Finlandia Amichevole - Cap. Uscita al 46’ 46’
3-6-1994 Roma Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Svizzera (bandiera) Svizzera Amichevole - Cap.
11-6-1994 New Haven Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Costa Rica (bandiera) Costa Rica Amichevole - Cap.
18-6-1994 New York Italia Italia (bandiera) 0 – 1 Irlanda (bandiera) Irlanda Mondiali 1994 - 1º turno - Cap.
23-6-1994 New York Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Norvegia (bandiera) Norvegia Mondiali 1994 - 1º turno - Cap. Uscita al 49’ 49’
17-7-1994 Los Angeles Brasile Brasile (bandiera) 0 – 0 dts
(3 – 2 dtr)
Italia (bandiera) Italia Mondiali 1994 - Finale - Cap.
7-9-1994 Maribor Slovenia Slovenia (bandiera) 1 – 1 Italia (bandiera) Italia Qual. Euro 1996 - Cap.
Totale Presenze (12º posto) 81 Reti 1
  • Record di presenze in Coppa Italia con la maglia del Milan: 97.
  • Capitano del Milan per il maggior numero di stagioni: 15, dal 1982-83 al 1996-97.
Dall'alto in basso: Baresi con la Coppa dei Campioni 1988-89 all'aeroporto di Milano-Malpensa; con il tecnico Arrigo Sacchi e la Coppa Intercontinentale 1989; mentre alza da capitano la Supercoppa UEFA 1994.

 

Dall'alto in basso: Baresi con la Coppa dei Campioni 1988-89 all'aeroporto di Milano-Malpensa; con il tecnico Arrigo Sacchi e la Coppa Intercontinentale 1989; mentre alza da capitano la Supercoppa UEFA 1994.

 

Dall'alto in basso: Baresi con la Coppa dei Campioni 1988-89 all'aeroporto di Milano-Malpensa; con il tecnico Arrigo Sacchi e la Coppa Intercontinentale 1989; mentre alza da capitano la Supercoppa UEFA 1994.
Dall'alto in basso: Baresi con la Coppa dei Campioni 1988-89 all'aeroporto di Milano-Malpensa; con il tecnico Arrigo Sacchi e la Coppa Intercontinentale 1989; mentre alza da capitano la Supercoppa UEFA 1994.

Competizioni nazionali

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Milan: 1978-79, 1987-88, 1991-92, 1992-93, 1993-94, 1995-96
Milan: 1980-81, 1982-83
Milan: 1988, 1992, 1993, 1994

