Cipresso (araldica)
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In araldica il cipresso è simbolo di incorruttibilità, perché non attaccato dai tarli,[1] e conseguentemente di perpetuità della fama.[2] Gli antichi ritenevano che fosse più resistente del bronzo e, per questo, si dice che Platone ordinasse di scrivere le leggi su tavole di questo legno.
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D'azzurro, al cipresso piantato su una pianura, il tutto di verde, alla fascia d'argento attraversante, accompagnata nel cantone destro del capo da una stella cometa d'oro disposta in banda e in punta da due gigli del medesimo (stemma del Casato Pecci)
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D'azzurro, al cipresso sradicato d'oro, cimato da una tortora d'argento (stemma di Furmeyer, Francia)
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Tre cipressi di verde, fustati al naturale, nodriti su tre montagne di verde (Piedimonte Matese)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Piero Guelfi Camaiani, Dizionario araldico, Milano, Hoepli, 1921, pp. 184-185.
- ^ Marc'Antonio Ginanni, L'arte del blasone dichiarata per alfabeto, Venezia, Guglielmo Zerletti, 1756, p. 57.
Voci correlate
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