Competizioni internazionali

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Milan: 1981-82
Milan: 1988-89, 1989-90, 1993-94
Milan: 1990, 1994
Milan: 1989, 1990
Spagna 1982
1989-90 (4 gol)
Italia 1990
1989-90
Calciatore del secolo: 2000
Collare d'oro al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria
— Roma, 19 dicembre 2017.[75]
Medaglia d'oro al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria
«Campione mondiale (brevetto n. 739)»
— 1982
  • Libero di sognare, in collaborazione con Federico Tavola, Feltrinelli, 2021.
  • Ancora in gioco, Sperling & Kupfer, 2024.
  1. ^ 532 (16) se si considera lo spareggio per l'accesso alla Coppa UEFA 1987-1988 disputato il 23 maggio 1987 contro la Sampdoria.
  2. ^ (EN) World Soccer 100 Players of the Century, su englandfootballonline.com, 15 dicembre 2001.
  3. ^ I migliori 100 giocatori della storia del calcio. Sul podio Maradona, Messi e Pelé, su itasportpress.it.
  4. ^ Tanti auguri Franco Baresi, la leggenda del Milan compie 60 anni, su tg24.sky.it.
  5. ^ a b Costa, p. 612.
  6. ^ Panini, Il personaggio: Franco Baresi (Milan), p. 527.
  7. ^ Auguri Baresi, la bandiera più amata dai milanisti, su sport.sky.it.
  8. ^ FRANCO BARESI: LA BANDIERA DEL MILAN CHE HA TRASFORMATO LA DIFESA IN UN'ORCHESTRA, su eurosport.it.
  9. ^ The Greatest One- Club Men, su newdelhitimes.com.
  10. ^ (EN) World Soccer 100 Players of the Century, su englandfootballonline.com. URL consultato il 19 ottobre 2012.
  11. ^ IFFHS' Century Elections, su rsssf.com. URL consultato il 27-06-2010.
  12. ^ Fifa names greatest list, su news.bbc.co.uk.
  13. ^ Baresi, il più amato dai milanisti Centenario rossonero: i tifosi premiano il «capitano», Rivera grande assente alla festa, in Corriere della Sera, 16 dicembre 1999 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2014).
  14. ^ Hall of Fame del calcio italiano, su vivoazzurro.it (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2013).
  15. ^ (EN) Erik Garin, The UEFA Golden Jubilee Poll, su rsssf.com, 21 dicembre 2006. URL consultato il 20 agosto 2015.
  16. ^ (EN) The top 20 most under-rated footballers of all time, su telegraph.co.uk, 2 aprile 2015.
  17. ^ Imbattibilità Liverpool finita: quali squadre hanno fatto meglio in Europa?, su sport.sky.it.
  18. ^ Franco Baresi, su solocalcio.com (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2000).
  19. ^ Gianni Brera, Il furore sportivo sovietico ci mancherà, in la Repubblica, 3 gennaio 1992, p. 26. URL consultato il 22 maggio 2016.
  20. ^ Franco Baresi, l’ultimo grande libero, su ultimouomo.com.
  21. ^ Milan – 60 anni Baresi, Tassotti: «Franco è stato il numero uno del Milan», su sportgo.tv.
  22. ^ Costacurta e i 60 anni di Baresi: “Come aver giocato con Michael Jordan, su lastampa.it.
  23. ^ a b Tosatti, p. 81.
  24. ^ a b Nino Sormani, Le ambizioni di Bergomi, in Stampa Sera, 15 ottobre 1990.
  25. ^ Roberto Beccantini, Platini: il cuore dice Juve, in La Stampa, 28 ottobre 1994, p. 33.
  26. ^ F. Baresi, in Esordienti al «Pozzo», Stampa Sera, 21 maggio 1982, p. 25.
  27. ^ Giorgio Rondelli, Vialli Rambo, Tarzan Pagliuca: ecco la nazionale della Forza, in Corriere della Sera, 5 giugno 1995, p. 36.
  28. ^ (EN) José Luis Pierrend, European Footballer of the Year ("Ballon d'Or") 1989, su rsssf.com, 26 marzo 2005.
  29. ^ a b c Claudio Colombo, Ma a Bearzot non piaceva, in Corriere della Sera, 2 ottobre 1992, p. 43 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2014).
  30. ^ a b c d "E mandai al diavolo Bearzot": tutto capitan Baresi in un libro, in Corriere della Sera, 15 dicembre 1994, p. 43. URL consultato il 9 maggio 2015.
  31. ^ Mario Sconcerti, Il volo di Bonucci e la classifica degli 8 migliori difensori italiani di sempre, su corriere.it, 23 novembre 2016. URL consultato il 24 novembre 2016.
  32. ^ Galasso, L'avaro Fraizzoli, p. 149.
  33. ^ a b c d e f g h Franchino (detto Franco) Baresi, su magliarossonera.it. URL consultato il 9 maggio 2015.
  34. ^ Tommaso Maschio, Milan, Rivera: "Impossibile paragonare giocatori di epoche diverse", su tuttomercatoweb.com, 2 dicembre 2013.
  35. ^ Interviste storiche: Franco Baresi, su icampionidellosport.com, 7 maggio 2014. URL consultato il 9 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2014).
  36. ^ I 60 anni di Franco Baresi: «Il Milan è la mia vita. Sacchi, un genio: in cima al mondo con un calcio nuovo», su corriere.it, 8 maggio 2020.
  37. ^ C'è solo il Milan di Sacchi tra i 10 top team di sempre, su gazzetta.it, 10 luglio 2007. URL consultato il 10 aprile 2015.
  38. ^ a b Baresi si racconta: "Non ho vinto il pallone d'oro, nessun rancore con van Basten", su canalemilan.it, 27 ottobre 2012. URL consultato il 9 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).
  39. ^ Gianni Brera, Il trionfo della tattica, in la Repubblica, 24 maggio 1990. URL consultato il 4 gennaio 2012.
  40. ^ (EN) Italy - Coppa Italia Top Scorers, su rsssf.com.
  41. ^ 1991 - Stella Rossa Belgrado, su gazzetta.it. URL consultato il 1º dicembre 2015.
  42. ^ Pasquale Scardillo, Diamo i numeri, in Corriere della Sera, 25 maggio 1992, p. 30 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2012).
  43. ^ "...e mandai al diavolo Bearzot": tutto capitan Baresi in un libro, in Corriere della Sera, 15 dicembre 1994 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  44. ^ Milan verso Atene. Boban, è stiramento: recupero difficile, in la Repubblica, 12 maggio 1994.
  45. ^ Marco Ansaldo, Cannonata di Asprilla, stop agli Invincibili, in La Stampa, sez. lunedìsport, 22 marzo 1993, p. 1.
  46. ^ BARESI TEDOFORO A MANHATTAN, su giorgiomicheletti.it.
  47. ^ A.C. Milan - Franco Baresi, su acmilan.com. URL consultato il 28 maggio 2011.
  48. ^ Baresi, ecco il pallone d'oro, in la Repubblica, 29 ottobre 1997. URL consultato il 9 maggio 2015.
  49. ^ All'epoca, per il conteggio degli autogol, era sufficiente un leggero tocco per vedersi attribuita l'autorete, cfr. Chi detiene il record di autoreti nella storia della serie A?, in La Gazzetta dello Sport, 10 gennaio 2004. URL consultato il 29 aprile 2015.
  50. ^ 1986, Il dopo Bearzot è Vicini: Italia-Grecia 2-0, su corrieredellosport.it, 8 ottobre 2011. URL consultato il 9 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2015).
  51. ^ Amichevole 1987-1988, su italia1910.com, 20 febbraio 1988.
  52. ^ Francia '98: Bergomi, voglio cancellare espulsione '91, Agenzia Giornalistica Italia, 23 giugno 1998 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2016).
  53. ^ I 10 ritorni in Nazionale, da Pirlo a Baresi passando per Baggio, su icampionidellosport.com, 10 ottobre 2014. URL consultato il 9 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2015).
  54. ^ Baresi per la finale può farcela, in Corriere della Sera, 26 giugno 1994 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2014).
  55. ^ Giancarlon Padovan e Luca Valdiserri, ...e Baggio sbaglia il tiro della sua vita, in Corriere della Sera, 18 luglio 1994, p. 3 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2012).
  56. ^ Filmato audio Pier Luigi Pisa, La storia dietro il rigore di Baresi nella sua finale eroica di Usa '94, a cura di Leonardo Sorregotti, la Repubblica, 15 ottobre 2019.
  57. ^ Ciao Baresi, l'Italia si sente più sola, in Corriere della Sera, 5 ottobre 1994 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2014).
  58. ^ Baresi diventa mister, affare fatto con il Fulham, in Corriere della Sera, 22 maggio 2002 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2014).
  59. ^ Calcio. Baresi- Fulham è rottura, l'ex-milanista lascia la società londinese, su rainews.it, 21 agosto 2002. URL consultato il 9 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2014).
  60. ^ Baresi riparte dalla Primavera: ma in panchina, in La Gazzetta dello Sport, 20 settembre 2002.
  61. ^ Milan: Baresi "retrocesso" agli allievi, su tuttomercatoweb.com, 17 giugno 2006.
  62. ^ Baresi, diventa dirigente, su milannews.it, 2 agosto 2008.
  63. ^ Milan, mistero svelato: ecco il curriculum di Li Yonghong, su sport.sky.it, 18 maggio 2017.
  64. ^ NOTA STAMPA: FRANCO BARESI, su acmilan.com, 28 ottobre 2020.
  65. ^ Riciclaggio e usura, Baresi indagato, in La Gazzetta dello Sport, 11 marzo 2004.
  66. ^ Alberto Custodero, Il pm: Processate per truffa l'ex calciatore Franco Baresi, in la Repubblica, 24 luglio 2005, p. 19.
  67. ^ Truffa dei quadri, Baresi patteggia, in la Repubblica, 19 agosto 2005, p. 2.
  68. ^ Truffa dei quadri, Baresi patteggia, in la Repubblica, 29 ottobre 2005, p. 28.
  69. ^ L'ex calciatore Baresi patteggia 5 mesi, in Il Messaggero Veneto, 29 ottobre 2005, p. 5.
  70. ^ a b Spareggio per l'accesso alla Coppa UEFA 1987-1988.
  71. ^ 3º posto.
  72. ^ Chi detiene il record di autoreti nella storia della serie A?, in La Gazzetta dello sport, 10 gennaio 2004.
  73. ^ FIFA World Cup All Star Team, su football.sporting99.com. URL consultato il 19 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2016).
  74. ^ Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana Sig. Franchino Baresi, su quirinale.it, 8 maggio 2015. URL consultato il 9 maggio 2015.
  75. ^ Gli azzurri del mundial '82 premiati al CONI con il Collare d'oro al merito sportivo, su figc.it, 19 dicembre 2017. URL consultato il 21 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2017).
  • Giorgio Tosatti (a cura di), 1946-1996: 50 anni che fecero grande il pallone, Milano, Selezione dal Reader's Digest, 1996, ISBN 978-88-7045-191-7.
  • Alberto Costa, BARESI, Franco, in Enciclopedia dello sport, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
  • Almanacco illustrato del calcio 2005, Modena, Panini, 2004.
  • Vito Galasso, Il romanzo della Grande Inter. Dal 1908 a oggi la storia del mito nerazzurro, Roma, Newton & Compton, 2016, ISBN 978-88-541-9542-4.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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